[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
(Fwd) [bilanci-di-giustizia] Appello all'ONU di Ramsey Clark per fermare la guerra contro l'IRAQ
- Subject: (Fwd) [bilanci-di-giustizia] Appello all'ONU di Ramsey Clark per fermare la guerra contro l'IRAQ
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Sat, 05 Oct 2002 15:55:33 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- To: <Undisclosed-Recipient:;> From: "Marco Palomba" <marcopalomba at libero.it> Date sent: Sat, 5 Oct 2002 02:11:11 +0200 Subject: [bilanci-di-giustizia] Appello all'ONU di Ramsey Clark per fermare la guerra contro l'Iraq VS George W. Bush Send reply to: bilanci-di-giustizia at yahoogroups.com [ Double-click this line for list subscription options ] "Non lasceremo un futuro di pace e sicurezza per gli Stati Uniti nelle mani di un uomo crudele e pericoloso", dice Capitan Bush al congresso americano.. Bush dice di Saddam 'uomo crudele e pericoloso'. Bush.. Bush, che: in qualità di governatore del Texas ha al suo attivo 135 esecuzioni capitali in cinque anni, giustiziando persone mentalmente incapaci, persone che all'epoca dei crimini commessi avevano meno di 18 anni (in violazione del diritto internazionale), cittadini stranieri i cui diritti consolari sono stati violati, persone sulla cui colpevolezza esistevano come minimo seri dubbi (vedi il caso di Gary Graham nel 2000). E applicandola in modo vergognosamente razziale. Bush, che non appena e' diventato presidente, ha dichiarato che gli USA non avrebbero più aderito al protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici: esattamente la politica sostenuta dalla ESSO, che gli ha profumatamente pagato e finanziato la campagna elettorale, ed è la più ricca compagnia petrolifera mondiale, che, in barba a qualsiasi evidenza, ha sempre avuto un ruolo guida nel sabotare i tentativi di arrivare ad un accordo per fermare il riscaldamento globale. Con Bush, che, a ruota, boicotta qualsiasi investimento americano o sovranazionale (ONU, Johannesburg, e così via) sulle energie rinnovabili.. Bush, che rifiuta di ratificare la Corte Penale Internazionale, reclamando per i suoi militari nel mondo di essere giudicati fuori da qualsiasi giurisdizione sovranazionale e di essere giudicati (ma quando?) solo dagli Stati Uniti. Qualcuno ricorda come vennero 'giudicati' i piloti che giocavano con l'aereo nel Cermis? Bush, che investe centinaia di miliardi di dollari nello 'scudo spaziale' (più precisamente l'equivalente di 600.000 miliardi, di £ire). Bush, che in tema di aiuti internazionali, all'Africa offre mais geneticamente modificato. "O", dice Colin Powell "s'arrangino". Ma bada bene di lavorare in ogni modo per ottenere i brevetti di alcune varietà agricole (come riso e cereali) di alcuni Paesi del Sud del mondo che sono il pilastro da millenni delle loro economie rurali, costringendoli perciò in prospettiva, a dipendere da onerosissimi, e improponibili, acquisti annui delle loro sementi.. Bush, che con la Sua Amministrazione nell'ultimo bilancio del suo Paese ha speso il 37%, cioè più di un terzo della spesa mondiale, in armamenti di ogni tipo (comprese armi chimiche e batteriologiche). Bush, che dice di un altro crudele e pericoloso. Per quanto mi riguarda, egli o è pazzo, o è spudoratamente falso. E a incontrare il suo sguardo, e vederlo così andare contro la storia.. io penso che sia entrambe le cose. ----- Original Message ----- From: lorale To: Banche_Armate at yahoogroups.com Sent: Tuesday, October 01, 2002 11:17 PM Subject: [Banche_Armate] I: [edscuola] Appello all'ONU di Ramsey Clark Appeals per fermare la guerra contro l'Iraq Da un'amica di New York ricevo e giro. ciao a tutti carla ----- Original Message ----- - Grazie Nadia, traduco e giro Paola ---------------------------------------- La lettera che segue è stata inviata oggi a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con copie all'Assemblea Generale dell'ONU, da Ramsey Clark, ex-Rappresentate di Stato Usa. -- Mid-Hudson National People's Campaign 20 Settembre, 2002 Al Segretario Generale Kofi Annan United Nations , New York, NY "Caro Segretario Generale Annan, Se non verrà fermato dalle Nazioni Unite, George Bush invaderà l'Iraq. Devono svolgere il proprio ruolo per la pace anche altre organizzazioni internazionali - compresa l'Unione Europea, l'Unione Africana, la Lega Araba, le nazioni forti, sufficientemente coraggiose da pronunciarsi contro l'aggressione di una superpotenza, i movimenti internazionali per la pace, le leadership politiche e l'opinione pubblica negli Stati Uniti. Se le Nazioni Unite, in primo luogo, non riusciranno ad opporsi all'invasione Usa dell'Iraq, esse rinunceranno al proprio onore, alla propria integrità ed alla propria ragione d'essere. Un attacco militare contro l'Iraq è un atto palesemente criminale; totalmente incompatibile con le necessità urgenti dei popoli delle Nazioni Unite; ingiustificabile su una qualsiasi base legale o morale; irrazionale alla luce dei fatti conosciuti; sproporzionato rispetto ai rischi di guerra e violenza esistenti; ed è un'avventura pericolosa, che rischia di perpetuare il conflitto in tutta la regione e notevolmente oltre negli anni a venire. L'analisi più attenta deve essere relativa al perchè il mondo viene assoggettato a tali rischi di violenza dalla sua unica superpotenza che potrebbe condurci sulla strada della pace con la stessa sicurezza e autorità, e a come l'ONU possa evitare la tragedia umana di un assalto ulteriore e di tali dimensioni all'Iraq nonchè sul forte stimolo che un tale atto rappresenterebbe ai fini di una ritorsione terroristica. 