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Comunicato stampa SAE
- Subject: Comunicato stampa SAE
- From: "e.milazz" <e.milazz at flashnet.it>
- Date: Thu, 20 Mar 2003 10:50:33 +0100
COMUNICATO STAMPA S.A.E. Segretariato Attività Ecumeniche Un forte grido di pace Il grido di chi chiede pace si è alzato forte in questi giorni. Sono in tanti a rifiutare una guerra le cui motivazioni appaiono del tutto insostenibili - se mai per qualche guerra di sostenibili ve ne fossero. Il grido si alza dalle piazze, dove tanti hanno manifestato, e si intreccia con le invocazioni che dai luoghi di preghiera vengono rivolte al Dio della pace. Forse mai come in quest'occasione abbiamo potuto sperimentare un consenso così ampio ed intenso. È un segno di speranza che ci interessa in modo particolare come associazione per la promozione del dialogo ecumenico. Ascoltando le diverse voci delle Chiese Cristiane siamo rimasti profondamente colpiti dalla forza che dà loro la sintonia su un tema così centrale per l'annuncio evangelico. Davvero in quest'occasione i credenti in Cristo hanno cercato di dirigere assieme i loro passi sulle vie della pace (cf.Lc.2, 79). E di luci di speranza c'è davvero bisogno, per far fronte alle prospettive oscure che ormai si delineano dinanzi a noi. La guerra, infatti, è sempre lacerazione: di vite, di relazioni, di tutti i beni che permettono l'esistenza; è sempre violenza, che uccide - donne, uomini e bambini, militari e civili; è sempre distruzione - delle case, della terra, dell'economia. Ma questa guerra - se davvero, come sembra, sarà combattuta - sarebbe anche percepita da molti come un vero scontro di civiltà; come un tentativo di imporre con la forza la legge dell'Occidente; come la violenta affermazione di superiorità di un paese, di una cultura (forse anche di una religione) rispetto alle altre. Le sue vittime, insomma, non sarebbero solo le tante - troppe - che segnaleranno i bollettini, o che saranno coperte da un calcolato silenzio. Ad essere drammaticamente compromesse, infatti, sarebbero anche le possibilità di convivenza su questo fragile pianeta. Ad essere strozzati sarebbero tutti quei laboratori di dialogo che, in tante parti del globo, cercano di elaborare ipotesi di pace, al di là dei conflitti. Come associazione che proprio nel dialogo - tra le chiese, tra le religioni, tra le culture - ha il centro del suo impegno, vogliamo dunque unire anche le nostre parole al grido di pace. Vogliamo riaffermare che questa guerra è inaccettabile, nelle sue motivazioni - quelle ideali dichiarate e quelle reali, assai meno nobili - come nelle modalità e nelle conseguenze che si prospettano. Vogliamo dire - e dirlo insieme, come credenti di diverse appartenenze - che essa è del tutto incompatibile con la fede in un Dio della pace, al cui cospetto è impossibile dichiararla giusta Milano, 19 marzo 2003
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