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La comunità ebraica di New York lo caccia: colpevole d'aver aiutato Arafat
- Subject: La comunità ebraica di New York lo caccia: colpevole d'aver aiutato Arafat
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Thu, 4 Apr 2002 20:03:54 +0200
di Bruno Marolo www.unita.it Washington Sembra un'orribile storia di razzismo, come tante altre. Una famiglia ebrea costretta ad abbandonare la casa e a nascondersi per sfuggire al linciaggio. Un quartiere scatenato contro gente "diversa", con la quale rifiuta di convivere. Questa volta, però, il quartiere dove infuriano i fanatici è la parte di Brooklyn dove la maggioranza degli abitanti è ebrea. Stuart e Doreen Shapiro, due coniugi che insegnano entrambi in una scuola ebraica, sono stati minacciati di morte e messi in fuga dai vicini. Uno dei loro figli, Adam, di 30 anni, viene considerato un traditore per aver procurato un'ambulanza ai palestinesi assediati e avere accettato il ringraziamento personale di Yasser Arafat. "Adam Shapiro - sostiene Ron Torosin, portavoce dell'organizzazione giovanile ebraica Betar - è per noi ebrei quello che per gli americani è John Walker, il traditore che combatteva con i taleban. E' un individuo che ispira orrore e disprezzo, e dovrebbe essere chiamato a rendere conto delle sue azioni". "Israele è in guerra per la sopravvivenza, ognuno di noi deve scegliere da che parte stare, e Adam Shapiro ha scelto l'altra parte", ha scritto il New York Post, un giornale popolare molto diffuso nella comunità ebraica. Nell' articolo Shapiro è stato chiamato "vile" e "traditore". A Brooklyn sono stati distribuiti volantini con l'invito a formare un numero di telefono per ascoltare una registrazione in cui si accusava Shapiro di collaborazione con i terroristi e si indicava l'indirizzo della sua famiglia. "I miei genitori - ha raccontato Noah Shapiro, fratello di Adam - hanno ricevuto e mail e telefonate da gente che li accusava di essere falsi ebrei e di avere allevato un terrorista. Uno dei loro persecutori ha detto che meritavano l'inferno ed egli sarebbe stato contento di fare in modo che ci andassero". Mercoledì la famiglia Shapiro è partita da New York senza lasciare il nuovo l'indirizzo. La casa è presidiata dalla polizia per impedire che venga data alle fiamme. La protezione è stata chiesta dalla Anti-Defamation League (ADL), una associazione che difende gli ebrei dalle discriminazioni, ma forse finora non aveva mai dovuto intervenire per mettere un freno alle azioni di altri ebrei. "Quello che è avvenuto - sostiene il direttore nazionale della ADL Abraham Foxman - è particolarmente grave e sinistro". Il New York Times, in un editoriale, ha definito "sorprendenti e repellenti" i fatti di Brooklyn. "Nessun motivo politico reale o immaginario - ha scritto il commentatore - può giustificare le minacce alla famiglia Shapiro: pretendere il contrario significa pensare come i terroristi". Adam Shapiro si è trasferito anni fa dagli Stati Uniti in Israele dove si è fidanzato con una ragazza palestinese, Huweida Arraf. Da tre anni vive con lei a Ramallah e si è iscritto a un movimento internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Il New York Times ha ricostruito così i fatti all 'origine degli incidenti di Brooklyn: "Venerdì scorso Adam Shapiro ha persuaso le truppe israeliane a lasciare entrare un'ambulanza nella zona dove era assediato Arafat per assistere i palestinesi feriti. Poi egli stesso è stato intrappolato all'interno per tutta la notte dal fuoco incrociato. Il mattino seguente Arafat ha fatto colazione con lui e lo ha ringraziato". La notizia che un ebreo americano aiutava i palestinesi assediati è stata trasmessa dall'Associated Press. La Cnn e altre reti televisive hanno intervistato Adam Shapiro, che detto di aver visto le truppe israeliane arrestare i palestinesi "casa per casa, come facevano i nazisti nella seconda guerra mondiale". Quando gli è stato domandato come un ebreo possa parlare così, Adam Shapiro ha risposto: "Non sono un traditore. Voglio la pace, la fine di ogni violenza". Nello change the world before the world changes you because another world is possible www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm
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