il 15



UNO. Su www.palsolidarity.org
DUE. Foto del 15 in tutto il mondo
TRE. I VIDEO E LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 15 FEBBRAIO
QUATTRO. Arresto di una donna malata di cancro
CINQUE. POMPIERI DI PACE CONTRO I FUOCHI DI GUERRA
SEI. Striscioni alla manifestazione del 15
SETTE. Prova di conoscenza sulla guerra all'Iraq
OTTO. EMERGENZA PALESTINA al-awda
NOVE. INTERNATIONAL WOMEN'S PEACE SERVICE - PALESTINE
DIECI. "NOI NO", trasmissione su Teleambiente
UNDICI. Non c'e' piu' cibo: un milione di palestinesi a rischio  

UNO. Su www.palsolidarity.org
trovate le ultimissime news dai territori, una nuova galleria fotografica, petizioni, 
un'iniziativa con Amnesty Int.

DUE. Foto del 15 in tutto il mondo
http://www.punchdown.org/rvb/F15/

TRE. I VIDEO E LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 15 FEBBRAIO
Su www.unimondo.org potete trovare le immagini tratte da Global TV
(www.tvglobal.org) sulla manifestazione di piu' 3 milioni di persone che
hanno si e' tenuta a Roma il 15 febbraio 2003 contro la guerra all'Iraq,
senza se e senza ma.
Inoltre sul sito sono caricate le foto della manifestazione mondiale che
secondo le stime della tv americana Cnn hanno portato in piazza 110 milioni
di persone lungo le vie e le piazze di oltre 70 paesi.
http://www.unimondo.org/dossier/roma15febb03/index.html
(Peacelink)

QUATTRO. Arresto di una donna malata di cancro e madre di sei bambini - appello ad Amnesty Int.
Segue la lettera (in inglese) di Tobias Karlsson
Letter to Amnesty International and Human Rights Watch
Date: February 15, 2003
Author: Tobias Karlsson
Area: Jenin
This was sent to Amnesty International and Human Rights Watch on February 15, 2003 For further 
information please contact us in Jenin (contact info below) or the ISM-media office at 
+972(0)2-2774602 or +972(0)67-862439. 

To Whom It May Concern,
At around two am on Tuesday, feb. 11 some 50 Israeli soldiers busted in to the house of the 
Seba'ana family in the Jenin refugee camp. They ordered the inhabitants out in the muddy, 
cold night 
nd, feared in Jenin under the name
 Captain Jamal, gave the order to detain Esma Saba'ana, the mother of the family. Esma is 
seriously ill, she is suffering from cancer in her brain and has been subject to two major 
operations. When detained, the soldiers forbade her from bringing any of her medication against 
the disease and the severe pain it causes. She is scheduled for another operation in the next 
few days and the arrest will probably deny her this opportunity. Therefore, detaining her causes 
a serious threat to her life and health, and we urge you to take action against this. 
No charges have been brought against her, the Israeli system subjects Palestinians to be held as
"administrative de tainees" without any cou rt-procedure. The detention-order is signed by an army
 officer and is valid for a period of up to six months. After this a new order can be signed for a 
new six-month period, sometimes making Palestinians serve years of imprisonment under hard conditions, 
without the right to defend themselves in a trial.
Five of the six children in the family, a girl 7yrs, a boy 10yrs, boy 15, boy 16, and a girl 18, is now 
taken care of by their relatives since their father is already in jail. He was put under administrative 
detention five months ago, also the oldest brother, age 18, has served almost a year in prison.
The family´s theory is that Esma was arrested because the family father has refused to sign a document 
confessing to the Israeli accusations against him. By detaining the mother the army hopes to put pressure 
on him in order to make him sign.
The family has also suffered from the occupation before, in April 2002, when their house in the refugee 
camp was destroyed by Apache-helicopter mis siles. 
Note: We have tried to get a statement on Esma´s medical record but failed to get in contact with the 
responsible Doctor. However, if you are interested in this, we can provide additional information within the next few days.
Please reply and we can provide you with her 
enin: Tobias +972(0)67-437690, Lasse +972(0)59-386896, Linus +972(0)67-465684

