MonitorPalestina18: Boicottaggio economia di Israele



MONITOR PALESTINA: newsletter n. 18 del 25 MAGGIO 2002

monitorpalestina at gaza.net

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il sito di forum Palestina

per una solidarietà senza sè e senza ma col popolo palestinese

Da due mesi non Vi proponiamo la nostra newsletter.

Molte cose, troppe cose sono avvenute in questo lunghissimo periodo di tempo.

L'occupazione israeliana dei territori palestinesi ha raggiunto livelli di
criminalità marziale inenarrabili: la marcatura dei prigionieri, atti di
genocidio a Jenin, esecuzioni extragiudiziali, tentativo di uccidere
Arafat, il rapimento di Marwan Barghouti,

Israele vuole decapitare la Palestina dei suoi dirigenti, e schiacciare il
popolo sotto il tallone di ferro della repressione terroristica del governo
Sharon.

Betlemme è stata, ancora una volta, un simbolo potente della volntà del
governo Israeliano di umiliare in modo irreversibile i palestinesi.

Molti si muovono in Italia, ma tutti dobbiamo, in ogni momento interrogarci
sull'efficacia di quello che facciamo ...

E ripetere parole d'ordine che non hanno portato ad alcun risultato,
dovrebbe far riflettere, perchè il governo di Israele comprende solo due
lingue: quella della violenza armata e quella dell'isolamento
internazionale.

Senza una incisiva azione di boicottaggio, analoga a quella svolta contro
il Sud Africa razzista, non si potrà premere in modo minimamente efficace
contro l'occupazione militare israeliana, per il diritto dei profughi a
tornare nelle loro case, per l'autodeterminazione del popolo palkestinese.

.

INDICE

1) PROGRAMMA DI INIZIATIVE PER LA SETTIMANA NAZIONALE DI BOICOTTAGGIO
DELL'ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA (Roma, Torino, Sicilia, Milano)

2) BOICOTTA ISRAELE: boicotta Jaffa, Carmel, Generali, Telecom, Coca Cola,
Nestlè

3) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 - 30 APRILE 2002 dettagliato

4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 - 31 MARZO 2002 sintetico

5) PERLE DI SAGGEZZA

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1) PROGRAMMA DI INIZIATIVE PER LA SETTIMANA NAZIONALE DI BOICOTTAGGIO
DELL'ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA (Roma, Torino, Sicilia, Milano)

ROMA: Il Comitato di boicottaggio contro l'occupazione israeliana (Roma)

Lunedi 3 giugno: conferenza stampa di presentazione della settimana di
boicottaggio alle ore 13,00 alla sala del Carroccio in Campidoglio

Mercoledi 5 giugno: dalle ore 17.00 manifestazione davanti al Parlamento e
poi alla Galleria Colonna per chiedere l'interruzione delle relazioni
economiche e commerciali tra Italia e Israele

Venerdi 7 giugno: dalle 17.00 presidio davanti alla Rinascente in Piazza Fiume

Sempre alle 17.00 concentramento davanti al centro commerciale Panorama (in
via Tiburtina) e carovana di macchine, biciclette etc. con fermate davanti
ai centri commerciali lungo la strada e conclusione al presidio davanti
alla Rinascente.

Sabato 8 giugno: partecipazione alla manifestazione per il vertice della
FAO con gli striscioni: "Acqua, terra e libertà per il popolo palestinese"
e "Boicottiamo l'economia di guerra israeliana".

FORUM PALESTINA Invita tutte le realtà locali che hanno programmato
iniziative per il boicottaggio nel loro territorio a farle pervenire
rapidamente per poterle presentare nella conferenza stampa del 3 giugno e
poterle inserire e socializzare sui vari siti e nelle reti di discussione.
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TORINO Comitato Palestina di Torino
MERCOLEDI' 5 GIUGNO, SIT-IN SOTTO LA SEDE CENTRALE DELLA TELECOM. Si è
pensato di dare come orario le 16.30, ma con conferma previa consultazione
con compagni delegati dei lavoratori che ci dicano l'orario di uscita dei
dipendenti.

GIOVEDI' 6 GIUGNO, ORE 20.30, ASSEMBLEA CITTADINA SUL 35° ANNIVERSARIO DELLA
GUERRA DEI 6 GIORNI E SULLA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO, presso la sede della
circoscrizione di C.so racconigi-C.so Peschiera. A questa assemblea abbiamo
pensato di invitare come relatori COSTANZO PREVE, storico esperto di
questioni arabo-israeliane, e CLAUDIO MOFFA, docente all'università di
Teramo, membro del Forum Palestina, che ha seguito in particolare le
implicazioni dell'11 settembre sulla questione palestinese.

