Informazione di regime: Baghdad o Roma?



Il giorno 8 aprile, nell'arco di un'ora della trasmissione Baobab di
Radiouno, dalle 16 alle 17, sono andati in onda tre servizi connessi con la
guerra in Iraq.

Nel primo, si prendeva spunto da un articolo apparso su La Stampa a firma di
Fabrizio Rondolino e, dando la parola allo stesso autore, nonche' ad un
sociologo docente presso l'Universita' La Sapienza, si affermava,
sostanzialmente, che mostrare foto di bambini, soprattutto se feriti, nel
contesto di posizioni contrarie alla guerra,  rappresenta un uso strumentale
dell'infanzia ed equivale al fare propaganda sfruttando i minori; la
conduttrice della trasmissione, forse per un eccesso di zelo, estendeva il
suddetto giudizio anche "alle manifestazioni ecologiste cui si fanno
partecipare i bambini".

Il secondo servizio e' consistito in un collegamento con Magdi Hallam,
corrispondente da Kuwait City per La Repubblica: questi, dopo aver espresso
"rammarico" (perbacco!) per l'uccisione di 3 (tre!!) operatori
dell'informazione internazionale da parte dell'esercito americano, ha
commentato la fase attuale della guerra partendo dalla convinzione (tutta
sua...) che "siamo agli ultimi giorni di scontri"; dopo varie amenita' sulla
gioia dei giovani iraqeni che "esplode non appena vengono liberati dalla
minaccia dei fedelissimi di Saddam" e sull'impressionante dispiegamento
della forza militare americana contrapposta al disfacimento delle forze
armate iraqene attestato dal passaggio nel fronte avverso di un loro
generale, la conduttrice (ancora lei...) chiudeva il collegamento con le
seguenti parole: "quindi, possiamo affermare che, in qualche modo, la guerra
e' finita" (ore 16,40 dell'8/4/2003)!!!

Il terzo servizio ha visto protagonista il corrispondente Rai da Parigi,
Pagliara, ed ha avuto per argomento la presa di posizione di (sempre parole
della ineffabile) "buona parte della intellighenzia francese, contraria al
pacifismo di Chirac"; in questo caso, il buon Pagliara, nel dar conto della
polemica transalpina, precisava che si tratta di una posizione assolutamente
minoritaria sia fra gli intellettuali, sia nell'opinione pubblica; tuttavia,
la Nostra chiosava che la politica contraria alla guerra del presidente
Chirac portera' la Francia all'isolamento.

Sorge, a questo punto, una domanda: e' il regime che si e' trasferito da
Baghdad a Roma o, piuttosto, e' Baobab che va in onda dalla sede del
Ministero dell'Informazione?



Mario Grego