L'omicidio di Rachel - Rilanciamo il nostro impegno in Palestina





Domenica 16 marzo un'attivista statunitense di 23 anni, Rachel Corry, 
e' stata uccisa bulldozer dell'esercito israeliano. Rachel, insieme ad altri pacifisti dell'International 
Solidarity Movement,  cercava di impedire l'ennesimo abbattimento ILLEGALE di una abitazione palestinese.
Sul sito dell'ISM, www.palsolidarity.org, trovate i servizi.
Potete inviare messaggi di solidarieta' a info at palsolidarity.org. 

UNO. Ultime ANSA sull'omicidio di Rachel e sulle ultime vittime palestinesi
DUE. Protesta contro l'omicidio di Rachel
TRE. Foto dell'omicidio di Rachel (ATTENZIONE: le immagini sono molto forti)
QUATTRO. Omicidio di Rachel: comunicato dell'ASSOPACE
CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers
SEI. Chi era Rachel Corry
SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel

UNO. Ultime ANSA
http://www.ansa.it/fdg01/200303171000102287/200303171000102287.shtml

DUE. Iniziativa delle Donne In Nero: 
LUNEDI 17 ALLE ORE 14.30 ALL'ANGOLO TRA VIA ALDOBRANDI E VIA M. MERCATI, ROMA
Appuntamento per consegnare questa lettera di persona:

All'Ambasciata di Israele presso il Governo Italiano
Alla Rappresentanza delle Nazioni Unite in Italia
All'Ambasciata degli U.S.A. presso il Governo Italiano
Al Ministro degli Esteri del Governo Italiano

Domenica 16 marzo 2003, a Rafah nella striscia di Gaza, un bulldozer
dell'esercito israeliano ha ucciso una giovane attivista del Movimento
Internazionale di Solidarieta' (ISM). Rachel Corry, 23 anni, studentessa, di
nazionalita' statunitense, aveva osato interporre il suo corpo tra la
macchina da guerra di Sharon e una casa palestinese destinata alla
demolizione dalla sommaria giustizia israeliana. Sono centinaia le case
palestinesi demolite negli ultimi due anni, colpevoli di essere sul
tracciato di una nuova strada israeliana o troppo vicine ad una colonia
ebraica o focolare della famiglia di un kamikaze. Queste demolizioni,
esplicitamente proibite dalle convenzioni internazionali, non sono che una
delle tante violazioni dei dir
Rachel credeva nel diritto internazionale ed era a Rafah per difenderlo,
spinta dall'indignazione per l'inazione delle organizzazioni
internazionali.
Il dolore per la sua morte, come quello per le tante vittime innocenti dei
conflitti armati che tormentano il mondo, ci impone di chiedere ancora una
volta al Governo di Israele di mettere fine all'occupazione dei territori
palestinesi, alle Nazioni Unite di inviare immediatamente in Medio Oriente una forza di
protezione della popolazione civile,
al Governo degli U.S.A. e al Governo Italiano di impegnarsi concretamente
affinche' il diritto internazionale sia rispettato in quella terra come in
tutti gli altri paesi del mondo.

Ci appelliamo inoltre al movimento per una pace giusta in Palestina e
Israele affinche' continui a garantire la sua presenza nei territori
occupati.

Roma, 17 marzo 2003

Donne in Nero

Per informazioni, contattare Luisa Morgantini: tel. 06 69950217 - fax 06
69950200 - email lmorgantini at europarl.eu.int

TRE. PHOTO STORY: l'uccisione di Rachel
http://electronicIntifada.net/v2/article1248.shtml
 
QUATTRO. Comunicato ASSOPACE di Napoli
Dopo l'uccisione della pacifista americana Rachel Corey, aderente all'I.S.M.,
continua imperterrita l'azione criminale delle truppe israeliane. Infatti
altri palestinesi,tra cui un bimbo di due anni,sono stati uccisi durante
l'incursione israeliana nel campo profughi di Nusseirat,nella parte centrale
della striscia di Gaza. Salgono cosi' a 6 le vittime nella zona,dove carri
armati e bulldozer sono entrati nella notte, abbattendo case e gettando
nella disperazione centinaia di persone. In precedenza erano morti 4 giovani
palestinesi, tra questi un ragazzo di 13 anni,ucciso all'interno della sua
casa.

A fronte di questi avvenimenti, appare sempre piu' complice l'atteggiamento
degli stati occidentali che, mentre cianciano di risoluzioni ultimative
dell'ONU per l'Iraq, non ritengono
necessaria una netta condanna del governo Sharon che sta attuando il suo
piano di pulizia etnica 
inumana delle demolizioni delle case,
delle uccisioni massive, dell'installazione di nuove colonie, dello strangolamento
economico della popolazione palestinese.

Gli USA hanno commentato la prima uccisione di una cittadina americana da
parte delle
truppe di occupazione israeliana, parlando di tragico incidente e richiedendo
al governo
israeliano la solita ed inutile commissione d'inchiesta.

Noi chiediamo al governo italiano ed ai governi europei una posizione netta
e precisa:
si fermino immediatamente le attivita' criminose delle truppe israeliane,
condotte in spregio delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale,
si invii subito in Medio Oriente una forza di protezione della popolazione
civile,  si cessi la costruzione di nuove colonie,
si avvii il ritiro immediato israeliano dall'intera striscia di Gaza e dalle
zone A e B (degli accordi di Oslo) della West Bank, si avviino le trattative
per la restituzione dei Territori Occupati e la nascita dello Stato Palestinese
con Gerusalemme est capitale, si porti a soluzione la questione dei profughi.

