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Lettera al Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
- Subject: Lettera al Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
- From: Francesco Latella <FLATELLA at telefonica.net>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 23:56:16 +0200
Signor Presidente della Repubblica Italiana, considerando l'enorme numero di persone che si manifestano contro la guerra e accusano i loro governi di politiche estere sbagliate, passate e presenti, la preghiamo di prendere in considerazione questa lettera. Non siamo contro l'America e gli americani che sono considerati amici e alleati ma semplicemente denunciamo l'appoggio a una spregiudicata operazione di guerra preventiva, intervento non appoggiato dalla NATO e dall'ONU. Riflettendo su un piano piu' ampio, il terrorismo non si puo' combattere col terrorismo, ne da testimonianza la nostra storia. Dobbiamo evitare di precipitare nella barbarie e nella faida. Se uno stato invade un altro o scoppia una guerra civile di gravi proporzioni si puo' e si raccomanda d'intervenire militarmente per impedire la degenerazione della crisi, ma se si agisce altrimenti, ovvero si attacca dopo un summit unilaterale, si diventa aggressori. Non optando per una soluzione diplomatica, sufficientemente e correttamente appoggiata dal peso economico e militare di parte, si diventa il nemico e lo diventa anche chi attua appoggiando e sostenendo la tesi della guerra incondizionata. "Nessun soldato italiano e' andato in Iraq, e nessuno ci andra' " ci ha promesso, Signor Presidente. Dalla Spagna i soldati sono gia' partiti con la missione dichiarata di prestare solo assistenza medica e umanitaria ma senza il casco blu della ONU. Chissa' se in Italia, Lei dovra' scusarsi e giustificarsi per non opporsi a una scelta uguale a quella della Spagna. Se vogliamo veramente aiutare la popolazione mandiamo organizzazioni umanitarie di civili, di medici, di ispettori e specialisti che lascino agli Iracheni il compito di governarsi da soli e di riscrivere la loro costituzione. Se mandiamo soldati verremo identificati come gli invasori con tutte le gravi conseguenze per l'Italia. Se utilizzeremo l'esercito non si potra' garantire la regolare riorganizzazione della societa' Irachena perche', nel bene o nel male, dipenderanno dal comando anglo-americano. Solamente con una decisione ferma e appoggiata dalla comunita' europea dimostreremo al mondo che siamo un paese libero e difensore della pace e della giustizia. Grazie Signor Presidente. Questa e' un'iniziativa privata che non si appoggia a nessun gruppo politico, unicamente intrapresa e sostenuta privatamente per proteggerci dalle scelte fatte in buona o mala fede dai nostri rappresentanti. Anche noi singoli cittadini vogliamo preventivamente agire per salvaguardare i nostri interessi.
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