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MA NON SIAMO TROPPO GRANDI PER GIOCARE ANCORA AI SOLDATINI?
- Subject: MA NON SIAMO TROPPO GRANDI PER GIOCARE ANCORA AI SOLDATINI?
- From: <luigilupo at libero.it>
- Date: Mon, 20 May 2002 17:19:13 +0200
MA NON SIAMO TROPPO GRANDI PER GIOCARE ANCORA AI SOLDATINI? Siamo rimasti piuttosto perplessi per i toni enfatici e davvero acriticamente entusiastici che buona parte dell' informazione locale ha dedicato alla "Giornata Azzurra", l'annuale festa dell'aeronautica militare italiana in scena quest'anno nella base di Amendola con pattuglie acrobatiche, sfilate di aerei da combattimento, modelli e reperti bellici vari. Commenti esaltanti la "bellezza del volo" di luccicanti aerei da guerra mostrati alla pubblica ammirazione e capaci persino di far rievocare a qualcuno "le discese ardite e le risalite" di luciobattistiana memoria. Si tratta proprio di quegli aerei protagonisti assoluti - a partire dalla Guerra del Golfo - delle "guerre celesti" di questo ultimo decennio, combattute a migliaia di metri da terra con missili dal quoziente intellettivo più o meno robusto, che però non hanno mai trascurato di colpire copiosamente anche obiettivi civili (e quando diciamo civili, intendiamo anziani, uomini, donne, bambini...). Sembra ormai passato tanto tempo dalla guerra NATO in Jugoslavia, eppure solo tre anni fa, e per mesi, la Puglia è stata trincea di guerra e l'aeroporto di Amendola avamposto di morte e distruzione. Per mesi il sinistro rombo dei caccia ha accompagnato le nostre giornate, facendo riaffiorare in molti foggiani il ricordo dell'orrore che piovve dal cielo nell'estate del 1943, quando, grazie alla "bellezza" di altri voli, decine di migliaia di nostri concittadini persero la vita, la casa e l'orizzonte del proprio destino. Un mese fa mi trovavo a Belgrado, davanti alle rovine della sede della TV jugoslava, colpita da aerei partiti allora forse anche dalla base di Amendola. Una lapide recava incisa, prima dei nomi dei tanti giornalisti uccisi durante i bombardamenti, una domanda: "Zasto?" ("Perchè?"). Perchè colpire le sedi dell'informazione? Un atto, ci dicono, che va definito "crimine di guerra"... No, noi oggi non andremo ad Amendola, a guardare le evoluzioni dei piloti (che pur nella loro spettacolarità non ci fanno dimenticare le origini della guida acrobatica, nata per meglio addestrare a colpire) e a sussultare per il rombo dei motori. Sarà perchè lo sguardo futurista sul mondo ci pare un po' superato, sarà perchè verso quell'aeroporto ci siamo già tante volte indirizzati in questi anni - l'ultima, a marzo, per la Marcia Emmaus-Amendola - non per visitarlo devotamente, ma per protestare il nostro civile dissenso e l'auspicio che la Puglia diventi ponte di pace e non arco di guerra. E mentre, pensieroso, leggevo i commenti di cui sopra, mi ha colto una reminiscenza scolastica, una nota poesia di Quasimodo che parla appunto, in maniera un po' meno gioiosa e ludica, di carlinghe di aerei e di carri armati: UOMO DEL MIO TEMPO Sei ancora quello della pietra e della fionda uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, - t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all'altro fratello: - Andiamo ai campi. - E quell'eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore. (S. Quasimodo) P.S. Un'ultima considerazione, che vorrebbe non essere retorica: da chi onestamente ritiene che gli aerei da combattimento - pur con il loro enorme fardello di costi anche economici - siano come la guerra una ineludibile necessità, ci aspetteremmo un atteggiamento più composto e sofferto, non uno spensierato offrirli come sofisticati giocattoli all'ammirata contemplazione di grandi e piccini. Giuseppe La Porta Coordinamento per la Difesa Popolare Nonviolenta Foggia ______________________________________________________________________ Yahoo! Foto - Crea e condividi i tuoi album fotografici online http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.photos.yahoo.com/
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