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APPELLO AI COSTRUTTORI DI PACE - APRIAMO UN LABORATORIO DI PACE
- Subject: APPELLO AI COSTRUTTORI DI PACE - APRIAMO UN LABORATORIO DI PACE
- From: "Coordinamento Comasco per la Pace" <alex_ok at blulaboratori.org>
- Date: Wed, 26 Mar 2003 23:47:11 +0100
- Priority: normal
COORDINAMENTO COMASCO PER LA PACE Via Cimarosa n.3/a “ 22063 Cantu' (CO) Tel. 031 701517 “ fax 031 702875 www.comopace.org - comopace at cracantu.it APPELLO AI COSTRUTTORI DI PACE In questi giorni abbiamo ricevuto un™infinita' di e-mail e di comunicazioni da parte di molti amici che annunciavano iniziative o semplicemente sentivano il bisogno di esprimere il loro pensiero. Come sempre abbiamo fatto ciò che piu' ci compete: abbiamo contribuito a diffondere ed amplificare ciò che ci veniva inviato. Nel frattempo abbiamo però anche lavorato per costruire qualcosa che desse un valore aggiunto alle molte iniziative gia' previste e realizzate dai pacifisti del nostro territorio. Dalle riflessioni e dal lavoro di questi giorni e' nato questo appello, che traduce in una proposta concreta, forse proprio a causa del particolare frangente storico che stiamo vivendo in questi giorni, ciò che da tempo in molti ci stavamo ripetendo. L™appello e' diretto ai molti amici del Coordinamento Comasco per la Pace, alle associazioni ed ai Comuni ad esso aderenti, e tramite loro a tutte le persone ed i gruppi che sul nostro territorio possono essere interessati ad aderirvi ed a sostenerlo. Invitiamo tutti i destinatari dell™appello, persone o gruppi che siano, a fare tre semplici cose: 1. leggetelo fino in fondo; 2. rispondeteci non appena avrete finito di leggerlo; 3. sottoscrivete l ™appello specificando quale sara' il vostro personale contributo; 4. diffondetelo, stampandolo o via e.mail, fra tutti coloro che pensate possano essere interessati ad aderirvi. E™ solo l™inizio. A tutti coloro che risponderanno all™appello comunicheremo, strada facendo, i risultati raggiunti. Inoltre prevediamo di riunire periodicamente tutti i sottoscrittori, che man mano si aggiungeranno, per decidere insieme come proseguire il cammino. Quel che e' certo e' che, a prescindere dal tempo che sara' necessario, intendiamo percorrerlo fino in fondo. APRIAMO UN LABORATORIO PERMANENTE DI PACE! Quanto piu' la Pace viene calpestata, tanto piu' gli sforzi quotidiani dei costruttori di Pace devono aumentare. In queste ore difficili e dolorose nelle quali, ancora una volta, la logica della guerra e della violenza sconfigge le ragioni della Pace e della Nonviolenza, in queste ore dolorose in cui nuovamente la civilta' dell™amore fraterno viene soffocata dall ™odio e dal fragore delle armi, ognuno di noi sente il dovere di agire, di tentare disperatamente di far qualcosa, indipendentemente dalla sua effettiva utilita' pratica immediata. In effetti, ogni cosa che ciascuno di noi ha fatto, sta facendo o fara' in futuro, non sara' certamente inutile. Ciascuno fa ciò che può, sulla base delle sue personali capacita' ed attitudini. Il Coordinamento ha però un dovere in piu' rispetto a tutti noi singole persone e gruppi che anche in queste settimane ci siamo variamente attivati in favore della Pace. Al Coordinamento compete il dovere di fare ciò che sta al di la' delle possibilita' dei singoli. Noi tutti sappiamo infatti che anche questa guerra, come le altre, finira'. E con essa finiranno anche le molte manifestazioni ed iniziative fiorite in queste settimane di attesa e di protesta. Sara' allora, quando i giornali smetteranno di parlare di guerra e le luci della ribalta si spegneranno, che i costruttori di Pace dovranno ancora di piu', come fanno anche nei momenti piu' difficili, continuare a lavorare per la Pace, perch ë essi sanno che non basta far cessare un guerra per poter dire di aver conquistato la Pace. Noi tutti, infatti, sappiamo bene che la Pace e' molto di piu' della semplice cessazione della guerra. Ecco allora il dovere del Coordinamento, il compito che gli abbiamo attribuito quando decidemmo di farlo nascere: guardare oltre la cronaca, pensare al dopoguerra, pensare al futuro come quotidiano, pervicace impegno per la Pace Vera, che e' ben altro della semplice non belligeranza. Quando i fragori delle