1. Il Presidente George Bush arriva al suo incarico determinato ad attaccare l'Iraq e a cambiare il suo governo. George Bush si sta muovendo con rapidità per fare la propria guerra, immediatamente e irreversibilmente. Avendo affermato giovedì scorso di non credere che l'Iraq avrebbe accettato gli ispettori dell'ONU, ha risposto all'incoraggiamento dell'Iraq, alla sua disponibilità incondizionata, dichiarando di non avere alcuna fiducia in questa "falsa speranza" e promettendo di attaccare l'Iraq da solo se l'Onu non agisce. E' ossessionato dal desiderio di fare la guerra contro l'Iraq e di farlo governare dai suoi surrogati con la forza. Giorni dopo il più bellicoso intervento mai fatto davanti alle Nazioni Unite - un assalto senza precedenti alla Carta dell'ONU, al ruolo della legge e alla ricerca della pace - gli Usa hanno annunciato che stavano modificando i loro obiettivi dichiarati in Iraq nel corso degli ultimi 11 anni, verso la ritorsione per i pericoli e gli attacchi subiti dagli aerei Usa che invadevano quotidianamente e illegalmente lo spazio aereo iracheno. Quanto potranno essere stati gravi questi rischi e questi attacchi se non è mai stato abattutto nemmeno un aereo Usa? E inoltre migliaia di persone sono state uccise in Iraq dai missili e dalle bombe Usa, e non solo nella così detta "no fly zone," ma nella stessa Baghdad. Adesso gli Usa proclamano le loro intenzioni di distruggere le principali strutture militari in Iraq per preparare la loro invasione, una evidente promessa di aggressione immediata. Ogni giorno ci sono intimidazioni e una propaganda sempre maggiore volta a subissare la resistenza alla corsa di George Bush verso la guerra. L'accelerazione continuerà finchè il vaso non traboccherà, a meno che non prevalga una posizione non violenta. 2. George Bush sta guidando gli Stati Uniti e si sta impossessando dell'ONU e di tutto. Le Nazioni verso un mondo senza legge e verso una guerra infinita. Nella sua Guerra al Terrorismo, George Bush ha rivendicato il proprio diritto di attaccare senza preavviso, a sua unica discrezione, qualsiasi paese, organizzazione o popolo. Lui e i membri della sua amministrazione hanno proclamato che il vecchio vincolo che la legge debba tentare di imporsi sulla aggressione fatta dai governi e sulla repressione della loro gente, non è più consistente con la sicurezza nazionale. Il terrorismo è un tale pericolo, hanno detto, che gli Usa sono stretti dalla necessità prioritaria di colpire per distruggere il potenziale all'estero per atti terroristici e di operare arresti, detenzioni, interrogatori, controlli e trattamenti arbitrari di persone fuori e dentro gli Usa. "La legge diventa il nemico della sicurezza pubblica. La necessità è l'argomento dei tiranni". "La necessità non fa mai un buon affare". Heinrich Himmler, che ha istruito la Gestapo Nazista, "Prima spara, dopo fai domande e ti proteggerai", è vendicato da George Bush. Come la Germania descritta da Jorge Luis Borges in "Deutsches Requiem," George Bush ha oggi "offerto (al mondo) la violenza e la fede nella spada", come hanno fatto i Nazisti Tedeschi. E, come scrisse Borges, non faceva differenza se la fede era nella spada da cui la Germania era stata sconfitta. "Quello che importa è che la violenza.. adesso detti legge". Due generazioni di tedeschi hanno respinto questa fede. La loro perseveranza nel volere la pace gli frutterà ovunque il rispetto delle generazioni future. I popoli delle Nazioni Unite sono messi a rischio dalla fine della normativa e della protezione internazionale per i diritti umani dovuta alla guerra al terrorismo di George Bush e alla sua determinazione ad invadere l'Iraq. Da quando George Bush ha proclamato la sua "guerra al terrorismo", altri paesi hanno affermato il proprio diritto di attaccare per primi. India e Pakistan hanno portato la terra e il loro stesso popolo più vicini al conflitto nucleare di quanto non sia mai stato dall'Ottobre del 1962; diretta conseguenza dei proclami fatti dagli Usa al diritto non vincolato di perseguitare e uccidere terroristi, o di attaccare nazioni che li proteggono, in base a una decisione unilaterale senza consultare le Nazioni Unite, senza una prova, o la necessità di rivelare una qualsiasi base oggettiva per cui si affermi che i loro bersagli sono