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05/04 Modena: FERMARE SUBITO LA GUERRA
- Subject: 05/04 Modena: FERMARE SUBITO LA GUERRA
- From: "Beniamino" <beniaminograndi at libero.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 19:13:17 +0200
Sabato 5 aprile, ore 11. Presidio davanti alla Prefettura di Modena, viale Martiri della Libertà. FERMARE SUBITO LA GUERRA L'Italia e' in guerra. Lo e' coi suoi cieli e con le sue basi militari. Lo e' soprattutto in quanto parte della coalizione politica e morale che appoggia l'intervento. Ce lo ricordano gli americani, in chiaro contrasto con l'ambigua informazione del nostro governo (é un dettaglio avvisare che siamo in guerra?). La decisione del governo e del parlamento, pertanto, contro la maggioranza pacifista del paese, non e' meno arbitraria dell'unilateralismo americano: loro scavalcano l'Onu, l'Italia scavalca i vincoli formali (l'Articolo 11 della Costituzione) e sostanziali (l'opinione degli italiani); vincoli che l'avrebbero costretta ad assumere una posizione critica nei confronti di Bush e della sua "guerra preventiva". Per noi tutti questi abusi - e il progetto di ordine mondiale che perseguono - sono sciagure a cui opporsi con decisione. Rispediamo al mittente, percio', la lettera indirizzata al Presidente del Consiglio in cui Bush promette che sapra' ricordarsi degli alleati quando si trattera' di spartirsi i dividendi della guerra: noi non siamo e non vogliamo essere suoi alleati in questo massacro di vite e del diritto internazionale, non siamo amici della sua "giustizia duratura". Questa è una guerra di aggressione e di occupazione, già decisa mesi, anni fa per il controllo geopolitico dell'area e per le sue riserve energetiche; definire "amico di Saddam" chi vi si oppone é poco meno di un banale tentativo di strumentalizzazione politica. Tutto ciò non ci piace ma non ci preoccupa. Abbiamo sostenuto la battaglia del popolo Kurdo, in scarsa compagnia, quando il governo americano era impegnato a vendere armi di distruzione di massa agli iracheni: sì, quello stesso governo che ora pretende di "portare democrazia" è stato complice, politicamente e militarmente, di Saddam Hussein contro il popolo sciita. E i guerrafondai di ieri e di sempre, i nostri governanti dell'epoca, non erano allora molto interessati alla mancanza di democrazia e di diritti umani in Iraq, lo erano molto di più a raccogliere le briciole del commercio di armi. La coerenza non è un optional. La guerra sta prendendo una piega inaspettata, si annuncia più lunga e più pesante in termini di vite umane di quanto volevano farci credere. La popolazione civile, già stremata dopo 12 anni di embargo, sta pagando prezzi altissimi. Molte città sono senza acqua e senza energia elettrica. Fermare la guerra, opporsi con forza alla strategia di lunga durata del governo Bush è un dovere etico, morale e politico. Continueremo, in tutte le occasioni e con tutte le modalità pacifiche e non violente che ci contraddistinguono, ad opporci alla guerra, alle guerre. ARCI, Attac, Casa per la Pace, CGIL, Giovani Comunisti, Legambiente, PdCI, Rete di Lilliput, Rifondazione Comunista Modena, Verdi Modena
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