I partigiani romani contro il comizio razzista di Borghezio. E contro il postfascista Cardini?



Care/i compagne/i e amiche/i, perche' il Social Forum di Firenze invita il
postfascista prof. Franco CARDINI, ex ordinovista e attivo collaboratore di
riviste e movimenti della destra nazionalrivoluzionaria e comunitarista
italiana (vedere sotto)?

La lotta contro il razzismo e il fascimo e' battaglia permanente, che non
si esaurisce nella sola testimonianza (comunque importante) di presidiare
una piazza romana contro i nuovi fascisti di turno: a Milano, il 19 ottobre
scorso, i fascisti di Forza Nuova e i leghisti di Borghezio hanno potuto
tenere un indisturbato comizio in piazza Duomo, senza alcuna opposizione
dei vari social forum, centri sociali, sindacati istituzionali e/o di base,
partiti, girotondisti, associazioni, ecc.!

Quella lotta ha valore non rituale e formale, quando non viene smarrita
memoria storica e di pensiero, e si arginano tutte quelle forme di
penetrazione delle idee e delle persone (i vari Cardini, Zarelli, Tarchi)
che espirmono una visione del mondo contrapposta e conflituale rispetto al
diritto al lavoro e alla cittadinanza per tutte/i e ad una societa' senza
sessismo, senza classi e senza confini.

In questi ultimi anni, lo sgretolamento del pensiero forte di sinistra,
attuato da una parte della sinistra, e la seduzione che taluni chierici
hanno accusato nei confronti del pensiero neoconservatore e comunitarista,
ha spalancato le porte alla perdita di identita' e coscienza.

Sono mancate la rielaborazione sistematica e scientifica di un nuovo
pensiero critico dell'economia e della politica e una pratica politica
coerente: SF sembra essere un bel pasticciaccio.

E' ora di darsi da fare.

Hasta pronto.

Asociacion Intercultural ARCI "MI RANCHITO"

Firenze Social Forum
by c r Friday October 25, 2002 at 06:13 PM <mailto:>

Lettera aperta sul social forum europeo alle autorità e ai cittadini di Firenze

NON A NOSTRO NOME

Sappiamo della diffusa preoccupazione che nel Forum Sociale Europeo che si
terrà fra il 6 e il 10 novembre prossimi, si possano infiltrare degli
specialisti della violenza, come è avvenuto a Genova durante le
manifestazioni del luglio 2001, anche se questo forum non contiene occasioni
di scontro perchè non sono in programma manifestazioni contro nessuna
istituzione ufficiale come i G8, la Banca Mondiale o il Fondo Monetario
Internazionale.


Quasi tutti coloro che verranno hanno in comune la certezza che le politiche
socio-economiche attuali minacciano seriamente il nostro futuro insieme alla
vita stessa su questo pianeta sempre più malmesso, e credono che queste
politiche debbano essere profondamente cambiate.


Il Forum Sociale Europeo dovrebbe essere condotto nello stesso spirito dei
Social Forum internazionali tenuti in Brasile a Porto Alegre, capitale del
Rio Grande do Sur. Ricordiamo che in nessuna delle due occasioni vi è stata
traccia di violenze.


i responsabili principali delle violenze a Genova, i cosiddetti Black Bloks,
non facevano in alcun modo parte del movimento per cui simpatizzano coloro
che saranno presenti a Firenze in novembre. Nessuno di noi aveva nemmeno
sentito parlare dei Black Bloks prima di Genova. Infatti ancora oggi
ignoriamo che cosa esattamente volessero ottenere e pensiamo che soprattutto
ci fosse l’intento di screditare ciò che, senza di loro, sarebbe stato un
grandissimo evento e un messaggio molto forte proprio perchè totalmente
pacifico.


Sappiamo che esistono grossi interessi economici nel mondo a cui farebbe
comodo distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi che ci
preoccupano. Perciò chi, durante il forum sociale europeo, facesse atti di
violenza a cose o persone sarà oggettivamente un promotore di quei grossi
interessi, non dei nostri, e cioè sarà nostro nemico non alleato. Chiunque
giustifica in qualsiasi modo la violenza non parla a nostro nome. (Quanti
vogliono veramente combattere e modificare la politica delle banche non
vanno a sfasciar vetrine, trasferiscono i propri soldi nelle banche etiche.)


