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Conferenza europea su difesa comune
- Subject: Conferenza europea su difesa comune
- From: "roberto" <ralban at libero.it>
- Date: Thu, 24 Apr 2003 14:12:48 +0200
Egregi Signori A nome di un gruppo di cittadini italiani, invio il testo di un appello che riteniamo possa rappresentare un piccolo ma opportuno contributo ad una visione in chiave di pace del tema della difesa europea, di imminente discussione a Bruxelles da parte dei vostri Governi. L'appello è stato proposto dal sottoscritto, sig.Roberto Albanese (Monza), da Gianni Tamino (docente Università di Padova), Mao Valpiana (Movimento Nonviolento - Verona), Giovanni Acquati (Mag 2 Finance - Milano) e sottoscritto ad oggi da altri 135 cittadini italiani (l'elenco è visibile in Internet utlizzando il link allegato: http://www.greenman.it/DATABASE/aderenti.asp ). Siamo convinti che la conferenza del giorno 29 (e anche il lavoro della Convenzione Europea) rappresenterà una tappa importante nella costruzione di un'Europa finalmente capace di costruire la pace anche al di fuori dei propri confini, in un mondo che - per darsi un futuro - ha urgente bisogno di definire politiche e di disporre soggetti istituzionali e geopolitici veramente adeguati a questa ardua missione. Se riterrete che le considerazioni da noi espresse - come cittadini italiani ma anche europei - siano meritevoli di risposta, queste saranno rese pubbliche attraverso il sito Internet http://www.greenman.it Ringraziando per l'attenzione, invio rispettosi saluti. Roberto Albanese APPELLO La guerra in Irak dovrebbe servire a stabilire un mondo unipolare, dominato unicamente dagli americani e dalla forza del loro apparato militare. Tutto ciò è inammissibile e la maggioranza dei cittadini italiani ed europei ha dichiarato ciò in modo ben evidente in occasione delle grandi mobilitazioni di questi giorni. Mentre Francia e Germania hanno scelto di svolgere in ambito ONU un ruolo di contrappeso, non ostile, agli USA, il Governo del nostro paese ha preferito invece sostenere le scelte degli Stati Uniti. In questo modo l'Italia si è collocata al di fuori di qualsiasi iniziativa politica efficace e di conseguenza il nostro popolo, a causa delle scelte della classe politica al potere, corre il rischio di non partecipare alla nascita dell'Europa della difesa comune e di non contribuire al compito storico di realizzare un'idea di Unione Europea che sia al servizio della pace, a partire dalla necessità di un preambolo alla Costituzione che espliciti il "ripudio della guerra". Ma noi non accetteremo che l'Italia e gli italiani siano destinati a svolgere sulla scena politica internazionale il ruolo di attori praticamente inesistenti! I cittadini e in particolare i movimenti per la pace hanno molto da dire e da proporre a livello europeo affinché l'Unione possa imparare rapidamente a gestire in modo globale le crisi internazionali, all'interno del nostro continente ma anche fuori. La situazione odierna richiede una capacità europea di risoluzione dei conflitti, di gestione preventiva delle situazioni di crisi e di ristabilimento della pace, prima e dopo un'eventuale crisi bellica. Del resto è proprio il trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1° maggio 1999, ad affermare che questi contenuti rientrano a pieno titolo nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'Unione Europea. La società civile italiana ha molta esperienza in questo ambito, a partire dalla proposta già fatta propria dal Parlamento Europeo [ vedi link a testo Raccomandazione A4 - 0047/1999 del Parlamento Europeo approvata nella seduta del giorno 10 febbraio 1999 http://www.greenman.it/corpopace_euparl_it.htm NdR] di istituire un Corpo Civile di Pace Europeo; inoltre ha sperimentato nei drammatici conflitti di questi anni una concreta solidarietà di prima linea con le popolazioni coinvolte. Dunque non può restare muta e non partecipare a questo importante momento di dibattito di livello europeo sostenuto dall'iniziativa franco-tedesca. Per queste ragioni noi lanciamo l'idea di una presenza italiana parallela, attiva e propositiva, alla conferenza sostenuta dai Governi di Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania e al percorso che, ci auguriamo, da qui prenderà il via. Saranno i cittadini a svolgere il lavoro che fino ad ora il nostro Governo si è dimostrato incapace di fare, inviando per posta elettronica a questi governi un dossier sui Corpi Civili di Pace! [Per accedere al testo del dossier utilizzare il link allegato relativo alla pagina Web: http://www.greenman.it/caschibianchi.htm NdR] Il popolo italiano della pace non è muto in Europa! 26 marzo 2003 Una traduzione in lingua francese del presente appello si trova alla pagina WEB: http://www.greenman.it/difesa_europea_fr.htm
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