Re: (Fwd) The C.I.A. and Afghanistan



Attenzione, Fulvio, che il punto di vista di popoli e classi non sia 
quello di chi se ne fa, non so quanto legittimamente, 
rappresentante. E di rappresentanze tradite ne conosciamo fin 
troppe.  

Io preferisco avere il "mio" punto di vista, dei cui limiti almeno sono 
abbastanza consapevole.

Sulle capacità di svenarsi, hai ragione: oltre alle capacità a me 
manca anche la volontà di svenarmi e, più che battermi, è già tanto 
se riesco a resistere. Ma se ci aiutiamo, insieme... forse...

Ciao, 
Gianni. 

Date forwarded: 	Fri, 23 Nov 2001 18:24:52 +0100
From:           	"Fulvio Grimaldi" <bassottovic at tiscalinet.it>
To:             	<pace at peacelink.it>
Subject:        	Re: (Fwd) The C.I.A. and Afghanistan
Date sent:      	Fri, 23 Nov 2001 18:02:49 +0100
Forwarded by:   	pace at peacelink.it
Send reply to:  	pace at peacelink.it

> Punti di vista... Io di solito addotto quello del popolo interessato e
> delle sue classi lavoratrici e patriottiche. Comunque c'è un limite a
> quanto uno sia capace di svenarsi per battersi contro l'intossicazione
> mediatica. bassotto ----- Original Message ----- From: "Gianni
> Zampieri" <zampieri.gg at libero.it> To: "Fulvio Grimaldi"
> <bassottovic at tiscalinet.it>; <pace at peacelink.it> Sent: Friday,
> November 23, 2001 8:53 AM Subject: Re: (Fwd) The C.I.A. and
> Afghanistan
> 
> 
> > Francamente mi pare un po' riduttivo, a proposito di Saddam
> > Hussein, concedere un
> >
> > > Sì, d'accordo, bastione
> > > autoritario. Come tutti gli altri ...
> >
> > Sono contro tutte le guerre e tutti gli embarghi che uccidono
> > innocenti, ma non sono disposto a giustificare capi e regimi che
> > usano una altrettanto feroce violenza (mi sembra di ricordare
> > bombardamenti di kurdi con gas) e che usano con altrettanto feroce
> > cinismo il proprio popolo, esponendolo e sottoponendolo a
> > conseguenze tremende, in nome di qualsivoglia "bastione".
> >
> > La corretta interpretazione (almeno quella che io accetto) della
> > macchiavellica "il fine giustifica i mezzi" non è che un "fine
> > superiore" giustifica "qualsiasi mezzo", ma che ogni fine giustifica
> > solo mezzi ad esso adeguati.
> >
> > Va da sè che un mezzo che contraddice il fine (usare la violenza per
> > eliminare la violenza, o l'ingiustizia per affermare la giustizia)
> > non è adeguato, perché lungi dall'eliminare o risolvere il problema,
> > lo perpetua e lo aggrava.
> >
> > Penso anzi che proprio la difesa di giusti diritti, richieda la più
> > rigorosa applicazione degli stessi principi alle stesse
> > organizzazioni o mivimenti politici che la vogliono attuare e ai
> > metodi e strumenti che vogliono usare. Altrimenti i risultati sono
> > anni o decenni di terrore (da Robespierre a Stalin) e milioni di
> > vittime innocenti.
> >
> > Lucidità e onestà sono indispensabili, anche per essere credibili.
> >
> > Ciao,
> > Gianni.
> >

"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)