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Incontro con Arafat
- Subject: Incontro con Arafat
- From: Resistenza e Pace <ass-rep at libero.it>
- Date: Thu, 03 Jan 2002 12:38:53 +0100
Riceviamo e rigiriamo: Invio cronaca dell'incontro con Arafat. Cari saluti Letizia > GERUSALEMME, 1 GENNAIO 2002 > > Ieri sera a Ramallah abbiamo incontrato Arafat. > Tutta la delegazione internazionale di ACTION FOR PEACE, circa 400 fra > europei (italiani, francesi, inglesi, olandesi, belgi, spagnoli) > statunitensi e canadesi, e' stata ricevuta da Arafat nella sua > residenza di Ramallah, in cui e' confinato dal governo israeliano da > diverse settimane, con i carri armati israeliani a qualche centinaio di > metri. > Ci ha colpito entrare in quello che la stampa definisce il bunker di > Arafat" e trovare invece un edificio chiuso da un normale muro di > cinta, con un normale cancello sorvegliato da due giovani soldati > palestinesi. > Nessun blindato, nessuna postazione militare. Poco distante l'antenna > della radio-tv palestinese, abbattuta qualche settimana fa dagli > israeliani. > Ci sembra una realta' indifesa e insieme forte, della forza che deriva > dalla consapevolezza di essere a casa propria e di avere diritto alla > propria sicurezza. > E' stato un incontro emozionante. Oltre ad Arafat erano presenti > diversi esponenti dell'ANP (Autorita' Nazionale Palestinese), Moustapha > Barghouti, responsabile del Centro palestinese per i diritti umani, e > Marwan Barghouti, leader della seconda Intifada. > Luisa Morgantini, a nome della delegazione italiana(la piu' numerosa > con quasi 200 persone) e i rappresentanti belga e francese, hanno > testimoniato la solidarieta' al popolo palestinese, il suo diritto a > lottare contro l'occupazione israeliana e la necessita' che tutta la > comunita' internazionale intervenga per far riprendere il processo di > pace e imporre ad Israele il rispetto del diritto internazionale > violato. > Arafat ci ha parlato a lungo, in modo diretto, spontaneo, con grande > calore. > Ha parlato degli ultimi difficilissimi mesi, della durezza > dell'occupazione israeliana che si e' fatta feroce con il governo > Sharon. > Ci ha parlato delle violenze quotidiane, dei bambini e ragazzi uccisi > ai check point perche' lanciano pietre contro i carri armati, delle > quotidiane vessazioni che impediscono ai palestinesi di lavorare, di > studiare, di andare in ospedale, di muoversi liberamente sul loro > territorio. > Ha parlato dello sforzo dell'ANP contro il terrorismo, rifiutato dalla > stragrande maggioranza della popolazione palestinese. > Ha ricordato piu' volte Rabin, "il mio amico Rabin" come lo ha > definito, e del processo di pace interrotto dopo il suo assassinio da > parte di un estremista israeliano. > Ha ricordato la solidarieta' che gli e' arrivata persino dal presidente > dello Stato israeliano, quando Sharon gli ha impedito di partecipare > alla messa di Natale a Betlemme, e ci ha detto di avere invitato il > presidente israeliano ad incontrare il consiglio nazionale palestinese > per riaprire il dialogo di pace. > Ci ha chiamato ad essere testimoni del fatto che conferma e rinnova > questa proposta di ripresa del dialogo. > Ha insistito piu' volte, con calore, e con la voce emozionata, sulla > necessita' di costruire un futuro di pace e di convivenza "per i > bambini palestinesi e per i bambini israeliani", in questa terra, la > Terra Santa, che, ha detto, "e' patrimonio di tutta l'umanita' e non > solo dei palestinesi o degli israeliani". > Ha sottolineato la drammaticita' della situazione attuale, > dell'isolamento in cui il governo Sharon costringe i palestinesi e la > loro ANP, del tentativo di screditare la loro lotta come "terrorismo", > e della necessita' vitale che la comunita' internazionale intervenga. > "Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di voi" ha ripetuto piu' > volte, quasi come una invocazione di aiuto. > E tutte le 400 persone, uomini e donne presenti, abbiamo promesso, a > noi stessi prima ancora che a lui e i palestinesi, che questo aiuto > vogliamo portarlo, costringendo i nostri governi ad inviare una forza > di protezione e interposizione. > Al termine dell'incontro andiamo in piazza a Ramallah a festeggiare con > i palestinesi l'anno nuovo e l'anniversario della nascita di Al Fatah > (oggi 1 gennaio). > E' una folla di uomini, donne, ragazze e ragazzi, bambine e bambini. > Qualche fuoco d'artificio e tante candele in mano. Ci si abbraccia e ci > si augura buon anno in arabo, italiano, inglese, francese. Un anno di > pace. > > Valda Busani, Donne in Nero -- Associazione Resistenza e Pace c/o Mag 6 Via Vittorangeli 7/d 42100 Reggio Emilia telefax. 0522/454832 e-mail: ass-rep at libero.it
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