[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
L'omicidio di Rachel - Rilanciamo il nostro impegno in Palestina
- Subject: L'omicidio di Rachel - Rilanciamo il nostro impegno in Palestina
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Mon, 17 Mar 2003 11:54:50 +0100
Domenica 16 marzo un'attivista statunitense di 23 anni, Rachel Corry, e' stata uccisa bulldozer dell'esercito israeliano. Rachel, insieme ad altri pacifisti dell'International Solidarity Movement, cercava di impedire l'ennesimo abbattimento ILLEGALE di una abitazione palestinese. Sul sito dell'ISM, www.palsolidarity.org, trovate i servizi. Potete inviare messaggi di solidarieta' a info at palsolidarity.org. UNO. Ultime ANSA sull'omicidio di Rachel e sulle ultime vittime palestinesi DUE. Protesta contro l'omicidio di Rachel TRE. Foto dell'omicidio di Rachel (ATTENZIONE: le immagini sono molto forti) QUATTRO. Omicidio di Rachel: comunicato dell'ASSOPACE CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers SEI. Chi era Rachel Corry SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel UNO. Ultime ANSA http://www.ansa.it/fdg01/200303171000102287/200303171000102287.shtml DUE. Iniziativa delle Donne In Nero: LUNEDI 17 ALLE ORE 14.30 ALL'ANGOLO TRA VIA ALDOBRANDI E VIA M. MERCATI, ROMA Appuntamento per consegnare questa lettera di persona: All'Ambasciata di Israele presso il Governo Italiano Alla Rappresentanza delle Nazioni Unite in Italia All'Ambasciata degli U.S.A. presso il Governo Italiano Al Ministro degli Esteri del Governo Italiano Domenica 16 marzo 2003, a Rafah nella striscia di Gaza, un bulldozer dell'esercito israeliano ha ucciso una giovane attivista del Movimento Internazionale di Solidarieta' (ISM). Rachel Corry, 23 anni, studentessa, di nazionalita' statunitense, aveva osato interporre il suo corpo tra la macchina da guerra di Sharon e una casa palestinese destinata alla demolizione dalla sommaria giustizia israeliana. Sono centinaia le case palestinesi demolite negli ultimi due anni, colpevoli di essere sul tracciato di una nuova strada israeliana o troppo vicine ad una colonia ebraica o focolare della famiglia di un kamikaze. Queste demolizioni, esplicitamente proibite dalle convenzioni internazionali, non sono che una delle tante violazioni dei dir Rachel credeva nel diritto internazionale ed era a Rafah per difenderlo, spinta dall'indignazione per l'inazione delle organizzazioni internazionali. Il dolore per la sua morte, come quello per le tante vittime innocenti dei conflitti armati che tormentano il mondo, ci impone di chiedere ancora una volta al Governo di Israele di mettere fine all'occupazione dei territori palestinesi, alle Nazioni Unite di inviare immediatamente in Medio Oriente una forza di protezione della popolazione civile, al Governo degli U.S.A. e al Governo Italiano di impegnarsi concretamente affinche' il diritto internazionale sia rispettato in quella terra come in tutti gli altri paesi del mondo. Ci appelliamo inoltre al movimento per una pace giusta in Palestina e Israele affinche' continui a garantire la sua presenza nei territori occupati. Roma, 17 marzo 2003 Donne in Nero Per informazioni, contattare Luisa Morgantini: tel. 06 69950217 - fax 06 69950200 - email lmorgantini at europarl.eu.int TRE. PHOTO STORY: l'uccisione di Rachel http://electronicIntifada.net/v2/article1248.shtml QUATTRO. Comunicato ASSOPACE di Napoli Dopo l'uccisione della pacifista americana Rachel Corey, aderente all'I.S.M., continua imperterrita l'azione criminale delle truppe israeliane. Infatti altri palestinesi,tra cui un bimbo di due anni,sono stati uccisi durante l'incursione israeliana nel campo profughi di Nusseirat,nella parte centrale della striscia di Gaza. Salgono cosi' a 6 le vittime nella zona,dove carri armati e bulldozer sono entrati nella notte, abbattendo case e gettando nella disperazione centinaia di persone. In precedenza erano morti 4 giovani palestinesi, tra questi un ragazzo di 13 anni,ucciso all'interno della sua casa. A fronte di questi avvenimenti, appare sempre piu' complice l'atteggiamento degli stati occidentali che, mentre cianciano di risoluzioni ultimative dell'ONU per l'Iraq, non ritengono necessaria una netta condanna del governo Sharon che sta attuando il suo piano di pulizia etnica inumana delle demolizioni delle case, delle uccisioni massive, dell'installazione di nuove colonie, dello strangolamento economico della popolazione palestinese. Gli USA hanno commentato la prima uccisione di una cittadina americana da parte delle truppe di occupazione israeliana, parlando di tragico incidente e richiedendo al governo israeliano la solita ed inutile commissione d'inchiesta. Noi chiediamo al governo italiano ed ai governi europei una posizione netta e precisa: si fermino immediatamente le attivita' criminose delle truppe israeliane, condotte in spregio delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale, si invii subito in Medio Oriente una forza di protezione della popolazione civile, si cessi la costruzione di nuove colonie, si avvii il ritiro immediato israeliano dall'intera striscia di Gaza e dalle zone A e B (degli accordi di Oslo) della West Bank, si avviino le trattative per la restituzione dei Territori Occupati e la nascita dello Stato Palestinese con Gerusalemme est capitale, si porti a soluzione la questione dei profughi. Noi di fronte alla barbara uccisione di Rachel non possiamo che confermare e rilanciare il nostro impegno di presenza