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Difesa Costituzione
- Subject: Difesa Costituzione
- From: Piergiorgio Acquistapace <piacqui at tin.it>
- Date: Thu, 15 Nov 2001 21:40:36 +0100
Al Presidente della Repubblica On. Carlo Azeglio Ciampi Palazzo del Quirinale 00186 Roma e p.c. agli Organi di informazione Oggetto: Difesa della Costituzione Signor Presidente, abbiamo letto e ascoltato, su giornali e alle televisioni, i Suoi inviti a difendere la Costituzione, a sentirci uniti come italiani, ad esporre il tricolore. Ma siamo seriamente preoccupati perché: 1) non riusciamo a capire il Suo modo di interpretare la Costituzione, almeno così come presentato dai mass-media; 2) l'Italia è entrata in una guerra che, come le altre guerre, sarà una inutile strage e che ci appare una chiara violazione della Costituzione della Repubblica Italiana. Siamo perfettamente d'accordo con Lei sull'esigenza di difendere la Costituzione, e anche l'unità di un'Italia che sia effettivamente fondata su quegli alti valori contenuti in essa. Ma noi credevamo, e crediamo ancora, che la nostra Costituzione sia legata ai valori democratici derivati dalla Resistenza antifascista, e non tanto, o non solo, agli ideali del Risorgimento; e non certo ai comportamenti dei figli della Repubblica di Salò. Ci sembra evidente che l'Assemblea Costituente volle consapevolmente contrapporsi alla cultura della guerra e fondare la Repubblica Italiana sui princìpi sacrosanti della allora nascente Organizzazione delle Nazioni Unite. Ma allora, Signor Presidente, perché l'Italia del 2001 è entrata in guerra? E perché questa decisione è stata presa con tanta enfasi, con tanta insistenza, con la palese aspirazione di molti a fare dell'Italia la prima della classe? Dobbiamo battere il terrorismo o vincere un orribile campionato del mondo della morte? La Sua risposta, e anche la nostra e quella della stragrande maggioranza degli italiani, è che dobbiamo battere il terrorismo. Ma noi siamo convinti che nessuna guerra, tanto meno questa, potrà battere veramente il terrorismo: al contrario, lo alimenterà e farà allargare e aumentare le guerre e le violenze. Ma comunque, quel clima di euforia da parte di ministri, militari, politici e mass media, questa cieca e impaziente adesione ad una pericolosissima avventura, ci dà l'impressione molto spiacevole che la lotta al terrorismo sia solo un pretesto per ben altri e inconfessabili fini (affari? Petrolio?). E' lo stesso clima del famoso discorso di Mussolini delle "decisioni irrevocabili", che fece precipitare l'Italia nella rovina della Seconda Guerra Mondiale. Ciò non ha assolutamente nulla a che fare con la nostra Costituzione democratica. Nella quale, poi, l'art. 11 parla molto chiaro: "L'Italia ripudiala guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.". E' uno dei princìpi fondamentali, nel quale moltissimi italiani hanno creduto a tal punto da dichiararsi obiettori di coscienza al servizio militare e alle spese militari, e a chiedere ed ottenere (legge 230 del 1998) che in Italia venisse istituita la difesa civile non armata, per consentire ai cittadini di difendere la Patria (non altri interessi fuori dall'Italia) con sistemi non armati. La Corte Costituzionale ha riconosciuto pari validità, tra servizio militare e servizio civile, ai fini della difesa della Patria. Anche il terrorismo è una delle tante controversie internazionali e la Costituzione dice che dobbiamo affrontarla con mezzi diversi dalla guerra. L'art. 11 è una norma di altissima civiltà che ora viene calpestata, e che invece potrebbe essere applicata con convinzione, fino in fondo (perché non viene adeguatamente finanziata la suddetta Legge 230/98 ?), e diventare una difesa più efficace contro i terroristi, da affiancare ad azioni di polizia ed intelligence per arrestare e processare i terroristi e al dialogo quotidiano con i popoli di diverse culture per capire le ragioni della sofferenza e dell'ostilità verso l'occidente, che porta alcuni gruppi di disperati ad essere reclutati da criminali ricchi e noti ai servizi segreti. La guerra contro l' Afghanistan, iniziata dagli USA come risposta al terrorismo, si sta rilevando ogni giorno più disumana nei confronti dei civili e delle organizzazioni umanitarie e sempre più inutile e controproducente al fine di combattere il terrorismo; distrugge perfino, e volontariamente, le strutture dell'ONU, uccidendone il personale! Perciò, Signor Presidente, per difendere la Costituzione e ricostruire la pace, noi esporremo la bandiera tricolore solo accanto alla bandiera arcobaleno della pace e ci impegneremo nella ricerca del dialogo con il mondo islamico (ingiustamente associato ai terroristi) e nella eliminazione di tutte le ingiustizie e le disuguaglianze di cui purtroppo (siamo sinceri!) anche il nostro Paese si è reso responsabile, essendo tra i sette più ricchi del mondo. Non possiamo invece sentirci uniti a chi vuole a tutti i costi che l'Italia partecipi alla guerra. E questo non vuol dire che siamo dalla parte dei terroristi. Vuol dire che siamo disposti a lottare anche rischiando la vita, ma senza armi. E non siamo i soli a pensarla così, vista la massiccia partecipazione alla recente manifestazione nazionale contro la guerra di sabato 10 novembre a Roma. Le chiediamo quindi un atto di vero coraggio nel fermare questa spirale di guerra, che non risolverà il problema del terrorismo e dunque non difenderà nessuna libertà e nemmeno la nostra Costituzione. Per il CAMPOBASSO SOCIAL FORUM Piergiorgio Acquistapace Loredana Costa Giovanna Di Soccio Gianluigi Giuliano Recapito postale: Campobasso Social Forum - c/o Associazione "dalla parte degli Ultimi" - Via XXIV Maggio n. 1 -86100 CAMPOBASSO - tel/fax 0874 698571 - tel. 0874 618484 Del Campobasso Social Forum fanno parte i seguenti gruppi: Agesci, Assoc."dalla parte degli Ultimi", Caritas, Jambo, Carità per l'Uomo, Cittadinanza Attiva, Movimento Nonviolento, Federazione Verdi Molise, Rifondazione Comunista, WWF.
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