(Fwd) [noomc-it] L'IMPERO DELLA DROGA IN MANO ALLA CIA?



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Subject:        	[noomc-it] L'IMPERO DELLA DROGA IN 
MANO ALLA CIA?

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L'IMPERO DELLA DROGA IN MANO ALLA CIA?


IL RETROTERRA DEL COINVOLGIMENTO STATUNITENSE NEL 
TRAFFICO DI 
STUPEFACENTI
La storia di come gli Stati Uniti siano rimasti coinvolti nel 
traffico di narcotici risale a più di 150 anni. Prominenti famiglie
dalla grande ricchezza - spesso membri di società segrete come quella
esclusiva di Yale, l'Ordine del Teschio e delle Ossa - si buttarono
sul commercio dell'oppio per produrre benessere e influenza. Una delle
famiglie che fondarono Teschio e Ossa fu quella dei Russell. Sino ad
oggi, il Trust dei Russell è l'entità legale dell'Order of the Skull
and Bones. Nel 1823, Samuel Russell fondò la Russell and Company.
Acquisì le sue forniture d'oppio in Turchia e le contrabbandò in Cina
a bordo di veloci velieri. Nel 1830, Russell rilevò il cartello
dell'oppio di Perkins a Boston e fondò la più grande impresa per il
contrabbando d'oppio del Connecticut. Il suo uomo a Canton era 
Warren
Delano, Jr - nonno di Franklin Roosevelt che fu Presidente degli Stati
Uniti negli anni prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli altri
partner di Russell comprendevano le famiglie dei Coolidge, dei
Perkins, degli Sturgi, dei Forbes e dei Low. Nel 1832 il cugino di
Samuel Russell, William Huntington, formò il primo circolo
statunitense dell'Ordine del Teschio e delle Ossa. Vi fece affluire
membri dalle più potenti ed influenti famiglie d'America. La lista di
appartenenza è quella di chi conta negli Stati Uniti: Lord, Whitney,
Taft, Jay, Bundy, Harriman, Weyerhauser, Pinchot, Rockefeller,
Goodyear, Sloane, Simpson, Phelps, Pillsbury, Perkins, Kellogg,
Vanderbilt, Bush e Lovett, per citare alcuni dei più importanti. É
significativo come gli uomini del Skull and Bones abbiano sempre avuto
un legame molto stretto e duraturo con la comunità dell'intelligence
statunitense. L'ex Presidente degli Stati Uniti e membro dell'ordine
George Bush fu direttore della CIA nel 1975-76. Non sorprende che il
collegamento con l'intelligence risalga al College di Yale, dove
quattro diplomati formarono parte del "Culper Ring", una delle prime
operazioni dell'intelligence statunitense, organizzata in gran segreto
da George Washington onde raccogliere informazioni vitali sui
britannici durante la Guerra d'Indipendenza. Nel 1903, la Divinity
School di Yale aveva allestito in tutta la Cina diverse scuole ed
ospedali. Mao Tze Tung era un membro dello staff. Negli anni '30,
l'influenza del collegamento cinese con Yale era tale che i servizi
segreti statunitensi si appellarono alla "Yale in Cina" per ottenerne
l'aiuto in operazioni di intelligence.1 É interessante come il
sottoprodotto dell'oppio, l'eroina, fosse un nome commerciale della
compagnia Bayer la quale nel 1898 lanciò il suo prodotto, che da'
forte dipendenza, ed è ancora leader mondiale dell'industria
farmaceutica. Eroina e cocaina erano legalmente disponibili per
l'acquisto sino a che vennero messe fuori legge dalla Società delle
Nazioni - l'antesignana delle Nazioni Unite - e dagli USA negli anni
'20. In seguito al proibizionismo, il consumo di queste droghe
cominciò ad aumentare vertiginosamente. Anche così, il periodo di
guerra 1939-46 vide l'assuefazione virtualmente sradicata in Europa e
in America del Nord - un felice stato di cose che non sarebbe durato a
lungo.


POI VENNE LA GUERRA IN VIETNAM
L'Indocina, gran parte della quale era sotto controllo o influenza
francese dalla metà del 19mo secolo, venne catturata dai giapponesi
durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine delle ostilità, la
Francia riguadagnò autorità su Vietnam, Cambogia, Laos e Tailandia. 
