[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
L’agente Ken, il «profeta» che nessuno ha ascoltato
- Subject: L’agente Ken, il «profeta» che nessuno ha ascoltato
- From: "Davide Bertok" <davide.bertok at adriacom.it>
- Date: Mon, 20 May 2002 13:35:19 +0200
- Priority: normal
L’agente Ken, il «profeta» che nessuno ha ascoltato NEW - YORK Nell'estate del 2001 un uomo ha cercato di mettere in guardia l'America su un disastro imminente, ma la sua voce è rimasta un grido nel deserto dell' Arizona, inascolato a Washington. Ora che quella profezia dimenticata si sta trasformando in un incubo per la Casa Bianca, l'agente dell'ufficio Fbi di Phoenix Kenneth Williams, autore di un rapporto che metteva in guardia sull'interesse di Al Qaeda per l'aviazione civile, è l'uomo del giorno negli Usa. Il memo scritto il 10 luglio 2001 da Williams è uno dei più consistenti tra i segnali non raccolti dall'intelligence su quello che stava per accadere. Il rapporto è ancora segreto, ma alcuni senatori hanno cominciato a fare pressioni sul direttore dell'Fbi, Robert Mueller, perchè lo renda pubblico. Stando alle anticipazioni sul suo contenuto, sarà un altro imbarazzo per una Casa Bianca, costretta da giorni a difendersi dalle accuse di aver sottovalutato gli avvertimenti. Il presidente George W. Bush ha mandato in tv i più stretti collaboratori nei talk-show della domenica, affidando loro il compito di difendere l'operato dell'amministrazione. «Non ci sono dubbi che ci sono stati errori - ha detto il vicepresidente Dick Cheney, parlando del lavoro degli uomini dell'intelligence - ma ovviamente non sapevamo cosa stava per accadere e non eravamo in grado di prevenirlo». Il consigliere per la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice, ha respinto qualsiasi idea di commissione d'indagine sull'intelligence ed ha chiesto ai democratici di abbassare il livello delle critiche: «Siamo ancora impegnati nella guerra al terrorismo, ci sono uomini che mettono a rischio la loro vita e dobbiamo proteggere le nostre informazioni per prevenire nuovi attacchi». Ma le rivelazioni sugli errori del passato aumentano e l' epicentro del terremoto è a Phoenix. Qui lavora un silenzioso investigatore di 42 anni, Ken Williams, che da 12 anni fa parte della «Squad 16», un'unità antiterrorismo dell'Fbi. Secondo i suoi colleghi, Williams è uno dei migliori: «Chiunque ai vertici dell'Fbi non abbia preso seriamente i suoi avvertimenti, è uno stupido», ha detto un ex collega, Ronald Myers. Eppure il memo di Williams, accompagnato dalle raccomandazioni del capo dell'ufficio di Phoenix, Bill Kurtz, è finito in quello che all'Fbi chiamano «il buco nero»: l'ufficio che si occupa di analizzare le segnalazioni e che troppo spesso sembra averle sottovalutate.
- Prev by Date: Globalizzazione e Giustizia. Quale filosofia?
- Next by Date: MA NON SIAMO TROPPO GRANDI PER GIOCARE ANCORA AI SOLDATINI?
- Previous by thread: Globalizzazione e Giustizia. Quale filosofia?
- Next by thread: MA NON SIAMO TROPPO GRANDI PER GIOCARE ANCORA AI SOLDATINI?
- Indice: