Re: venezuela



sugli errori di Chavez, sono pienamente d'accordo, sulla difficolta' a
trasformarsi da golpista a democratico passando per populista anche, ma
bisogna tenere presente cosa e' stato il sudamerica nei ultimi 180 anni di
indipendenza e il fallimento delle classi medie nell'esprimere una classe
politica illuminata e progressista; abbiamo sotto gli occhi il disastro
sociale nel cono sud e le violenze continue nei paesi andini e
centroamericani ; non sono d'accordo sul fatto che non si sia dimostrato
uomo di pace: e' stato l'unico presidente latino americano che si e'
espresso contro l'aumento delle spese militari in termini di armamenti.
Al di la' di tutto non e' possibile accettare il principio tante volte
applicato in america latina dagli USA: la democrazia non e' un diritto ma un
optional che viene concesso solo se il governo e' perfettamente allineato
alla politica statunitense e non lede i suoi interessi;
ed e' proprio l'accettazione di questo principio anche da parte delle
societa' civile latinoamericane ad impedire uno sviluppo politico, sociale
ed economico.
Lo scontro su l'ALCA e la difesa del Mercosur non sono secondarii a quanto
e'
successo e bisogna tener ben conto di cio'; piu' l'azione popolare e' stata,
a mio giudizio, la netta posizione di Duhalde e Lagos a frenare gli USA e
permettere una rapida marcia indietro. Nel 1989 furono massacrati centinaia
di persone dal governo Peres e non successe niente se non la nascita del
bolivarismo di Chavez. Oggi forse qualcosa sta cambiando nelle coscienze dei
latinoamericani. Lo zapatismo, le lotte indigene in Ecuador e dei sem terra
in Brasile
solo le uniche novita' che in quest ultimi anni hanno dato una scossa
positiva
alle societa' di quei paesi: l' "indio" non sara' gran che come politico ma
si muove in quel filone.


Nello

change the world before the world changes you because  another world is
possible

www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm

www.tightrope.it/galleria/margiotta/salvatore.zip