Ma
i movimenti di indipendenza avevano iniziato a combattere per
sfrattarla. Alla fine questo sfociò, nel 1954, nella battaglia di Dien
Bien Phu, orchestrata dai Viet Minh, che risultò in una sconfitta
della Francia e nel suo conseguente ritiro dall'Indocina, nonché nella
sua immediata sostituzione con gli Stati Uniti. Nel frattempo, la
Francia aveva sviluppato nella regione un apparato di intelligence ad
ampio raggio, finanziato dall'oppio. Maurice Belleux, ex capo del
SDECE, l'equivalente francese della CIA, ne confermò l'esistenza
durante un'intervista notevolmente schietta con il professor Alfred
McCoy, storico. Belleux raccontò a McCoy che "l'intelligence militare
francese finanziava tutte le sue operazioni clandestine grazie al
controllo del commercio di droga in Indocina". Quest'ultimo servì a
sostenere la Guerra Coloniale francese dal 1946 sino al 1954. Belleux
rivelò come funzionava. Paracadutisti francesi che combattevano con le
tribù sparse nella regione raccoglievano l'oppio grezzo e lo
trasportavano, a bordo di aerei militari francesi, a Saigon, dove
passava alla mafia sino-vietnamita per la distribuzione. Pesantemente
coinvolte nel traffico d'oppio erano anche le organizzazioni criminali
corse, che lo spedivano a Marsiglia, in Francia, per raffinarlo in
eroina. Da lì veniva distribuita in Europa e Stati Uniti: tale rete
iniziò ad essere conosciuta come "the French Connection". Si trattava
della malavita che lavorava culo e camicia col governo francese - con
entrambi a beneficiare finanziariamente dall'accordo. I profitti
ricavati venivano incanalati in conti della banca centrale, sotto il
controllo dei servizi segreti militari francesi. La grande spia del
SDECE chiuse la sua intervista affermando di ritenere che la CIA
"aveva rilevato tutte le attività francesi e stava perseguendo
qualcosa della stessa politica".2 Il termine "Guerra del Vietnam" è un
termine improprio. Più esattamente, il coinvolgimento statunitense
nell'intera regione andrebbe chiamato la "Guerra del Sud-est
asiatico". Mentre i combattimenti in Vietnam raggiungevano i media
giornalmente, la guerra segreta in Cambogia, Laos e Tailandia rimase
tale e continuò sino agli anni '80. Questa era la piccola guerra
privata della CIA, combattuta con l'assistenza di tribù locali e
soldati e aviatori americani 'fuori dai libri paga' - i quali, una
volta catturati, venivano abbandonati da un agghiacciante governo
segreto, cinico e ingrato.3 La strategia militare statunitense in
Vietnam era singolare. Sebbene gli americani possedessero la
superiorità militare, con la capacità di vincere la guerra
approssimativamente in un anno, era loro espressamente proibito di
farlo dagli artefici della politica estera statunitense. Questa
dottrina venne espressa nel National Security Council Memorandum 68,
che era l'architrave per la Guerra Fredda. Era la stessa politica che
proibì la vittoria alleata in Corea - come spiegato dal colonnello
Philip Corso, ex Capo Settore Progetti Speciali, Divisione
Intelligence, Comando dell'Estremo Oriente, in una testimonianza al
Congresso nel 1996. Di ritorno dalla Corea, Corso fu assegnato al
Comitato Coordinamento Operazioni del Consiglio di Sicurezza 
Nazionale
della Casa Bianca, dove scoprì la politica del "non vincere". Ne
rimase sgomento.4 Ma se la vittoria militare non era un obiettivo
statunitense, assicurarsi il controllo della produzione di oppio della
regione sicuramente lo era. Passò poco tempo prima che la CIA avesse
un controllo totale sul commercio di oppio. Ne risultò un massiccio
incremento della produzione seguito da un'ondata di assuefazioni da
eroina in Nord America ed Europa occidentale. Parallelamente a questo
ci fu un enorme aumento di tossicodipendenti fra le truppe
statunitensi che combattevano in Vietnam. Non meno di un terzo di
tutte le forze combattenti vennero assuefatte alla "China white" -
cortese concessione degli uomini di Spionville, Virginia.5 Il traffico
di droga dilagava presso i comandanti militari sudvietnamiti. Uno dei
personaggi principali era il generale Dang Van Quang, Assistente
Militare e alla Sicurezza del Presidente Nguyen Van Thieu. Quang
allestì una rete di traffici di stupefacenti tramite Forze Speciali
vietnamite operanti in Laos. Il Laos, un feudo della CIA, era uno dei
principali produttori di oppio sotto il controllo nominale del
generale Vang Pao, capo tribù dei Meo che combattevano la guerra
segreta della CIA. Vang Pao raccoglieva l'oppio grezzo coltivato in
tutto il Laos settentrionale e lo trasportava a Long Thien a bordo di
elicotteri della compagnia della CIA, la "Air America". Un enorme
complesso costruito disordinatamente dagli Stati Uniti, Long Thien da
alcuni era conosciuto come il "Paradiso della Spia" e da altri come
"Alternato 20". Era qui che l'oppio grezzo del generale Pao veniva
raffinato in eroina bianca di tipo China No.4 purissima. A questo
punto, il coinvolgimento diretto della CIA nel 'prodotto' terminava.
