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Bandiera della pace in chiesa: Bizzotto (Beati) risponde a Betori, e gli spedisce una bandiera
- Subject: Bandiera della pace in chiesa: Bizzotto (Beati) risponde a Betori, e gli spedisce una bandiera
- From: "Mariagrazia Bonollo" <salbega at tiscali.it>
- Date: Thu, 24 Apr 2003 09:24:47 +0200
Cari colleghi, vi inoltro la lettera di risposta di "Beati i costruttori di pace" a mons. Betori circa la presenza delle bandiere della pace nelle chiese, che gli e' stata inviata nei giorni scorsi assieme a una bandiera della pace. Vi invito a diffonderla. Grazie! Mariagrazia Bonollo uff.stampa Beati i Costruttori di Pace 348/2202662 "Beati i costruttori di pace" Associazione Nazionale di Volontariato - Onlus Iscritta al Registro Regionale delle OO.VV. (L. Reg. Veneto n° 40/93) con D.P.G.R. n° 46 del 12/2/98 (N° Classificazione PD0331) Associata al Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite LETTERA APERTA Padova, 7 aprile 2003 S.E. Mons. Giuseppe Betori Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana Circonvallazione Aurelia 50 00165 Roma Eccellenza, in questi giorni, si è svolta l'assemblea annuale dell'Ass. "Beati i Costruttori di Pace". Ci sentiamo edificati dalla tenacia, dalla forza e dalla lucidità con cui il Papa si impegna per la pace e siamo commossi dal riconoscimento che fa per il "vasto movimento contemporaneo a favore della pace". Per questo siamo stati colpiti dal suo comunicato riguardo alla presenza nelle chiese della bandiera della pace, definita "un simbolo sovrabbondante e in qualche senso inutile". Non avremmo voluto far notare la dissonanza della Sua nota, ma siamo continuamente interpellati da tante persone stupite per questo atteggiamento della Conferenza Episcopale. Abbiamo notato che nessuno è intervenuto in proposito e non avremmo voluto farlo nemmeno noi, sapendo quante comunità e anche quanti vescovi si sono esposti in questo periodo per la pace. Ma, in seguito a tutte le richieste giunteci, poiché siamo l'Associazione che ha manifestato con la bandiera fin dal 1986 e siamo i principali distributori della bandiera per la campagna "Pace da tutti i balconi", abbiamo deciso di esprimere i nostri sentimenti e i nostri pensieri. A livello di sentire comune, la Sua nota si trova all'interno di un atteggiamento troppo discreto della Conferenza Episcopale sulla pace. Tanto che molti continuano ad affermare che il Papa è solo nella Chiesa italiana. Prima ancora di entrare nel merito non possiamo non far notare che il suo comunicato è comparso nello stesso giorno in cui a Bagdad è stato bombardato il reparto di maternità dell'ospedale. Le considerazioni che abbiamo fatto in comune, riuniti in assemblea, partono proprio dal Crocifisso. Lei afferma che "il Crocifisso è già un bel simbolo". Per noi è molto di più. Ma, che ne abbiamo fatto del Crocifisso, proprio riguardo alla legittimazione della violenza e della guerra stessa, lungo i secoli? E se basta il Crocifisso nelle chiese perché ci sono tutte le altre immagini sacre? Ormai da tempo, le nostre comunità celebrano l'Eucaristia con una grande presenza di simboli per agganciare il rito alla vita e alla storia. In un momento così drammatico della storia dei nostri giorni, con una sofferenza così diffusa per tutte le vittime della guerra, perché le bandiere della pace, che sono state esposte a migliaia dalla finestre della case, non possono trovare un significato positivo anche nelle celebrazioni della comunità cristiana? Francamente non capiamo che cosa significhi "appropriazione ideologica della pace", sapendo che per noi cristiani la pace è la parola creatrice della Comunità del Risorto, quindi costitutiva della nostra identità cristiana. La bandiera porta i colori dell'arcobaleno, il segno biblico della prima alleanza di Dio con tutta l'umanità e porta anche scritta la parola PACE. Da quando è nata, la nostra Associazione ha portato quella bandiera dovunque; ed è sempre stata accolta come segno di speranza e come simbolo unificante e gioioso sia dove abbiamo incontrato la sofferenza e la crudeltà della guerra, a Sarajevo come a Pristina, a Butembo come a Bagdad, a Gerusalemme come a Ramallah, sia nei luoghi privati che in quelli istituzionali, come in tutte le celebrazioni ecumeniche per la pace. Siamo ancora commossi per l'accoglienza che, da credenti e non credenti, ha ricevuto la proposta di digiuno per la pace del Papa. E' la prima volta che tante persone camminano insieme superando antiche barriere e difficoltà. Anche la bandiera è stata uno dei segni di questo cammino comune. Siamo stati in qualche modo travolti dalla quantità di richieste della gente, che esponendo la bandiera ha espresso la propria obiezione alla guerra e il proprio anelito di una pace che è bella nella diversità e nell'insieme dei colori. Le abbiamo scritto perché crediamo che il nostro amore per la Chiesa si esprima anche con questa grande sincerità che ci dà anche l'ardire di inviarLe una di queste bandiere, perché possa essere appesa al balcone dell'edificio della CEI. Le porgiamo cordiali e fraterni saluti, per l'Assemblea dell'Ass. Nazionale Beati i Costruttori di Pace il Presidente don Albino Bizzotto Mariagrazia Bonollo via Bassano del Gr. 54/b 36030 Sarcedo (VI) 0445/344264 348/2202662
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