appello agli elettori israeliani



Vi giro il seguente appello al quale aderisco volentieri, pregandovi di
diffonderlo.grazie
Claudio Scazzocchio
Cari amici,


sottoponiamo alla vostra attenzione la Lettera agli elettori
israeliani, invitandovi ad aderire al nostro appello inviandoci una mail

di risposta all'indirizzo info at giannivattimo.it.
Qualora aveste dei problemi a leggere l'attachment, potrete trovare
il
testo dell'appello alla pagina web
http://www.giannivattimo.it/news/elettori_israeliani.html. Grazie

Segreteria politica dell'On. Gianni Vattimo
c/o Associazione Democratici
V. San Pio V, 20
10125 - Torino
tel 011 6688025 fax 011 6593742
e-mail info at giannivattimo.it
www.giannivattimo.it

Gianni Vattimo



Vi invitiamo a leggere il testo della lettera aperta agli elettori
israeliani, riportata qui di seguito. L'appello mira a sensibilizzare

l'opinione pubblica su una questione irrisolta, di primaria importanza,
a
causa delle importanti ripercussioni che la prossima scelta elettorale

israeliana avrà sugli equilibri del Medio Oriente e in generale dello

scacchiere mondiale. Qualora decideste di sostenere la nostra iniziativa,

vi preghiamo di aderire all'appello inviando una e-mail all'indirizzo
info at giannivattimo.it,
oppure di contattarci telefonicamente al recapito
011 6688025.
Grazie




Lettera aperta agli elettori israeliani

Dopo alcuni anni di continue lotte nei territori della Palestina, dobbiamo
amaramente constatare che la situazione nell'area è drammaticamente
peggiorata, dimostrando ancora una volta che la violenza non può che
alimentare altra violenza, lasciandosi appresso una scia di morte,
sofferenza e dolore. Ora, dinanzi al desolante spettacolo di due popoli che
continuano a combattersi con tutti i mezzi senza intravedere una via
d'uscita, noi, cittadini di molte altre nazioni del mondo, riteniamo nostro
dovere, anzi imperativo obbligo, intervenire, facendo pressione sulle
vostre coscienze affinché cerchiate una via alternativa alla lotta senza
quartiere.
L'occasione per un cambiamento radicale vi è offerta dalle prossime
elezioni, nelle quali, come tutti possono constatare, si fronteggiano due
candidati con programmi opposti.
Da un lato il premier uscente, con la sua politica di repressione violenta,
che ha scatenato una reazione suicida da parte dei palestinesi e vi ha
procurato la totale insicurezza nelle vostre stesse città, dove, ognuno di
voi, o dei vostri famigliari, può cadere vittima di un attentato, in
qualsiasi momento e senza la minima avvisaglia preventiva.
Il candidato dell'opposizione viceversa si presenta con il programma di
ritiro unilaterale dai territori occupati al fine di arrivare ad una
trattativa di pace e di convivenza civile.
E' evidente ormai che la politica seguita finora non può avere altro sbocco
che il terrore per i palestinesi e l'insicurezza quotidiana per voi, perciò
l'unica alternativa seria sta nel mutamento di governo e di linea politica.
A nostro giudizio l'occasione delle elezioni israeliane è un'occasione
storica, che sarebbe drammatico perdere nell'illusione che la vostra forza
sia sufficiente a garantire una qualsiasi forma di pacificazione in tutta
l'area.
In considerazione di quanto esposto vi invitiamo, con tutte le forze della
nostra solidarietà e della nostra passione civile, a votare per il
candidato Mitzna appoggiando il suo programma di pace. Solo così le nazioni
di tutto il mondo pacifico e civile potranno unire i loro sforzi ai vostri
per far si che si crei un clima favorevole alla trattativa e si possa
arrivare ad un giusto compromesso che è l'unico cammino serio verso la pace.

Primi firmatari: Gianni Vattimo, Giorgio Rosental, Luciano Segre, Cornelio
Valetto, Franco Debenedetti, Pasqualina Napoletano, Brunello Mantelli,
Mario Cedrini, Michele Socco, Giuseppe Iannantuono, Max Arondello

Riportiamo infine una prima documentazione sul candidato Mitzna Per Mitzna,
57 anni, sposato con due figli, che ha vestito per trenta anni l'uniforme
dell'esercito israeliano arrivando fino ai vertici della struttura militare
con il grado di Generale, la strada della guida del governo si annuncia
tutta in salita

Per la verità le idee chiare Amram Mitzna le ha: riapertura immediata del
tavolo di pace con il Presidente dell'Autorità palestinese Yasser Arafat,
là dove si erano interrotti i negoziati portati avanti da Barak ed Arafat a
Camp David sotto la "tutela" dell'ex Presidente Usa Bill Clinton. Nuovi
negoziati quindi ma con la durata massima di un anno. Se alla scadenza dei
dodici mesi non vi saranno progressi significativi, ritiro unilaterale
delle truppe israeliane da tutti i Territori. Annessioni allo stato
d'Israele delle colonie esistenti sulla linea ideale di confine e abbandono
di tutti gli altri insediamenti in Cisgiordania.

La divisione in due della capitale della città di Gerusalemme, e la nomina
di una commissione d'inchiesta per fare chiarezza sugli abusi commessi in
questi anni dai soldati israeliani ai danni delle popolazioni civili
palestinesi.

I primi sondaggi sulla figura e la personalità di Mitzna non sembrano
dargli ragione sulle coraggiose anticipazioni del suo programma di governo.
Solo il 32-35% degli israeliani sembrerebbero dar fiducia al "Labour", di
contro l'impressione è che sarà ancora una volta la destra a vincere,
indipendentemente dal candidato che esprimerà, arrivando a conquistare ben
66-68 seggi sui 120 disponibili nella Knesset, il Parlamento israeliano.

Amram Mitzna lancia un messaggio molto civile all'insegna del dialogo e
della pace, ma la maggioranza degli israeliani non potrà recepirlo,
terrorizzati come sono dal clima di guerra instaurato da Sharon e dallo
stillicidio di attentati contro i civili. Quando un uomo o un popolo è in
preda al panico, non ascolta", questo è il pensiero di uno dei più stimati
intellettuali israeliani, David Grossman, che non nutre troppa fiducia
sulle chanches di Mitzna.

Di parere opposto, lo scrittore Abram B. Yehoshua, che ricorda l'impegno
pacifista di Amram Mitzna come sindaco di Haifa per dieci anni " ad Haifa è
stato bravissimo nello sforzo di far convivere pacificamente arabi ed
ebrei, io sono sicuro che ci riuscirà anche alla guida del paese, riuscendo
ad arrivare ad una accettabile soluzione di pace tra Israele e Palestina".

I dirigenti palestinesi, e con loro il Presidente Arafat vedono in Mitzna
la prima reale possibilità di poter riallacciare i negoziati e non
dimenticano di ricordare come fu proprio il Generale Amram Mitzna che
lasciò il comando delle truppe di terra indicando pubblicamente le
responsabilità dirette del Comandante Generale Ariel Sharon nella strage
dei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila durante l'invasione del
Libano nel 1982. "La forza da sola non risolve mai nulla" risponde Mitzna a
quanti gli ricordano l'episodio, confermando che sarà proprio questo lo
slogan che il "Labour" diffonderà nel paese a partire dalle prossime
settimane.