Nel frattempo, la CIA fornì a Vang Pao una propria linea aerea -
conosciuta da quelli addentro alla questione come "Air Opium" - che
avrebbe trasportato la droga a Saigon, atterrando presso la gigantesca
base aerea statunitense di Ton Sohn Nut. In seguito, parte del carico
veniva suddiviso tra l'organizzazione di Quang per lo spaccio ai
militari statunitensi tossicodipendenti; il resto veniva spedito alla
malavita corsa di Marsiglia per la spedizione a Cuba - un punto di
passaggio controllato da Santos Trafficante, boss della mafia in
Florida - e da lì agli Stati Uniti. Una normale variazione del
percorso di consegna avvenne quando sacchetti sigillati di eroina
vennero cuciti all'interno dei cadaveri di militari statunitensi che
tornavano a casa per la sepoltura. Tornati a casa, ai politici
statunitensi non importava un fico secco del problema della droga in
aumento tra i militari di truppa. Questo disprezzo fu espresso al
meglio dal Segretario di Stato Henry Kissinger che disse ai
giornalisti Woodward e Bernstein del Washington Post che "i militari
sono stupidi ed ottusi animali da usarsi come pedine per la politica
estera".6 A questo riguardo potremmo anche seguire un ragionamento
collegato. Se i militari sono "stupidi ed ottusi animali" da usare e
di cui abusare come "pedine per la politica estera", i normali
cittadini contribuenti sono forse visti in maniera diversa quando si
arriva alla fornitura di eroina in gran quantità alle città americane?
Senz'altro una popolazione tossicodipendente provvede più che
adeguatamente ad uno dei requisiti del NSC 68: stabilire la
"tranquillità nazionale".7 In ogni caso, i proventi dalle vendite di
stupefacenti venivano riciclati tramite la Nugan Hand Bank in
Australia ed utilizzati per finanziare la guerra segreta della CIA in
tutta la regione. In seguito all'invasione della Cambogia, appoggiata
dagli Stati Uniti nel maggio 1970, fu allestito un altro canale per il
traffico di eroina. Regioni della Cambogia, ideali per la coltivazione
dell'oppio e in precedenza inaccessibili, vennero immediatamente 
messe
in produzione. La rete di contrabbando era gestita dalla marina
vietnamita che disponeva di basi a Phnom Penh e lungo tutto il fiume
Mekong. Entro una settimana dall'incursione cambogiana una flotta di
140 navi da guerra della marina vietnamita e di quella statunitense,
al comando del capitano Nyugen Thaanh Chau, penetrò in Cambogia.
Questa fu "acclamata come una 'brillante mossa tattica' ed una grande
'flotta militare umanitaria'". La flotta si mise immediatamente al
lavoro contrabbandando "grandi quantità di oppio ed eroina nel 
Vietnam
del sud".8 Dopo il ritiro statunitense dal Vietnam del sud, il
generale Quang, del quale si dice fosse il più grande spacciatore nel
paese, si trasferì tranquillamente a Montreal, in Canada, passando per
la base dell'esercito di Fort Chaffee, in Arkansas. Si dice che
l'entrata in Canada di Quang fosse dovuta a gentili ma intense
pressioni dal governo degli Stati Uniti.


