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Alba (Cn): contro la guerra
- Subject: Alba (Cn): contro la guerra
- From: Maria Chiara e Alvise ALBA <a.alba at areacom.it>
- Date: Wed, 7 Nov 2001 02:17:23 +0100
Informo di queste iniziative contro la guerra ad Alba (Cn) Mercoledì 7 ottobre, ad Alba in via Maestra (davanti a S. Damiano), dalle 10 alle 19 si potrà firmare una dichiarazione di opposizione alla guerra in corso e alla partecipazione dell'Italia, il cui testo è riportato in fondo a questo messaggio. Le firme raccolte saranno inviate a Ciampi, Berlusconi e Rutelli e consegnate al Sindaco. Altre iniziative sono in cantiere. Al tavolo si troverà un documento di riflessione e una lettera (da un testo di Enrico Peyretti) da inviare personalmente al Presidente Ciampi (allegati dopo il testo per la raccolta firme) Venerdì 9 manifestazione degli studenti, aperta a tutti; segue, al pomeriggio presso la scuola elementare di via fratelli Ambrogio, un'assemblea con Beppe Marasso. Saluti di pace Alvise Alba ---------------------------TESTO PER LA RACCOLTA FIRME---------------- Al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi Al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi Al Capo dell'opposizione, Francesco Rutelli 5 novembre 2001 Non potete fare la guerra a nome dell'Italia. L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA è scritto nella Costituzione alla quale avete giurato fedeltà. Proprio per il rispetto che portiamo alla Patria (e a tutte le Patrie) diciamo NO ALLA GUERRA con la stessa convinzione con cui diciamo NO AL TERRORISMO. Se farete la guerra non avrete da noi NE' CONSENSO NE' COLLABORAZIONE - non accetteremo restrizioni dei diritti civili - vi riterremo responsabili dei lutti e delle distruzioni che dovremo subire e di quelli che infliggerete allo sventurato popolo afgano. Se farete la guerra, NON SARA' A NOSTRO NOME. ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ DOCUMENTO DI RIFLESSIONE: CONTRO IL TERRORISMO SENZA GUERRA Ci sono molti buoni motivi per dire no alla guerra 1. Non è una guerra di legittima difesa; le vittime di questa guerra sono -come sempre ormai- quasi tutti civili innocenti (come quelli morti l'11 settembre!): è una vendetta? 2. Stiamo assistendo all'accanimento dell'esercito più forte del mondo contro uno dei paesi più poveri, mentre gli straricchi mandanti della strage di New York, che hanno mandato dei disperati a morire uccidendo, restano indenni: è un conflitto fra ricchi e forti che si combattono uccidendo e mandando a morire i poveri e i disperati. 3. Violenza chiama violenza: la guerra contro l'Afganistan sta scatenando violente reazioni contro "l'occidente" in molti altri paesi: se si continua a rispondere nello stesso modo c'è il rischio di avviarsi ad un conflitto generalizzato, dagli sviluppi inimmaginabili. 4. La difficoltà oggettiva di vincere questa guerra richiede l'aumento di intensità degli attacchi; c'è il rischio reale di passare all'uso di armi nucleari, che è già stato ipotizzato anche ad alti livelli: un conflitto nucleare generalizzato sembra un prezzo ragionevole da pagare per fermare i terroristi? 5. Il fondamentalismo islamico, sentendosi attaccato, si sta compattando e quindi si rafforza e diventa più minaccioso; per reazione si fortificano spinte integraliste anche nell'occidente. C'è il rischio di una pericolosa contrapposizione fra religioni. 6. Sembra che i terroristi siano presenti e ben protetti in molti paesi del mondo (compreso il nostro, e gli USA): una guerra non può sconfiggere un fenomeno così diffuso e nascosto. 7. Fin dall'inizio dei bombardamenti è stato detto che molti fatti sarebbero rimasti segreti o comunicati in modo distorto. Tuttora non sono state rese note le "prove" della colpevolezza dell'Afganistan che viene bombardato. Un'opinione pubblica democratica e laica non può sostenere una guerra semplicemente "per fede". 