Turchia: operazione militare in Kurdistan



UIKI - Onlus
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia






7  maggio 2002

COMUNICATO STAMPA



Il giorno stesso nel quale l'Unione Europea ha incluso il PKK nella lista
delle organizzazioni terroristiche, la Turchia ha dato il via ad una
operazione militare in Kurdistan.

In conseguenza dell'ennesimo atto di tolleranza dell'Unione Europea
rispetto al terrore perpetrato nei confronti del popolo kurdo, la Turchia
ha potuto rinforzare la sua politica di annientamento e negazione della
popolazione kurda e, cogliendo al volo questa possibilità, ha mosso il suo
potere militare contro di essa. I paesi dell'Unione Europea hanno ignorato
che i kurdi hanno, unilateralmente, cessato il fuoco 4 anni fa e hanno
dichiarato al mondo la loro speranza di veder risolvere la questione kurda
attraverso metodi democratici e pacifici e, con l'inserimento del PKK nella
lista delle organizzazioni terroristiche, ha iniziato un periodo nel quale
la violenza e le atrocità saranno legittimate.
Nonostante tutti gli avvertimenti dei kurdi e dei loro amici europei, per
questioni esclusivamente economiche e politiche, lo scorso 3 maggio ha
inserito il PKK nella lista delle organizzazioni terroristiche. Lo stesso
giorno la Turchia ha avviato un operazione militare che riguarda le regioni
dei monti Cudi, Besler, Beytussebap, Eludere sud e la regione orientale di
Sirnak. Oltre a questo, alle 11:00 di ieri i soldati turchi sono stati
invitai, per mezzo di elicotteri Sykorsky nel Kurdistan meridionale e, più
precisamente, nella regione di Haftani, a nord est di Zaxo. Tutte queste
operazioni, che stanno continuando con forte intensità, sono dirette contro
le Forze di Difesa Popolare.
Altre informazioni ci riferiscono della morte di due guardiani di
villaggio, nel territorio di Berwari, che sono saltati su delle mine
antiuomo che l'esercito aveva posto in quella regione durante passate
campagne militari.
Altre informazioni ci comunicano che, anche nelle regioni di Sirnak e
Silopi sta avendo luogo una operazione militare su vasta scala. Questi
preparativi fanno intendere che, a breve, si assisterà ad una massiccia
azione nel Kurdistan meridionale.
Facciamo appello affinché i paesi della UE cambino la loro decisione di
inserire il PKK nella lista delle organizzazioni terroristiche, che ha
fornito la scusa per operazioni militari che porteranno alla perdita di
molte vite civili. Chiediamo alla UE e alla società civile di chiedere la
fine di questi attacchi che minacciano ogni possibilità di riconoscere la
legittima domande dei kurdi e la possibilità di trovare una soluzione
pacifica alla questione kurda.






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