Noi di fronte alla barbara uccisione di Rachel non possiamo che confermare
e rilanciare il 
nostro impegno di presenza nei Territori Palestinesi occupati a protezione
della popolazione civile.
Per questo facciamo appello a tutte le forze che hanno a cuore i valori
di pace e solidarieta',
a venire in massa in queste terre, a portare un messaggio di speranza per
quel popolo martoriato,
a ricordare anche cosi' la morte terribile di una giovane americana che voleva
pacificamente e
semplicemente con la sua presenza, impedire altre sofferenze.
Noi saremo giu' permanentemente per tutto questo anno insieme alle nostre
sorelle e ai nostri fratelli
palestinesi, israeliani e di tante altre nazionalita' per fare di quell?area
una terra di Pace.

CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers
Da Roberto del gruppo assopace in palestina
riceviamo ed inoltriamo:

Siamo sul furgoncino di ritorno a Gerusalemme dopo
alcuni giorni passati nell
a la notizia che a Rafah, nel sud
della striscia un bulldozer e' passato sopra ed ucciso
una pacifista americana, Rachel e' il suo nome, che
stava tentando insieme ad altri internazionali di
impedire la demolizione di una casa palestinese da
parte dell'esercito israeliano, al ricevere la notizia
sia tutti scioccati, e' la prima pacifista a morire,
inoltre anche a noi ci e' toccata un' esperienza
simile alcuni giorni prima ed inevitabilmente ci
ritorna alla mente.
Eravamo a Qarara un piccolo villaggio di agricoltori tra
il check point di Abu-Oli e la citta' di Khan Yunis,
quando riceviamo una chiamata dagli abitanti del posto
che ci avvisano che i bulldozer vogliono abbattere un'
aranceto, ci dirigiamo sul posto, siamo 11
internazionali internazionali indossiamo casacche
bianche con il simbolo dell' Unione Europea. Quando
arriviamo hanno gia' iniziato a "livellare" il
terreno, vediamo due carri armati ed un bulldozer,
cerchiamo di far allontanare i bambini, i soldati
hanno gia' sparato alcune raffiche di avvertimento,
forse si sono innervositi dalla presenza di tanta
gente che comunque non fa' e non sarebbe in grado di
fare niente. Cerchiamo di renderci visibili uniti con
le mani in alto insieme al passaporto, poi una parte
di noi cerca di avvicinarsi, mentre l' altro rimane
indietro per sicurezza, non succede niente per un po'
di tempo .Il primo gruppo decide di inoltrarsi nell'
aranceto per stabilire un contatto con l'esercito
israeliano,perdiamo il contatto visivo, intanto
arrivano un paio di jeep, vengono a vedere chi siamo,
non si fermano, poco dopo arriva anche un altro
bulldozer, viene verso di noi, arriva fino a circa tre
metri poi gira nell' aranceto per continuare l' opera,
nel frattempo ha gia' distrutto l' asfalto su cui e'
passato ed un recinto, e' un bulldozer enorme, molto
piu' grande dei bulldozers che siamo abituati a
vedere, il posto di guida si trova a circa 3 metri dal
suolo mentre la pala meccanica ha una larghezza di 2
metri per 1.5 di altezza. Intanto m
dei due
carri armati si muove e si avvicina a meno di 50 metri
da noi, seminascosto dalla vegetazione, si ferma ed
ogni tanto muove il suo cannone a destra e sinistra,
il soldato che spunta dalla torretta ogni tanto ci
guarda e ride mentre noi siamo in piedi raggruppati
con le mani alzate, improvvisamente partono varie
raffiche non dirette a noi, ma comunque per spaventare
noi, in un attimo siamo a terra. Succede varie volte
per un periodo di forse un' ora, vogliono dimostrare
chi comanda e forse sono infastiditi dalla nostra
presenza, puo' darsi che non vogliono uccidere
nessuno,ma solo compiere "piccole" barbarie quotidiane
Per loro e' meglio non avere nessuno tra i piedi.
Per noi e' meglio esserci.

SEI. Chi era Rachel Corry
http://www.evergreen.edu/news/mar03/rachelcorrie.htm

SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel
Dal palestinian center for reapproachment between peoples riceviamo
questo articolo di haaretz (quotidiano israeliano) che vi rimandiamo
tradotto.
per adesso vi basti questo. le parole non riusciamo a trovarle ancora.
forse
piu' tardi. abbiamo telefonato ai compagni che stanno giu' e stanno bene.
se cosi' si puo' dire. ASSOPACE Napoli.

Una pacifista americana e' stata uccisa domenica 16 marzo da un bulldozer
dell´esercito israeliano, che ha travolto la ragazza durante la
demolizione di una casa presso il campo profughi di Rafah, nel quartiere
al-Salam, nel sud della striscia di Gaza. Un´altra attivista e' stata
ferita. Rachel Corey, di 23 anni, proveniente da Olympia, Washington, e'
stata uccisa mentre tentava di impedire al bulldozer di distruggere una
casa. Questo hanno riferito i medici di Gaza.
Greg Schnabel di Chicago, ha riferito che si trovavano nella casa del
dottor Samir Masri.
"Rachel era da sola di fronte alla casa mentre noi cercavamo di
fermarli" ha detto. "Lei faceva segno ai bulldozer di fermarsi, e' caduta
ed il bulldozer ha proseguito. Noi gli urlavamo di fermarsi, ma il
bulldozer non si e' fermato, e' passato compl
ipassando su di lei".

Corey faceva parte dei gruppi conosciuti come ISM (International
Solidarity Movement). Schnabel ha riferito che Corey era una studentessa
dell´Evergreen College e doveva diplomarsi quest´anno.
Ha anche detto che erano in 8, 4 americani e 4 britannici, a Rafah per
stare con le famiglie le cui case vengono demolite dall´esercito
israeliano.
(Da assopace.nazionale at assopace.org)