Può valere la pena ricordare che anche se c’è una notevole diversità di
posizioni fra coloro che hanno partecipato fin qui ai Social Forum, il
principale comune denominatore è stato e resta quello di convertire la
società dal suo attuale cammino suicida per dirigerla verso un’autonomia
molto maggiore delle comunità locali, e verso un’economia che, invece di
essere governata da imprese multinazionali incontrollabili e irresponsabili,
protette da un mercato unico globale, sia nelle mani di attività economiche
piccole e medie, le più congeniali con mercati regionali e locali. Queste
attività possono sentirsi veramente parte della società in cui operano e
avere per lei un senso di responsabilità, il che sempre meno si può dire
delle multinazionali che stanno avviandosi a monopolizzare il mondo.


È certo che si può contare su di noi per fare tutto il possibile, in
collaborazione con le pubbliche autorità, affinché il Social Forum Europeo
sia un evento pacifico e festoso che possa entrare con fierezza fra quelli
memorabili che Firenze ha ospitato.


Dei seguenti firmatari i portavoce ufficiali sono: Helèna Norberg Hodge,

Hanno già aderito:

Vandana Shiva (India), Edward Goldsmith (GB), Simon Retallack (GB), Agnès
Bertrand (France), Tiziano Terzani (Florence, Italy), Giannozzo Pucci
(Florence, Italy), Bittu Sahgal (India), Ashish Fernandez (India), John
Cavanagh (USA), Key Weir (New Zealand), Thierry Jaccaud (France), Rejanae
Maria Ludwig (Brazil), Nucleo dos Ecojournalistas do Rio Grande do Sul
(Porto Alegre, Brazil), Roberta Coimbra (Brazil), Lisa Sfei Cordeiro (Porto
Alegre, Brazil), Jaime Carvalho (Brazil), Helèna Norberg Hodge (Sweden),
Mark Ritchie (USA), Jiri Tutter (Greenpeace)


Sono attese le adesioni di:

Franco Cardini, Serge Latouche, Alex Zanotelli, Jeremy Rifkin, Walden Bello,
Victor Menotti, Wolfgang Sachs, Josè Bovè, Gianfranco Bologna, Fabrizio
Fabbrini, Michele Boato, Gianfranco Zavalloni, Emilio Molinari, Riccardo
Petrella, Francois de Ravignan, Jerry Mander, Alfredo Mori, ecc.

 senzaconfine <senzaconfine at libero.it> wrote:

SONO I RAZZISTI GLI UNICI "STRANIERI":
NO ALL'ADUNANZA NAZI-LEGHISTA AL CENTRO DI ROMA!

Lunedì scorso la Roma democratica si è risvegliata.
Duemila antifascisti, italiani e immigrati, hanno costretto cento
neonazisti di "Base autonoma" a tenere la loro commemorazione del golpe
monarchico-fascista definito ottant'anni fa "Marcia su Roma" stretti,
blindati e protetti da centinaia di agenti di polizia in un angolo di
piazza Vittorio, la piazza dei popoli per antonomasia nel quartiere
"meticcio" dell'Esquilino. Chi li ha visti racconta che le loro urla
xenofobe di Boccacci e dei suoi camerati erano abbondantemente coperte
dalla musica araba sparatagli addosso a tutto volume da un inquilino del
palazzo soprastante.

Rimane una vergogna che l'iniziativa nostalgico-razzista di un gruppo
esplicitamente neonazista, erede dei disciolti Movimento politico e Fronte
skinhead, sia s! tata regolarmente autorizzata dalla questura di Roma (su
evidente regia del Viminale), mentre il presidio antifascista era
ufficialmente vietato. Rimane una vergogna, ed ha scandalizzato l'intero
quartiere, la decisione di chiudere a bambini e anziani i giardini della
piazza e di riempirla di polizia per consentire a cento individui di
sputare sul fondamento antifascista ed universalista della Costituzione.