CINQUE. POMPIERI DI PACE CONTRO I FUOCHI DI GUERRA
Non solo a Roma: da alcuni giorni la bandiera della pace
sventola a 40 metri di altezza sulla vetta del "castello" di manovra della
sede VVF di Milano issata dai lavoratori dei vigili del fuoco. Non solo...
Il 15 febbraio 2003, per quanti non abbiano potuto recarsi
alla grande manifestazione di Roma, la RdB/CUB, insieme a molte altre
organizzazione sindacali, sociali e politiche, ha organizzato una
manifestazione nel comune di Monza. L'iniziativa ha ottenuto una grande e
colorata partecipazione, riscontrata in tutto il lungo corteo che si e'
snodato per le vie della citta' fino all'arrivo all'Arengario.
All'iniziativa ha partecipato con orgoglio anche una delegazione di Vigili
del Fuoco, che ha rivendicato il suo ruolo civile a sostegno della pace tra
tutti i popoli. IN GALLERIA LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE A MONZA
Milano 17/2/2003 Massimo Berto
(Peacelink)

SEI. Striscioni alla manifestazione del 15
BUSH IL MONDO NON E' IL FAR WEST
GUERRA: BERLUSCONI RIFERISCE ALLE CAMERE:
SCHIACCIANTI PROVE DEI COLLEGAMENTI TRA MAGISTRATURA DEMOCRATICA E AL QUAEDA
ubriachi di pace
GESU' E' IL PRINCIPE DELLA PACE
la pace delle bombe e' la pace di cimiteri
non bombe ma caramelle
boicotta la guerra boicotta i prodotti USA
rispetto per uno rispetto per tutti
rifiutala resisti ribellati
give Bush no chance
don't war be happy
(da: tranchina)

MENO CANNONI PIU' CANNONAU (Gruppo sardo)

SETTE. Prova di conoscenza sulla guerra all'Iraq
Ne sai abbastanza per giustificare la guerra contro l'Iraq?

1. Domanda: Quale percentuale della popolazione mondiale hanno gli USA?
Risposta: il 6%
2. D: Quale percentuale della ricchezza mondiale possiedono gli USA? R. il 50%
3. D. Quale paese ha le maggiori riserve di petrolio? R. L'Arabia Saudita
4. D. Qual e' il paese che ha le seconde maggiori riserve di petrolio? R: l'Iraq
5. D. Quanto si spende ogni anno per i bilanci militari 

6. D. Quanta parte di questa cifra e' spesa dagli USA? R: il 50%
7. D.: quale percentuale della spesa militare degli USA assicurerebbe
l'essenziale per vivere a ciascuno sul pianeta, secondo le Nazioni Unite?
R.: il 10%, circa 40 milioni di dollari, la cifra richiesta inizialmente
per finanziare il nostro attacco all'Afghanistan
8. D. Quante persone sono morte nelle guerre dopo la fine della seconda
guerra mondiale? R: 86 milioni
9. D. Da quando l'Iraq possiede armi chimiche e batteriologiche? R. Dai
primi anni '80
10.D. Queste armi l'Iraq le ha costruite da solo? R. No sia i materiali che
le tecnologie sono stati forniti dal governo USA insieme all'Inghilterra e
a multinazionali private.
11. D. Il governo USA ha condannato l'uso di queste armi contro l'Iran? R: No
12. D. Quante persone sono state uccise da Saddam nella citta' curda di
Halabja nel 1988? R: 5,000
13. D. Quanti paesi occidentali hanno condannato cio' all'epoca. R: Nessuno
14. D: Quanti litri dell'arma chimica agent Orange ha usato l'America in
Vietnam? R: 35milioni di litri.
15. D: Esistono collegamenti provati fra l'Iraq e l'attacco terroristico
dell'11 settembre? R: No
16. D: Qual e' il numero stimato di civili morti accidentalmente nella
guerra del Golfo? R: 35,000
17. D. Quanti morti civili occidentali gli iracheni hanno provocato alle
forze occidentali durante la guerra del Golfo? R: 0
18. D: Quanti soldati iracheni in ritirata sono stati sepolti vivi dai
carri armati USA con gli aratri montati sul davanti? R: 6,000
19. D.: Quante tonnellate di uranio impoverito sono state lasciate in Iraq
e Kuwait dopo la guerra del Golfo? R.: 40 tonnellate.
20. D.: Secondo le Nazioni Unite quale e' stato l'aumento percentuale dei
casi di cancro in Iraq fra il 1991 e il 1994? R: 700%
21. D.: Quanta della forza militare irachena ha dichiarato di aver
distrutto nel 1991? R: 80%
22. D.: Esistono prove che l'Iraq intenda usare le sue armi per altro che
la deterrenza e la difesa? R: No
23. D.: L'Iraq e' oggi una minaccia per la p
mondo maggiore di dieci
anni fa? R: No

