Ce.A.S. Comunicato Stampa sul terrorismo



COMUNICATO Stampa

LE BR TRA VECCHIE E NUOVE

Continuità e discontinuità nel terrorismo domestico italiano

	Maurizio Calvi, Presidente del Centro Alti Studi per la lotta al
terrorismo e alla violenza politica, analizza, alla luce dei più recenti
avvenimenti, gli elementi di continuità e quelli di discontinuità, se non di
un vero e proprio nuovo corso rispetto la tradizione, tra le "nuove" BR e le
"vecchie" BR storiche, che hanno caratterizzato i cosiddetti "anni di
piombo".
	«Elementi di continuità - puntualizza Maurizio Calvi - sono
l'ideologia, gli slogan e persino la terminologia, rimasta invariata, che
fanno delle cosiddette "nuove" BR le naturali eredi del passato storico,
politico e dell'azione in armi delle "vecchie" BR, prima, delle Brigate
Rosse - Partito Comunista Combattente, poi.».
	«E' invece un elemento di novità - prosegue il Presidente del CeAS -
l'accesa dialettica interna tra le sigle dell'organizzazione terroristica,
che, in base a quanto emerge all'esterno dalla documentazione di
rivendicazione e/o di propaganda, sembra finalizzata a definire quale linea
di azione sia più efficace per ottenere consenso presso le aree antagoniste
contigue e crescere numericamente, reclutando nuovi elementi tra quelli che
più si lasciano coinvolgere nell'approvazione e nel sostegno a queste forme
di violenza politica e di terrorismo».
	«Si nota, inoltre, un diverso approccio di fondo - specifica il
senatore Maurizio Calvi - tra la colonna romana e quella che opera nel Nord
Est. La prima è più azionista, predilige esprimersi operativamente con
azioni in armi e persino con omicidi, come nel caso dei professori D'Antona
e Biagi; la seconda è più politica ed ideologica, oserei dire "più
intellettuale" nonostante si sia resa responsabile di azioni armate,
comunque di portata e di impatto minori di quelle messe in atto dalla
omologa romana».
	«Altro aspetto di novità rispetto al passato - conclude il
Presidente del CeAS Maurizio Calvi - è una forma organizzativa meno
strutturata, imperniata su piccoli nuclei e cellule, che agiscono in maniera
che definisco "dissolvente", postulando il termine e il suo significato
dalla tecnica cinematografica. Questa nuova dottrina operativa emerge da un
documento fatto ritrovare nel 2002 a Milano sotto la sigla "Fronte
Rivoluzionario", nel quale dopo avere reso "doveroso" omaggio all'esperienza
delle Brigate Rosse "storiche", vengono proposte nuove forme di lotta che
siano atte a destare scalpore e abbiano un effetto dirompente su quella che
loro giudicano inazione delle aree movimentiste contigue. Potremmo dire che
questo documento, più che la lotta armata, teorizza e promuove la
"propaganda armata"; l'azione terroristica diviene l'atto che mira a creare
un effetto comunicativo dirompente al fine di produrre insicurezza e
terrore.

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				Roma 4 marzo 2003