terroristi e che l'azione sia limitati ad essi. Le affermazioni di potere di George Bush sulla guerra al terrorismo hanno già provocato quasi un'incombente epidemia di nazioni che proclamano il proprio diritto ad attaccare altre nazioni o ad intensificare le violazioni dei diritti umani sulla loro stessa gente. Nelle sue coraggiosamente pacate affermazioni, come nei termini che ha usato in qualità di Alto Commissario dell'ONU per i Diritti Umani, Mary Robinson ha parlato dell' "effetto onda" provocato dai proclami degli Usa sul diritto di attaccare per primi e di sospendere la protezione garantita dai diritti umani. L'11 Settembre 2002, la Colombia, la cui nuova amministrazione è fortemente appoggiata dagli Usa, "sostiene la nuova autorità di arrestare i sospetti senza giustificazioni e stabilisce zone sotto il controllo militare", nonchè "nuovi poteri, che rendono anche più facile mettere sotto controllo i telefoni e limitare (l'accesso) degli stranieri" alle zone di conflitto.. "permettendo alle forze di sicurezza di entrare nel vostro ufficio senza un permesso, in ogni momento del giorno qualora ritengano che voi siate sospetti". Questi rischi ulteriori per diritti umani seguono i piani di "emergenza" Post 11settembre volti ad allestire una rete di un milione di informatori in una nazione che conta quaranta milioni di abitanti. (Vd, New York Times,September 12, 2002, p. A7.) 3. Sono gli Stati Uniti, non l'Iraq, l'Unico grande rischio all'indipendenza e all'iniziativa delle Nazioni Unite. La dichiarazione del Presidente Bush, che l'Irak rappresenta un pericolo che giustifica una guerra, è falsa. Stando al Pentagono, l'80% della capacità militare dell'Iraq è stata distrutta nel 1991. Il 90% dei materiali e dell'equipaggiamento necessari per costruire armi di distruzione di massa è stato distrutto dagli Ispettori dell'ONU nel corso di più di otto anni di ispezioni. Nel 1990 l'Iraq era potente, se paragonato alla maggior parte dei suoi vicini. Oggi è indebolito. Un bambino su quattro nati vivi in Iraq pesa meno di 2 kg, ha una vita breve, malattie e uno sviluppo squilibrato. Nel 1989, erano meno di uno su venti nati vivi i neonati che avevano un peso inferiore a 2kg. Qualsiasi rischio l'Iraq possa portare alla pace, esso è remoto, di gran lunga inferiore a quello rappresentato da molte altre nazioni e gruppi, e non può giustificare un assalto violento. Un attacco all'Irak renderà di gran lunga più probabili negli anni a venire gli attacchi di ritorsione contro gli Usa e contro i governi che ne sosterranno l'azione. George Bush ha dichiarato l'Iraq un pericolo per l'autorità delle Nazioni Unite, mentre le sanzioni ONU volute dagli Usa continuano a provocare un aumento del tasso di mortalità della popolazione irachena. I morti a causa delle sanzioni sono stati a livelli da genocidio per 12 anni. L'Irak può solo sollecitare una preghiera perchè si metta fine a questo crimine contro la sua gente. Il ruolo dell'ONU nelle sanzioni contro l'Iraq, ne ha compromesso e marchiato onore e integrità. Questo rende adesso per l'ONU ancora più importante resistere a questa guerra. Le ispezioni sono state usate come scusa per protrarre le sanzioni altri otto anni, mentre migliaia di bambini e anziani iracheni morivano ogni mese. L'Iraq è vittima di sanzioni criminali che avrebbero dovuto essere cancellate nel 1991. Per ogni persona uccisa negli Usa dagli atti terroristici dell'11-9, in Irak ne sono morte 500 a causa delle sanzioni. Sono gli Usa che mettono a rischio non semplicemente l'autorità delle Nazioni Unite, ma la loro stessa indipendenza, integrità e speranza operativa. Gli Usa pagano quanto devono all'ONU quando e nella quantità che vogliono loro. Coerciscono i voti dei membri. Coerciscono le scelte del personale del Segretariato. Si sono riavvicinati all'UNESCO, dopo 18 anni di opposizione alle sue proposte effettive, solo per guadagnarsi il suo favore temporaneo. Hanno messo le proprie spie nelle squadre d'ispezione dell'ONU. Gli Usa hanno respinto trattati per il controllo e la proliferazione delle armi nucleari, hanno votato contro il protocollo che avrebbe reso possibile l'entrata in vigore della Convenzione sulle Armi Biologiche, hanno respinto il trattato che bandisce le mine anti-uomo, hanno lavorato strenuamente per evitare la creazione della Corte Penale Internazionale fino ad invalidarla e hanno frustrato la Convenzione sull'Infanzia nonchè il divieto contro l'utilizzo dei bambini nelle guerre. Gli Usa si sono virtualmente opposti ad ogni sforzo internazionale per controllare e limitare la guerra, proteggere l'ambiente, ridurre la povertà e tutelare la salute. George Bush cita due invasioni di altri paesi fatte dall'Iraq nel corso degli ultimi 22 anni. Ignora il punteggio totalizzato dagli Usa negli ultimi 220 anni per le invasioni e gli assalti in molti altri paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'America, la continua sottrazione di territori ai Nativi