violentata la costituzione



«L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce
le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.» (Costituzione
della Repubblica Italiana, art. 11)

Chissà che cosa penserebbero oggi, se fossero presenti al dibattito
parlamentare, i Padri Fondatori della Repubblica nata dalla resistenza
contro il fascismo e dalla triste esperienza della seconda guerra
mondiale (55 milioni di vittime, soprattutto civili). In particolare
gli ultimi conflitti mondiali hanno segnato l'irrimediabile
trasformazione da un concetto di guerra che riguardava soprattutto gli
eserciti a un altro che significa distruzione e sterminio, orrore e
negazione della civiltà e della ragione democratica, che coinvolge
soprattutto i civili.
Da allora, ogni guerra lo è stato. Ogni sincero democratico, che ama
la libertà e la pace, avversa, al di là di qualsiasi giustificazione,
lo sterminio di massa e la regressione alla legge del taglione; che,
nell'occasione, non onora, anzi umilia, il ricordo delle vittime
dell'11 settembre; vittime che vilipende e svilisce a pretesto per
altre violenze e uccisioni: per bombe, per fame, per mine e ordigni
camuffati da razioni di cibo.
Come il terrorismo non aiuta in nulla i poveri e gli sfruttati ma
miete vittime proprio tra i lavoratori e la gente comune, cosi' pure
la guerra, quand'anche mascherata da atto di giustizia, non aiuta la
civiltà e la giustizia ma aggiunge violenza a violenza, sterminio a
sterminio.
Di fronte a questa guerra, dichiarata contro il terrorismo ma svolta
nei fatti con metodi terroristici, che finora ha colpito ogni tipo di
bersaglio, dalla popolazione civile ai depositi della croce rossa agli
sminatori dell'ONU e agli operatori sanitari- tutto tranne che i
terroristi- i Padri Costituenti, cattolici come De Gasperi, laici come
i militanti di Giustizia e Libertà, comunisti, socialisti,
socialdemocratici, liberali, repubblicani, inorridirebbero se
potessero ancora levare la propria voce. Oggi invece i loro millantati
eredi, con poche eccezioni significative, violentano quella
Costituzione di cui gli italiani andavano fieri, infliggendo al nostro
Paese un vulnus incancellabile. Uscite per le strade e domandate ai
cittadini che cosa pensano di questa guerra. Senza sondaggi, non c'è
bisogno di astratti numeri per ascoltare la voce del popolo. Che,
nella solidarietà verso le vittime dell'11 settembre, considera
irresponsabile ogni atto di vendetta, che fomenta ulteriori violenze e
ritorsioni, in un circolo vizioso che metterà in sempre maggior
pericolo le nostre vite e la libertà di cui ci vantavamo. Una violenza
che, anziché colpirli, sta purtroppo aiutando i fanatici e i
terroristi ad aumentare i loro consensi presso i disperati di tutto il
mondo.
Oggi, gli unici a potersi considerare legittimi eredi di coloro che
scrissero la Costituzione saranno coloro che voteranno contro la
guerra.
Pace!! no al terrorismo e alla guerra