Tanto più vergognosa questa decisione, dopo il linciaggio e il tentato
omicidio del giovane lavoratore marocchimo Abderrahmane Kayi, uscito da una
settimana di coma e tuttora ricoverato nell'ospedale San Giacomo a rischio
di menomazione permanente. Dopo la richiesta unanime di un divieto venuta
non solo dei movimenti antifascisti e antirazzisti, ma dalle associazioni
partigiane, da molti parlamentari e consiglieri comunali, dallo stesso
sindaco Veltroni. E dagli ex perseguitati e deportati dal nazifascismo,
inclusa la comunità ebraica, che proprio nel carcere delle! Ss di via
Tasso, a pochi passi da piazza Vittorio, vissero le torture e l'ultimo
viaggio verso le Fosse Ardeatine o i campi di sterminio. Forse fu proprio
uno degli squadristi riuniti lunedì in piazza Vittorio l'ignoto autore
dell'attentato dinamitardo che sventrò, un anno fa, l'ingresso di quello
che è oggi il Museo storico della Liberazione.

Fra un'invettiva e un canto in urdu o in bengali, i momenti più intensi
della manifestazione sono stati infatti l'intervento di un'anziana signora
figlia d'un partigiano ucciso, e quello di un giovane lavoratore bengalese
il cui fratello rischia di perdere la vista dopo il pestaggio da parte del
suo datore di lavoro italiano. Due mondi che si toccavano: le vittime di
ieri e quelle di oggi. Dalle leggi razziali alle leggi razziste, dall'odio
contro gli ebrei e gli zingari a quello contro gli islamici e tutti gli
stranieri (poveri).

Il gioco è ormai palese. Si punta a una situazione "tedesca". Lo stesso
giorno Bossi tuona! va: "Ora basta, faremo funzionare a pieno regime la
legge" (quella che associa il suo nome a quello di Fini). Come in Germania,
le violenze xenofobe delle bande fasciste e leghiste possono essere usate
non solo per seminare il terrore fra gli immigrati (cosa che già avviene ad
opera dei "pattuglioni" di Ps e dei loro rastrellamenti nei quartieri), ma
per giustificare ulteriori strette repressive e un controllo ancora più
asfissiante e selettivo, "etnico", del territorio metropolitano. E' la
formula della cosiddetta "soglia di tolleranza": meno stranieri e meno
visibili, per non far crescere il razzismo. In questo senso il quartiere
Esquilino di Roma è stato in questi anni un laboratorio della nuova destra
xenofoba.

Dunque lo squadrismo razzista è destinato a crescere e ad essere in qualche
modo legittimato nel gioco politico. E' questo che la sinistra nel suo
complesso non ha ancora capito, come dimostra la relativa debolezza delle
due manifestazioni nei quartieri del! testaccio e dell'Ostiense. Non è
stata casuale l'aggressione a Kayi, punta dell'iceberg della violenza
quotidiana non denunciata dai soggetti deboli perchè clandestini (Kayi
lavorava da tre anni in nero perchè colpito da un'espulsione: se non
l'avessero quasi ucciso non si sarebbe saputo nulla del linciaggio
all'Ostiense, peraltro rivendicato implicitamente con cori e striscioni
razzisti sugli spalti dell'Olimpico). Non è stato un incidente di percorso
l'autorizzazione all'esibizione di Base autonoma, che in realtà era il
gradino per preparare la manifestazione nazionale "Stop all'immigrazione"
di Forza Nuova con il leghista Mario Borghezio sabato prossimo in piazza
Ss. Apostoli, al centro di Roma.

Borghezio, ex squadrista di Ordine Nuovo, è oggi europarlamentare. Ha
costruito la sua carriera politica sull'incitazione al linciaggio degli
stranieri, non solo morale: sei mesi di carcere, con la condizionale, per
l'incendio di un dormitorio d'immigrati a Torino. La sald! atura fra la
galassia neonazista e il leghismo più aggressivo, già ormai avvenuta nel
Triveneto, viene ora proiettata a livello nazionale con queste iniziative
comuni prima a Milano ed ora a Roma.