Americani e di altri territori nazionali come, tra i molti, la Florida, il Texas, l'Arizona, il New Mexico, la California e Puerto Rico, annessi con la forza e il terrore. Negli stessi ultimi 22 anni, gli Usa hanno invaso direttamente Grenada, il Nicaragua, la Libia, Panama, Haiti, la Somalia, il Sudan, l'Iraq, la Yugoslavia, l'Afghanistan e altri paesi, mentre intanto appoggiavano in ogni dove assalti ed invasioni in Europa, in Asia, in Africa e nelle Americhe. E' salutare ricordare che, nel 1983, dopo un anno di terrore, gli Usa invadevano ed occupavano la piccola Grenada uccidendo centinaia di civili e distruggendo il suo piccolo ospedale psichiatrico, dove morirono molti pazienti. E che nell'Aprile del 1986, durante un attacco a sorpresa sulle addormentate e indifese città di Tripoli e di Benghazi, uccidevano centinaia di civili danneggiando quattro ambasciate straniere. Che nell'agosto del 1998, essi lanciavano sull'impianto farmaceutico di El Shifa, a Khartoum, 21 missili cruise Tomahawk distruggendo la fonte della metà dei farmaci disponibili per la popolazione del Sudan (ndt: uno dei paesi più poveri del mondo). Che per anni hanno armato le forze in Uganda e nel Sudan meridionale per combattere il governo del Sudan. Gli Usa hanno bombardato l'Iraq in centinaia di occasione dai tempi della Guerra nel Golfo, anche questa settimana, uccidendo centinaia di persone senza un motivo o un danno che potessero giustificare un attacco aereo. 4. Perchè adesso George Bush ha deciso che gli Usa devono attaccare l'Irak? Non c'è alcuna base razionale per ritenere che l'Irak rappresenti un pericolo per gli Stati Uniti o per qualsiasi altro paese. La ragione dell'attacco all'Irak deve essere cercata altrove. Come Governatore del Texas, George Bush ha presieduto numerose esecuzioni, più di qualsiasi altro governatore degli Stati Uniti da quando la pena di morte è stata reintrodotta 1976 (dopo una pausa dal 1967). Egli ha rivelato lo stesso zelo che mostra verso il "cambio di regime" in Iraq, quando gestiva l'esecuzione di minori, donne, persone ritardate e stranieri i cui diritti di notifica dell'arresto, sotto la Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche, erano violati. La Corte Suprema degli Usa ha dichiarato l'esecuzione di persone mentalmente ritardate una punizione cruenta e inusuale, in violazione della Costituzione Usa. George Bush proclama alle Nazioni Unite gli stessi valori e gli stessi intenti. Tra i suoi motivi si potrebbero includere: una Presidenza fallimentare, che ha trasformato in perdite di molti miliardi di dollari un'economia sana e un eccesso di ricchezza; la realizzazione del sogno, che diventerà incubo, di un nuovo ordine mondiale al servizio degli interessi particolari degli Usa; la risoluzione di una faida di famiglia contro l'Irak; l'indebolimento, in un colpo solo, della nazione Araba, di un popolo; l'abbattimento di una nazione Musulmana per indebolire l'Islam; la protezione di Israele o il renderne più dominante la posizione nella regione; l'assicurarsi il controllo del petrolio iracheno per favorire gli interesi degli Usa, dominando ulteriormente il petrolio della regione e il controllo del suo prezzo. L'aggressione all'Iraq, per ciascuno di questi scopi, è criminale ed è una violazione di molte importantissime convenzioni e normative internazionali, compresa la General Assembly Resolution on the Definition of Aggression of December 14, 1974. Precedenti cambiamenti di regime voluti dagli Usa hanno portato al potere, in una lunga lista di tiranni, leaders come lo Shah in Iran, Mobutu in Congo, Pinochet in Chile, tutti a rimpiazzare capi di governo dempcraticamente eletti. 5. Una Politica razionale volta a ridurre il rischio rappresentato dalle armi di distruzione di massa. La loro distruzione nel Medio Oriente deve includere Israele. Una politica ONU o Usa di selezione degli attacchi ai nemici degli Usa è criminale e può solo aumentare le differenze, le divisioni, il terrorismo, portando alla guerra. Gli Usa danno ad Israele un aiuto pro capite di gran lunga maggiore rispetto all'entrata complessiva pro capite dell'Africa Sub Sahariana. Dal 1989 le sanzioni volute dagli Usa hanno ridotto l'entrata pro capite del popolo iracheno del 75% . L'entrata pro capite in Israele, nel corso degli ultimi dieci anni, è stata circa 12 volte maggiore di quella dei palestinesi. Israele ha aumentato i suoi attacchi decennali contro la popolazione palestinese, usando i proclami di guerra al terrorismi di George Bush come una scusa per distruggere indiscriminatamente città e villaggi nella West Bank e a Gaza e per impossessarsi di più territori in violazione della legge internazionale e delle ripetute risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale. Israele ha una scorta di centinaia di testate nucleari che vengono dagli Usa, proiettili sofisticati capaci di centrare il bersaglio ad una distanza di diverse migliaia di chilometri e contratti con gli Usa per uno sviluppo congiunto di missili e armi ancora più sofisticate. Il possesso di armi di distruzione di massa da parte di una singola nazione in una regione che ha una storia di ostilità, promuove una corsa alla proliferazione e alla guerra. L'ONU deve agire per ridurre ed eliminare le armi di distruzione di massa, non sottostare alla richiesta di punire aree demonizzate e nemiche della superpotenza che possiede la maggior parte di un tale arsenale e la capacità di utilizzarlo. Per quarant'anni Israele ha violato e ignorato più Risolozioni ONU di qualsiasi altra nazione. Lo ha fatto impunemente. La violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza non può essere la base per alcun assalto avvallato dall'ONU a una qualsiasi nazione, o popolo, in tempo di pace, o in assenza di una minaccia di attacco imminente, ma devono essere fatti sforzi comparabili perchè vengano attuate le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza contro tutte le nazioni che le violano. 6. La scelta è Guerra o Pace. (.) Un attacco all'Iraq potrebbe aprire un Vaso di Pandora che condannerebbe il mondo a decenni di violenza diffusa. La pace non solo è possibile; è essenziale considerando le vette cui la scienza e la tecnologia hanno elevato l'arte degli uomini di distruggere se stessi e il pianeta. Se si permette a George Bush di attaccare l'Iraq, con o senza l'approvazione dell'ONU, egli diverrà il Nemico Pubblico Numero Uno - e la stessa ONU, peggio che il solito, un complice nelle guerre che è stato creato per fermare. La Gente del Mondo allora dovrà trovare qualche altra strada per ricominciare, se vorrà sperare di fermare la calamità della guerra. Questo è un momento di svolta per le Nazioni Unite. Esse si ergeranno con forza, indipendenza e lealtà alle loro Carte, alle leggi internazionali ed alle stesse ragioni del loro esistere, o si sottometteranno alla coercizione di una superpotenza che porta tutti noi verso un mondo senza legge e a una guerra contro la culla della civilizzazione". Non lasciate che ciò accada. Sincerely, Ramsey Clark ----- Original Message ----- From: Nadia Scardeoni To: edscuola at yahoogroups.com Sent: Sunday, September 22, 2002 9:38 PM Subject: [edscuola] Ramsey Clark Appeals to UN to Stop Iraq War nadia scardeoni Interlinea http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/iraq.htm The following letter by former U.S. Attorney General Ramsey Clark has been sent today to all members of the UN Security Council, with copies to the UN General Assembly. Please circulate. -- Mid-Hudson National People's Campaign ----------------------------------------- September 20, 2002 Secretary General Kofi Annan United Nations , New York, NY Dear Secretary General Annan, George Bush will invade Iraq unless restrained by the United Nations. Other international organizations-- including the European Union, the African Union, the OAS, the Arab League, stalwart nations courageous enough to speak out against superpower aggression, international peace movements, political leadership, and public opinion within the United States--must also do their part for peace. If the United Nations, above all, fails to oppose a U.S. invasion of Iraq, it will forfeit its honor, integrity and raison d'être. A military attack on Iraq is obviously criminal; completely inconsistent with urgent needs of the peoples of the United Nations; unjustifiable on any legal or moral ground; irrational in light of the known facts; out of proportion to other existing threats of war and violence; and a dangerous adventure risking continuing conflict throughout the region and far beyond for years to come. The most careful analysis must be made as to why the world is subjected to such threats of violence by its only superpower, which could so safely and importantly lead us on the road to peace, and how the UN can avoid the human tragedy of yet another major assault on Iraq and the powerful stimulus for retaliatory terrorism it would create. 1. President George Bush Came to Office Determined to Attack Iraq and Change its Government. George Bush is moving apace to make his war unstoppable and soon. Having stated last Friday that he did not believe Iraq would accept UN inspectors, he responded to Iraq's prompt, unconditional acceptance by calling any reliance on it a "false hope" and promising to attack Iraq alone if the UN does not act. He is obsessed with the desire to wage war against Iraq and install his surrogates to govern Iraq by force. Days after the most bellicose address ever made before the United Nations -- an unprecedented assault on the Charter of the United Nations, the rule of law and the quest for peace -- the U.S. announced it was changing its stated targets in Iraq over the past 11 years, from retaliation for threats and attacks on U.S. aircraft which were illegally invading Iraq's airspace on a daily basis. How serious could those threats and attacks have been if no U.S. aircraft was ever hit? Yet hundreds of people were killed in Iraq by U.S. rockets and bombs, and not just in the so called "no fly zone," but in Baghdad itself. Now the U.S. proclaims its intentions to destroy major military facilities in Iraq in preparation for its invasion, a clear promise of aggression now. Every day there are threats and more propaganda is unleashed to overcome resistance to George Bush's rush to war. The acceleration will continue until the tanks roll, unless nonviolent persuasion prevails. 2. George Bush Is Leading the United States and Taking the UN and All Nations Toward a Lawless World of Endless Wars. George Bush in his War on Terrorism has asserted his right to attack any country, organization, or people first, without warning in his sole discretion. He and members of his administration have proclaimed the old restraints that law sought to impose on aggression by governments and repression of their people, no longer consistent with national security. Terrorism is such a danger, they say, that necessity compels the U.S. to strike first to destroy the potential for terrorist acts from abroad and to make arbitrary arrests, detentions, interrogations, controls and treatment of people abroad and within the U.S. Law has become the enemy of public safety. Necessity is the argument of tyrants." "Necessity never makes a good bargain." Heinrich Himmler, who instructed the Nazi Gestapo "Shoot first, ask questions later, and I will protect you," is vindicated by George Bush. Like the Germany described by Jorge Luis Borges in "Deutsches Requiem," George Bush has now "proffered (the world) violence and faith in the sword," as Nazi Germany did. And as Borges wrote, it did not matter to faith in the sword that Germany was defeated. "What matters is that violence ... now rules." Two generations of Germans have rejected that faith. Their perseverance in the pursuit of peace will earn the respect of succeeding generations everywhere. The peoples of the United Nations are threatened with the end of international law and protection for human rights by George Bush's war on terrorism and determination to invade Iraq. Since George Bush proclaimed his "war on terrorism," other countries have claimed the right to strike first. India and Pakistan brought the earth and their own people closer to nuclear conflict than at any time since October 1962 as a direct consequence of claims by the U.S. of the unrestricted right to pursue and kill terrorists, or attack nations protecting them, based on a unilateral decision without consulting the United Nations, a trial, or revealing any clear factual basis for claiming its targets are terrorists and confined to them. There is already a near epidemic of nations proclaiming the right to attack other nations or intensify violations of human rights of their own people on the basis of George Bush's assertions of power in the war against terrorism. Mary Robinson, in her quietly courageous statements as her term as UN High Commissioner for Human Rights ended, has spoken of the "ripple effect" U.S. claims of right to strike first and suspend fundamental human rights protection is having. On September 11, 2002, Colombia, whose new administration is strongly supported by the U.S., "claimed new authority to arrest suspects without warrants and declare zones under military control," including "[N]ew powers, which also make it easier to wiretap phones and limit foreigners" access to conflict zones... allow security agents to enter your house or office without a warrant at any time of day because they think you're suspicious." These additional threats to human rights follow Post-September 11 "emergency" plans to set up a network of a million informants in a nation of forty million. (See, New York Times, September 12, 2002, p. A7.) 3. The United States, Not Iraq, Is the Greatest Single Threat to the Independence and Purpose of the United Nations. President Bush's claim that Iraq is a threat justifying war is false. Eighty percent of Iraq's military capacity was destroyed in 1991 according to the Pentagon. Ninety percent of materials and equipment required to manufacture weapons of mass destruction was destroyed by UN inspectors during more than eight years of inspections. Iraq was powerful, compared to most of its neighbors, in 1990. Today it is weak. One infant out of four born live in Iraq weighs less than 2 kilos (4.4 pounds), promising short lives, illness and impaired development. In 1989, fewer than one in 20 infants born live weighed less than two kilos. Any threat to peace Iraq might become is remote, far less than that of many other nations and groups and cannot justify a violent assault. An attack on Iraq will make attacks in retaliation against the U.S. and governments which support its actions far more probable for years to come. George Bush proclaims Iraq a threat to the authority of the United Nations while U.S.