nei Territori Palestinesi occupati a protezione della popolazione civile. Per questo facciamo appello a tutte le forze che hanno a cuore i valori di pace e solidarieta', a venire in massa in queste terre, a portare un messaggio di speranza per quel popolo martoriato, a ricordare anche cosi' la morte terribile di una giovane americana che voleva pacificamente e semplicemente con la sua presenza, impedire altre sofferenze. Noi saremo giu' permanentemente per tutto questo anno insieme alle nostre sorelle e ai nostri fratelli palestinesi, israeliani e di tante altre nazionalita' per fare di quell?area una terra di Pace. CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers Da Roberto del gruppo assopace in palestina riceviamo ed inoltriamo: Siamo sul furgoncino di ritorno a Gerusalemme dopo alcuni giorni passati nell a la notizia che a Rafah, nel sud della striscia un bulldozer e' passato sopra ed ucciso una pacifista americana, Rachel e' il suo nome, che stava tentando insieme ad altri internazionali di impedire la demolizione di una casa palestinese da parte dell'esercito israeliano, al ricevere la notizia sia tutti scioccati, e' la prima pacifista a morire, inoltre anche a noi ci e' toccata un' esperienza simile alcuni giorni prima ed inevitabilmente ci ritorna alla mente. Eravamo a Qarara un piccolo villaggio di agricoltori tra il check point di Abu-Oli e la citta' di Khan Yunis, quando riceviamo una chiamata dagli abitanti del posto che ci avvisano che i bulldozer vogliono abbattere un' aranceto, ci dirigiamo sul posto, siamo 11 internazionali internazionali indossiamo casacche bianche con il simbolo dell' Unione Europea. Quando arriviamo hanno gia' iniziato a "livellare" il terreno, vediamo due carri armati ed un bulldozer, cerchiamo di far allontanare i bambini, i soldati hanno gia' sparato alcune raffiche di avvertimento, forse si sono innervositi dalla presenza di tanta gente che comunque non fa' e non sarebbe in grado di fare niente. Cerchiamo di renderci visibili uniti con le mani in alto insieme al passaporto, poi una parte di noi cerca di avvicinarsi, mentre l' altro rimane indietro per sicurezza, non succede niente per un po' di tempo .Il primo gruppo decide di inoltrarsi nell' aranceto per stabilire un contatto con l'esercito israeliano,perdiamo il contatto visivo, intanto arrivano un paio di jeep, vengono a vedere chi siamo, non si fermano, poco dopo arriva anche un altro bulldozer, viene verso di noi, arriva fino a circa tre metri poi gira nell' aranceto per continuare l' opera, nel frattempo ha gia' distrutto l' asfalto su cui e' passato ed un recinto, e' un bulldozer enorme, molto piu' grande dei bulldozers che siamo abituati a vedere, il posto di guida si trova a circa 3 metri dal suolo mentre la pala meccanica ha una larghezza di 2 metri per 1.5 di altezza. Intanto m dei due carri armati si muove e si avvicina a meno di 50 metri da noi, seminascosto dalla vegetazione, si ferma ed ogni tanto muove il suo cannone a destra e sinistra, il soldato che spunta dalla torretta ogni tanto ci guarda e ride mentre noi siamo in piedi raggruppati con le mani alzate, improvvisamente partono varie raffiche non dirette a noi, ma comunque per spaventare noi, in un attimo siamo a terra. Succede varie volte per un periodo di forse un' ora, vogliono dimostrare chi comanda e forse sono infastiditi dalla nostra presenza, puo' darsi che non vogliono uccidere nessuno,ma solo compiere "piccole" barbarie quotidiane Per loro e' meglio non avere nessuno tra i piedi. Per noi e' meglio esserci. SEI. Chi era Rachel Corry http://www.evergreen.edu/news/mar03/rachelcorrie.htm SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel Dal palestinian center for reapproachment between peoples riceviamo questo articolo di haaretz (quotidiano israeliano) che vi rimandiamo tradotto. per adesso vi basti questo. le parole non riusciamo a trovarle ancora. forse piu' tardi. abbiamo telefonato ai compagni che stanno giu' e stanno bene. se cosi' si puo' dire. ASSOPACE Napoli. Una pacifista americana e' stata uccisa domenica 16 marzo da un bulldozer dell´esercito israeliano, che ha travolto la ragazza durante la demolizione di una casa presso il campo profughi di Rafah, nel quartiere al-Salam, nel sud della striscia di Gaza. Un´altra attivista e' stata ferita. Rachel Corey, di 23 anni, proveniente da Olympia, Washington, e' stata uccisa mentre tentava di impedire al bulldozer di distruggere una casa. Questo hanno riferito i medici di Gaza. Greg Schnabel di Chicago, ha riferito che si trovavano nella casa del dottor Samir Masri. "Rachel era da sola di fronte alla casa mentre noi cercavamo di fermarli" ha detto. "Lei faceva segno ai bulldozer di fermarsi, e' caduta ed il bulldozer ha proseguito. Noi gli urlavamo di fermarsi, ma il bulldozer non si e' fermato, e' passato compl ipassando su di lei". Corey faceva parte dei gruppi conosciuti come ISM (International Solidarity Movement). Schnabel ha riferito che Corey era una studentessa dell´Evergreen College e doveva diplomarsi quest´anno. Ha anche detto che erano in 8, 4 americani e 4 britannici, a Rafah per stare con le famiglie le cui case vengono demolite dall´esercito israeliano. (Da assopace.nazionale at assopace.org)
- Prev by Date: UN MURO ISOLA BETLEMME
- Next by Date: Licenziato per la pace: Presidio alla Fiat di Termoli
- Previous by thread: UN MURO ISOLA BETLEMME
- Next by thread: Licenziato per la pace: Presidio alla Fiat di Termoli
- Indice: