APPELLO AI COSTRUTTORI DI PACE - APRIAMO UN LABORATORIO DI PACE



COORDINAMENTO COMASCO PER LA PACE
Via Cimarosa n.3/a “ 22063 Cantu' (CO)
Tel. 031 701517 “ fax 031 702875
www.comopace.org - comopace at cracantu.it 
APPELLO AI COSTRUTTORI DI PACE
In questi giorni abbiamo ricevuto un™infinita' di e-mail e di comunicazioni da parte di 
molti amici che annunciavano iniziative o semplicemente sentivano il bisogno di 
esprimere il loro pensiero. Come sempre abbiamo fatto ciò che piu' ci compete: 
abbiamo contribuito a diffondere ed amplificare ciò che ci veniva inviato.
Nel frattempo abbiamo però anche lavorato per costruire qualcosa che desse un valore 
aggiunto alle molte iniziative gia' previste e realizzate dai pacifisti del nostro territorio.
Dalle riflessioni e dal lavoro di questi giorni e' nato questo appello, che traduce in una 
proposta concreta, forse proprio a causa del particolare frangente storico che stiamo 
vivendo in questi giorni, ciò che da tempo in molti ci stavamo ripetendo.
L™appello e' diretto ai molti amici del Coordinamento Comasco per la Pace, alle 
associazioni ed ai Comuni ad esso aderenti, e tramite loro a tutte le persone ed i gruppi 
che sul nostro territorio possono essere interessati ad aderirvi ed a sostenerlo.
Invitiamo tutti i destinatari dell™appello, persone o gruppi che siano, a fare tre 
semplici cose:
1. leggetelo fino in fondo;
2. rispondeteci non appena avrete finito di leggerlo;
3. sottoscrivete l ™appello specificando quale sara' il vostro personale contributo;
4. diffondetelo, stampandolo o via e.mail, fra tutti coloro che pensate possano 
essere interessati ad aderirvi.
E™ solo l™inizio. A tutti coloro che risponderanno all™appello comunicheremo, strada 
facendo, i risultati raggiunti. Inoltre prevediamo di riunire periodicamente tutti i 
sottoscrittori, che man mano si aggiungeranno, per decidere insieme come proseguire 
il cammino. Quel che e' certo e' che, a prescindere dal tempo che sara' necessario, 
intendiamo percorrerlo fino in fondo.

APRIAMO UN LABORATORIO PERMANENTE DI PACE!
Quanto piu' la Pace viene calpestata, tanto piu' gli sforzi quotidiani dei costruttori di 
Pace devono aumentare. In queste ore difficili e dolorose nelle quali, ancora una volta, 
la logica della guerra e della violenza sconfigge le ragioni della Pace e della 
Nonviolenza, in queste ore dolorose in cui nuovamente la civilta' dell™amore fraterno 
viene soffocata dall ™odio e dal fragore delle armi, ognuno di noi sente il dovere di agire, 
di tentare disperatamente di far qualcosa, indipendentemente dalla sua effettiva utilita' 
pratica immediata. In effetti, ogni cosa che ciascuno di noi ha fatto, sta facendo o fara' 
in futuro, non sara' certamente inutile. Ciascuno fa ciò che può, sulla base delle sue 
personali capacita' ed attitudini.
Il Coordinamento ha però un dovere in piu' rispetto a tutti noi singole persone e gruppi 
che anche in queste settimane ci siamo variamente attivati in favore della Pace. Al 
Coordinamento compete il dovere di fare ciò che sta al di la' delle possibilita' dei singoli. 
Noi tutti sappiamo infatti che anche questa guerra, come le altre, finira'. E con essa 
finiranno anche le molte manifestazioni ed iniziative fiorite in queste settimane di attesa 
e di protesta. Sara' allora, quando i giornali smetteranno di parlare di guerra e le luci 
della ribalta si spegneranno, che i costruttori di Pace dovranno ancora di piu', come 
fanno anche nei momenti piu' difficili, continuare a lavorare per la Pace, perch ë essi 
sanno che non basta far cessare un guerra per poter dire di aver conquistato la Pace. 
Noi tutti, infatti, sappiamo bene che la Pace e' molto di piu' della semplice cessazione 
della guerra.
Ecco allora il dovere del Coordinamento, il compito che gli abbiamo attribuito quando 
decidemmo di farlo nascere: guardare oltre la cronaca, pensare al dopoguerra, pensare 
al futuro come quotidiano, pervicace impegno per la Pace Vera, che e' ben altro della 
semplice non belligeranza. Quando i fragori delle armi cesseranno, tenteranno di farci 
credere di aver raggiunto la Pace. Proprio allora noi dovremo riprendere a rammentare 
a tutti che la Pace e' molto, molto di piu' di un semplice dopoguerra.
