Di cosa parliamo quando parliamo di azione diretta nonviolenta contro la guerra



DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI AZIONE
DIRETTA NONVIOLENTA CONTRO LA GUERRA

Non di azioni meramente simboliche ma operative ed efficaci. O l'azione
nonviolenta sa contrastare concretamente la guerra o e' nella migliore delle
ipotesi una testimonianza, nella peggiore una pagliacciata.
Due anni fa proponemmo, e realizzammo ad Aviano, l'azione diretta
nonviolenta delle mongolfiere per la pace con cui ostruire lo spazio aereo
di decollo antistante e sovrastante le basi dell'aviazione militare
impedendo la partenza dei bombardieri.
Dimostrammo che e' possibile un'azione nonviolenta che contrasti l'apparato
bellico sul terreno, con la forza della nonviolenza, senza mettere in
pericolo la vita di nessuno, nella massima limpidezza, riuscendo ad esempio
a impedire i decolli dei bombardieri.
Se una nuova guerra dovesse essere scatenata ed il nostro paese dovesse
prendervi parte, con cio' i decisori renderebbero l'Italia compartecipe di
un'azione doppiamente criminale: poiche' guerra e' sempre omicidio di
massa - la formula, definitiva, e' di Gandhi -, e poiche' la partecipazione
italiana configurerebbe la violazione della nostra Costituzione. Cosicche'
il governo, il parlamento e il presidente della Repubblica che facessero un
tale passo si collocherebbero fuori della legge ed il popolo italiano
sarebbe chiamato a ripristinare la legalita' e difendere l'ordinamento
giuridico, lo stato di diritto e la democrazia impedendo la partecipazione
del nostro paese al crimine bellico.
Dinanzi alla partecipazione italiana alla guerra avremmo tutti l'obbligo
morale e giuridico di togliere il consenso ai decisori pubblici stragisti, e
di opporci efficacemente alla guerra in nome del diritto, dell'umanita',
della stessa legge fodnamentale della nostra Repubblica.
*
E per contrastare praticamente, e non solo a chiacchiere, la guerra,
riteniamo ed abbiamo piu' volte gia' detto che tre sono le cose da fare:
a) l'azione diretta nonviolenta con cui bloccare l'apparato bellico:
bloccando le catene di comando, bloccando le basi militari, bloccando la
produzione e il traffico delle armi; si potrebbe cominciare ancora con
l'azione del blocco nonviolento dei decolli dei bombardieri.
b) la disobbedienza civile di massa: mettendo i decisori fuorilegge
nell'impossibilita' di avvalersi del consenso e della passivita' della
popolazione, nell'impossibilita' di avvalersi degli strumenti della macchina
amministrativa e dei poteri e degli spazi pubblici; ed impedendo loro di dar
seguito ai loro piani incostituzionali dagli esiti stragisti;
c) lo sciopero generale contro la guerra: puntando a bloccare tutte le
attivita' del paese, chiamando l'intera popolazione del nostro paese a
resistere a un governo fuorilegge, chiamando il popolo italiano ad
esercitare la sua sovranita' in difesa della Costituzione, della pace, del
diritto alla vita di tutti gli esseri umani.
*
Qui intendiamo offrire alcuni materiali di riflessione ulteriori sull'azione
diretta nonviolenta.
Ed in primo luogo diciamo che all'azione diretta nonviolenta contro la
guerra possono partecipare solo persone persuase della nonviolenza e
adeguatamente preparate.
Come esempio su cui riflettere riproduciamo qui le regole di condotta dei
partecipanti all'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace ad
Aviano due anni fa.
*
Quattro regole di condotta obbligatorie per partecipare all'azione diretta
nonviolenta delle mongolfiere per la pace:
I. A un'iniziativa nonviolenta possono partecipare solo le persone che
accettano incondizionatamente di attenersi alle regole della nonviolenza.
II. Tutti i partecipanti devono saper comunicare parlando con chiarezza, con
tranquillità, con rispetto per tutti, e senza mai offendere nessuno.
III. Tutti i partecipanti devono conoscere perfettamente senso e fini di
questa azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace", vale a
dire:
a) fare un'azione nonviolenta concreta:
- per impedire il decollo dei bombardieri;
- opporsi alla guerra, alle stragi, alle deportazioni, alle devastazioni, al
razzismo;
- chiedere il rispetto della legalità costituzionale e del diritto
internazionale che proibiscono questa guerra;
b) le conseguenze cui ogni singolo partecipante può andare incontro
(possibilità di fermo e di arresto), conseguenze che vanno accettate
pacificamente e onestamente, ed alle quali nessuno deve cercare di
sottrarsi.
IV. Tutti devono rispettare i seguenti princìpi della nonviolenza:
- non fare del male a nessuno (se una sola persona dice o fa delle
stupidaggini, o una sola persona si fa male, la nostra azione diretta
nonviolenta è irrimediabilmente e totalmente fallita, e deve essere
immediatamente sospesa);
- spiegare a tutti (amici, autorità, interlocutori, interpositori, eventuali
oppositori) cosa si intende fare, e che l'azione diretta nonviolenta non è
rivolta contro qualcuno, ma contro la violenza (in questo caso lo scopo è
fermare la guerra, cercar di impedire che avvengano altre stragi ed
atrocità);
- dire sempre e solo la verità;
- fare solo le cose decise prima insieme con il metodo del consenso ed
annunciate pubblicamente (cioè a tutti note e da tutti condivise); nessuno
deve prendere iniziative personali di nessun genere; la nonviolenza richiede
lealtà e disciplina;
- assumersi la responsabilità delle proprie azioni e quindi subire anche le
conseguenze che ne derivano;
- mantenere una condotta nonviolenta anche di fronte all'eventuale violenza
altrui.
Chi non accetta queste regole non può partecipare all'azione diretta
nonviolenta, poiché sarebbe di pericolo per sé, per gli altri e per la
riuscita dell'iniziativa che è rigorosamente nonviolenta.
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Per chi volesse saperne di piu', un ampio dossier su quella esperienza e'
dsponibile nella rete telematica, in due parti:
- parte prima: www.peacelink.it/webgate/pace/msg00745.html
- parte seconda: www.peacelink.it/webgate/pace/msg00744.html
*
Si tratta dunque di iniziare subito i training di preparazione; si tratta
inoltre di iniziare subito a formare alla conoscenza e all'uso della
nonviolenza quante piu' persone e' possibile; si tratta di iniziare subito a
prendere le distanze da quei sedicenti pacifisti che si lasciano invece
ubriacare dalla violenza e dai pregiudizi o si lasciano corrompere dalle
prebende, dalla manipolazione o dalla "cultura del branco".
*
Inoltre occorre iniziare subito a proporre la preparazione dello sciopero
generale in difesa della Costituzione e della vita degli esseri umani
vittime innocenti della guerra; occorre iniziare subito a spiegare cosa sia
davvero la disobbedienza civile (non la caricaturale sfigurazione di cui
hanno cianciato degli irresponsabili nei mesi scorsi) e come essa possa
essere praticata da un movimento di massa; occorre iniziare subito un'azione
di chiarificazione intellettuale e di illimpidimento morale per opporsi
efficacemente alla macchina propagandistica che entra in azione
parallelamente ai bombardieri par narcotizzare i complici passivi della
guerra. C'e' molto da fare, ed occorre fare presto."

FONTE: "La nonviolenza è in cammino" n° 233, notiziario telematico
quotidiano.
Da non perdere! http://www.nonviolenti.org/CRP/index.html