SABATO 8 GIUGNO, PER TUTTO IL GIORNO, PRESIDIO PER IL BOICOTTAGGIO PRESSO IL
CENTRO COMMERCIALE CARREFOUR IN CORSO GROSSETO

Infine, per ciò che riguarda la campagna sui prigionieri politici, che
necessariamente deve vertere sui 13 palestinesi deportati dalla Basilica
della Natività (ma senza dimenticare le torture che Marwan Barghouti sta
patendo nella prigione di Gerusalemme), abbiamo deciso di partecipare ad
alcune scadenze già fissate, portando un contributo sulle condizioni dei
prigionieri palestinesi. Le iniziative in specifico sono:
1) Assemblea di presentazione della rivista "Senza Censura", sabato 25
maggio alle ore 16.00 presso il CSOA "Askatasuna", V. Regina Margherita 247;
2) Assemblea con un compagno del DHKC (Fronte Rivoluzionario di Liberazione
del Popolo) di Turchia, sempre al CSOA "Askatasuna", ma con data e orario
da definire (comunque dopo il 15 giugno);
3) Banchetto dei CARC il 19 giugno in P.zza Castello per la Giornata
Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero.

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SICILIA: COMITATO SICILIANO DI SOLIDARIETA' ALL'INTIFADA PALESTINESE

MANIFESTAZIONE, VENERDI 24/05 ORE 16.30 LUNGOMARE DI SAMPIERI (SCICLI - RG),
PER DIRIGERSI ALL'HOTEL BAIA SAMUELE DOVE SI TERRA' IL CONVEGNO.
AL TERMINE COMIZIO A SCICLI.

NUCLEO PROMOTORE DEL COMITATO SICILIANO DI SOLIDARIETA' ALL'INTIFADA
PALESTINESE
per contatti:
<mailto:cpoexperia at hotmail.com>cpoexperia at hotmail.com
<mailto:attacct at virgilio.it>attacct at virgilio.it

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MILANO: Coordinamento di lotta per la Palestina coorpalestina at anya.com
Sabato 25 maggio alle ore 15.30 presidio con volantinaggio davanti
all'Auchan di Vimodrone per lanciare il boicottaggio dei prodotti
israeliani ( Jaffa e Carmel ) e delle multinazionali che finanziano Israele
e con esso l'occupazione militare della Palestina. Tra queste abbiamo
individuato alcune marche italiane ( come Telecom, Le Assicurazioni
Generali ) e alcune straniere ( Coca-Cola, Nestlé, ecc...).

Sabato 1 giugno: ore 15 P.ta Venezia corteo cittadino "Contro la guerra
infinita, per l'autodeterminazione dei popoli", organizziamo uno spezzone
come Coordinamento

Sabato 8 giugno: presidio davanti ad un'azienda israeliana in provincia di
Milano

Sabato 15 giugno: pomeriggio di controinformazione con murales e musica in
zona Navigli

2) BOICOTTA ISRAELE: sei aziende da boicottare

ASSICURAZIONI GENERALI E TELECOM (ITALIA)

Secondo la Camera di Commercio Italo-Israeliana, l'interscambio commerciale
tra i due paesi nel 2000 aveva raggiunto i 2,5 miliardi di dollari. Gli
investimenti economici italiani più rilevanti sono stati quello delle
Generali (presenti nel mercato assicurativo israeliano attraverso la Migdal
e in quello finanziario attraverso una quota dell'8,5% della Banca
Leumi-le, la quale, è stata recentemente coinvolta in uno scandalo sul
riciclaggio di denaro che ha investito la Societé Géneràl e il mondo
creditizio francese). C'è poi quello della Telecom (che possiede la
maggioranza della società telefonica israeliana Golden Lines, si appresta a
varare un cavo sottomarino tra Israele e Mazara del Vallo ed è entrata con
Telecom Italia Lab, in due fondi di investimento israeliani, il Jerusalem
Global Ventures e il Gemini Venture Fund).

JAFFA e CARMEL (Israele)

Le esportazioni dei prodotti ortofrutticoli israeliani, provenienti da
Israele, dalle colonie nei territori occupati e dai coltivatori
palestinesi, cui mancano altri canali di distribuzione, sono controllate e
gestite da due società: JAFFA E CAMEL

Il marchio JAFFA è usato dalla Citrus Marketing Board of Israel, un corpo
amministrato centralmente per promuovere gli agrumi israeliani in tutto il
mondo. La Società: dirige la strategia dell'industria israeliana degli
agrumi. Rappresenta i coltivatori e gli esportatori israeliani sia
localmente che all'estero, per quanto riguarda i rapporti con organismi
ufficiali ed internazionali. Organizza e attua strategie di mercato per il
marchio esclusivo Jaffa, coordina e confeziona la pubblicità e la
promozione globale degli agrumi Jaffa, per andare incontro ad ogni singola
richiesta di mercato attraverso rappresentanti di marketing in tutto il
mondo. E' la forza che guida le massicce coltivazioni piantate nel deserto
israeliano del Negev e nelle valli interne.

Il marchio CARMEL è usato dalla Agrexco, un'agenzia a controllo statale,
per l'esportazione di tutti gli altri prodotti, in particolare avocados e
fiori recisi.

I prodotti palestinesi, soprattutto quelli provenienti da Gaza e
soprattutto nel caso dei fiori recisi, sono nella maggior parte dei casi
esportati come merci israeliane, avendo un certificato d'origine israeliano
imposto da Agrexco.

Agrexco trattiene più del 40% del ricavato della vendita come sua quota di
marketing e anche se i coltivatori di Gaza legalmente potrebbero bypassare
Agrexco per loro è molto difficile: i produttori devono pagare il trasporto
in Israele, le ispezioni per la sicurezza israeliane e hanno grossi
problemi di distribuzione per il mercato europeo.

COCA COLA (USA)

Dal 1966 in poi Coca-Cola è stata un sostenitore di Israele. Recentemente
l'Economic Mission del governo di Israele ha conferito un riconoscimento
alla Coca-Cola al pranzo dell' Israel Trade Award per il supporto
continuativo offerto ad Israele negli ultimi 30 anni e per aver rifiutato
di attenersi al boicottaggio promosso dalla Lega araba .

Al contrario la Pepsi-cola si è attenuta al boicottaggio promosso dalla
Lega araba contro Israele che si è concluso nel mese di maggio 1991, dopo
il 1992 Pepsi-cola ha ripreso a commerciare con 'Israele. Recentemente la
Coca-Cola insieme con i "Friends of Israel" e National Hillel ha
sponsorizzato una lezione della famigerata corrispondente sionista Linda
Gradstein all'università del Minnesota.

NESTLE'

L'azienda svizzera possiede 50,1% della Osem Investments, produttore
alimentare israeliano.

Nel dicembre 2000 Mestlè ha annunciato che investirà milioni di dollari per
realizzare il nuovo centro di Ricerche & Sviluppo in Israele. Nel 1998, il
sig. Peter Brabeck-Letmathe a nome di Nestle, ha ricevuto il premio Jubilee
Award dal primo ministro israeliano Netanyahu.Questo è il più alto
riconoscimento mai attribuito dallo "stato di 'Israele " a quegli individui
e organizzazioni che attraverso i loro investimenti e le loro relazioni
commerciali hanno maggiormente contribuito al rafforzamento dell'economia
israeliana.

PALESTINA LIBERA

La rivolta popolare, l'intifada, vuole ottenere il ritorno dei profughi, la
fine dell'occupazione, l'autodeterminazione - Non comprare i prodotto made
in Israel - Non comprare prodotti di aziende che finanziano Israele

BOICOTTA ISRAELE

BOICOTTA

Jaffa e Carmel (Israele), Assicurazioni Generali e Telecom (Italia), Coca
Cola (U.s.a.) e Nestlè (Svizzera)

Coordinamento di lotta per la Palestina - Milano

coorpalestina at anya.com

3) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 01 - 30 APR N. 12 DETTAGLIATO

a cura di renzodife at inwind.it

MAR 2 PRIMA PAGINA non firmato

(...) i tank hanno raggiunto varie localita' dell'autonomia palestinese.
ieri i carri armati sono arrivati a betlemme, fin quasi alla piazza della
mangiatoia. (...)

attenzione al linguaggio:

"i tank HANNO RAGGIUNTO" ... "i carri armati SONO ARRIVATI" ...

si sta parlando di una invasione armata...

PAG 5 GUIDO OLIMPIO

(...) ariel sharon (...) ha accusato arafat di guidare "una associazione di
terroristi". per questo va isolato, per lo stesso motivo l'esercito ha
lanciato l'operazione "scudo di difesa" schierando i tank, dopo ramallah,
in molte altre localita' della cisgiordania e gaza.

attenzione al linguaggio:

"schierando i tank"...

i tank NON raggiungono, NON arrivano, NON si schierano...ma INVADONO.

(...) ma, dall'altra parte, le reazioni internazionali, aspre e dure nei
confronti di gerusalemme, potrebbero mettere fretta. anche se per adesso il
premier (sharon, ndr) ha incassato l'appoggio americano. (...)

"per adesso"? e che dire, per esempio, dei due veti usa all'onu sull'invio
di un corpo di interposizione?

o, come ci racconta manlio dinucci su "il manifesto" del 30 aprile:
"nell'anno fiscale 2002 israele ha ricevuto dagli usa un aiuto militare di
2,04 miliardi di dollari, piu' 720 milioni di aiuto economico. (...) tra
cui 70 milioni per l'insediamento di nuovi immigrati dall'ex-urss. (...)
dal pentagono 200 milioni (...) per la costruzione del carro armato merkava
(...) 625 milioni per il missile arrow. oltre all'aiuto governativo (...)
quello privato: piu' di 1,5 miliardi di dollari annui raccolti dai comitati
pro-israele (di cui fanno parte anche non ebrei). (...) altri fondi,
nell'ordine di almeno 1 miliardo di dollari annui, arrivano da banche
commerciali statunitensi sotto forma di prestiti privilegiati".

