SCIOPERO TOTALE FIAT AUTO POMIGLIANO NAPOLI.
- Subject: SCIOPERO TOTALE FIAT AUTO POMIGLIANO NAPOLI.
 - From: "Camillo Coppola" <camillo.coppola at tin.it>
 - Date: Sat, 15 Mar 2003 12:20:32 +0100
 
Title: Comunicato stampa
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 SLAI COBAS - FIAT AUTO e TERZIARIZZATE 
- POMIGLIANO D'ARCO(NAPOLI)  
  COMUNICATO STAMPA   Fiat: operai contro la 
guerra
  GLI OPERAI ADERISCONO IN MASSA ALLO SCIOPERO COBASPARALIZZATA LA PRODUZIONE A POMIGLIANO D’ARCORISOSPESO DAL LAVORO 
L’OPERAIO PACIFISTA DI TERMOLI   Pienamente confermate le 
previsioni di altissima adesione dei lavoratori della Fiat Auto di Pomigliano e 
delle collegate aziende terziarizzate alle ‘24 
ore di protesta no-stop contro le politiche di guerra - contro la guerra ai 
lavoratori’’ indetta dallo Slai 
Cobas   Già alle prime luci dell’alba erano in centinaia gli operai presenti all’assemblea indetta dal sindacato all’ingresso principale della più grossa fabbrica automobilistica del mezzogiorno. Unanime la volontà operaia espressa in assemblea di …“ saldare la lotta contro i licenziamenti e l’aumento dei ritmi di lavoro al consapevole rifiuto di una guerra che massacrerà ancora una volta i lavoratori e la povera gente in Iraq e peggiorerà i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e della povera gente nel nostro Paese perché i miliardi di dollari e di euro che si spenderanno per la guerra saranno tolti alle nostre pensioni, dalla sanità e da ogni altro servizio e tutela sociale”. Unica nota stonata la massiccia presenza di polizia e carabinieri costretti in malo modo dai lavoratori ad allontanarsi dall’assemblea sindacale…e relegati all’inutile presidio di un parcheggio dipendenti letteralmente svuotato dal successo dello sciopero che, nel 1° turno e quello centrale, ha riscontrato l’adesione del 95% dei lavoratori paralizzando l’intero ciclo produttivo. Scontata l’adesione massiccia alla protesta anche dei lavoratori del 2° turno e di quello di notte.   La fermata produttiva di Pomigliano si riflette sull’indotto Fiat: già ferma la produzione alla Lear di Caivano dove si producono i sedili delle vetture modelli Alfa 156 e 147.   Intanto alla Fiat Powertrain di Termoli Stefano Musacchio (il delegato sindacale dello Slai Cobas che già era stato sospeso per 6 giorni dal lavoro per avere esposto la bandiera della pace all’ingresso dello stabilimento) si è visto recapitare ieri un nuovo provvedimento di altri 5 giorni di sospensione, dal 14 al 18 marzo. Lo Slai Cobas preannuncia un immediato ricorso giudiziario con la procedura d’urgenza prevista dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per la repressione di condotta antisindacale.   Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 14/3/2003 Via Olbia 24, 80038 Pomigliano d'Arco - Napoli tel.fax: 081/8037023 e-mail: slaipom at tin.it http://www.slai-cobas.org/ volantino 
 Contro le politiche di guerra/Contro la 
guerra ai lavoratori  Con le migliaia di 
licenziamenti in atto (per  rendere 
più renumerativa la prossima vendita alla G.M.) la Fiat e le terziarizzate 
vogliono mettere una ‘pietra tombale’ sull’insieme dei diritti dei lavoratori 
per imporre ovunque le ‘condizioni capestro del modello Melfi’ fatte di 
sottosalario e precarietà, ritmi di montaggio infernali, assenza di democrazia 
sindacale, lavoro a ciclo continuo, notturno e festivo.                                    