24. D.:Quanti morti civili ha previsto il Pentagono in caso di un attacco
all'Iraq nel 2003? R: 10,000
25. D.: Quale percentuale di questi saranno bambini? R: Oltre il 50%
26. D.: Da quanti anni gli USA sono impegnati in attacchi aerei sull'Iraq?
R.: 11 anni.
27. D.:Gli Usa e l'Inghilterra erano in guerra contro l'Iraq fra il
dicembre 1998 e il settembre 1999? R: No
28. D.: Quanti chili di esplosivi sono stati lasciati cadere sull'Iraq fra
il Dicembre 1998 e il Settembre 1999? R: 8 milioni.
29. D.: Quanti anni fa e' stata introdotta la Risoluzione 661 delle Nazioni
Unite che impone sanzioni strette alle importazioni ed esportazioni
dall'Iraq? R.: 12 anni fa.
30. D.: Quale e' stato il tasso di mortalita' dei bambini nel 1989 in Iraq su
1000 nati? R: 38
31. D.: Quale e' stato il tasso stimato di mortalita' infantile in Iraq nel
1999 (su 1000 nati)? R: 131 (che rappresenta un aumento del 345%)
32. D.: Quanti iracheni si stima che siano morti entro l'ottobre del 1999
in conseguenza delle sanzioni delle Nazioni Unite? R: 1,5 milioni
33. D.: Quanti bambini iracheni si stima siano morti dal 1997 a causa delle
sanzioni del 1997? R: 750,000
34. D. E' stato Saddam a metter fuori gli ispettori dall'Iraq? R:No
35. D.: Quante ispezioni ci sono state in Iraq nel novembre/dicembre 1998?
R:300
36. D. Quante di queste ispezioni hanno avuto problemi? R:5
37. D. Gli ispettori che cercavano le armi hanno avuto libero accesso alla
direzione del partito Ba'ath? R.: Si';
38. D. Chi ha affermato: "L'Iraq ha di fatto disarmato ad un livello senza
precedenti nella storia moderna"? R: Scott Ritter, il capo dell'UNSCOM, la
prima missione di ispettori delle Nazioni Unite in Iraq.
39. D. Nel 1998 quanta della capacita' dell'Iraq posteriore al 1991 di
sviluppare armi di distruzione di massa gli ispettori delle Nazioni Unite
hanno preteso di aver scoperto e smantellato? R: il 90%
40. D. L'Iraq e' disposto a permettere agli ispettori di tornare in Iraq? R: Si'
41. D: Qua
? R: Oltre 65;
42. D: Su quante risoluzioni delle Nazioni Unite a proposito di Israele
l'America ha posto il veto fra il 1972 e il 1990? R: piu' di 30.
44. D: Quanti paesi si sa che possiedono armi nucleari? R: 8
45. D.: Quante testate nucleari possiede l'Iraq? R: 0
46. D: Quante testate nucleari hanno gli USA? R: oltre 10.000;
47. D: Quale nazione ha usato le armi nucleari? R: gli USA

48. D: Quante testate nucleari possiede Israele? R: Piu' di 400.
50. D: Chi ha detto, "La nostra vita comincia a finire il giorno che
diventiamo silenziosi sulle cose che contano"? R: Martin Luther King, Jr

Charles Sheketoff, Direttore Esecutivo dell' Oregon Center for Public
Policy PO Box 7, Silverton, OR 97381
Jeffrey R. Cram, Ph.D.

TEL & FAX: 530 478 9660 Email: cram at semg.org Web: www.semg.org
Snail Mail: 10961 Sutter Way Nevada City, CA 95959
Lind & Kyle Consultants www.lindandkyle.com 
(Peacelink)

OTTO. EMERGENZA PALESTINA al-awda
osservatore alla commissione delle Nazioni Unite per i diritti inalienabili del popolo palestinese.
 
Comitato di Firenze Via del Bronzino 117
Tel 3397391192-3389534783
emergenzapalestina_firenze at hotmail.com
 
PRESENTA: IMMAGINI PER LA PACE
CINEFORUM:la vita quotidiana in Palestina
 
Casa del popolo"25 Aprile" Via Bronzino 117 Firenze
 
Venerdi' 28 febbraio ore 20.30 " Bambini di Chatila" di Mai Nasri
'50-Libano 1998
Storia dell'esilio palestinese attraverso le esperienze personali di due bambini del 
campo di Chatila.Il film esprime le prospettive di una nuova generazione palestinese,
attraverso cio' che le bambine stesse hanno girato con la telecamera a loro affidata.
 
