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BAMBINI IRAKENI

PER I BAMBINI IRAKENI

UN FUTURO MENO BUIO?

LA LEUCEMIA

Campagna Auser e Intersos

per l'ospedale pediatrico Al Mansour di Baghdad

Hanno bisogno di farmaci e invece ricevono bombe. All'Ospedale Pediatrico
Al Mansour di Baghdad i bambini muoiono dilaniati dai bombardamenti e
quelli che non sono feriti muoiono di leucemia per la mancanza di
medicinali e trattamenti adeguati. L'unica cosa che ricevono dal cielo sono
le bombe. Come se non fossero bastati i bombardamenti all'uranio impoverito
del 1991 e i 12 anni di embargo che hanno reso gravissima la situazione
sanitaria infantile, portando il tasso di mortalità infantile in Iraq al
13,3% nel corso del 2001. Per far fronte a questa inaccettabile situazione
Auser ed Intersos hanno deciso di unire le loro azioni di solidarietà per
rispondere alle richieste di farmaci per la leucemia, di antibiotici, di
garze, bende, disinfettanti ecc. che vengono dall'ospedale pediatrico Al
Mansour di Baghdad che ospita 300 posti letto.

"Gli effetti dell'uranio impoverito utilizzato durante la prima Guerra del
Golfo hanno contribuito a determinare un altissimo tasso di diffusione
delle leucemie infantili, dice Nino Sergi segretario generale di Intersos.
Tali malattie, anche quando potenzialmente curabili, divengono mortali a
causa della mancanza di farmaci adeguati".

"Il primario dell'ospedale Dott. Luay L. Kasha, ci ha evidenziato l'urgente
necessità di farmaci per la leucemia oltre ad altro materiale sanitario del
tutto assente per alleviare le terribili sofferenze dei bambini, e per
questo ci siamo immediatamente adoperati, dice Maria Guidotti presidente
nazionale Auser. Le maggiori vittime di una guerra sono sempre i civili ed
in particolare i bambini e gli anziani. Presto vi saranno anche iniziative
mirate riguardanti proprio gli anziani".

Auser ed Intersos sono anche tra i promotori del "Tavolo di solidarietà con
le popolazioni dell'Iraq" costituitosi a Marzo, che coinvolge molte
associazioni, e che ha come garanti Pierre Carniti, don Luigi Ciotti,
Margherita Hack e Pietro Ingrao.

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