MER 3 PAG 2 LORENZO CREMONESI

(...) e piu' volte nel passato i guerriglieri palestinesi si sono fatti
scudo con le istituzioni cristiane per sparare sugli israeliani e poi
fuggire alle loro rappresaglie. ne sanno qualcosa gli abitanti cristiani di
beit jalla, da dove le milizie islamiche mirano verso il quartiere ebraico
di gilo (alla periferia orientale di gerusalemme). loro sparano, poi
fuggono. e a farne le spese sono i civili che vedono le loro case
danneggiate dai cannoni israeliani.

- bet jalla non e' un'"istituzione cristiana", ma una cittadina palestinese
in cui convivono le due comunita' cristiana e musulmana;

- come al solito si parla di "rappresaglia" israeliana: PRIMA l'attacco
palestinese (descritto vile e codardo) POI la risposta;

- "ne sanno qualcosa gli abitanti cristiani di beit jalla" i cannoni
israeliani non fanno distinzione fra abitanti (e le loro case)
arabo-cristiani ed arabo-musulmani;

- gilo e' una colonia illegale su territorio occupato nel 67, NON un
quartiere per giunta in periferia.

- gilo si trova a sud di gerusalemme ovest, non ad oriente, quindi da
tutt'altra parte.

VEN 5 PRIMA PAGINA ALBERTO RONCHEY

(...) perche' saddam da tre anni respinge le ispezioni dell'onu sul
potenziale bellico dell'iraq, violando i patti del '91 e ignorando i voti
del consiglio di sicurezza? (...)

interessante domanda.

proporrei un'altra interessante domanda che non compare su questo
quotidiano nel corso di aprile: perche' israele da piu' di 34 anni occupa
territori palestinesi che la risoluzione 242 chiede di abbandonare e
rioccupa le zone A dell'autonomia palestinese violando gli accordi oslo 93
e quindi IGNORANDO I VOTI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA (piu' di 280 sono le
ris onu contro il comportamento di israele)?

SAB 6 PAG 2

si pubblica una cartina della zona con i confini della zona municipalizzata
di gerusalemme: questi confini sono stati dichiarati unilateralmente da
israele nel luglio dell'80 con una votazione alla knesset (il parlamento
israeliano).

un mese dopo il consiglio di sicurezza dell'onu con una risoluzione ha
respinto e condannato tale autoannessione.

questi confini non sono riconosciuti da alcuno stato al mondo.

i confini suddetti non sono specificati nella legenda e viene indicata
semplicemente con un "gerusalemme";

nella legenda vengono indicate, con sfumature dal grigio scuro al grigio
chiaro, le tre zone A, B e C, degli accordi di oslo:

la zona A (controllo totale anp) viene chiamata "citta' palestinesi e campi
di rifugiati";

la zona B (controllo amministrativo anp, militare israeliano) viene
chiamata "territori sotto controllo misto";

la zona C (controllo totale israeliano) viene chiamata "zona autonoma
palestinese".

complimenti ai cartografi.

GUIDO OLIMPIO

(...) sempre a tubas ha perso la vita una palestinese di 13 anni, centrata
da un carro armato. tre collaborazionisti assassinati dai militanti. a
jenin, invece, e' stato ucciso un soldato. (...)

attenzione al linguaggio:

- una minorenne e' stata uccisa in una maniera brutale, ma si scrive "HA
PERSO LA VITA";

- i militanti invece ASSASSINANO tre collaborazionisti;

- mentre il soldato israeliano "E' STATO UCCISO".

nello stesso articolo si parla della TIPH, osservatori internazionali ad
hebron.

(...) poche settimane fa il contingente ha subito la perdita di due membri,
assassinati da un palestinese. (...)

la vicenda non e' stata risolta perche' entrambe le parti si accusano
reciprocamente, ma LUN 8 a PAG 6 in un trafiletto non firmato si scrive:

il 26 marzo due caschi blu di pattuglia sono stati uccisi in pattuglia dal
fuoco di ignoti.

nessuna rettifica o smentita alla notizia come e' riportata oggi e'
comparsa nei giorni seguenti.

LUN 8 PAG 2

per illustrare il viaggio di colin powell (marocco, egitto, spagna e
israele) compare una imprecisissima cartina della zona con gerusalemme
situata vicino ad hebron e ramallah tra nablus e jenin.

ma, soprattutto e fatto nuovo, compare la zona municipale di gerusalemme
ANNESSA ad israele.

complimenti ai cartografi.