E' importante che l'opposizione a questa manifestazione esplicitamente
razzista (e dunque illegale, finchè l'istigazione del razzismo resterà un
crimine in Italia) sia ora presa in mano dalle organizzazioni dei
partigiani e delle vittime del nazifascismo, che rappresentano la memoria
più profonda e più nobile della Roma democratica. E' importante anche per
il suo potenziale di mobilitazione unitaria, e per la capacità di dare al
presente profondità di storia e di memoria. All'annuncio della conferenza
stampa che si tiene oggi a Roma, per iniziativa di queste associazioni e di
Senzaconfine, è seguita infatti la presa di posizione di venti parlamentari
romani (tutti i deputati e senatori del centrosinistra eletti a Roma) con
una lettera aperta che chiede al questore di vietare! la manifestazione di
sabato prossimo.

La presa di posizione è stata sottoscritta dai parlamentari Deiana (Prc),
Cento e De Petris (Verdi), Giachetti, Pasetto e Volpini (Margtherita),
Amici, Battaglia, D'Antonam Leoni, Lucidi, Melandri, Pisa, Sciacca, Tidei,
Tocci, De Zulueta, Falomi e Salvi (Ds). "Non è ammissibile", dicono, "che
si concedano spazi per una manifestazione dagli intenti chiaramente
xenofobi e fascisti, sopratuttto dopo l'ignobile spettacolo offerto in
piazza Vittorio il 28 ottobre dai militanti dell'organizzazione neofascista
Base Autonoma".

D'altra parte il consiglio comunale romano, rappresentato da quattro
consiglieri nel corso della manifestazione di lunedì scorso in piazza
Vittorio, è chiamato a dare attuazione pratica all'ordine del giorno
approvato il 9 ottobre, in merito alla "sanatoria padronale" in corso ma
soprattutto alla decisione di istituire un Osservatorio sul razzismo e la
discriminazione, un luogo fisico, telefonico e informat! ico dove
confluiscano denunce e segnalazioni per monitorare, insieme alle
associazioni e ai loro sportelli, la realtà del razzismo sociale ed
istituzionale.

E rimane, per sabato, la necessità di dare una risposta di piazza, nel caso
assai probabile in cui la questura confermi l'autorizzazione del comizio
razzista di Fiore e Borghezio. Il giorno dopo, domenica, gli immigrati
saranno in piazza a Roma per il diritto al soggiorno. Ma la risposta ai
fascisti e ai razzisti non può essere affidata e delegata solo agli
immigrati. Ognuno deve assumersi le sue responsabilità: i partigiani e gli
ex deportati lo fanno oggi.

(Dino Frisullo)

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CONFERENZA STAMPA DELLE ASSOCIAZIONI PARTIGIANE ROMANE


A nome delle Associazioni partigiane e degli ex perseguitati e deportati
dal nazifascismo, invitiamo le organizzazioni politiche e sindacali
antifasciste, l'associazionismo antirazzista ed! ai movimenti della società
civile, le associazioni e comunità degli immigrati, la comunità ebraica
romana, il sindaco, i gruppi consiliari democratici ed i parlamentari
romani ad assistere ed intervenire alla conferenza stampa di cui al testo
sottostante.
Eravamo già intervenuti senza esito sul ministro dell'Interno e sul
Questore di Roma perché non fosse permessa la manifestazione
nostalgico-xenofoba (e dunque illegale, come emerso dalle cronache) del
gruppo neonazista "Base autonoma" lo scorso 28 ottobre nel quartiere
Esquilino. Questo sconcio, più grave all'indomani dell'aggressione a un
lavoratore straniero, rischia di ripetersi in piazza Ss. Apostoli il 2
novembre, con la manifestazione "No all'immigrazione" convocata da Forza
Nuova con l'europarlamentare leghista, condannato per atti di violenza
razzista, Mario Borghezio.

Vi chiediamo di unirvi a noi nella richiesta che l'autorizzazione sia
revocata e nella più ferma protesta della Roma democratica.

