Newsletter del 23/04/2003



Parte 1 - 5a Assemblea dell´Onu dei Popoli - Marcia per la pace
Perugia-Assisi - (Adesione al Comitato Promotore)

17 aprile 2003

Ai Presidenti delle Associazioni
e organizzazioni

in indirizzo
Oggetto: Appello "Costruiamo insieme un'Europa per la pace" - 5a Assemblea
dell´Onu dei Popoli - Marcia per la pace Perugia-Assisi - (Adesione al
Comitato Promotore)

Egregio Signor Presidente,

Le scrivo per invitarLa ad aderire all'Appello "Costruiamo insieme
un'Europa per la pace" e al comitato promotore della 5a Assemblea dell´Onu
dei Popoli e della Marcia per la pace Perugia-Assisi in programma dal 4 al
12 ottobre 2003.

La costruzione della pace nel mondo (sempre più minacciata
dall'affermazione della guerra come istituto della politica) passa per la
costruzione dell'Europa. Non un'Europa qualsiasi ma un'Europa decisa ad
affermare sé stessa come soggetto politico di pace, autonomo e
indipendente; determinata a costruire un ordine mondiale più giusto,
pacifico e democratico centrato sulle Nazioni Unite e sul diritto
internazionale dei diritti umani.

Nei prossimi mesi l'Italia assumerà la Presidenza dell'Unione Europea; si
concluderà la Convenzione Europea e il processo di definizione della
Costituzione Europea; ci sarà l'ingresso di dieci nuovi paesi nell'Unione
Europea e, infine, ci saranno le elezioni del Parlamento Europeo. Ci
attendono scelte importanti alle quali ciascuno di noi ha la responsabilità
di contribuire.

Per queste ragioni la Tavola della Pace ha deciso di lanciare una grande
campagna per la costruzione di un'Europa di pace e di dedicare la prossima
Assemblea dell´Onu dei Popoli e la prossima Marcia per la pace
Perugia-Assisi a questo ambizioso progetto (vedi progetto allegato).

In concreto ci proponiamo di:

organizzare una grande "audizione" della società civile mondiale sul ruolo
dell'Europa nel mondo (l'Assemblea dell´Onu dei Popoli) invitando in Italia
i rappresentanti di centinaia di organizzazioni della società civile di
ogni continente
2. promuovere una vasta attività di coinvolgimento dei cittadini e, in
particolar modo dei giovani, per costruire "dal basso" un'Europa che si
metta al servizio della pace, della giustizia e della democrazia
internazionale;
3. discutere e avanzare proposte politiche concrete per la costruzione di
un'Europa di pace;
4. favorire lo sviluppo di una rete di società civile europea e mondiale
sempre più attiva e consapevole delle proprie responsabilità politiche;
5. organizzare una nuova edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi
in coincidenza del semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea.


Convinti della necessità di "agire insieme, con audacia, operando oltre le
frontiere e le diversità come un fronte unico, con una strategia globale e
una consapevolezza comune", Le rinnoviamo l'invito ad aderire subito al
comitato promotore della Marcia Perugia-Assisi e della 5a Assemblea
dell´Onu dei Popoli. In questo modo potremmo collaborare alla definizione e
all'organizzazione del progetto intrecciando le migliori idee e proposte.

A questo proposito Le comunico che sabato 3 maggio 2003, dalle ore 10.00
alle ore 16.30, si svolgerà a Padova, nell'ambito di Civitas, un apposito
Seminario Nazionale della Tavola della Pace intitolato "Un'Europa di pace
per l'Onu dei popoli".

Come sempre, contiamo sulla vostra collaborazione per sollecitare la più
ampia partecipazione alla Marcia e alle iniziative che la precederanno.

Augurandoci di ricevere quanto prima un vostro segno d'interesse, rimaniamo
a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Cordiali saluti.

Flavio Lotti
Coordinatore nazionale

segue: Appello "per un'Europa di pace"

Parte 2: (contenuta in un successivo e-mail )
Progetto "Assemblea dell'Onu dei Popoli"
Scheda "Adotta un popolo"


APPELLO

Costruiamo insieme
un'Europaperlapace

La guerra contro l'Iraq ha diviso i governi europei impedendo all'Europa di
agire in modo responsabile ed efficace. Allo stesso tempo decine di milioni
di cittadini europei hanno dato voce ad un'Europa dei popoli unita attorno
ai valori della pace, della giustizia e del diritto internazionale dei
diritti umani.

