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TARANTO DICE NO ALLA GUERRA: manifestazione nonviolenta sul Lungomare
- Subject: TARANTO DICE NO ALLA GUERRA: manifestazione nonviolenta sul Lungomare
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sat, 17 Nov 2001 14:52:20 +0100
Comunicato stampa di PeaceLink www.peacelink.it Domani tutti sul Lungomare per creare una "radiocatena" umana per la pace.Con le note di canzoni pacifiste come "Imagine" di John Lennon e di "Blowing in the wind" di Bob Dylan creeremo una catena di musica e persone, insieme a tutte le associazioni e ai gruppi che si esprimeranno con forza della nonviolenta.
Come PeaceLink daremo voce (tramite Primavera Radio e un centro stampa collocato al centro della Rotonda in un gazebo) al sondaggio di opinione in tempo reale che rivelerà se i tarantini sono a favore o contro la missione italiana in guerra. Il campione di intervistati (i dati dei rilevatori affluiscono via SMS tramite cellulare) è in queste ore più ampio ed è giunto a 518 unità. Il no alla guerra è salito nelle ultime ore: il 55,6% dei tarantini non è d'accordo con la partecipazione italiana alla guerra.
Come sarà la radiocatena umana? Ci porteremo tutti una radio sul Lungomare e ci sintonizzeremo sulla frequenza di Primavera Radio Popolare Network (107,3 megahertz), da cui partiranno le note di pace e le interviste realizzate con un microfono aperto alla gente. Cellulari, microfoni, altoparlanti, amplificatori, radio, Internet ed SMS saranno in gioco per comunicare ciò che la gente pensa e che i politici in carriera non hanno avuto l'umità di ascoltare. In queste ore stanno affluendo ai giornali locali tante e-mail di persone che non potranno venire a Taranto per la manifestazione ma che stanno manifestano via Internet il loro ripudio della guerra.
Vogliamo dare voce tutti insieme, ognuno con originalità e passione diversa ma comune, a quell'Italia che ripudia la guerra, come prevede l'articolo 11 della Costituzione Italiana. Abbiamo proprio per questo fotocopiato in centinaia di copie l'articolo 11 della Costituzione che comincia con le inequivocabili parole "L'Italia ripudia la guerra": verrà distribuito ai cittadini come segno di pace e di speranza, verrà attaccato ai lampioni, agli alberi, consegnato a poliziotti, fatto leggere alle famiglie dei militari in partenza.
Stiamo operando affinché si crei un significativo legame di solidarietà con le famiglie dei militari, che hanno in questo momento in noi pacifisti degli alleati: i loro figli partono per la meschina volontà di politici in carriera che vogliono farsi belli di fronte a Bush a spese del dolore e dell'angoscia altrui. "Nessun figlio di parlamentare parte per la guerra: perché?" sarà il testo di un altro volantino che distribuiremo sul Lungomare assieme alla lettera di genitori americani che hanno perso il figlio nell'ecatombe delle Torri Gemelle e che hanno chiesto a Bush giustizia ma non guerra: "non in nome di nostro figlio", scrivono.
L'evolversi degli eventi militari sta dimostrando come i bombardamenti abbiano messo in moto una situazione che gli Stati Uniti non riescono più a controllare (l'Alleanza del Nord ha detto di voler fare da sola e si già macchiata di crimini in passato come ha riconosciuto Amnesty International); in questo contesto il rischio è che i soldati italiani, operando sotto comando Usa, vengano mandati allo sbaraglio. Pertanto per noi pacifisti il NO ALLA GUERRA oggi diventa anche un SI' ALLA PACE dando potere all'ONU perché ristabilisca una pace giusta nel rispetto dei diritti umani e della sicurezza di tutti.
Alessandro Marescottipresidente di PeaceLink
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