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le bugie su Exa
- Subject: le bugie su Exa
- From: "Mimmo Cortese" <domecort at tin.it>
- Date: Sun, 30 Mar 2003 00:33:35 +0100
Carissimi e carissime, vi allego il testo che abbiamo dato ai giornalisti nella conferenza stampa di ieri in risposta alle gravi dichiarazioni del Dott. Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia e organizzatore di EXA 2003. La campagna Disarmiamo Exa 2003 va avanti. Le nostre ragioni sono forti, ancor di più in questi tristi e drammatici giorni. La strada delle armi, per la risoluzione di qualsivoglia conflitto, E' UNA STRADA SENZA FUTURO! Chiediamo a tutti i cittadini bresciani e dell'intero paese di dare un segno forte e il proprio contributo per la migliore riuscita di questa campagna. Shalom Saalam Pace ciao e grazie Mimmo Cortese CONFERENZA STAMPA Dalle dichiarazioni del dottor Bettoni a nome della camera di commercio apparse sul Bresciaoggi e Giornale di Brescia in data 22 marzo 2003 in merito ad Exa ed alla richiesta del suo annullamento: " daremo un segnale fortissimo per ribadire nei confronti dell'opinione pubblica la nostra volontà di trasparenza evitando qualunque forma di equivoco sui prodotti esposti". Il segnale fortissimo presumiamo si traduca nel testo della lettera inviata agli espositori di Exa 2003 in data 11 marzo c. m.. In primo luogo questo documento si può considerare la controprova - la "prova provata" - delle affermazioni che facciamo da tempo: ad Exa sono esposte armi da difesa personale, armi e strumenti antisommossa e per corpi speciali, armi che, sia pure non classificate come "belliche", vengono utilizzate nei conflitti che insanguinano mezzo mondo. Non si comprenderebbe altrimenti perché un espositore - per pubblicizzare un'arma sportiva o da caccia - dovrebbe utilizzare "descrizioni tipo "sniper", franco tiratore, tiratore scelto, cecchino, assalto, combattimento" come indicato nella lettera agli espositori o, men che meno, fare ricorso a "filmati, proiezioni video, ecc. rappresentanti bersagli o sagome umane, azioni militari". Questa è la prima bugia che non siamo più disposti ad accettare! C'è anche un'ulteriore interpretazione: " Cari espositori nascondete le caratteristiche delle armi, c'è gente poco raccomandabile che sta facendo una pressione inaudita su di noi. Ciò che conta, voi lo sapete bene, è potere esporre ogni tipo di arma. Lasciamo che il pubblico ignorante rimanga tale, non dobbiamo scandalizzarlo e indurlo a riflettere sul fatto che un'arma non è un oggetto come un altro". Questa è l'idea di Trasparenza di cui si nutrono certe persone. Ci chiediamo cosa ne pensano le associazioni di difesa del consumatore! Il dottor Bettoni ricorda: " Exa è una vetrina di una produzione industriale ed artigiana a totale vocazione sportiva·" In nome della trasparenza tanto cara alla presidenza della CdC citiamo come esempio la pubblicistica della ditta Benelli (proprietà Beretta), espositore Exa 2002, riguardante alcuni modelli di fucili a pompa: " M3 Super 90, rivelazione della tecnologia innovativa Benelli, M3 ··.Concepito per gli impieghi marziali e difensivi , ma adatto anche alla caccia ed al tiro pratico·" ( vedi allegato) ( presumiamo che dopo la richiesta mandata agli espositori i termini marziale e difensivo spariranno da Exa 2003, se riusciranno a modificare in tempo utile anche i depliant illustrativi·) Per trasparenza ricordiamo che i fucili a pompa Benelli sono stati venduti all'esercito statunitense (20.000 nel 2000) e che sono operativi in Afghanistan. Sempre per trasparenza ricordiamo che l'occupazione del settore armiero in Valtrompia è diminuita negli ultimi 10 anni del 50%, da 3.200 a circa 1.600 addetti. Già da tempo quindi il futuro di questi lavoratori - cui teniamo moltissimo e con i quali da tempo è aperto un canale di dialogo - è seriamente messo in discussione. Sarebbe importante allora interrogarsi, come chiediamo da tempo, sia sulla forte contraddizione, politica e culturale, legata alla produzione di armi ma anche - in questo caso - sul futuro dell'occupazione nel settore, sulle possibili ricadute sociali. In quelle dichiarazioni il dottor Bettoni scomoda anche l'IWA. Lo informiamo, per