COSTRUIRE MERCATI: SRADICARE LA CONCORRENZA
L'apparente dicotomia di facciata tra il commercio di stupefacenti
pluridecennale della CIA e la "Guerra alla Droga" da parte della Drug
Enforcement Administration (DEA) è illusoria. Durante un'intervista
alla radio nel 1991, il prof. Alfred McCoy spiegò quello che lui
definiva "il rapporto istituzionale tra la DEA e la CIA". Negli anni
'30 venne fondato il Federal Bureau of Narcotics (FBN), precursore
della DEA, per ridurre l'uso e la vendita di narcotici. L'FBN era la
sola agenzia statunitense ad avere agenti operanti in clandestinità
prima della Seconda Guerra Mondiale. Con l'arrivo di quest'ultima,
agenti chiave dell'FBN furono trasferiti all'appena istituito Office
of Strategic Services (OSS), precursore della CIA, onde insegnarne al
personale le "arti clandestine". McCoy dichiara che questa relazione
continua a tutt'oggi. Il risultato è che in quelle parti del mondo
dove la CIA sta conducendo traffici di droga, ufficialmente la DEA va
a dormire.9 Questo ha portato a comprendere che il principale incarico
della DEA è quello di impedire l'afflusso di droghe da fonti diverse
da quelle "approvate dalla CIA", e che i successivi programmi
statunitensi di "Guerra alla Droga" sono, di fatto, intrapresi per
distruggere la concorrenza. Che questa sia una politica finalizzata o
meno, il risultato è chiaramente lo stesso. Portato alla sua logica
conclusione, è che i trafficanti approvati e protetti dalla CIA
continueranno incessantemente a guadagnare un controllo sempre
maggiore sul commercio globale di stupefacenti, facendo del governo
statunitense il più grande spacciatore di droga al mondo. Nel
frattempo, qualcuno ritiene che questo sia già accaduto e fosse da
sempre parte dei piani a lungo termine concertati da oscuri
politicanti, da quando gettarono il loro avido sguardo verso le
materie prime del pianeta - essendo i narcotici una delle più
remunerative. L'eroina in entrata negli Stati Uniti veniva prodotta da
due principali monopoli dell'oppio: quello controllato dalla CIA nel
sud- est asiatico, e quello dalla Turchia, uno stretto alleato degli
Stati Uniti. Quando il Presidente Richard Nixon dichiarò la sua
"Guerra alla Droga" nel 1973, questo chiuse la connessione turca che
fluiva attraverso Marsiglia sotto il controllo del crimine organizzato
corso. Ciò creò una sempre maggiore domanda di eroina prodotta nel
Triangolo D'oro del sud-est asiatico, specialmente in Birmania. In
precedenza, nel 1949, questa regione era diventata una ridotta armata
per le forze nazionaliste cinesi in fuga al comando di Chiang
Kai-shek, inseguite dall'Armata Rossa di Mao. La CIA organizzò una
massiccia operazione di supporto che utilizzò queste forze cinesi per
raccogliere informazioni all'interno della Cina, ingaggiare battaglie
campali con le forze comuniste e fare da "allarme" per una temuta
invasione comunista del sud-est asiatico. Per finanziare questa
piccola guerra segreta, la CIA necessitava del tipo di fondi neri che
provengono da una vendita di narcotici su vasta scala. Fu lì che le
vecchie "mani cinesi" dell'OSS fecero il loro dovere trasformando la
regione nel maggior singolo produttore di oppio del mondo, con quasi
1.000 tonnellate nel 1961. Oggi, i "campi coltivati" birmani rimangono
sotto l'attento controllo di Khun Sa, il signorotto locale appoggiato
dalla CIA.


LA VIA DELL'EROINA DI KHUN SA
É qui che si chiude il cerchio della nostra storia. Nella prima parte
abbiamo rivelato il contenuto di un affidavit firmato dal colonnello
Edward P. Cutolo in merito al suo coinvolgimento in un traffico di
cocaina, sanzionato da militari statunitensi, da Bogotà in Colombia a
Panama. All'epoca l'ufficiale comandante anziano delle Forze Speciali
statunitensi dell'intera regione del Comando Meridionale era il
tenente colonnello James "Bo" Gritz. Bo Gritz fu uno di quelli che si
buttarono discretamente ad indagare sulla morte di Cutolo e quella di
altri ufficiali, ed è anche stato per lungo tempo un promotore a
favore dei Dispersi in Azione/Prigionieri di Guerra statunitensi
(MIA/POWs) dall'epoca del Vietnam. Gritz venne informato da Ross 
Perot
che tre prigionieri di guerra americani erano detenuti da Khun Sa e
che il signorotto aveva acconsentito a consegnarli. Tramite contatti
ad alto livello col governo cinese, Perot prese accordi per ottenere