Questo e' stato lo spirito con cui il Coordinamento nacque sei anni fa e con cui ha 
operato fino ad oggi. Gli eventi di questi giorni devono spingerci a rilanciare il nostro 
impegno, a compiere un nuovo passo in avanti, concretizzando in una proposta, precisa 
e costruttiva, ciò che da tempo, in molti, continuiamo a ripeterci.
Da queste semplici constatazioni nasce questo appello che rappresenta una nuova 
ambiziosa scommessa che tutti insieme dobbiamo compiere. Una scommessa simile a 
quella che facemmo, tutti insieme sei anni fa, quando decidemmo di far nascere il 
Coordinamento. In questi premi sei anni abbiamo in effetti gia' prodotto molto. La 
nascita del Coordinamento rappresenta, in tal senso, una sorta di punto di svolta che ha 
contribuito a qualificare ed ad amplificare il lavoro di noi tutti. A distanza di sei anni 
possediamo strumenti e risorse che sei anni fa sembravano impensabili. Oggi i tempi 
sono maturi per tentare un nuovo salto di qualita'.
La proposta e' semplice: APRIRE UN LUOGO DI PACE PERMANENTE, DEDICATO 
ALLA PRODUZIONE QUOTIDIANA, A TEMPO PIENO, DI IDEE E CULTURA DI PACE.
In realta' non si tratta di nulla d™inedito. Si tratta, semplicemente, di seguire il solco gia' 
percorso da molti altri prima di noi (si pensi a S.Egidio a Roma, al Gruppo Abele a 
Torino, all ™Ass.Papa Giovanni a Rimini, ecc.). L™idea era gia' contenuta, del resto, nei 
nostri intendimenti quando contribuimmo, tutti insieme, a far nascere il Coordinamento. 
Oggi in piu' abbiamo la forza che allora ci mancava e che potra' permetterci di attuare 
quell™idea. Dei molti propositi che allora ci proponemmo, quasi tutti li abbiamo realizzati, 
partendo da quelli che allora considerammo prioritari. Adesso dobbiamo porre mano, 
con l ™impegno e la serieta' che in questi anni ha caratterizzato il lavoro di noi tutti, a 
questo ulteriore ambizioso progetto che rappresenta il naturale approdo del lavoro fin 
qui svolto e che possiamo considerare come una sorta di sviluppo dell ™esperienza, piu' 
che positiva, dell ™iniziativa œApriamo luoghi di Pace ?.
In ossequio alla tradizione artigiana del nostro territorio abbiamo pensato di attribuire a 
questo costituendo luogo di produzione permanente di cultura di Pace, il nome di 
LABORATORIO.
Un laboratorio permanente di Pace in cui un gruppo di œartigiani della Pace? (per iniziare 
almeno 4 o 5 persone) lavorera' a tempo pieno per la diffusione della cultura della Pace, 
della Nonviolenza e dei Diritti Umani. Sara' una sorta di bottega artigiana della Pace, 
qualcosa di molto simile ad una bottega di falegnameria, con la sola differenza che qui 
gli artigiani della Pace non costruiscono mobili ma idee e cultura di Pace. E lo fanno 
partendo da noi stessi, dalla tradizione e dalla cultura del nostro territorio. Si trattera' di 
un laboratorio molto pragmatico ed operativo (come si addice ad una buona bottega 
artigiana) permanentemente aperto al territorio, e nel quale entreranno innanzitutto gli 
studenti ed i giovani delle nostre scuole, ma piu' in generale tutti coloro che sul nostro 
territorio sono interessati a saperne di piu', ad approfondire le questioni con la passione 
che spinge l ™artigiano verso il suo lavoro. Ma i nostri artigiani non dovranno limitarsi a 
produrre idee e cultura di Pace restando chiusi nella loro bottega. Il loro compito sara' 
anche quello di diffonder sul territorio la loro produzione, raggiungendo ogni luogo in cui 
si voglia discutere e riflettere di Pace.
I macchinari fondamentali di questa inedita bottega artigiana saranno gli strumenti 
vecchi e nuovi della conoscenza: dai libri e dalle riviste, fino alle videocassette, ad 
internet, ai cd rom ed ai DVD. La bottega della Pace dovra' perciò dotarsi, innanzitutto, 
di una biblioteca, una videoteca, una mediateca, un sito internet e di quant ™altro possa 
servire al lavoro degli artigiani della Pace.
C™e' però un problema che dobbiamo affrontare fin da subito. Qualsiasi nuova impresa 
richiede nuove risorse e quelle attualmente a disposizione del Coordinamento non lo 
consentono.