armi cesseranno, tenteranno di farci credere di aver raggiunto la Pace. Proprio allora noi dovremo riprendere a rammentare a tutti che la Pace e' molto, molto di piu' di un semplice dopoguerra. Questo e' stato lo spirito con cui il Coordinamento nacque sei anni fa e con cui ha operato fino ad oggi. Gli eventi di questi giorni devono spingerci a rilanciare il nostro impegno, a compiere un nuovo passo in avanti, concretizzando in una proposta, precisa e costruttiva, ciò che da tempo, in molti, continuiamo a ripeterci. Da queste semplici constatazioni nasce questo appello che rappresenta una nuova ambiziosa scommessa che tutti insieme dobbiamo compiere. Una scommessa simile a quella che facemmo, tutti insieme sei anni fa, quando decidemmo di far nascere il Coordinamento. In questi premi sei anni abbiamo in effetti gia' prodotto molto. La nascita del Coordinamento rappresenta, in tal senso, una sorta di punto di svolta che ha contribuito a qualificare ed ad amplificare il lavoro di noi tutti. A distanza di sei anni possediamo strumenti e risorse che sei anni fa sembravano impensabili. Oggi i tempi sono maturi per tentare un nuovo salto di qualita'. La proposta e' semplice: APRIRE UN LUOGO DI PACE PERMANENTE, DEDICATO ALLA PRODUZIONE QUOTIDIANA, A TEMPO PIENO, DI IDEE E CULTURA DI PACE. In realta' non si tratta di nulla d™inedito. Si tratta, semplicemente, di seguire il solco gia' percorso da molti altri prima di noi (si pensi a S.Egidio a Roma, al Gruppo Abele a Torino, all ™Ass.Papa Giovanni a Rimini, ecc.). L™idea era gia' contenuta, del resto, nei nostri intendimenti quando contribuimmo, tutti insieme, a far nascere il Coordinamento. Oggi in piu' abbiamo la forza che allora ci mancava e che potra' permetterci di attuare quell™idea. Dei molti propositi che allora ci proponemmo, quasi tutti li abbiamo realizzati, partendo da quelli che allora considerammo prioritari. Adesso dobbiamo porre mano, con l ™impegno e la serieta' che in questi anni ha caratterizzato il lavoro di noi tutti, a questo ulteriore ambizioso progetto che rappresenta il naturale approdo del lavoro fin qui svolto e che possiamo considerare come una sorta di sviluppo dell ™esperienza, piu' che positiva, dell ™iniziativa œApriamo luoghi di Pace ?. In ossequio alla tradizione artigiana del nostro territorio abbiamo pensato di attribuire a questo costituendo luogo di produzione permanente di cultura di Pace, il nome di LABORATORIO. Un laboratorio permanente di Pace in cui un gruppo di œartigiani della Pace? (per iniziare almeno 4 o 5 persone) lavorera' a tempo pieno per la diffusione della cultura della Pace, della Nonviolenza e dei Diritti Umani. Sara' una sorta di bottega artigiana della Pace, qualcosa di molto simile ad una bottega di falegnameria, con la sola differenza che qui gli artigiani della Pace non costruiscono mobili ma idee e cultura di Pace. E lo fanno partendo da noi stessi, dalla tradizione e dalla cultura del nostro territorio. Si trattera' di un laboratorio molto pragmatico ed operativo (come si addice ad una buona bottega artigiana) permanentemente aperto al territorio, e nel quale entreranno innanzitutto gli studenti ed i giovani delle nostre scuole, ma piu' in generale tutti coloro che sul nostro territorio sono interessati a saperne di piu', ad approfondire le questioni con la passione che spinge l ™artigiano verso il suo lavoro. Ma i nostri artigiani non dovranno limitarsi a produrre idee e cultura di Pace restando chiusi nella loro bottega. Il loro compito sara' anche quello di diffonder sul territorio la loro produzione, raggiungendo ogni luogo in cui si voglia discutere e riflettere di Pace. I macchinari fondamentali di questa inedita bottega artigiana saranno gli strumenti vecchi e nuovi della conoscenza: dai libri e dalle riviste, fino alle videocassette, ad internet, ai cd rom ed ai DVD. La bottega della Pace dovra' perciò dotarsi, innanzitutto, di una biblioteca, una videoteca, una mediateca, un sito internet e di quant ™altro possa servire al lavoro degli artigiani della Pace. C™e' però un problema che dobbiamo affrontare fin da subito. Qualsiasi nuova impresa richiede nuove risorse e quelle attualmente a disposizione del Coordinamento non lo consentono. Abbiamo infatti previsto che, per iniziare, il primo gruppo di artigiani che lavoreranno nel œLaboratorio permanente della Pace? sara' composto da almeno 4 o 5 persone. Si trattera' di persone che verranno delegate da noi tutti a mettere sulla loro carta d ™identita', alla voce œprofessione?, l™indicazione œartigiani della Pace ? e che lavoreranno alle dipendenze di noi tutti per produrre e diffondere idee e cultura di Pace. Abbiamo quindi preventivato un costo annuo iniziale (per strutture, attivita' e personale) di almeno 250 milioni di vecchie Lire. E ™ certamente una cifra grossa, che può spaventare molti di noi abituati a fare tanto con pochi mezzi. Ma se questa cifra la paragoniamo agli immensi investimenti finanziari per la guerra (alle cifre astronomiche, per esempio, spese in questi giorni per la guerra in Iraq), essa appare assolutamente insignificante. E del resto e' certo che anche l ™affermazione della nuova cultura della Pace ha bisogno, oltre che dell ™impegno personale di ciascuno di noi, anche di lavoro permanente e, conseguentemente, di investimenti economici. CE LA FAREMO A RACCOGLIERE LE RISORSE NECESSARIE? Chissa'! Noi siamo convinti che col contributo di tutti, ciascuno secondo le proprie possibilita', nulla e' impossibile. Non e' questo, del resto, lo spirito che ha caratterizzato, fin qui, il lavoro e la natura stessa del Coordinamento? Cosi' se proviamo a scomporre i 250 milioni di Lire preventivati, in 2500 quote individuali di 100.000 lire annue ciascuna, allora la cifra complessiva assume una dimensione del tutto differente. Pensiamo ad altre esperienze di sostegno popolare ad iniziative anche piu' costose di questa (per esempio l ™azionariato diffuso di Radio Popolare o l ™azionariato di Avvenimenti, ecc.): se altri sono riusciti in imprese anche piu' ambiziose della nostra, perchë non dovremmo riuscirci anche noi? Inoltre siamo certi che non manchera' il sostegno di quegli enti, pubblici e privati (per lo meno quelli piu' attenti e sensibili), che in questi anni hanno apprezzato il lavoro del Coordinamento e che vorranno perciò sostenere anche questa nuova iniziativa che intende aggiungere valore al lavoro gia' realizzato sul nostro territorio. INTANTO VEDIAMO CHE RISULTATI PRODURRA ™ QUESTA PUBBLICA SOTTOSCRIZIONE, CHE ATTRAVERSO QUESTO APPELLO, INIZIAMO A PROPORRE AGLI AMICI E SOSTENITORI PIU™ VICINI AL COORDINAMENTO. IL RESTO SI VEDRA™ STRADA FACENDO. Poichè siamo abituati ad operare con concretezza, non crediamo sia necessario spendere altre parole. Ciascuno di noi risponda a questo appello e dica chiaramente quanto e' disposto ad investire, di tasca propria, in questa nuova iniziativa. Del resto cosi' come molti fra noi destinano annualmente parte delle loro personali risorse economiche al sostegno di progetti di cooperazione internazionale, occorre che decidiamo di destinarne una piccola parte anche a questo nuovo, ambizioso ma non utopistico, progetto. Come usa spesso dire don Renzo,e' il momento per tutti noi di non delegare ad altri, ma di rispondere semplicemente: œeccomi!?, œecco me?, œquesto e' ciò che personalmente posso fare ?. Non dimentichiamo che anche un piccolo contributo, unito a quello degli altri, contribuira' a raggiungere l™obiettivo. Chiediamo perciò a tutti di rispondere a questo appello subito dopo averlo letto e nel contempo di diffonderlo, a mano o via e.mail, fra chiunque possa essere interessato e disponibile a sostenere questa nuova ambiziosa proposta. Gia' fin d™ora possiamo confermare che ci stiamo movendo anche su altri œfronti?. In particolare e' gia' in corso di conclusione un accordo sul luogo che ospitera' il œLaboratorio della Pace?. Siamo convinti che tutto ciò rappresenti, per il nostro territorio, un altro modo per rispondere in positivo agli appelli di chi, in questi giorni, sembra gridare in mezzo al deserto in favore della Pace e, nel contempo, per contrastare la tracotante sicurezza di chi ha deciso questa guerra come tutte le altre guerre. Un altro modo per ripetere ai œsignori della guerra?, una volta di piu': œNON IN NOSTRO NOME! ?. COORDINAMENTO COMASCO PER LA PACE Via Cimarosa n.3/b “ 22063 Cantu' (CO) Tel. 031 701517 “ fax 031 702875 www.comopace.org - comopace at cracantu.it
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