accesso al quartier generale di Khun Sa, sulle sperdute colline di
Shanland. Ma Gritz, sapendo di poter entrare ed uscire molto più
velocemente utilizzando la sua rete di contatti nella regione, partì
nel novembre del 1986 con alcuni sceltissimi ex-componenti delle 
Forze
Speciali. Per Gritz e compagni ci vollero tre giorni di negoziati per
accedere al remoto e selvaggio territorio di Shanland. Alla fine Gritz
si incontrò con un perplesso Khun Sa il quale gli disse che non c'era
mai stato alcun prigioniero di guerra statunitense. Comunque, nel
corso della loro conversazione Gritz chiese perché Khun Sa fosse così
pesantemente coinvolto con l'oppio, sottolineando quanti problemi
questo avesse causato in America. La risposta fu sconvolgente. Khun 
Sa
affermò che l'intera fornitura di oppio - circa 900 tonnellate l'anno,
all'epoca - veniva acquistata dal governo statunitense. Il signorotto
affermò poi di voler cambiare la produzione in quanto lui odiava
l'oppio, e se Gritz avesse ottenuto che gli Stati Uniti fornissero
appena un decimo di quello che spendevano per la Guerra alla Droga
nella regione, lui avrebbe cambiato la produzione in altre
coltivazioni. Uno sbigottito Gritz riportò il suggerimento al governo
statunitense e rimase ancor più stupefatto nel sapere che l'offerta
venne rifiutata. L'ex colonnello dei Berretti Verdi venne inoltre
avvertito che sarebbe stato oggetto di sporchi trucchi se non avesse
abbandonato l'argomento dell'oppio. Ignorando queste minacce, cinque
mesi dopo Gritz ritornò in Birmania, nel maggio 1987, per un secondo
incontro con Khun Sa. Stavolta si portò una telecamera e chiese a 
Khun
Sa di fare i nomi dei responsabili di fronte ad essa. Khun Sa diede
istruzioni al suo segretario di leggere i nomi dal suo diario, ma si
accordò affinché i nomi che rivelava fossero quelli vecchi, e non
quelli di coloro con i quali era in affari in quel momento.
L'ufficiale governativo statunitense responsabile dell'acquisto
dell'oppio era Richard Armitage, un ufficiale dell'amministrazione ben
conosciuto e di alto livello. Armitage stava lavorando, lesse il
segretario, con un individuo di nome Santos Trafficante che agiva in
qualità di "gestore del traffico" di Armitage. Gritz era ben
consapevole di chi fosse Trafficante: il leggendario "Boss" della
mafia della Florida. Nel corso di una conferenza nel 1991, Gritz
illustrò l'aspetto economico del movimento di eroina di Khun Sa verso
gli Stati Uniti. Al signorotto venivano pagati 300.000 dollari a
tonnellata dal governo statunitense, ma il prodotto veniva venduto
sulla strada per un milione di dollari a libbra (circa mezzo chilo,
ndt). "Nessuno lo vuole lontano dagli affari", osservò ironicamente
Gritz. Gritz disse che al suo ritorno in America nel 1987 cercò di far
prendere nota a qualcuno nell'amministrazione, compreso il
vicepresidente George Bush, delle sue informazioni. I suoi approcci
vennero nuovamente energicamente respinti. Come gesto di buona 
volontà
verso il governo degli Stati Uniti, Khun Sa scrisse a George Bush una
lettera, datata 15 marzo 1988, nella quale gli offriva, assolutamente
gratis, una tonnellata di "eroina asiatica No.4 purissima". Questo era
il sistema del signorotto di offrire un incentivo affinché gli Stati
Uniti giungessero ad un accordo volto a convertire la produzione da
oppio ad un'altra coltivazione. Bush non rispose alla lettera, e la
risposta del Dipartimento di Stato fu "non interessa". Disgustato,
Gritz iniziò attivamente a partecipare ad una campagna per avvertire
gli americani di cosa stesse facendo il loro governo a loro nome.
Questo alla fine sfociò nella sua chiamata in giudizio con l'accusa di
aver usato un passaporto falso durante una delle sue visite in
Birmania. Dichiarandosi colpevole dell'accusa, ma spiegando che si
trattava della normale procedura nel mondo delle "operazioni nere",
venne riconosciuto innocente dalla giuria. Da allora, Gritz è
diventato un esplicito critico dei successivi governi e le loro
finzioni politiche segrete, e di conseguenza ha sofferto nelle mani
dei media disgraziatamente prevenuti. Malgrado ciò, la storia
principale di Gritz non è stata abbandonata. Da dietro le quinte altri
hanno raccolto l'appello. Sono iniziate discrete e scrupolose indagini
sulle attività nascoste di Richard Armitage.