!

LA MEMORIA DEL PASSATO, LA VERGOGNA DEL PRESENTE

LE VITTIME DI IERI CONTRO IL RAZZISMO OGGI E SEMPRE



CONFERENZA STAMPA
CONTRO LE MANIFESTAZIONI XENOFOBE E NEOFASCISTE A ROMA


Promossa da:

Associazioni partigiane ANPI, GIUSTIZIA E LIBERTA', FIAP

Associazione dei perseguitati politici antifascisti ANPPIA

Associazione degli ex-deportati ANED

Associazione familiari dei Martiri della Resistenza ANFIM

Associazione LIBEROPENSIERO

Gruppo MARTIN BUBER - Ebrei per la pace



In collaborazione con l'associazione SENZACONFINE


GIOVEDI' 31 OTTOBRE ALLE ORE 12
PRESSO IL CIRCOLO "GIUSTIZIA E LIBERTA'" IN VIA ANDREA DORIA 79



Introducono:

Massimo Rendina (presidente Anpi) - Vittorio Cimiotta (presidente Giustizia
e Libertà)

Guido Caldiron, giornalista, sui gruppi neonazisti e xenofobi oggi in Italia

Ferdinando Imposimato, magistrato,

sui pr! ofili di illegittimità e incostituzionalità delle manifestazioni
razziste e xenofobe



Intervengono, fra gli altri:

Pietro Amendola (vicepresidente Anppia) - Aldo Pavia (presidente Aned)

Marina Astrologo (esponente del "Movimento dei girotondi")

Annamaria Rivera, docente, autrice di testi sul razzismo



Coordina Dino Frisullo (Senzaconfine)



Saranno illustrate le iniziative giuridiche e politiche volte a prevenire
una nuova manifestazione razzista a Roma.
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ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA
IL 9 OTTOBRE 2002

Il Consiglio comunale



TENUTO CONTO

dell'indagine su "Immigrazione e lavoro a Roma" svolta e pubblicata
dall'Assessorato per il Lavoro, che dimostra una forte e positiva
integrazione lavorativa degli immigrati a Roma ma anche una persistente
tensione abitativa, legata anche alla forzosa cland! estinità di status, e
quindi di lavoro e residenza, di decine di migliaia di cittadini stranieri;



PRESO ATTO

della volontà di apertura del governo alla legalizzazione del lavoro
dipendente straniero, che consentirebbe ai cittadini stranieri in
condizione illegale di integrarsi nel mercato del lavoro a Roma o altrove e
di accedere ai normali canali di accesso all'abitazione, e della forte
volontà espressa in questo senso dalle stesse comunità straniere;



PRESO ATTO ALTRESI'

dei vincoli legislativi e burocratici che pero' potrebbero, secondo il
parere unanime dell'associazionismo, delle Chiese e dei sindacati ma anche
di molte associazioni imprenditoriali, limitare fortemente l'accesso alla
legalità, facendo precipitare migliaia di lavoratori dalla speranza di
legalità nella disperazione, di cui è testimonianza la tragica vicenda del
giovane bengalese Kamal Hossain, menomato dal tentato suicidio dopo il
rifiuto del suo datore di lavor! o di metterlo in regola;



IMPEGNA LA GIUNTA:



- ad attivare, in sintonia con l'associazionismo e le organizzazioni
sindacali, un Osservatorio sull'immigrazione in grado di monitorare la
situazione degli immigrati a Roma sia dal punto di vista sociale e
giuridico, sia nel loro impatto con le istituzioni, e di denunciare
eventuali atti di discriminazione;

- ad intervenire, in collaborazione con la Prefettura e le altre
istituzioni interessate, affinché le pratiche pendenti di rilascio e
rinnovo del soggiorno siano rapidamente risolte, a fronte di un comprovato
inserimento lavorativo, ed affinché le procedure di regolarizzazione in
corso abbiano esito il più possibile positivo, anche aprendo spazi
all'autodenuncia da parte dei lavoratori stranieri del loro lavoro illegale
autonomo o dipendente, specialmente a fronte di licenziamenti strumentali.