Il mondo è in uno stato di pericolo, i rischi sono terribili, la posta in
gioco elevatissima e noi non possiamo accettare il silenzio e l'inazione
dell'Europa. Se i governi restano divisi, i cittadini europei hanno la
responsabilità di unirsi e di agire con determinazione e lungimiranza per
dare vita ad un'Europa che si mette al servizio della pace e della
promozione del bene comune mondiale. Un'Europa capace di affrontare le
grandi sfide aperte mettendo un freno al dilagare della guerra,
dell'ingiustizia, del terrorismo e del crescente disordine internazionale.

Occorre agire subito. Abbiamo bisogno urgente di un'Europa decisa a
costruire e affermare sé stessa come soggetto politico di pace, autonomo e
indipendente; determinata a costruire un ordine mondiale più giusto,
pacifico e democratico centrato sulle Nazioni Unite e sul diritto
internazionale dei diritti umani; decisa a combattere la fame, la sete, le
malattie e la povertà promuovendo un'economia di giustizia; decisa a
contrastare ogni piano di "guerra infinita", di "scontro di civiltà" o di
terrorismo per costruire nel Mediterraneo, nei Balcani e nel Medio Oriente
una comunità di pace; impegnata a ridefinire coerentemente i suoi rapporti
di amicizia e cooperazione con tutti i paesi vicini, con gli Stati Uniti,
con il mondo arabo e con il resto del mondo.

Ci attendono scelte importanti, irrinviabili. Nei prossimi mesi l'Italia
assumerà la Presidenza dell'Unione Europea; si concluderà la Convenzione
Europea e il processo di definizione della Costituzione Europea; ci sarà
l'ingresso di dieci nuovi paesi nell'Unione Europea e, infine, ci saranno
le elezioni del Parlamento Europeo. Una grande responsabilità spetta ai
paesi fondatori dell'Europa, a coloro che per primi, dopo tanti secoli di
guerre, hanno avuto l'intuizione e la capacità di dare avvio alla
costruzione dell'Europa come strumento di pace e di pacificazione. A questi
paesi oggi incombe la responsabilità di dare una Costituzione democratica
all´Europa che ripudi la guerra, in cui sia previsto un governo europeo
responsabile di fronte al Parlamento Europeo, in grado di parlare al mondo
con una sola voce.

Il mondo ha disperato bisogno di una nuova Europa e noi, cittadini europei,
consapevoli delle nostre grandi responsabilità storiche, vogliamo lavorare
insieme affinché l'Europa che stiamo costruendo si metta realmente a
servizio della pace, della giustizia e della democrazia internazionale.
Nessuno resti a guardare.

L'Europa che vogliamo


L'Europa che vogliamo è aperta, solidale e nonviolenta.

L'Europa che vogliamo è fondata sulla pace e sui diritti umani, sulla
dignità umana e sui diritti che le ineriscono, sui valori indivisibili e
universali della libertà, della democrazia, dell´eguaglianza, della
giustizia e della solidarietà.

L´Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali e riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone
e dei popoli.

L'Europa che vogliamo è un protagonista di pace positiva che s'impegna a
costruire un ordine internazionale pacifico e democratico rafforzando e
democratizzando le Nazioni Unite e la cooperazione multilaterale, a ridurre
l'ingiustizia planetaria, a sradicare la povertà, a prevenire e risolvere i
conflitti, a sconfiggere il terrorismo, a sostenere la Corte Penale
Internazionale.

L'Europa che vogliamo è aperta al resto del mondo, capace di stabilire con
gli altri popoli e nazioni relazioni improntate alla ricerca del bene
comune, alla cooperazione solidale, al riconoscimento e al rispetto delle
diverse culture e identità.

L'Europa che vogliamo è impegnata a fare del Mediterraneo il mare della
pace, del dialogo tra le grandi religioni, dell'incontro tra persone e
culture diverse, della sicurezza e dello sviluppo umano per tutti.

L'Europa che vogliamo s'impegna a promuovere la pace, la giustizia e il
rispetto dei diritti umani in Medio Oriente, mettendo fine al tragico
conflitto tra israeliani e palestinesi sulla base del principio "Due Stati
per due popoli".

L'Europa che vogliamo è decisa a saldare il suo debito storico con l'Africa
e i suoi popoli aiutandoli ad uscire dalla crisi disperata che li
imprigiona e ad avviare uno sviluppo autonomo.

L'Europa che vogliamo è l'Europa della convivialità e
dell'interculturalità: un'Europa che è accoglienza di popoli, di lingue, di
culture, di identità e di storie diverse; un'Europa che rifiuta il razzismo
e la discriminazione in tutte le sue forme; che riconosce e rispetta i
diritti dei migranti e il diritto d'asilo ai profughi e rifugiati in fuga
dalla guerra, dalla violenza e dalla fame.

L'Europa che vogliamo mette al centro la persona e i suoi diritti
fondamentali, adotta un modello di sviluppo sostenibile, è capace di avere
rispetto per la natura e per l'ambiente che ci circonda.

L'Europa che vogliamo è l'Europa dei cittadini, degli eguali diritti di
cittadinanza di tutti coloro che vi risiedono: investe nella democrazia e
nella partecipazione, riconosce il valore e favorisce lo sviluppo
dell'associazionismo anche prevedendo forme di consultazione e
collaborazione da parte di tutte le istituzioni europee; promuove lo
sviluppo di una società civile attiva, pluralista e responsabile.

L'Europa che vogliamo è l'Europa dei popoli che, in attuazione del
principio di sussidiarietà, valorizza le istituzioni di governo locale e le
formazioni di società civile quali attori essenziali al suo sviluppo
democratico e federale nell'ottica della governabilità globale democratica.

L'Europa che vogliamo attua politiche economiche tese a creare nuova
occupazione e ridare piena dignità al lavoro, a garantire a tutti il libero
accesso ai diritti sociali di base, a salvaguardare il proprio modello di
stato sociale promuovendo equità e giustizia distributiva al proprio
interno e a livello internazionale.

Noi cittadini europei, uniti, oggi più che mai, nel nome della pace e dei
diritti umani, della giustizia e della solidarietà tra i popoli, ci
impegniamo a partecipare attivamente allo sviluppo democratico di questa
Europa.

Chiediamo che nella Costituzione Europea in discussione si affermi, come
all'articolo 11 della Costituzione Italiana, che: "L´Europa ripudia la
guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e
riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli.
L´Europa contribuisce alla costruzione di un ordine internazionale pacifico
e democratico; a tale scopo promuove e favorisce il rafforzamento e la
democratizzazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e lo sviluppo
della cooperazione internazionale."

Con questo spirito ci impegniamo ad organizzare dal 4 al 12 ottobre 2003,
in occasione del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, una
nuova "Assemblea dell´Onu dei Popoli" dedicata all'Europa: una grande
"audizione della società civile mondiale" sull'Europa e le sue
responsabilità verso il mondo che si concluderà domenica 12 ottobre 2003
con una Marcia per la pace da Perugia ad Assisi. Obiettivo comune:
costruire l'Europa che vogliamo, l'Europa per la pace.

Invitiamo tutti i ragazzi e le ragazze, le donne e gli uomini, i gruppi, le
associazioni e le diverse organizzazioni della società civile laiche e
religiose, le scuole e le università, i Comuni, le Province e le Regioni,
le forze politiche e i parlamentari che condividono questi obiettivi a
sottoscrivere e sviluppare questo documento collaborando alla realizzare
della 5a Assemblea dell´Onu dei Popoli e della Marcia per la pace
Perugia-Assisi.

Tavola della Pace, 12 aprile 2003

Per informazioni e adesioni:
Tavola della Pace, via della viola 1 (06100) Perugia
Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337
email: info at perlapace.it - www.tavoladellapace.it

Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani
via della Viola 1 (06100) Perugia
tel. 075/5722479 - fax 075/5721234
e mail: info at entilocalipace.it - www.entilocalipace.it

Per ulteriori informazioni:

Tel. +390755736890
Email: info at perlapace.it
http://www.tavoladellapace.it

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