LA DRUG-MEISTER DELLA SPIA
Un "insider" immensamente potente, Armitage aveva fatto in modo che 
il
colonnello Dave Brown finisse accanto al Presidente Reagan come
ufficiale di collegamento su base giornaliera. Lo scopo di questa
mossa era, nelle parole di un individuo in familiarità con questi
eventi, "influenzare giornalmente in modo sottile il suo modo di
pensare". In aggiunta, "altre azioni di questo tipo erano state
istituite in agenzie e dipartimenti chiave".10 Col Presidente Reagan
efficacemente imbavagliato, Armitage e la sua cricca di fautori e
agitatori di Washington credettero di essere intoccabili. In larga
misura lo erano. Già Assistente Segretario alla Difesa, in seguito
alla vittoria alle elezioni presidenziali di Bush, Armitage fu
nominato nel febbraio 1989 per divenire Assistente Segretario di Stato
per le Questioni in Estremo Oriente. Questa mossa venne bloccata e,
invece, Armitage fu nominato al posto di Segretario dell'Esercito.
Dietro le quinte, era in corso una guerra virtuale in quanto il
Dipartimento della Giustizia e l'FBI combattevano per incriminare
Armitage per i narcotici ed altre sue attività criminali. A queste
misure opponeva una potente resistenza il Procuratore Generale
Thornburg, una persona nominata politicamente dal Presidente Bush.
Comunque, è significativo che Armitage fosse sotto indagine anche da
parte di investigatori federali al lavoro per conto della Commissione
sul Crimine Organizzato voluta dal Presidente, che si era concentrata
sull'attività criminale di organizzazione straniera nel gioco
d'azzardo e nel traffico di droga. Questa risultò dallo stretto
rapporto di Armitage con una donna vietnamita, Ngdyet Tui (Nanette)
O'Rourke. La O'Rourke era al centro di un circolo di gioco d'azzardo
su vastissima scala gestito da vietnamiti residenti negli Stati Uniti.
Le era stata concessa la cittadinanza statunitense - secondo una
fonte, in "circostanze estremamente sospette". Era anche sospettata di
essere una prostituta. Nel corso delle indagini, gli investigatori
arrivarono a ritenere che l'associazione di Armitage con la O'Rourke
risaliva al suo servizio in Vietnam, quando si pensa abbia gestito con
lei un equivoco locale a Saigon. C'erano anche sospetti che la
O'Rourke abbia agito come "corriere" di Armitage. Un'altra fonte
implicata in queste indagini notò che "quasi ogni donna vietnamita
coinvolta in importanti operazioni di gioco d'azzardo sulla costa
orientale [USA] è sposata ad un americano che o è della CIA o ha
collegamenti con l'agenzia" - compreso il marito della O'Rourke. Nel
frattempo, un altro investigatore che riteneva che Armitage fosse
"sporco" veniva frustrato nelle sue indagini dal Segretario alla
Difesa Frank Carlucci, e da altri potenti protettori. Nel 1975,
durante il turno in Vietnam presso la CIA di Armitage, Carlucci era
l'uomo No.2 della CIA. A causa di numerosi ostruzionismi ad alto
livello, le indagini sulle attività criminali di Armitage vennero
ridotte, ma non prima che fossero state raccolte alcune dannose
informazioni. Non ultima era la speciale relazione di Armitage con
O'Rourke. Gli investigatori scoprirono una foto, che si riteneva fosse
stata scattata professionalmente, la quale mostrava una O'Rourke nuda
in posa nella sua camera da letto con un Armitage parzialmente
svestito. Questo, ed altri fattori, portò gli investigatori e, in
effetti, alcuni influenti politici, a concludere che O'Rourke stava in
realtà lavorando per l'intelligence nordvietnamita, e che la foto
fosse stata usata per ricattare Armitage e farlo diventare una spia.11
La forza delle informazioni raccolte su Armitage era tale che egli fu
obbligato a rinunciare alla sua nomina a Segretario dell'Esercito e,
in realtà, a tutti gli altri posti ufficiali nel governo statunitense.
