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14/12 Bergamo: Dalla guerra non nasce giustizia
- Subject: 14/12 Bergamo: Dalla guerra non nasce giustizia
- From: "Bergamo Social Forum" <bgsocialforum at hotmail.com>
- Date: Thu, 13 Dec 2001 19:31:27 +0100
Donatella Esposti (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra) propone di adottare il seguente documento come materiale comune a tutte le "Piazze per la pace". Si potrebbe ipotizzare di fotocopiarlo sul retro dei materiali di ogni piazza in modo da mantenere evidente le sfaccettature delle proposte oppure di averlo tutti sui propri tavoli. Naturalmente è una scelta che va fatta dai singoli, dalle realtà aderenti e dalle "piazze per la pace". Domani, Venerdì 14 dicembre 2001 ore 12 presso l'Arci di Via Quarenghi 43 ci sarà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative di domenica 16. Se arriveranno delle adesioni a questo documento, entro domattina ore 10, verrà data testimonianza anche di questo. Vi invitiamo, quindi a risponderci via mail in tempi strettissimi. Scusate la fretta... grazie, Luisa Dalla guerra non nasce giustizia Ogni vittima è una parte di noi che muore. Ogni vita strappata all'odio della guerra è il nostro futuro che sorge. Siamo uomini e donne che hanno un sogno in comune: un mondo più giusto. Questa necessità per l'umanità si allontana ogni volta che la comunità internazionale si illude di risolvere i problemi di pace e di sicurezza mettendo in campo la guerra e gli armamenti. La metà dei soldi usati per questo primo mese di guerra sull'Afghanistan avrebbero consentito a 20 milioni di esseri umani di quel paese di vivere in prosperità e ricchezza per tutto il resto della loro vita. Con il 3 per cento dei fondi destinati alla militarizzazione dei soli e delle stelle, il cosiddetto scudo spaziale, potremmo dare acqua potabile a chi oggi vede preclusa questa vitale possibilità. La guerra non è solo ciò che distrugge od uccide con le armi: è tanta intelligenza, tanta cultura scientifica, tante risorse finanziarie bruciate per la morte anziché per la vita. Il terrorismo è nostro nemico. Solo la pace può sconfiggerlo. Il terrorismo è nostro nemico. Esso si annida e si nutre nelle tante aree di sofferenza prodotte da un sistema ingiusto. Esso è protetto nei paradisi fiscali, nel riciclaggio di denaro sporco, dai trafficanti di armi, dai rialzi e dai crolli delle borse. Esso si è istruito nelle principali scuole militari dei paesi che contano, ha imparato a colpire con ferocia nelle tante guerre per procura combattute per impedire la libertà e la dignità dei popoli. Esso non teme la guerra; che ne è il brodo di coltura. Teme l'edificazione di un sistema di pace, dove la ricchezza del mondo sia distribuita più equamente, dove la convivenza sia non solo possibile ma divenga l'essenza stessa della comunità umana. All'orrore dell'11 settembre non si può rispondere con la sospensione dei diritti civili, con la restrizione delle libertà democratiche, con la riabilitazione della tortura e l'istituzione di tribunali speciali senza diritto di difesa. La democrazia che snatura se stessa per combattere i propri nemici, finisce per negare se stessa. Fermiamo la fabbrica dell'odio, mobilitiamoci per la pace. Talebani ed Alleanza del Nord, il rischio di cadere dalla padella alla brace è altissimo. In mezzo vi è un popolo di profughi che viaggia senza meta, tra campi pieni di mine e bande di armati e di sciacalli. È a loro, che hanno conosciuto venticinque anni di guerra, che va il nostro pensiero. È alle donne afghane, sepolte nel burqa e dall'oscurantismo, alle donne afghane che resistono e si battono per la pace, i diritti, la democrazia che va il nostro sostegno e solidarietà. E' alle organizzazioni umanitarie, alle Ong, ai tanti e alle tante che in condizioni difficili difendono la dignità dell'umanità che va tutto il nostro appoggio. Di loro c'è bisogno. Non di portaerei, truppe e di altre armi. Contro ogni guerra di civiltà, difendiamo il valore della convivenza, i diritti dei migranti e dei rifugiati, battiamoci perché le nostre comunità siano accoglienti e libere da ogni forma di razzismo. Perché il frutto della pace sarà la giustizia. Quello della guerra, ancora altra guerra. Mobilitiamoci per la pace. Alex Zanotelli, Pietro Ingrao, Vittorio Agnoletto, Fulvia Bandoli, Riccardo Barenghi, Tom Benetollo, Marco Bersani, Fausto Bertinotti, Luigi Bettazzi, Luca Casarini, Luigi Ciotti, Alessandro Curzi, Tonio Dell'olio, Nicoletta Dentico, Domenico Gallo, Maurizio Gubbiotti, Fabio Lucchesi, Francesco Martone, Giulio Marcon, Alessandra Mecozzi, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia,Sabina Siniscalchi, Pierluigi Sullo. Per informazioni e adesioni: tel. 0685355081, e-mail: icsuffroma at tin.it
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