PAG 5 GUIDO OLIMPIO (ha collaborato mara vigevani)

si parla dei parenti degli uccisi in via king george a gerusalemme il
21marzo da un attentatore suicida

(...) nella casa della famiglia, nell'insediamento di pisgav zeev, alle
porte di gerusalemme, c'e' dolore ma serenita'. (...)

il mio profondo rispetto va a tutte le vittime innocenti di questo
interminabile conflitto, ma in questo articolo non si specifica che:

- pisgaT zeev e' una colonia illegale;

- si trova alle porte di gerusalemme EST e, prima di tutto, in
cisgiordania, territorio occupato nel 67.

DOM 7 PRIMA PAGINA

titolo: bush avverte sharon: "ritiratevi subito".

nell'articolo, non firmato

(...) e dagli stati uniti arriva un nuovo duro monito di bush a sharon:
"l'esercito deve ritirarsi senza indugio". (...)

ma poi a PAG 3 GUIDO OLIMPIO scrive:

(...) gli americani hanno concesso un po' di tempo all'alleato ma e'
difficile pensare che possano permettere un altro mese di attacchi e blitz.
(...)

e ancora a PAG 5 ENNIO CARETTO scrive:

(...) george bush invita israele "a ritirarsi senza indugio" dalle citta'
palestinesi occupate. (...)

forse guido olimpio era rimasto un po' indietro con gli avvenimenti, che,
si sa', in medioriente corrono veloci...

MAR 9 PAG 4

titolo: israele si ritira da due citta' occupate

nell'articolo di GUIDO OLIMPIO:

(...) dopo che sharon ha ricevuto l'emissario anthony zinni che gli ha
ribadito la richiesta di un ritiro immediato dai territori, la radio
pubblica israeliana ha annunciato che "nelle prossime ore l'esercito
iniziera' a ritirarsi dalle citta' di tulkarem e kalkilya".

attenzione al linguaggio:

"SI RITIRA", nel titolo;

"INIZIERA' A RITIRARSI", nell'articolo.

...e poi, quanti "che"...

(...) sharon ha rivelato che dopo il ritiro l'esercito manterra il
controllo su "zone di sicurezza" per fare da cuscinetto tra il territorio
israeliano e quello palestinese. insomma, altra terra sottratta ai
palestinesi. del resto sharon e' uno strenuo fautore della politica degli
insediamenti e non ha mai esitato a farli crescere, in spregio alle regole
internazionali. (...)

verissimo, e facendo cosi' ha respinto il piano mitchell...ma, vorrei
aggiungere, allora che dire del governo barak che ha costruito piu'
insediamenti degli altri governi da oslo 93 in poi (rabin-peres, peres,
netanyahu, barak e sharon): il governo barak ne ha costruiti il 62%
rispetto agli altri quattro insieme. quindi anche barak "non ha mai esitato
a farli crescere" ... oserei dire che ha avuto molta meno esitazione del
governo sharon.

PAG 8

si pubblicano diverse cartine della zona dal 1920 fino al 2002, in
quest'ultima compare la zona municipalizzata unilateralmente annessa da
israele di gerusalemme, indicata, come sab 6, semplicemente con un
"gerusalemme".

MER 10 PAG 3

si parla dei militari riservisti in 3 trafiletti non firmati, nell'ultimo
si parla dei refusnik

400 IN CONTRASTO e' il numero (destinato a crescere) dei riservisti che si
rifiutano di prestare servizio nei territori. hanno spiegato di non voler
commettere violenze "per la pace delle colonie". rischiano il processo e il
carcere militare.

- i "territori" sono territori occupati. questo mese per ben 71 volte nei
vari articoli, un vero record!

si occulta la parola "occupati" e cio' che significa: una occupazione
militare che si protrae da ormai quasi 35 anni;

- i riservisti NON hanno detto come riportato riguardo la questione delle
colonie e la loro "pace", ma bensi': "noi sappiamo che i territori occupati
non sono israele, e che tutte le colonie sono destinate ad essere rimosse".

- all'epoca alcuni di loro erano gia' stati processati e portati in carcere
a scontare la condanna.

GIO 11 PAG 9 SERGIO ROMANO

(...) fra l'inizio degli anni 90 e l'inizio dell'ultima intifada, il numero
di questi coloni e' raddoppiato: erano 110 mila e sono oggi circa 200 mila.
(...)

il numero totale dei coloni presenti nei territori occupati e' piu' di 400
mila. nell'articolo in questione non si contano i 200 mila presenti
all'interno della stracitata zona municipale di gerusalemme, a tal
proposito cito LORENZO CREMONESI il 20 nov 2001 a pag 11 (e' colin powell
che parla):

"occorre invece che accetti (sharon, ndr) e lavori per la nascita di uno
stato palestinese indipendente cosi' come del resto previsto da tutte le
risoluzioni onu". nulla di nuovo. sin dal 1967 washington si e' detta
contraria all'insediamento di civili ebrei nelle regioni occupate da
israele. e oggi vede i 200.000 coloni ebrei in quelle zone, oltre agli
altri 200.000 a gerusalemme est, come un ostacolo alla pace.

amen.

anche oggi (come sab 6 e gio 9) compare una cartina della zona municipale
di gerusalemme senza alcuna specificazione.