Seguiranno a marzo : 
" Naji al Ali un artista visionario"
"Challenge"
"Palestina tutti i giorni"  e tanti altri film....
Ingresso a sottoscrizione
 
Comitato di Roma Via dei Sabelli 62
emergenzapalestina at libero.it


NOVE. INTERNATIONAL WOMEN'S PEACE SERVICE - PALESTINE
I.W.P.S.-Palestine e' costituito da un  gruppo di 16 donne di varie nazionalita' che stanno 
portando avanti u
re anni tendente ad assicurare, sul territorio palestinese,
 la presenza di internazionali per testimoniare le violazioni dei diritti umani perpetrate 
quotidianamente dai militari israeliani contro la popolazione civile.
Per fare questo l'IWPS ha stabilito la sua sede ad Hares, dove, da agosto 2002, gestisce la 
Casa Internazionale delle Donne nella quale offre ospitalita' e formazione a volontari 
ed operatori che vogliano unirsi temporaneamente a loro. 
Il villaggio di Hares si trova nella regione di Salfit, in Cisgiordania, in una zona 
particolarmente isolata, in prossimita' di Ariel, il piu' grande insediamento illegale 
israeliano, costruito su terreni agricoli espropriati con la forza. Il continuo intento di 
 espansione da parte degli israeliani, sottopone i contadini palestinesi ad attacchi militari
 ed incursioni dei coloni, che rendono quasi impossibile il normale svolgimento della vita.
Le attivita' fondamentali dell'IWPS sono:
* fornire documentazioni scritte e materiale video-fotografico sugli episodi di violenza e 
soprusi 
* lavorare con media indipendenti e stampa estera per creare una coscienza della condizione 
di vita di Hares e dei villaggi limitrofi. 
* Intervenire pacificamente contro gli abusi rilevati 
* Rendersi disponibili come scudo protettivo per i civili che cercano di condurre una vita 
normale. 
* Opporsi alle violazioni dei diritti umani, alla confisca e distruzione ( internazionalmente
 giudicate illegali) delle terre palestinesi, attraverso azioni di resistenza civile non 
violenta. Questo include l'aiuto nel rimuovere i blocchi stradali; lo scortare i palestinesi
sulle loro terre ed aiutarli nella semina o nel raccolto; accompagnare le ambulanze e 
rifornire di cibo ed acqua gli assediati. 
* Incoraggiare i movimenti pacifisti israelo-palestinesi nella loro resistenza civile per porre
 fine all'occupazione. 
L'IWPS lancia un appello affinche' volontari ed operatori da tutto il mondo si uniscano a 
loro, anche per brevi periodi. Chiunque sia disposto 
tatto 
attraverso:
IWPS-Palestina at libero.it
iwpsvolunteers at yahoo.co.uk  (in inglese)

Per saperne di piu':
http://www.womenspeacepalestine.org/Italianfront.htm

DIECI. "NOI NO", trasmissione su Teleambiente
Vi informo che a partire da mercoledi' 12 febbraio, ogni mercoledi'
dalle ore 22,10 alle ore 23,10 su Teleambiente (Canale 68), televisione
privata del Lazio, andra' in onda una trasmissione sui problemi della guerra
(e della pace) dal titolo "Noi No". Verranno invitate direttamente le
associazioni a partecipare ed intervenire. Fabrizio Marchi.

UNDICI. Non c'e' piu' cibo: un milione di palestinesi a rischio  
L'allarme Onu: disastro umano e civile a Gaza  
Giancarlo Lannutti 
 