   A Pomigliano,  dove in questi anni le lotte hanno 
impedito il sabato lavorativo ed il massacro di molti diritti  dei lavoratori, Fiat e aziende 
collegate  stanno attuando una vera 
e propria offensiva antioperaia attraverso:    ·        
l’ 
aumento illecito dei ritmi di lavoro con 
i cartellini di saturazione individuali truccati e  ‘l’anticipo’ della velocità delle linee 
di montaggio. ·        
La violazione di ogni norma e legge a tutela 
dell’igiene (dai cessi agli spogliatoi al servizio mensa), della  salute e della vita dei lavoratori: lo 
testimoniano le centinaia di vertenze giudiziarie in atto per danno biogico e 
malattia professionale (ernie discali, ipoacusie, nevrosi d’allarme, infortuni 
con gravi lesioni permanenti ecc.), i troppi morti in fabbrica. Le innumerevoli 
sanzioni e prescrizioni elevate alle aziende dalle preposte autorità ispettive 
convocate nei reparti da decine di denunce dello Slai Cobas confermano l’estrema 
esposizione a rischio (spesso mortale) dei lavoratori di 
Pomigliano. ·        
I ‘diritti dimezzati’ per i lavoratori delle 
terziarizzate (dal sottosalario per i giovani assunti della Logint, alla perdita 
delle ‘garanzie’ Fiat, alle minacce ai lavoratori ammalati, all’uso 
discriminatorio della cassa integrazione settimanale - coesistente con la 
mobilità - alla ‘terziarizzazione della terziarizzazione’ come sta avvenendo 
alla Deliveri, al licenziamento dei lavoratori della Valeo ecc. 
   L’estremo disagio che si avverte in 
fabbrica e che ormai comincia ad emergere clamorosamente 
nell’intera società (dagli scioperi degli operai Fiat 
contro i licenziamenti alle manifestazioni che si susseguono in tutto il mondo 
contro la sporca guerra contro l’Iraq con cui Bush intende imporre il comando 
imperialista americano su scala globale) è un 
disagio non è più tollerabile. Con la cosiddetta ‘globalizzazione’  i lavoratori sono posti sempre più in 
concorrenza ‘al ribasso’ tra loro in tutto il mondo. In nome della concorrenza 
ovunque i padroni minacciano di trasferire altrove i posti di lavoro per tenere 
bassi i salari, aumentare i ritmi e le giornate lavorative, accantonare le 
misure antinfortunistiche e di tutela ambientale. Sempre in nome della 
concorrenza internazionale rivendicano la flessibilità assoluta in entrata ed 
uscita (assunzioni precarie e libertà di licenziamento), un crescendo di 
detassazioni e sgravi contributivi che si traducono in tagli a pensioni, scuola, 
sanità, trasporti, casa ed all’insieme dei diritti sociali, mentre con l’avvento 
dell’Euro hanno pianificato in Italia l’ulteriore taglio dei nostri già miseri 
salari.   Bisogna potenziare in fabbrica le 
lotte per la difesa dei diritti e delle condizioni di lavoro e ‘saldarle’ alle 
lotte emergenti su scala locale e mondiale contro la guerra imperialista in Iraq 
perché il crollo delle tutele operaie è 
direttamente determinato dalle politiche imperialiste di concorrenza, guerra 
commerciale e guerra guerreggiata, perché 
i miliardi di dollari ed euro che si spenderanno per la guerra saranno sottratti 
alle nostre pensioni, alla sanità da ogni servizio e protezione sociale, perché la guerra è inoltre pretesto per 
tagliare i diritti del lavoro e quelli civili e serve da copertura a crisi 
economica e licenziamenti.   Venerdì 14 
marzo sciopero 
in Fiat Auto e aziende collegate di 8 ore per ogni turno di 
lavoro assemblea 
e manifestazione: ore 
05.00 all’ingresso principale 
parcheggio   Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 10/3/2003  | 
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