SAB 13

...e oggi la cartina compare due volte, con le solite modalita'.

DOM 14

oggi un'altra cartina della zona municipale di gerusalemme.

MER 17 PAG 11

evviva, anche oggi compare la stessa cartina di dom 14 piu' grande e
particolareggiata, con la zona municipale indicata semplicemente con un
"gerusalemme".

nella legenda, oltre a NON rendere noto che quella indicata come
"gerusalemme" altro non e' che una zona unilateralmente annessa in barba
all'onu, si scrive:

- I CONFINI i palestinesi vorrebbero che il loro stato comprendesse tutta
la cisgiordania e la striscia di gaza. ma ci sono 163 insediamenti di
coloni ebrei in quelle regioni (abitati da circa 214 mila persone, nel 1993
erano la meta'). (...)

# non solo "i palestinesi vorrebbero", ma anche la risoluzione onu 242 del
67, il papa nel viaggio in siria l'anno scorso, il recente piano saudita,
ecc...

# e quindi in "tutta la cisgiordania e la striscia di gaza" e "in quelle
regioni", gli insediamenti sono almeno 205, i coloni piu' di 400 mila.

I PROFUGHI centinaia di migliaia di profughi palestinesi vivono in 27 campi
disseminati nei territori occupati. centinaia di migliaia di altri profughi
vivono in siria, giordania, libano.

in siria, giordania e libano vivono piu' di 3.700.000 profughi del 48.

GUIDO OLIMPIO

(...) in cinque villaggi arabi che fanno da corona alla citta' santa e'
stato imposto il coprifuoco. (...)

attenzione al linguaggio:

ogni volta che si parla di gilo, questo quotidiano non perde occasione per
chiamarlo "quartiere", mentre sappiamo che e' una colonia illegale...

oggi, che si parla dei quartieri palestinesi DI gerusalemme est, diventano
"villaggi arabi"...

GIO 18 PAG 2

anche oggi (come sab 6, mar 9, gio 11, sab 13 (x2) e dom 14) compare una
cartina di gerusalemme ovest ed est e i confini municipali unilateralmente
stabiliti da israele.

tutta la zona e' definita semplicemente "gerusalemme".

la cartina e' intitolata

la citta' contesa

nella legenda diverse cose da chiarire (purtroppo in poche parole, spero di
essere comprensibile):

confini della citta' di gerusalemme dopo il giugno 1967

- questa e' la definizione della zona municipale che da' il governo
israeliano, questa fantomatica "citta' di gerusalemme" esiste solo nei
progetti espansionisti di israele, tali confini sono stati rifiutati
dall'onu e NON sono riconosciuti da nessuno stato al mondo;

quartieri ebraici prima del 1967 (in grigio chiaro)

quartieri ebraici oggi (in grigio scuro)

- cosi' viene descritta la presenza ebraica prima e dopo il 67 a 360 gradi
intorno a gerusalemme ed all'interno delle due parti, ovest ed est,
contribuendo cosi':

# a definire TUTTE le colonie illegali post 67 presenti nella est ed
intorno ad essa, quartieri.

# a tacere elegantemente al lettore distratto o poco informato la
colonizzazione ebraica illegale in atto dal 67 in poi;

villaggi arabi sotto coprifuoco (in nero)

tornano i quartieri palestinesi di gerusalemme est sotto forma di "villaggi
arabi", sulla cartina ne sono indicati quattro, ieri erano cinque.

infine, sempre nella legenda, gli abitanti:

popolazione:

410 mila ebrei

150 mila arabi musulmani

15 mila arabi cristiani

- i 410 mila saranno pure ebrei, ma la meta' di loro, secondo le leggi
internazionali, sono israeliani, abitanti di gerusalemme ovest e l'altra
meta' sono, sempre secondo le leggi internazionali, coloni illegali, nella
est e nelle zone limitrofe (la colonizzazione e' stata sempre e
continuamente condannata da risoluzioni dell'onu nel corso degli anni
passati ed e' vietata dalla IV convenzione di ginevra);

- i 150 e 15 mila sono 165 mila palestinesi.

VEN 19 PAG 18

in un trafiletto non firmato

INCURSIONE

il 3 aprile i tank israeliani entrano a jenin. (...)

attenzione al linguaggio: si sta parlando di un'invasione armata, i tank
non "entrano", ma invadono.

