palestina, nonviolenza, edward Said



"Non abbiamo capito la politica della nonviolenza. Né, soprattutto, abbiamo
capito l'importanza del cercare di rivolgerci agli israeliani direttamente,
come fece l'African National Congress con i sudafricani bianchi, nell'ambito
di una politica di inclusione e rispetto reciproco. La coesistenza è la
nostra risposta all'esclusivismo e alla belligeranza israeliani. Questo non
vuol dire darsi per vinti: è creare solidarietà e perciò isolare gli
intolleranti, i razzisti, i fondamentalisti"

Dall'articolo di Edward Said, "Guardare avanti", in "Internazionale", 12
aprile 2002, p. 18

Edward Said è il più noto intellettuale palestinese contemporaneo. Insegna
letteratura comparata alla Columbia University di New York. Tra i suoi libri
"Orientalismo" (Feltrinelli 1999), "La convivenza necessaria"
(Internazionale 1999). Criticò fortemente gli accordi di Oslo del settembre
1993 e il governo di Arafat, ma difese il suo rifiuto degli accordi di Barak
e Clinton, spiegandone chiaramente le ragioni in un articolo su
"Internazionale" che al momento non sono in grado di rintracciare. Chi può
farlo rende un servizio a tutti.

Enrico Peyretti