-coerced UN sanctions continue to cause the death rate of the Iraqi people to increase. Deaths caused by sanctions have been at genocidal levels for twelve years. Iraq can only plead helplessly for an end to this crime against its people. The UN role in the sanctions against Iraq compromise and stain the UN's integrity and honor. This makes it all the more important for the UN now to resist this war. Inspections were used as an excuse to continue sanctions for eight years while thousands of Iraqi children and elderly died each month. Iraq is the victim of criminal sanctions that should have been lifted in 1991. For every person killed by terrorist acts in the U.S. on 9/11, 500 people have died in Iraq from sanctions. It is the U.S. that threatens not merely the authority of the United Nations, but its independence, integrity and hope for effectiveness. The U.S. pays UN dues if, when and in the amount it chooses. It coerces votes of members. It coerces choices of personnel on the Secretariat. It rejoined UNESCO to gain temporary favor after 18 years of opposition to its very purposes. It places spies in UN inspection teams. The U.S. has renounced treaties controlling nuclear weapons and their proliferation, voted against the protocol enabling enforcement of the Biological Weapons Convention, rejected the treaty banning land mines, endeavored to prevent its creation and since to cripple the International Criminal Court, and frustrated the Convention on the Child and the prohibition against using children in war. The U.S. has opposed virtually every other international effort to control and limit war, protect the environment, reduce poverty and protect health. George Bush cites two invasions of other countries by Iraq during the last 22 years. He ignores the many scores of U.S. invasions and assaults on other countries in Africa, Asia, and the Americas during the last 220 years, and the permanent seizure of lands from Native Americans and other nations--lands like Florida, Texas, Arizona, New Mexico, California, and Puerto Rico, among others, seized by force and threat. In the same last 22 years the U.S. has invaded, or assaulted Grenada, Nicaragua, Libya, Panama, Haiti, Somalia, Sudan, Iraq, Yugoslavia, Afghanistan and others directly, while supporting assaults and invasions elsewhere in Europe, Asia, Africa, and the Americas. It is healthy to remember that the U.S. invaded and occupied little Grenada in 1983 after a year of threats, killing hundreds of civilians and destroying its small mental hospital, where many patients died. In a surprise attack on the sleeping and defenseless cities of Tripoli and Benghazi in April 1986, the U.S. killed hundreds of civilians and damaged four foreign embassies. It launched 21 Tomahawk cruise missiles against the El Shifa pharmaceutical plant in Khartoum in August 1998, destroying the source of half the medicines available to the people of Sudan. For years it has armed forces in Uganda and southern Sudan fighting the government of Sudan. The U.S. has bombed Iraq on hundreds of occasions since the Gulf War, including this week, killing hundreds of people without a casualty or damage to an attacking plane. 4. Why Has George Bush Decided The U.S. Must Attack Iraq Now? There is no rational basis to believe Iraq is a threat to the United States, or any other country. The reason to attack Iraq must be found elsewhere. As governor of Texas, George Bush presided over scores of executions, more than any governor in the United States since the death penalty was reinstated in 1976 (after a hiatus from 1967). He revealed the same zeal he has shown for "regime change" for Iraq when he oversaw the executions of minors, women, retarded persons and aliens whose rights under the Vienna Convention on Diplomatic Relations of notification of their arrest to a foreign mission of their nationality were violated. The Supreme Court of the U.S. held that executions of a mentally retarded person constitute cruel and unusual punishment in violation of the U.S. Constitution. George Bush addresses the United Nations with these same values and willfulness. His motives may include to save a failing Presidency which has converted a healthy economy and treasury surplus into multi-trillion dollar losses; to fulfill the dream, which will become a nightmare, of a new world order to serve special interests in the U.S.; to settle a family grudge against Iraq; to weaken the Arab nation, one people at a time; to strike a Muslim nation to weaken Islam; to protect Israel, or make its position more dominant in the region; to secure control of Iraq's oil to enrich U.S. interests, further dominate oil in the region and control oil prices. Aggression against Iraq for any of these purposes is criminal and a violation of a great many international conventions and laws including the General Assembly Resolution on the Definition of Aggression of December 14, 1974. Prior regime changes by the U.S. brought to power among a long list of tyrants, such leaders as the Shah of Iran, Mobutu in the Congo, Pinochet in Chile, all replacing democratically elected heads of government. 