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Libro sul Conflitto in Palestina
- Subject: Libro sul Conflitto in Palestina
- From: "umberto romano" <roro3 at libero.it>
- Date: Tue, 18 Jun 2002 11:02:04 +0200
Il libro di Umberto Romano " Palestina-Diario di Guerra", rappresenta una testimonianza delle atrocità commesse da Israele contro il popolo palestinese, dalla provocazione di Sharon, con la sua presenza nella spianata delle moschee, del 26 settembre 2000 fino ad oggi. L'attuale tragedia, costata finora centinaia di vittime e migliaia di feriti, non è un fatto isolato nell'ambito dell'aggressione israeliana contro il popolo palestinese, che ha già compiuto decine di massacri con mezzi terroristici per ottenere un obiettivo: quello di costringere il popolo palestinese o all'emigrazione o ad affrontare uno sterminio. E' vero che oggi non siamo nel 1948, quando la catastrofe palestinese, la "makba", è quasi passata sotto il silenzio internazionale, ma, dopo le centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite, mai rispettate da parte di Israele, la domanda dei palestinesi, dei democratici e anche di Umberto Romano è la seguente: quando la Comunità Internazionale deciderà di dare giustizia al popolo palestinese, che non ha alcuna responsabilità storica dell'olocausto e cui la lotta non ha niente a che fare con l'antisemitismo? Il libro di Umberto Romano è un contributo alla conoscenza della tragica realtà della vita del popolo palestinese, vittima del peggior terrorismo di stato da parte di Israele, ma che, ironia della sorte, viene accusato sempre di terrorismo. Nemer Hammad (Delegato Generale Palestinese in Italia) Per Inf. e Prenotaz. <mailto:roro3 at libero.it>roro3 at libero.it per le associazioni sconto 30%+spese spedizione (ordin. 10 libri) Diario di Guerra di Umberto Romano (Aisir Abadallah) pag. 140 - Euro 11,00 ISBN - 88-87897-26-3 Per Inf. e Prenotazioni - roro3 at libero.it Il libro di Umberto Romano " Palestina-Diario di Guerra", rappresenta una testimonianza delle atrocità commesse da Israele contro il popolo palestinese, dalla provocazione di Sharon, con la sua presenza nella spianata delle moschee, del 26 settembre 2000 fino ad oggi. L'attuale tragedia, costata finora centinaia di vittime e migliaia di feriti, non è un fatto isolato nell'ambito dell'aggressione israeliana contro il popolo palestinese, che ha già compiuto decine di massacri con mezzi terroristici per ottenere un obiettivo: quello di costringere il popolo palestinese o all'emigrazione o ad affrontare uno sterminio. E' vero che oggi non siamo nel 1948, quando la catastrofe palestinese, la "makba", è quasi passata sotto il silenzio internazionale, ma, dopo le centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite, mai rispettate da parte di Israele, la domanda dei palestinesi, dei democratici e anche di Umberto Romano è la seguente: quando la Comunità Internazionale deciderà di dare giustizia al popolo palestinese, che non ha alcuna responsabilità storica dell'olocausto e cui la lotta non ha niente a che fare con l'antisemitismo? Il libro di Umberto Romano è un contributo alla conoscenza della tragica realtà della vita del popolo palestinese, vittima del peggior terrorismo di stato da parte di Israele, ma che, ironia della sorte, viene accusato sempre di terrorismo. Nemer Hammad (Delegato Generale Palestinese in Italia) DALLA CRONACA ALLA STORIA Umberto Romano, che molti conoscono come cantore del popolo sahrawi, questa volta ci porta all'estremità opposta del Mediterraneo, in quella "Terra Santa", che è un intreccio quasi inestricabile di contraddizioni, di conflitti, di "diritti" rivendicati e violati, i quali si scontrano tra di loro, sostenuti da due parti, ciascuna forte della sua certezza assoluta e, perciò, poco o nulla disposta a pensare, ad accettare che "l'altra" possa avere le stesse certezze e, magari, lo stesso diritto, od un parallelo, speculare al proprio. In fondo, era quanto intendeva sottolineare, una volta il compianto Itzakh Rabin, il primo ministro israeliano firmatario degli Accordi di Washington, quando mi disse, con un gioco di parole comprensibile, forse, solo in inglese: "Ci sono le terre del petrolio (oil lands), ma noi siamo "soltanto" la Terra Santa (holy land), per questo le cose da noi sono così difficili". E quanto lo siano, stanno lì a dimostrarlo quasi un secolo di scontri, cinquantacinque anni di guerre vere e proprie ed, ora, un anno e mezzo di Intifada- Al Aqsa, con le sue migliaia di morti e decine migliaia