Conferenza europea su difesa comune



Egregi Signori

A nome di un gruppo di cittadini italiani, invio il testo di un appello che
riteniamo possa rappresentare un piccolo ma opportuno contributo ad una
visione in chiave di pace del tema della difesa europea, di imminente
discussione a Bruxelles da parte dei vostri Governi.

L'appello è stato proposto dal sottoscritto, sig.Roberto Albanese (Monza),
da Gianni Tamino (docente Università di Padova), Mao Valpiana (Movimento
Nonviolento - Verona), Giovanni Acquati (Mag 2 Finance - Milano) e
sottoscritto ad oggi da altri 135 cittadini italiani (l'elenco è
visibile in Internet utlizzando il link
allegato:  http://www.greenman.it/DATABASE/aderenti.asp ).

Siamo convinti che la conferenza del giorno 29 (e anche il lavoro della
Convenzione Europea) rappresenterà una tappa importante nella costruzione
di un'Europa finalmente capace di costruire la pace anche al di fuori dei
propri confini, in un mondo che - per darsi un futuro - ha urgente bisogno
di definire politiche e di disporre soggetti istituzionali e geopolitici
veramente adeguati a questa ardua missione.

Se riterrete che le considerazioni da noi espresse - come cittadini
italiani ma anche europei - siano meritevoli di risposta, queste saranno
rese pubbliche attraverso il sito Internet http://www.greenman.it

Ringraziando per l'attenzione, invio rispettosi saluti.

Roberto Albanese


APPELLO


La guerra in Irak dovrebbe servire a stabilire un mondo unipolare, dominato
unicamente dagli americani e dalla forza del loro apparato militare. Tutto
ciò è inammissibile e la maggioranza dei cittadini italiani ed europei ha
dichiarato ciò in modo ben evidente in occasione delle grandi mobilitazioni
di questi giorni.

Mentre Francia e Germania hanno scelto di svolgere in ambito ONU un ruolo
di contrappeso, non ostile, agli USA, il Governo del nostro paese ha
preferito invece sostenere le scelte degli Stati Uniti.

In questo modo l'Italia si è collocata al di fuori di qualsiasi iniziativa
politica efficace e di conseguenza il nostro popolo, a causa delle scelte
della classe politica al potere, corre il rischio di non partecipare alla
nascita dell'Europa della difesa comune e di non contribuire al compito
storico di realizzare un'idea di Unione Europea che sia al servizio della
pace, a partire dalla necessità di un preambolo alla Costituzione che
espliciti il "ripudio della guerra".

Ma noi non accetteremo che l'Italia e gli italiani siano destinati a
svolgere sulla scena politica internazionale il ruolo di attori
praticamente inesistenti!

I cittadini e in particolare i movimenti per la pace hanno molto da dire e
da proporre a livello europeo affinché l'Unione possa imparare rapidamente
a gestire in modo globale le crisi internazionali, all'interno del nostro
continente ma anche fuori. La situazione odierna richiede una capacità
europea di risoluzione dei conflitti, di gestione preventiva delle
situazioni di crisi e di ristabilimento della pace, prima e dopo
un'eventuale crisi bellica. Del resto è proprio il trattato di Amsterdam,
entrato in vigore il 1° maggio 1999, ad affermare che questi contenuti
rientrano a pieno titolo nell'ambito della politica estera e di sicurezza
comune (PESC) dell'Unione Europea.

La società civile italiana ha molta esperienza in questo ambito, a partire
dalla proposta già fatta propria dal Parlamento Europeo [ vedi link a
testo Raccomandazione A4 - 0047/1999 del Parlamento Europeo approvata nella
seduta del giorno 10 febbraio
1999  http://www.greenman.it/corpopace_euparl_it.htm  NdR]  di istituire un
Corpo Civile di Pace Europeo; inoltre ha sperimentato nei drammatici
conflitti di questi anni una concreta solidarietà di prima linea con le
popolazioni coinvolte. Dunque non può restare muta e non partecipare a
questo importante momento di dibattito di livello europeo sostenuto
dall'iniziativa franco-tedesca.

Per queste ragioni noi lanciamo l'idea di una presenza italiana parallela,
attiva e propositiva, alla conferenza sostenuta dai Governi di Belgio,
Lussemburgo, Francia e Germania e al percorso che, ci auguriamo, da qui
prenderà il via.

Saranno i cittadini a svolgere il lavoro che fino ad ora il nostro Governo
si è dimostrato incapace di fare, inviando per posta elettronica a questi
governi un dossier sui Corpi Civili di Pace! [Per accedere al testo del
dossier utilizzare il link allegato relativo alla pagina Web:
http://www.greenman.it/caschibianchi.htm NdR]

Il popolo italiano della pace non è muto in Europa!

26 marzo 2003

Una traduzione in lingua francese del presente appello si trova alla pagina
WEB:

http://www.greenman.it/difesa_europea_fr.htm