Successivamente, ufficiali della Difesa dichiararono privatamente che
ad Armitage non sarebbe mai più stato permesso di fare visita al
Dipartimento della Difesa. Conosciuto presso la comunità vietnamita
come "Mr Phu" (che significa letteralmente "signor Ricco"), Armitage,
malgrado le sue disgrazie, era ancora in grado di far conto
sull'enorme potere dei suoi protettori politici e riuscire ad evitare
l'incriminazione. Il conoscere di gran lunga troppo delle "porcherie"
del governo statunitense durante le tre decadi precedenti lo forniva
di un'istantanea carta "non va in galera". Si stima che nella stagione
1991-92 il raccolto annuale di oppio della regione di Khun Sa nel
Triangolo d'Oro aveva raggiunto la cifra sbalorditiva di 3.000
tonnellate. Laddove era sempre stato difficile trasportare le merci a
causa del terreno montagnoso, venne costruita una agevole strada in
asfalto, consentendo ai camion di trasportare velocemente la droga
agli aeroporti gestiti dal governo in Tailandia. da lì, l'eroina
raffinata veniva indirizzata verso gli Stati Uniti ed altre
destinazioni occidentali. Se Frank Carlucci, ex No.2 nella gerarchia
della CIA, era uno dei principali "protettori" di Armitage durante i
suoi anni "difficili", possiamo legittimamente chiederci chi altro
potrebbe aver protetto quello che fu un ufficiale della CIA ed era ora
in disgrazia. Forse non è sorprendente che George Bush abbia regnato
come No.1 della CIA a seguire la sua nomina a Direttore della Central
Intelligence nel 1975 da parte del Presidente Gerald Ford. Ciò
potrebbe fare il mondo piccolo ma, chiaramente, anche molto sporco. In
ultima analisi, le attività della CIA in corso per conto di una
piccola cerchia di potenti individui chiaramente conferma l'esistenza
di un governo segreto che utilizza le strutture democratiche poco più
che come un'utile facciata dietro la quale nascondersi. La droga, un
prodotto straordinariamente remunerativo, ha finanziato molte delle
attività clandestine di tale governo segreto. Anche le armi sono un
altro strumento utile e molto remunerativo, finanziato col denaro
pubblico. Apparentemente, la opprimente ma clandestina politica è
quella di continuare a creare sporche guerre oltremare e allo stesso
tempo tenere drogata fino agli occhi la gente a casa, o meglio, quelle
sezioni della società viste come seccanti subordinati dell'elite dei
padroni autoproclamati che governano dall'ombra. Lo svantaggio
nascosto nell'intera faccenda non è semplicemente che viene fatto in
vostro nome e nel nome della libertà e della democrazia, con slogan
accattivanti che significano meno di niente per coloro che li
proferiscono, ma è il vostro denaro, i vostri dollari di tasse che
continuano a finanziare l'intero complotto. Forse questo è un motivo
per cui il termine popolare di "droga" è "dope" (che significa anche
vernice per ritocchi, ndt). &Mac176;


DROGA E MEDIA: SEGRETI INNOMINABILI
Quando Gary Webb, un intraprendente e coraggioso giornalista 
investigativo del Mercury News di San Jose, pubblicò la sua storia
nell'agosto del 1996, potenti onde d'urto rimbombarono attraversando
gli Stati Uniti verso est per buona parte dell'anno. Webb aveva speso
un anno a scoprire lo sporco segreto del crack di cocaina e di come si
fosse diffuso a Los Angeles. L'articolo in tre parti era intitolato
"L'Oscura Alleanza" e faceva nomi - specialmente di ex personaggi di
rilievo del movimento Contra appoggiato dalla CIA. Webb si aspettava 
e
ricevette il sentito appoggio del suo direttore e dei compagni
giornalisti del Mercury News. Il giornale dedicò anche un sito web
alla serie di articoli e pubblicò copie elettroniche di importanti
documenti di conferma. Nel frattempo, le onde d'urto raggiunsero
Washington, DC. Inarrestabili, fluirono oltre in direzione di Langley,
Virginia - sede della Central Intelligence Agency. Col tempo, una
contro-onda d'urto ancora più turbante da Washington, DC, rotolò
indietro in direzione ovest raccogliendo impulso da Langley. Gary 
Webb
aveva divulgato l'indivulgabile. Aveva espresso una semplice verità -
una verità, per di più, già ben risaputa da molti giornalisti,
politici, accademici, ufficiali militari, personale dell'intelligence
ed altre persone addentro da decenni. La verità espressa era che la
CIA era impegnata nella distribuzione di enormi quantità di droghe
illegali. Entro un anno, i colleghi di Webb al Mercury News
capovolsero il loro iniziale appoggio ed iniziarono a denunciarlo.
Tale fu il potere del segnale di ritorno dalla costa orientale che
molti altri giornalisti del Mercury News iniziarono a temere che la
loro promozione - specialmente alle più prestigiose corporazioni
giornalistiche d'America - avrebbe potuto essere rovinata. Era il
classico caso di colpevolezza per associazione. Peggio ancora, anche
il direttore precedentemente coraggioso di Webb lo denunciò e 
pubblicò
un editoriale sul Mercury News, dicendo che la qualità della
documentazione d'appoggio di Webb nella serie "L'Oscura Alleanza" 
era
scarsa. Il chiaro messaggio era che la verità pronunciata in realtà
non era stata pronunciata. Orwell chiamava questo "doppio discorso".