8. Per fare la guerra occorre demonizzare l'avversario: ci stiamo condannando a non conoscere, a non capire, a odiare una gran parte dell'umanità (e in essa noi stessi e l'umanità intera). MA DI FRONTE AD UN ATTACCO BRUTALE COME QUELLO DELL'11 SETTEMBRE BISOGNA REAGIRE SUBITO! E' VERO: ma la guerra è l'unico strumento che abbiamo? No, per fortuna ci sono... molti modi per lottare contro il terrorismo impegnando in modo alternativo le enormi risorse umane ed economiche oggi assorbite dalla guerra 1. Ratificare tutti immediatamente la convenzione per un tribunale internazionale che persegua e giudichi i responsabili di crimini terroristici e contro l'umanità. E renderlo operativo con la collaborazione delle forze di polizia di tutti i paesi. 2. Applicare con coraggio e rigore le leggi esistenti, per combattere in modo democratico le varie mafie, che sono i principali fiancheggiatori del terrorismo. 3. Limitare drasticamente la vendita di armi (pesanti e leggere) sia agli stati che ai privati, applicando la legge 185 e impedendo traffici illeciti; e riconvertire l'industria bellica. 4. Abolire subito il segreto bancario e i "paradisi fiscali" per individuare e "congelare" tutte le risorse economiche delle mafie e dei terroristi. 5. Impegnarsi per l'abolizione dei servizi segreti, per i legami storici con varie forme di terrorismo e totalitarismo: una vera democrazia è del tutto trasparente. 6. Ricordiamo che ogni giorno 35000 bambini muoiono di fame: dall'11 settembre sono più di due milioni! Occorre togliere al terrorismo il pretesto di lottare per la giustizia e il consenso di popolazioni disperate. Per far questo si può agire, nei paesi che "favoriscono il terrorismo", in vari modi: - smettere di sostenere e riverire le classi dirigenti corrotte ed ultraricche, legate agli interessi della grande economia mondiale; - favorire l'alfabetizzazione e la coscientizzazione dei poveri - sostenere le organizzazioni umanitarie locali, le lotte di liberazione delle donne, i partiti democratici sovente perseguitati (anche dando rifugio politico ai loro leader) - finanziare progetti di sviluppo locali, decentrati, con forti ricadute sociali, creando a questo scopo un fondo costituito attraverso la tassazione di tutte le transazioni e speculazioni finanziarie. - smettere le politiche di embargo che si ritorcono drammaticamente sulle popolazioni. 7. Impegnarsi per la soluzione del conflitto arabo-israeliano, fonte di profonde umiliazioni e disperazione, terreno di coltura di fanatismo e terrorismo 8. Far funzionare l'ONU, riformandola in modo da sottrarla al ricatto delle nazioni più forti e dotandola di effettive forze di polizia internazionale. 9. Promuovere scambi culturali, dialogo, conoscenza, nel rispetto delle differenze. Alba, 5 novembre 2001 Documento in fase di discussione nel "Coordinamento Gruppi per una Giustizia Solidale" c/o Cooperativa Quetzal, Corso Langhe 17 ++++++++++++++++++++++++++ LETTERA A CIAMPI Al Presidente della Repubblica on. Carlo Azeglio Ciampi Palazzo del Quirinale, 00186 Roma Signor Presidente della Repubblica, se l'Italia si dichiara in guerra, io non sono con questa Italia. Non è lecito a me cittadino obbedire a questa decisione che non produce giustizia e sicurezza, ma vendetta indiscriminata e maggiore pericolo. La guerra non realizza la giusta solidarietà alle vittime dell'11 settembre, ma causa tante nuove vittime innocenti, nuovi immensi dolori e prolunga la dannata catena di odio e vendetta. Il governo non sa vedere le alternative giuste e sagge alla guerra, e cade nella trappola della violenza. La guerra, lungi dallo stroncarlo, imita e favorisce il terrorismo. E' mio primario dovere umano e civile dissociarmi ed oppormi, in tutti i modi nonviolenti possibili, a questa decisione immorale, illegittima e folle. Questa protesta è un nuovo appello fiducioso a Lei in quanto primo garante della nostra Costituzione giusta e pacifica che obbliga l'Italia, cioè noi tutti, a "ripudiare la guerra (...) come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Firma: Indirizzo postale completo
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