Grido d'allarme per la situazione economica e alimentare assolutamente disastrosa nei
territori palestinesi, dove la popolazione e' stremata da quasi un anno di occupazione e 
comunque di assedio e di coprifuoco pressoche' ininterrotto. Se ne occupa il giornale 
londinese Guardian in una sua corrispondenza speciale da Gaza, ampiamente documentata. 
Oltre un milione di palestinesi - gia' provati dal collasso economico e dalla disoccupazione 
galoppante - rischiano ora di restare senza alimenti, poiche' dipendono completamente dalle 
razioni dell'Onu le cui scorte stanno per esaurirsi e non possono essere per ora ricostituite
 per mancanza di fondi; il commissario generale dell'Unrwa (l'agenzia per i rifugiati 
palestinesi) Peter Hansen denuncia il fatto che un appello ai Paesi donatori, soprattutto 
occidentali, per un sollecito contributo di almeno 60 milioni di sterline e' rimasto inascoltato.
 Prima dell'Intifada la Unrwa forniva nutrimento a 11mila persone nella Striscia di Gaza, 
er lo piu' vedove o soggetti privi di mezzi di sussistenza; adesso ne alimenta almeno 715mila.
 Un abitante della striscia su quattro e' malnutrito, e secondo l'Unicef la malnutrizione fra 
i bambini e' paragonabile a quella del Congo o dello Zimbabwe. "In questa situazione - osserva 
Hansen - la tensione e' destinata a cre
a' molto difficile tenere le cose in qualche 
modo sotto controllo ed evitare processo di destabilizzazione". 
Prima dell'Intifada circa 70mila palestinesi di Gaza lavoravano in Israele, ora i permessi di 
lavoro sono solo 15mila ma la possibilita' di recarsi davvero a lavorare e' per lo piu' teorica; 
la disoccupazione sfiora ormai il 90%. E non si tratta soltanto della disoccupazione e delle 
difficolta' economiche: Abdelhadi Abu Kousa, responsabile per Gaza dei Comitati palestinesi di 
aiuto medico, ammonisce che "quello che manca e' la speranza: non c'e' speranza per il processo 
di pace, non c'e' speranza per il futuro, non c'e' speranza che gli israeliani ci accettino 
come esseri umani". Un esempio fra i tanti: cinque cugini di Khan Yunis, della famiglia Al 
Astal, sono stati uccisi dai soldati mentre cercavano di penetrare in Israele alla disperata 
ricerca di un lavoro: per i militari non erano altro che "terroristi". E ancora una volta 
tutto questo avra' effetti ulteriormente destabilizzanti. Questi sono i risultati della guerra
 di Sharon, e con la guerra all'Iraq forse alle porte le cose rischiano di andare ancora peggio. In questi giorni uno spiraglio inatteso e' rappresentato dai tentativi di concordare un cessate il fuoco graduale, grazie al quale l'Autorita' nazionale palestinese spera di ottenere il ritiro israeliano dalle zone occupate, sia in Cisgiordania che a Gaza; incontri riservati in tal senso - dopo un colloquio tra il primo ministro Sharon e il presidente del Consiglio legislativo palestinese Abu Ala - si sono avuti nelle ultime ore fra il capo di gabinetto del premier, Dov Weisglass, e il ministro degli Interni dell'Anp Hani el Hassan, esponente di Al Fatah; l'Anp chiede agli israeliani di restituire alle sue forze di sicurezza (o a quel che ne rimane, dopo le distruzioni e le uccisioni dell'ultimo anno) il controllo almeno di Tulkarem, Qalqiliya e Jenin e successivamente anche di Ramallah, Betlemme e delle localita' rioccupate a Gaza, mentre - secondo il giornale di Gerusa
 complessa la situazione a Nablus, dove l'Anp incontra difficolta' "per la forte presenza di gruppi armati radicali". 
C'e' tuttavia da osservare che questa richiesta e' palesemente in contrasto con la sistematica 
delegittimazione (anzi distruzione fisica) dell'Autonomia palestinese da parte di Sharon, 
il quale proprio tre giorni fa ha ripetuto che uno degli obiettivi del suo governo e' quello 
di "liberarsi di Arafat"; e in secondo luogo, riassumersi la responsabilita' delle citta' dopo 
che mesi e mesi di occupazione le hanno devastate significa farsi carico di quei drammatici 
problemi economici di cui parlavamo all'inizio. 

Malgrado gli incontri di cui sopra, comunque, il governo Sharon continua la politica della 
mano pesante: in occasione della festa di Id al Ada, e' stato decretato il blocco totale per 
tre giorni di tutti i territori ex-autonomi. Ne' sono piu' incoraggianti le notizie sulle 
trattative per formare il nuovo governo; il Likud e il Partito nazionale religioso litigano 
sulla ripartizione dei seggi, il Pnr vuole a tutti i costi quello della Educazione, 
e si va comunque verso una coalizione di destra o di centro-destra; ma a sentire gli 
esponenti dello stesso Pnr e dell'Unione nazionale (destra estrema) nelle consultazioni 
si e' parlato essenzialmente dei problemi economici e, appunto, dei posti ma non del destino 
dei palestinesi. Il che la dice lunga su quali siano le intenzioni.