Per aver osato dire la verità, Webb venne punito col trasferimento in
una cittadina, in una redazione del Mercury News in una zona 
depressa,
ben lontano dalla notorietà della redazione centrale. Webb mantenne il
lavoro, o almeno una specie di raffazzonata morte vivente alla voodoo
come lavoro. Nessuno può biasimare Webb per aver accettato il posto:
aveva una famiglia da mantenere, e date le circostanze le sue
possibilità di assicurarsi un altro lavoro altrove nei media erano
sicuramente compromesse. Anche il direttore chiaramente mantenne il
posto, ma possiamo e dobbiamo biasimarlo per rendere a Cesare la 
sua
integrità giornalistica. Nel frattempo alcuni dei colleghi di Webb si
sono trasferiti in posizioni più elevate ed importanti in quelle anche
troppo ambite corporazioni giornalistiche nazionali. Qui possono
scrivere tutto il giorno, sull'argomento che desiderano - purché non
si tratti di argomenti innominabili. Senza un Quarto Potere
indipendente e coraggioso, non c'é protezione dalla sottile e
consistente campagna per distruggere la democrazia in tutto tranne il
nome. Quando Webb intraprese quell'indagine che gli avrebbe 
cambiato
l'esistenza, era beatamente inconsapevole dell'enorme minaccia che
presto avrebbe costituito per la sicurezza nazionale e l'establishment
politico degli Stati Uniti. La sua storia ha svelato una sinistra
politica che risale alla Seconda Guerra Mondiale: il controllo
clandestino statunitense sull'industria globale delle droghe illegali,
durato quattro decenni. Questo era solo uno della gran quantità di
sgradevoli segreti che il governo segreto non voleva fossero
raccontati. Ce ne sono molti altri.12


Note:
1. Il materiale su Yale è stato liberamente tratto dall'eccellente
saggio di Kris Millegan, "Everything you wanted to know about Skull
and Bones but were afraid to ask". Altro materiale di prima classe è
disponibile nell'opera di Paul Goldstein e Jeffrey Steinberg, George
Bush, Skull and Bones and the New World Order. Per quanto ne so,
entrambi sono disponibili solo su Internet. 2. Prof. Alfred McCoy,
citando un colloquio privato con Maurice Belleux, in un'intervista col
conduttore radiofonico Paul DiRienzo il 9 novembre 1991. 3. Per una
dettagliata analisi della connessione tra droga e MIA/POWs, vedere
Kiss the Boys Goodbye, di Jensen-Stevenson & Stevenson 
(Bloomsbury,
UK, 1990; Futura, 1992). 4. Vedere la testimonianza resa da Corso il
17 settembre 1996 di fronte alla Sottocommissione della Camera sul
Personale Militare. "La politica del 'non vincere' era contenuta nel
NSC 68, NSC 68/2 e NSC 135/3," disse Corso ai membri del 
Congresso,
aggiungendo che "le basi di questa politica erano nelle direttive ORE
750, NIE 2, 2/1, 2/2, 10 e 11. Noi la chiamavamo la 'politica della
foglia di fico'." 5. Cifre menzionate dal prof. Alfred McCoy durante
la sua intervista alla radio con Paul DiRienzo il 9 novembre 1991. 6.
Vedere Kiss the Boys Goodbye di Jensen-Stevenson & Stevenson 
(Futura,
1992, p. 97). 7. Memorandum 68 del National Security Council, 14
aprile 1950. Questo documento sottolineava le necessità degli Stati
Uniti in seguito alla Guerra Fredda. 8. Documenti confidenziali in
possesso dell'autore. 9. Intervista radio di Paul DiRienzo col prof.
Alfred McCoy, 9 novembre 1991. 10. Estratto da una lettera indirizzata
al Senatore Paul Laxalt, datata 27 aprile 1987. 11. Sono stato
informato da fonti affidabili che Ross Perot era uno di coloro che
credevano che Armitage fosse una spia nord vietnamita. 12. La morale
della storia di Webb è di non aspettarsi che i principali media vi
informino di quanto sta realmente accadendo nel mondo - non lo
faranno. Per parafrasare la battuta di Walter Matthau, espressa alla
perfezione nel film JFK, "Questi cani non cacciano" - perlomeno, non
più. Oggi, il vecchio giornalista 'segugio' è rannicchiato su un
tappetino di fronte al fuoco del salario. I suoi muscoli sono logori,
la pancia è piena, il suo naso ha scordato come si punta, e i suoi
sogni di sgambettare sono quelli di tanto tempo fa.

(Nexus 17)


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