5. A Rational Policy Intended to Reduce the Threat of Weapons of Mass Destruction in The Middle East Must Include Israel. A UN or U.S. policy of selecting enemies of the U.S. for attack is criminal and can only heighten hatred, division, terrorism and lead to war. The U.S. gives Israel far more aid per capita than the total per capita income of sub Sahara Africans from all sources. U.S.-coerced sanctions have reduced per capita income for the people of Iraq by 75% since 1989. Per capita income in Israel over the past decade has been approximately 12 times the per capita income of Palestinians. Israel increased its decades-long attacks on the Palestinian people, using George Bush's proclamation of war on terrorism as an excuse, to indiscriminately destroy cities and towns in the West Bank and Gaza and seize more land in violation of international law and repeated Security Council and General Assembly resolutions. Israel has a stockpile of hundreds of nuclear warheads derived from the United States, sophisticated rockets capable of accurate delivery at distances of several thousand kilometers, and contracts with the U.S. for joint development of more sophisticated rocketry and other arms with the U.S. Possession of weapons of mass destruction by a single nation in a region with a history of hostility promotes a race for proliferation and war. The UN must act to reduce and eliminate all weapons of mass destruction, not submit to demands to punish areas of evil and enemies of the superpower that possesses the majority of all such weapons and capacity for their delivery. Israel has violated and ignored more UN Resolutions for forty years than any other nation. It has done so with impunity. The violation of Security Council resolutions cannot be the basis for a UN-approved assault on any nation, or people, in a time of peace, or the absence of a threat of imminent attack, but comparable efforts to enforce Security Council resolutions must be made against all nations who violate them. 6. The Choice Is War Or Peace. The UN and the U.S. must seek peace, not war. An attack on Iraq may open a Pandora's box that will condemn the world to decades of spreading violence. Peace is not only possible; it is essential, considering the heights to which science and technology have raised the human art of planetary and self-destruction. If George Bush is permitted to attack Iraq with or without the approval of the UN, he will become Public Enemy Number One--and the UN itself worse than useless, an accomplice in the wars it was created to end. The Peoples of the World then will have to find some way to begin again if they hope to end the scourge of war. This is a defining moment for the United Nations. Will it stand strong, independent and true to its Charter, international law and the reasons for its being, or will it submit to the coercion of a superpower leading us toward a lawless world and condone war against the cradle of civilization" Do not let this happen. Sincerely, Ramsey Clark [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio] Yahoo! Gruppi - Sponsor La Mailing List di Educazione&Scuola© - La Rivista telematica della Scuola e della Formazione (http://www.edscuola.com) Invia i tuoi messaggi a: mailto:edscuola at eGroups.com Per cancellarti invia un messaggio vuoto a: mailto:edscuola-unsubscribe at eGroups.com L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle Condizioni di Utilizzo del Servizio Yahoo! [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio] La Mailing List di Educazione&Scuola© - La Rivista telematica della Scuola e della Formazione (http://www.edscuola.com) Invia i tuoi messaggi a: mailto:edscuola at eGroups.com Per cancellarti invia un messaggio vuoto a: mailto:edscuola-unsubscribe at eGroups.com L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle Condizioni di Utilizzo del Servizio Yahoo! Yahoo! Gruppi - Sponsor Per cancellarti dalla lista, invia una e-mail all'indirizzo: Banche_Armate-unsubscribe at yahoogroups.com L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle Condizioni di Utilizzo del Servizio Yahoo! [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio] __________________________________________ Per non ricevere più messaggi, mandare un messaggio vuoto a: bilanci-di-giustizia-unsubscribe at yahoogroups.com Operazione Bilanci di Giustizia http://www.unimondo.org/bilancidigiustizia __________________________________________ L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html ------- End of forwarded message -------
- Prev by Date: congresso dei palestinesi democratici
- Next by Date: E. Deiana-dichiarazione voto Prc
- Previous by thread: congresso dei palestinesi democratici
- Next by thread: E. Deiana-dichiarazione voto Prc
- Indice: