lettera sindaco-vescovo di Terni



"Dalla città di Terni deve levarsi alta la testimonianza e forte l'impegno
a fare fino all'ultimo, e anche oltre, tutto il possibile per evitare la
guerra, per scongiurare nuovi lutti, per limitare le sofferenze di ignari e
innocenti".
Questo il forte messaggio e il pressante appello che viene oggi dal Vescovo
di Terni, monsignor Vincenzo Paglia e dal Sindaco della città, Paolo
Raffaelli, che con una lettera congiunta hanno rivolto un invito ai
rappresentanti delle associazioni, delle forze sociali, del mondo della
scuola e del lavoro, della società civile cittadina e del volontariato per
un incontro da tenersi domattina alle 11.30 presso il Vescovado.
"Un incontro - affermano con forza mons. Paglia e Raffaelli - per dire
ancora una volta SI' a una pace giusta e No a una guerra ingiusta, ma anche
per continuare a lavorare insieme, giorno per giorno, a dissipare le nubi
che gravano sul mondo".
La grande mobilitazione per la pace delle scorse settimane, insomma, non
vuole arrendersi di fronte all'ostinazione e alla cecità di chi ha scelto
di non percorrere tutte le strade pacifiche e consentite dalla legalità
internazionale ma di affidarsi invece alla sola forza delle armi e della
distruzione, né di cedere al sentimento di impotenza e di rassegnazione.
Al contrario, l'invito pressante che viene dalle due massime autorità
cittadine civili e religiose è quello  di confermare e rafforzare questo
impegno nei giorni terribili che ormai sembrano approssimarsi.
"La guerra ingiusta - scrivono il Sindaco e il vescovo di Terni nella loro
lettera congiunta che convoca l'incontro di domani - si avvicina a grandi
passi: la guerra incombe malgrado l'accorato appello del Santo Padre ai
Governi affinché non si ripetano le stragi del '900; malgrado la grande
mobilitazione internazionale per la pace, che ha dimostrato la contrarietà
dei popoli della terra alle bombe; nonostante il monito dell'ONU a non
provocare una lacerazione irreparabile del diritto internazionale,
ignorando i grandi risultati ottenuti nel disarmo e nell'isolamento della
tirannia irakena dagli ispettori delle Nazioni Unite."
"Gli uomini di pace - questa l'esortazione di Monsignor Paglia e di
Raffaelli - non possono rassegnarsi all'inevitabilità di una guerra
preventiva che non ha che debolissime ragioni etiche, mentre prevalgono le
ragioni geopolitiche, economiche, di dominio planetario."
"Incontrando in questi mesi molti tra i protagonisti  dell'impegno mondiale
per il dialogo - ricordano il Sindaco di Terni e il Vescovo - abbiamo avuto
conferma che servono mani tese per stringerne altre, non per impegnare
armi: bisogna fare la pace in terra Santa, non la guerra in Irak. Le
alleanze internazionali, la forza di imposizione e di interposizione delle
grandi potenze deve essere volta non alla distruzione ma alla costruzione
di un nuovo ordine mondiale in cui sia assicurato il diritto alla
convivenza di popoli e Stati liberi, indipendenti e sicuri".
"All'incontro di domani - concludono Raffaelli e Monsignor Paglia -
ciascuno porti la sua proposta e il suo impegno di pace e la sua speranza
attiva."