LUN 22 PAG 16

sopra il titolo:

l'esercito completa il ritiro dalle zone autonome invase. (...)

titolo:

"e' finita la prima fase dell'offensiva israeliana"

sotto:

sharon: la lotta al terrore continua con altri sistemi. (...)

l'articolo di GUIDO OLIMPIO comincia cosi' ( i numeri li ho aggiunti io):

RAMALLAH israele aveva promesso agli usa un ritiro "entro domenica". e, a
modo suo, ha cercato di mantenere l'impegno. nella notte i tank hanno
lasciato (1) nablus e il centro (2) di ramallah. un movimento (3)
accompagnato, ieri mattina, dall'annuncio del premier ariel sharon: "la
prima fase dell'offensiva e' terminata. la lotta al terrrorismo continua
con altri sistemi". parole che sottintendono un ridispiegamento delle
unita' per creare zone di sicurezza anti-infiltrazione. basta un ordine e i
mezzi corazzati possono rientrare (4) nei territori appena lasciati (5).
resta in piedi invece il dispositivo militare (6) attorno al mukata, il
palazzo di arafat a ramallah e alla chiesa della nativita' di betlemme.
(...)

1 hanno liberato;

2 nel titolo si annuncia il completo ritiro, mentre i carri armati a
ramallah sono arretrati solo di qualche centinaio di metri dal centro;

3 si sta parlando di ritiro di un esercito invasore;

4 possono reinvadere;

5 appena liberati;

6 continua, quindi in barba al titolo, l'occupazione, qui gentilmente
definita "il dispositivo militare".

...attenzione al linguaggio!

ALESSANDRA FARKAS

RAMALLAH (...) l'esercito israeliano ha terminato il suo lavoro. e si vede.
un'alluvione o un uragano difficilmente avrebbero fatto di meglio. (...)

passi per quel cinico "ha terminato il suo lavoro" (e per giunta inesatto
in quanto i carri armati sono tuttora presenti nella citta'), ma, accidenti
che lapsus: "...difficilmente avrebbero fatto di PEGGIO"... o non era un
laspus...?

GIO 25 PAG 10 LORENZO CREMONESI (i numeri li ho aggiunti io)

(...) i cecchini palestinesi (1) asserragliati nel luogo sacro sparano
colpi isolati, cercando di risparmiare i proiettili. da fuori le truppe
israeliane (2) rispondono con lunghe raffiche, che lasciano nuvolette di
fumo bianco (3) sui muri dell'edificio antico un millennio e mezzo. (...)

1 all'interno della basilica ci sono minorenni, civili, poliziotti,
combattenti, frati e suore;

2 all'esterno ci sono i cecchini israeliani, coadiuvati dal famigerato
dirigibile bianco che, volteggiando sinistramente sulla piazza, attrezzato
con sistemi video computerizzati comandati da terra, aiuta a localizzare
qualunque movimento degli assediati (non sto scherzando, l'ho visto anch'io
per telegiornale!);

3 ... e gli angioletti...?

in un trafiletto non firmato

nativita' nel mirino

il cecchino racconta i suoi due centri

ha gia' colpito due volte. "li ho visti cadere dopo che ho sparato e ho
scorto i loro compagni che li trascinavano via". il sergente stephane dore'
e' un cecchino israeliano che, appostato con un compagno su una palazzina
in costruzione, tiene sotto tiro i palestinesi asserragliati nella chiesa
della nativita' a betlemme. gli ordini impartiti dai superiori sono chiari:
il soldato non puo' sparare a chi e' disarmato o chi tiene le mani in alto.

questa intervista e' riportata anche su "il manifesto" di oggi, intervista
che continua cosi': "uomini disarmati o con le mani in alto possono
eventualmente essere colpiti - precisa il sergente - ma chiunque fugge si
becca una pallottola dato che puo' avere la cintura esplosiva".

ne sa qualcosa il frate ibrahim faltas, sfiorato da una pallottola mentre
apriva una finestra...che imprudente!

SAB 27 PAG 12 ELISABETTA ROSASPINA (parla fuad, 19 anni, uscito dalla basilica)

(...) "dentro la basilica si sono organizzati una ventina di gruppi, in
base alla provenienza degli uomini - sta spiegando lui -. ogni gruppo ha un
coordinatore, che amministra le riserve d'acqua e cibo. fino a quattro
giorni fa, avevamo dai frati una bottiglia di minerale ogni venti uomini.
adesso sta finendo tutto. non arriva piu' niente da mangiare e da bere".
forse e' soltanto la lezione che gli e' stata impartita prima di uscire dai
palestinesi, perche' la ripetesse nei lunghi interrogatori degli
israeliani. ma fuad sembra sincero e non si contraddice. quanti uomini sono
rimasti la' dentro e quante armi? "ci saranno altre duecento persone e
almeno 150 armi, kalashnikov in maggioranza", ma sembra un'altra risposta
preconfezionata. il ragazzo e' piu' spontaneo sulla sua esperienza
personale: "sono entrato nella chiesa perche' sulla piazza sparavano tutti
come matti".

devoto oli: psicologo - di persona che riesce a penetrare e valutare il
meccanismo che condiziona le diverse reazioni mentali ed affettive
nell'ambito del comportamento individuale e dei rapporti sociali.

