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GIUSTIZIA INTERNAZIONALE/EX JUGOSLAVIA: Denuncia dei parlamentari Bulgarelli e Russo Spena
- Subject: GIUSTIZIA INTERNAZIONALE/EX JUGOSLAVIA: Denuncia dei parlamentari Bulgarelli e Russo Spena
- From: "Stefania Limiti" <limiti_s at camera.it>
- Date: Thu, 11 Jul 2002 14:44:24 +0200
GIUSTIZIA INTERNAZIONALE/EX JUGOSLAVIA: I parlamentari Bulgarelli e Russo Spena denunciano: "PER LA CASSAZIONE TRIBUNALI ITALIANI NON POSSONO GIUDICARE I RESPONSABILI DEL BOMBARDAMENTO DELLA TV SERBA: UN NUOVO DURO COLPO ALLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE" Interrogazione al Ministro della Giustizia La Corte di Cassazione ha stabilito l'8 febbraio scorso che i tribunali italiani non hanno la giurisdizione in un processo in cui parenti di alcune vittime civili del bombardamento della Radio Televisione Serba chiedevano il risarcimento dei danni. Sulla vicenda i parlamentari Mauro Bulgarelli (Verdi) e Giovanni Russo Spena (Rifondazione) hanno presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia, perché la sentenza contrasta con i principi del diritto internazionale. Il bombardamento avvenne nella notte del 23 aprile del 1999 nel corso delle operazioni aeree condotte dalla Nato contro la Repubblica federale di Jugoslavia. Aver scelto come bersaglio l'edificio della emittente televisiva costituisce un modo di conduzione delle ostilità non consentito dal I Protocollo del 1977, aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12.8.1949, perché diretto contro un obiettivo non militare e rivolto intenzionalmente a colpire civili; è poi vietato dall'art. 174 del Codice penale militare di guerra. Lo Stato italiano ha responsabilità in quanto come paese membro della Nato ha concorso alla adozione delle modalità del conflitto ed anche perché l'operazione bellica è stata compiuta a partire dal nostro territorio. "I familiari delle vittime sono stati così privati della possibilità di far valere i propri diritti - spiegano Bulgarelli e Russo Spena - ma le conseguenze giuridiche della sentenza sono gravissime per tutti: per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico una strage, è stata considerata un atto politico, come tale sottratto al sindacato giurisdizionale. In questo modo è stata riconosciuta al potere esecutivo una immunità che contrasta con gli obblighi nascenti dalle Convenzioni internazionali, che sono stati recentemente ribaditi e rafforzati dall'entrata in vigore della Corte Penale Internazionale. Poiché il verdetto della Cassazione è stato provocato da una richiesta dell'Avvocatura dello Stato, occorre che il Governo chiarisca se il potere esecutivo, nell'esercizio delle scelte di politica internazionale ritiene di essere giuridicamente vincolato al rispetto delle norme dei trattati internazionali che proteggono i diritti dell'uomo ed in particolare quelle del I Protocollo di Ginevra, che regolano il diritto dei conflitti armati. In tal caso il Governo deve chiarire per quale motivo ha ostacolato il sindacato giurisdizionale, con riferimento alle operazioni compiute nel teatro balcanico, invocando, con il Regolamento preventivo di Giurisdizione, l'insindacabilità dei proprio atti, persino di fronte ad una strage deliberata di civili . Ed ancora: in che modo il nostro paese garantisce l'applicazione del diritto internazionale umanitario? Perché l'Italia non ha ancora emanatole norme di attuazione per rendere effettiva la collaborazione dell'Italia all'attività della Corte Penale Internazionale? Il silenzio che ha accompagnato la sentenza, è inquietante e questa sentenza apre prospettive inquietanti per il nostro futuro Ci auguriamo che il ministro della Giustizia ci dia al più presto chiare risposte". 11 luglio 2002
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