R: un'idea



Certo, il boicottaggio dei prodotti statunitensi, almeno di quelli più
tipici e simbolici, è un'azione nonviolenta che tocca le tasche e la faccia
della dirigenza Usa. Esempio: Coca Cola, Mc Donald, Esso; uso di dollari
come valuta, ecc.
Lo ha suggerito anche Galtung a Torino (Politecnico) il 14 gennaio e ce lo
ha scritto di nuovo recentemente il 12 febbraio.
Il boicottaggio va fatto esercitando contemporaneamente dialogo amico con la
popolazione Usa, tutt'altro che compatta sotto Bush: vedi il Consiglio
nazionale delle chiese americane protestanti ortodosse e cattoliche,
rappresentante di 114 milioni ci cittadini ("La nonviolenza è in cammino" 19
febbraio, nabwac at tin.it; dal settimanale Riforma www.riforma.it). Sccivere
amicizia e sostegno al dissenso statunitense.
La comunicazione dal basso, orizzontale, umana, è un'arma della pace, per
frenare i governi prepotenti, per liberare i popoli oppressi.
Dice bene Lidia Menapace, dopo il 15 febbraio: "Ci sono due sole grandi
potenze al mondo, gli Usa e l'opinione pubblica".
Enrico Peyretti
"Disperati, noi speriamo"
"Aspettare la guerra è come assistere a un delitto"
"Ci sono sempre alternative, perché la guerra è una rinuncia"
http://www.arpnet.it/regis; www.ilfoglio.org


----- Original Message -----
From: Paolo Candelari
To: pck-pace ; glt-nonviolenza
Sent: Wednesday, February 19, 2003 1:50 AM
Subject: un'idea


Parlando con un mio collega 'bellicista' (ma ogni giorno che passa sempre -
convinto) della manifestazione di sabato, mi dice: " Ma se voi (intende dei
vari movimenti che fanno riferimento a Porto Alegre e dintorni) fate
scendere in piazza decine di milioni di persone in tutto il mondo, se
organizzaste qualche bel boicottaggio  a livello planetario contro Coca COla
MCDOnalds e Esso, tanto per fare un esempio, forse la guerra la fermereste
davvero"
Lui non sa che noi non facciamo scendere in piazza, la gente, questi vengono
da soli, non siamo una organizzazione rigida e compatta, con tanti soldatini
a cui basta dare un ordine, stile vecchio Cominform; certo che l'idea, da
preparare a livello mondiale, non sarebbe mica male: noi con la Esso stiamo
già iniziando, ma immaginate cosa potrebbe succedere se il boicottaggio
venisse lanciato direttamente dal FSM e dalle varie organizzazioni che han
dato vita alla splendida giornata del 15, quelle americane in testa!
Paolo Candelari