(...) quattro palestinesi si sono consegnati ai soldati, ma i tiratori
israeliani ne hanno centrati altri due. ora dovrebbero essere sei i feriti
alla nativita'.

cosi' finisce l'articolo, i "tiratori" sono cecchini.

MAR 30 PAG 8 LORENZO CREMONESI

HEBRON (cisgiordania) alla fine i carri armati arrivano anche qui, in
questa citta' ferita, (...)

i carri armati invadono...NON "arrivano".

LUN 29 PAG 2

a commento di due foto si scrive (i numeri li ho aggiunti io):

MURO DI DIFESA il 29 marzo l'esercito israeliano lancia una vasta
operazione militare (1): durera' (2) quasi un mese. carri armati e soldati
entreranno (3) nelle principali citta' della cisgiordania. i palestinesi
denunciano centinaia di morti.

1 e' una invasione militare;

2 il verbo coniugato al futuro da ad intendere che sia gia' finita;

3 invaderanno le principali citta'...

A RAMALLAH e' battaglia a ramallah, la "capitale" dell'autorita' nazionale
palestinese. i tank e i soldati arrivano (4) fin dentro al quartier
generale di arafat, che restera' sotto assedio, senza luce e acqua, anche
dopo la fine delle operazioni (5).

4 invadono

5 arafat e' tuttora sotto assedio, le "operazioni" NON sono finite.

attenzione al linguaggio!

grazie, ciao.

4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 01 - 31 MAR N. 8 SINTETICO

renzodife at inwind.it

si continua deliberatamente a parlare di "territori" e/o di "territori
palestinesi" sia che si tratti di territori occupati (nel 67), sia che si
tratti di zone A autonome (come da accordi oslo 93).

questo mese per ben 49 volte.

cio' contribuisce a non rendere chiara la situazione sul terreno.

si occulta la parola "occupati" e cio' che significa: una occupazione
militare che si protrae da 35 anni.

la risoluzione dell'onu 242 del 67 invita la potenza occupante al ritiro
unilaterale.

si pubblicano per 6 volte cartine geografiche con i confini della zona
municipale di gerusalemme.

questi confini sono stati dichiarati unilateralemente da israele nel luglio
dell'80, con una votazione alla knesset, il parlamento israeliano.

questa annessione e' stata rifiutata e condannata da una risoluzione
dell'onu solo un mese dopo.

questi confini non sono riconosciuti da alcuno stato al mondo.

questi confini nella legenda non sono menzionati.

si continua ad addossare la colpa del fallimento dei negoziati di camp
david nel luglio 2000 ad arafat, a questo proposito, tra i vari articoli,
riporto parte dell'articolo di sergio romano del 31 marzo:

(...) soltanto gli storici ci racconteranno un giorno la complicata storia
del suo fallimento. per il momento possiamo semplicemente constatare che
arafat ha perduto una straordinaria occasione e che sharon con la sua
provocatoria passeggiata sulla spianata delle moschee, ha acceso le polveri
di una nuova intifada. (...)

io gli storici non li scomoderei. barak ha fatto proposte inaccetabili: uno
stato senza propri confini, senza il proprio spazio aereo, senza il
controllo totale sulle proprie risorse (soprattutto l'acqua), senza
gerusalemme est, ma solo un controllo amministrativo su alcuni quartieri
palestinesi... e poi ancora le richieste di annessione ufficiale delle
colonie all'interno della zona municipale e dei blocchi delle colonie di
givat zeev, ariel, gush etzion, per citare le piu' grandi... non puo'
essere chiamato "stato".

...la passeggiata di sharon fu autorizzata dall'allora governo barak.

l'insediamento di gilo viene chiamato "sobbordo di gerusalemme" e
"sobborgo" della "gerusalemme sud".

si sta parlando di una colonia illegale costruita dopo il 67 in cisgiordania.

la IV convenzione di ginevra vieta la colonizzazione di territori occupati
militarmente.

non esiste "gerusalemme sud", esistono, invece, gerusalemme ovest ed est
... quindi e' corretto dire che gilo si trova a sud di gerusalemme.

per quanto riguarda l'invasione militare israeliana di questi ultimi giorni
di marzo 2002 e come questa e' riportata, vorrei sintetizzare cosi':

si continua a giustificarla con la scusa della lotta al terrorismo...
l'articolo 33 della IV convenzione di ginevra che protegge i civili sotto
occupazione e che israele ha firmato e ratificato, recita:

"nessuna persona sotto protezione puo' essere punita per un reato che non
abbia commesso personalmente. sono vietate sia le punizioni collettive che
tutte le misure di intimidazione o di terrorismo. sono vietate le
rappresaglie contro le persone sotto protezione e contro le loro proprieta".

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