Abbiamo infatti previsto che, per iniziare, il primo gruppo di artigiani che lavoreranno nel 
œLaboratorio permanente della Pace? sara' composto da almeno 4 o 5 persone. Si 
trattera' di persone che verranno delegate da noi tutti a mettere sulla loro carta d 
™identita', alla voce œprofessione?, l™indicazione œartigiani della Pace ? e che lavoreranno 
alle dipendenze di noi tutti per produrre e diffondere idee e cultura di Pace.
Abbiamo quindi preventivato un costo annuo iniziale (per strutture, attivita' e personale) 
di almeno 250 milioni di vecchie Lire. E ™ certamente una cifra grossa, che può 
spaventare molti di noi abituati a fare tanto con pochi mezzi. Ma se questa cifra la 
paragoniamo agli immensi investimenti finanziari per la guerra (alle cifre astronomiche, 
per esempio, spese in questi giorni per la guerra in Iraq), essa appare assolutamente 
insignificante. E del resto e' certo che anche l ™affermazione della nuova cultura della 
Pace ha bisogno, oltre che dell ™impegno personale di ciascuno di noi, anche di lavoro 
permanente e, conseguentemente, di investimenti economici.
CE LA FAREMO A RACCOGLIERE LE RISORSE NECESSARIE? Chissa'! Noi siamo 
convinti che col contributo di tutti, ciascuno secondo le proprie possibilita', nulla 
e' impossibile. Non e' questo, del resto, lo spirito che ha caratterizzato, fin qui, il 
lavoro e la natura stessa del Coordinamento? Cosi' se proviamo a scomporre i 250 
milioni di Lire preventivati, in 2500 quote individuali di 100.000 lire annue 
ciascuna, allora la cifra complessiva assume una dimensione del tutto differente. 
Pensiamo ad altre esperienze di sostegno popolare ad iniziative anche piu' 
costose di questa (per esempio l ™azionariato diffuso di Radio Popolare o l 
™azionariato di Avvenimenti, ecc.): se altri sono riusciti in imprese anche piu' 
ambiziose della nostra, perchë non dovremmo riuscirci anche noi? Inoltre siamo 
certi che non manchera' il sostegno di quegli enti, pubblici e privati (per lo meno 
quelli piu' attenti e sensibili), che in questi anni hanno apprezzato il lavoro del 
Coordinamento e che vorranno perciò sostenere anche questa nuova iniziativa 
che intende aggiungere valore al lavoro gia' realizzato sul nostro territorio.
INTANTO VEDIAMO CHE RISULTATI PRODURRA ™ QUESTA PUBBLICA 
SOTTOSCRIZIONE, CHE ATTRAVERSO QUESTO APPELLO, INIZIAMO A 
PROPORRE AGLI AMICI E SOSTENITORI PIU™ VICINI AL COORDINAMENTO. IL 
RESTO SI VEDRA™ STRADA FACENDO.
Poichè siamo abituati ad operare con concretezza, non crediamo sia necessario 
spendere altre parole. Ciascuno di noi risponda a questo appello e dica chiaramente 
quanto e' disposto ad investire, di tasca propria, in questa nuova iniziativa. Del resto 
cosi' come molti fra noi destinano annualmente parte delle loro personali risorse 
economiche al sostegno di progetti di cooperazione internazionale, occorre che 
decidiamo di destinarne una piccola parte anche a questo nuovo, ambizioso ma non 
utopistico, progetto.
Come usa spesso dire don Renzo,e' il momento per tutti noi di non delegare ad altri, 
ma di rispondere semplicemente: œeccomi!?, œecco me?, œquesto e' ciò che 
personalmente posso fare ?. Non dimentichiamo che anche un piccolo contributo, unito 
a quello degli altri, contribuira' a raggiungere l™obiettivo.
Chiediamo perciò a tutti di rispondere a questo appello subito dopo averlo letto e nel 
contempo di diffonderlo, a mano o via e.mail, fra chiunque possa essere interessato e 
disponibile a sostenere questa nuova ambiziosa proposta.
Gia' fin d™ora possiamo confermare che ci stiamo movendo anche su altri œfronti?. In 
particolare e' gia' in corso di conclusione un accordo sul luogo che ospitera' il 
œLaboratorio della Pace?.
Siamo convinti che tutto ciò rappresenti, per il nostro territorio, un altro modo per 
rispondere in positivo agli appelli di chi, in questi giorni, sembra gridare in mezzo al 
deserto in favore della Pace e, nel contempo, per contrastare la tracotante sicurezza di 
chi ha deciso questa guerra come tutte le altre guerre. Un altro modo per ripetere ai 
œsignori della guerra?, una volta di piu': œNON IN NOSTRO NOME! ?.

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