di feriti. Ma quanti siano, davvero, questi morti, rientra, a sua volta, nella propaganda contrapposta. Le pur sanguinose statistiche ufficiali, di fonte israeliana, normalmente utilizzate dai giornali in Europa e negli Stati Uniti, parlano nel momento in cui scriviamo di 1300 morti palestinesi e quasi quattrocento israeliani, ma con un escalation che, nel solo mese di febbraio sfiora le quattrocento perdite irreparabili. Però, a sua volta, il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Yasser Arafat, in questi giorni, parlando con una delegazione italiana dell'Internazionale Socialista, che è riuscita, con difficoltà che lasciamo immaginare al lettore, a raggiungerlo a Ramallah, calcolava in duemila la cifra degli uccisi, tra i soli Arabi, perché, quanto meno, Israele occulterebbe le cifre o, quanto meno, non terrebbe conto dei deceduti in ospedale, qualche tempo dopo gli scontri in cui sono stati coinvolti, ospedali che spessissimo si trovano in Giordania o in Egitto. Sia ben chiaro che, mentre ci attardiamo in questa macabra statistica, non intendiamo fare assolutamente distinzione tra una parte e l'altra: le vittime, comunque, da una parte e dall'altra, sono tante, sono troppe e sono tutte egualmente deprecabili ed ad esse va il nostro cordoglio. Ma altrettanto, non v'è dubbio che, di fronte uno all'altro, stanno, da un lato, coloro che sono aggrediti e si difendono, dall'altro coloro che aggrediscono, invadono ed opprimono. E' ora che si faccia ogni sforzo, da ogni parte, per mettere fine alla carneficina, scatenata e prolungata da chi non capisce che, specie da quelle parti, "sangue chiama sangue" e che è una folle illusione pensare di bloccare la spirale della violenza con più carri armati, più bombardamenti, più azioni militari, più vittime tra la parte avversa. Lo ha scritto persino Bill Clinton, e scusate se è poco! Il lavoro di Umberto Romano ci fornisce una parziale (come quantità), ma emblematica testimonianza diretta di che cosa sta davvero accadendo, attingendo a materiale mandato direttamente, via e-mail a lui, dalle mailing list di questo o quel gruppo palestinese e ONG che ne sostengono la causa. Il materiale disponibile è immenso e qualche futuro storico, riteniamo, avrà molto lavoro da fare per recuperarlo, sistemarlo ed utilizzarlo. In questa selezione operata da Umberto Romano, necessariamente ridotta, può darsi che, nella mole del materiale disponibile, siano "saltati" dei pezzi significativi, che il nostro storico futuro reperirà e pubblicherà, ma certamente vengono esaltati due aspetti positivamente: -l'emblematicità, in quanto ognuno degli episodi, delle situazioni, delle violenze, ma anche delle riflessioni qui riportate, è il simbolo di altre decine e decine di casi analoghi, cui basterebbe cambiare solo nomi, luogo, data, cifre; -l'immediatezza di una cronaca, di una testimonianza "in diretta" di una situazione che, dopo un anno e mezzo, sembra ancora, come dicevamo senza speranza, Ma siccome a questa è sempre necessario, per continuare a vivere, offrire sempre un'altra chance ci auguriamo che la frenetica attività diplomatica internazionale in corso mentre scriviamo, possa creare le condizioni perché, da amara cronaca quotidiana, questo instant book possa diventare al più presto la testimonianza di una pagina di storia superata positivamente. Gianfranco Brusasco (Segretario Ass. Naz. Italia Palestina) Umberto Romano, calabrese, ama definirsi Cittadino Mediterraneo, non riconosce frontiere tra i popoli, ribadendo così il concetto di "nomadismo" e "libertà", di vivere tutti i luoghi in ogni tempo. Hanno scritto sulle sue opere: Abba Danna, Antonio Catalfamo Luciano Ardesi, Gianfranco Brusasco, Sandro Curzi, Giuseppe Cotturri, , Ichem Ben Ammar, Giorgio Fornoni, Valerio Massimo Manfredi, Dante Maffia, Gennaro Mercogliano, Marisa Rodano, Salvador Pallares Garì, Giovanni Sapia, Mohammed Sidati, Najette Kacem. Altre opere di Umberto Romano Spalle al Muro - (poesie) 1992 La Casa senza Tetto - (poesie) 1993 I Guardiani delle Scimmie - (romanzo) 1995 Oltre I veli del Silenzio - (romanzo) 1998 Il Ladro delle Stelle - (poesie) 1998 Saharawi Memorie di Libertà - (diar. di viaggio) 1999 Rabbia di Sabbia - (diario di viaggio) 2000 La meridiana di Qumran - (romanzo) 2000 D'amor y Dolor - (poesie) 2001 Le opere: Oltre i Veli del silenzio - Il ladro delle stelle, Rabbia di sabbia sono pubblicate anche in lingua spagnolo / - Per inf. e prenotazioni -roro3 at libero.it
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