I VESCOVI TOSCANI CONTRO LA GUERRA



RICEVO DA DON ATHOS RIGHI (PRIORE DELLA "PICOLA FAMIGLIA DELL'ANNUNZIATA",
LA COMUNITA' MONASTICA FONDATA DA DONGIUSEPPE DOSSETTI) E PENSO SIA BENE
DIFFONDERE (VEDI QUI DI SEGUITO E ANCHE IN ALLEGATO) A TUTTI GLI AMICI
QUESTO BELLA TESTIMONIANZA CONTRO LA GUERRA DEI VESCOVI TOSCANI.

E NELLE ALTRE 20 REGIONI ITALIANE.....?

SHALOM SALAAM A TUTTI, MA PROPRIO A TUTTI!
DOMENICO MANARESI

Da: Athos Righi <athos.righi at tin.it>

A: Domenico Manaresi (E-mail) <bon4084 at iperbole.bologna.it>

Oggetto: I: Vescovi Toscani contro la guerra

Data: mercoledì 5 febbraio 2003 14.18

 -----Messaggio originale-----

Da: Luca Pulitini [mailto:lpulitini at yahoo.it]

Inviato: lunedì 3 febbraio 2003 15.51

A: arastucci at ntc.it

Oggetto: Vescovi Toscani contro la guerra



Vi invio il messaggio dei Vescovi Toscani contro la guerra.



DAI VESCOVI DELLA TOSCANA IL "NO" ALL'AZIONE MILITARE

 Nella nostra precedente assemblea (1° ottobre 2002) prendemmo ferma
posizione in favore della pace di fronte alla diffusione dei conflitti e
violenze in varie parti del mondo. Adesso noi vescovi della Toscana per
fedeltà al Vangelo della pace, in comunione con il magistero del Papa e
condividendo il desiderio di pace del nostro popolo, costatando che gli
organismi deputati all'esercizio del diritto internazionale si trovano di
fatto esautorati e in particolare com l'Onu non sia posta in grado di
intervenire con pari efficacia nei confronti di tutte le violazioni dei
diritti umani, della libertà, della sicurezza e della democrazia, dovunque
e da chiunque vengano perpetrate,

 ESPRIMIAMO

 un chiaro, preoccupato e deciso NO alla guerra, di fronte agli avanzanti
preparativi e al dispiegamento di forze in atto, con la prospettiva di
azioni militari che potrebbero svilupparsi anche ignorando o forzando le
norme del diritto internazionale;

CHIEDIAMO

 al Parlamento e al Gov erno italiani, chiamati a prendere importanti e
gravi decisioni di politica estera, di confrontarsi con responsabilità e
coraggio con gli accorati appelli alla pace del Santo Padre Giovanni Paolo
II - in particolare il messaggio per la Giornata della pace 2003 e il
discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede - volti a
promuovere il dialogo, la mediazione e la riconciliazione tra le parti in
conflitto e quindi a scongiurare guerre sempre inutili e con dannosissimi
effetti im primo luogo sulle popolazioni inermi;

INVITIAMO

 tutte le comunità ecclesiali e ogni cristiano, insieme con tutti gli
uomini e le donne di buona volontà, a convertirsi alla pace, a coltivare e
diffondere pensieri e gesti di pace, a celebrare momenti comunitari di
riflessione e preghiera, a digiunare per la pace, a manifestare con
franchezza ai membri del Parlamento e del Governo il profondo desiderio di
pace, di giustizia e di democrazia del nostro popolo e di tutti i popoli
del mondo dicendo un fermo e chiaro NO all'ipotesi di partecipazione o
sostegno alla guerra all'Iraq da parte dell'Italia e chiedendo invece di
adoperarsi con ogni mezzo nonviolento perchè in quel paese si affermino i
diritti umani e la democrazia; come pure di moltiplicare le attenzioni e
gli sforzi per la pace in Terra Santa e in tutte le altre situazioni di
guerre e conflitti dimenticati;

 RIAFFERMIAMO

l'esigenza di maggiore giustizia distributiva su base planetaria, come
fonte di vita e di sviluppo per tutte le aree del mondo da liberare dalla
fame e dalla miseria. Raccomandiamo a tutti i sacerdoti che questo
messaggio sia letto in tutte le chiese della Toscana, come pure a tutti i
laici e alle associazioni e movimenti cattolici di darne la massima
diffusione in tutti gli ambienti e realtà civili e sociali della nostra
regione.

 Firenze, 28 gennaio 2003



 INACCETTABILE IL CONCETTO DELLA "PREVENTIVA"

 ' Non è la semplice autorizzazione dell'Onu a rendere giusta una guerra '
che, ' se resta la dimensione preventiva ', rimane comunque ' inaccetabile
'.  A ribadire la posizione dei vescovi italiani su un eventuale conflitto
in Iraq è stato monsignor Giuseppe Betori. ' E' il concetto di guerra
preventiva ad essere inaccettabile in se stesso- ha spiegato il segratario
generale della Cei -, in quanto la prevenzione di fatto non ha un limite.
Senza una concreta situazione di minaccia, attuale e non possibile, non si
può giustificare alcun atto di guerra '.




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Mi scuso con coloro che già conoscono questo testo, e con tutti
per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti.
Domenico Manaresi
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Con la solita nota: chi desidera essere depennato da questa
mailing list me ne dia un cenno, possibilmente con gentilezza
E IN MODO CIVILE CIOE' FIRMANDOSI PER ESTESO. Grazie!
Domenico Manaresi
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DOMENICO MANARESI
Via Pietro Gubellini, 6
40141 BOLOGNA
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