trasparenza, che - in virtù dell'articolo 6 del regolamento della mostra d'armi IWA 2003, che si tiene a Norimberga, in Germania (vedi allegato), citata nella dichiarazione ai giornali - tale rassegna è chiusa al pubblico e che la grande affluenza "di pubblico" della quale il presidente parla non esiste proprio. In Germania, come peraltro negli USA, nello Shot Show di Los Angeles, possono entrare solo utenti specializzati (venditori, promotori, commercianti) o persone munite di regolare porto d'armi. Altre scelte, come si vede. E questa è la seconda bugia, mista ad una pesante omissione, che non siamo più disposti ad accettare! In merito alla proposta di partecipare al Convegno giuridico, citata in quelle dichiarazioni, ricordiamo al dottor Bettoni che essa è pervenuta esclusivamente ad alcuni esponenti della Rete di Lilliput il 17 marzo, via e-mail. L'allegato è datato 10 febbraio, su carta semplice. Quasi 40 giorni per spedire una e-mail! Ordinaria inefficienza o calcolo preciso? Considerando che alcuni giorni prima il cartello di organizzazioni che anche quest'anno ha avviato la campagna "Disarmiamo Exa" aveva annunciato il proposito di richiedere l'annullamento della rassegna nell'imminenza del conflitto armato in Iraq? Vale la pena di ricordare, a questo proposito, che i rappresentanti di Pro Brixia e della Camera di Commercio dopo l'ultimo incontro avuto col tavolo dei promotori dell'appello "Modifichiamo il regolamento di Exa", avvenuto il 18 novembre 2002, alla richiesta di una formalizzazione delle proposte avanzate in quella sede (tra le quali quella della partecipazione al convegno), hanno risposto in maniera parziale il 20 dicembre 2002 e con completezza solo l'8 gennaio 2003 (dopo quasi due mesi!), a regolamento stampato, diffuso e con i termini già scaduti da un pezzo, cioè dal 3 dicembre 2002, data ultima per presentare la richiesta di partecipazione a Exa 2003! Uno stile davvero censurabile, poco serio, e che da solo basterebbe a dimostrare l'assoluta contrarietà a mettere in discussione ogni sia pur minimo aspetto di quella manifestazione. Ma, dettaglio fondamentale, in quel verbale dell'incontro del 18 novembre era scomparsa la proposta di partecipare al Convegno giuridico. Cosa della quale il tavolo delle associazioni che aveva proposto la modifica del regolamento si rammaricava esplicitamente, attraverso una nota del 17 gennaio, debitamente protocollata nella stessa data dalla Camera di Commercio, alla quale era stata consegnata brevi manu (vedi allegato). A noi sembra del tutto evidente che rilanciando ora questa proposta, a fronte della richiesta di annullamento di Exa, si voglia esclusivamente compiere un gesto propagandistico e provocatorio, senza alcuna intenzione di confrontarsi seriamente con le questioni che stiamo sollevando da tempo. Infine alcune considerazioni sul sit-in effettuato nella CdC il 20 marzo scorso. Il dottor Bettoni, in un'intervista rilasciata nella stessa giornata alla rete televisiva Teletutto, ha fatto delle affermazioni molto gravi. Ha accusato le persone che hanno compiuto quell'azione di avere compiuto un "atto di violenza" e di aver "costretto i lavoratori a interrompere il loro servizio". Sono affermazioni false e diffamanti! Il sit-in è un'antica forma di lotta pacifica e nonviolenta, con queste modalità è stata attuata da tantissimi studenti e dal Brescia Social Forum nella giornata del 20 marzo. Quella mattina le persone presenti si sono sedute sul pavimento dei locali aperti al pubblico nell'atrio della CdC. Non è stata usata violenza su nessuno, non è stata danneggiata nessuna cosa. I lavoratori, sia pure invitati dai presenti ad unirsi alla manifestazione, partecipando allo sciopero generale in atto, non sono stati costretti da nessuno ad interrompere il servizio. Ed infatti, mentre alcuni hanno solidarizzato con i manifestanti altri sono andati avanti tranquillamente a lavorare, fornendo servizio anche ai cittadini già presenti in sede. Di tutto ciò abbiamo testimonianze e filmati. E questa è l'ultima bugia, unita ad una pesante diffamazione, che non siamo più disposti ad accettare! 27 marzo 2003 Brescia Social Forum
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