libro "La paura e l'utopia"



E' uscito il libro

"La paura e l'utopia. Saggi sulla comunicazione politica contemporanea"

Edizioni "Punto Rosso" - Archivio Storico "Marco Pezzi", pp. 240, L. 25.000

E' possibile acquistare il libro versando L. 25.000 sul conto corrente
postale N. 25781402, intestato all'Archivio Storico "Marco Pezzi", C.P.
1125, 40100 Bologna

Indice del libro

Giuseppe Faso
La riproduzione del razzismo.
I mass media e la costruzione dell'emergenza immigrazione

Walter Peruzzi
L'informazione di guerra

Pina La Villa
La parola che uccide.
La controinformazione antimafiosa e la rivista "I Siciliani"

Luciano Cheles
Dalla donna-angelo a Alessandra Mussolini.
L'immagine femminile nella propaganda della destra parlamentare

Sergio Dalmasso
Il "Che": immagini e letture

Franco Bergoglio
Breve storia del jazz "politico" negli anni sessanta

Brunella Manotti
L'autunno caldo di "Rivolta cristiana".
Cultura e politica nel gruppo di Gioventù Aclista di Parma

Fabrizio Billi
Da Dozza a Guazzaloca.
Cinquant'anni di propaganda per le elezioni del Comune di Bologna


Solitamente, quando in Italia si parla di propaganda politica, si finisce
sempre per parlare di televisioni, di "par condicio", di Berlusconi e del
potere condizionante delle sue televisioni.
Con questa raccolta di saggi su diversi aspetti della propaganda politica
nell'età contemporanea, abbiamo voluto affrontare l'argomento considerando
aspetti della comunicazione politica abitualmente un po' trascurati, ma che
riteniamo importanti.
Innanzitutto, i saggi di Giuseppe Faso e Walter Peruzzi su due questioni
fondamentali dell'età contemporanea: l'immigrazione e la guerra. Il primo
saggio affronta il modo in cui i mass-media ed alcuni politici
"costruiscono" l'emergenza immigrazione. Il secondo analizza come i
dirigenti politici e militari dei paesi occidentali, degli Usa in primo
luogo, hanno cambiato negli anni il modo di "comunicare la guerra", per
renderla accettabile alla popolazione e non suscitare l'ostilità che aveva
trent'anni fa suscitato la guerra in Vietnam.
Il saggio di Pina La Villa analizza l'esperienza della rivista "I
Siciliani", il cui direttore Giuseppe Fava fu capace di rompere consolidati
stereotipi nello scrivere della Mafia.
Il saggio di Luciano Cheles considera come si è modificata nel cinquantennio
repubblicano l'immagine femminile nella propaganda della destra (Msi, An,
Fn, Ms-Ft), una immagine che vede nel corso degli anni elementi che
permangono (e che risalgono ancheagli anni del Fascismo) ed elementi di
modernità, dalla donna-angelo, appunto, alla pin-up come Alessandra
Mussolini.
Il saggio di Sergio Dalmasso analizza un "classico" elemento della
propaganda politica: Ernesto "Che" Guevara, mentre Franco Bergoglio
ripercorre la storia, tanto interessante quanto solitamente ignorata, del
jazz "politico" negli anni sessanta.
Infine, due saggi su due aspetti locali, ma che hanno una valenza più
generale. La vicenda della rivista del gruppo di "Gioventù Aclista" di
Parma, vicenda emblematica perchè indicativa del cambiamento di valori
politici e del modo di comunicarli di molti gruppi cattolici nell'Italia
dell'inizio degli anni settanta. E poi la storia delle campagne elettorali
per il Comune di Bologna, che analizza i mutamenti delle strategie
comunicative del Pci e dei partiti del centro-destra; una vicenda
interessante, che vede un ribaltamento delle strategie comunicative: il Pci
dagli anni cinquanta ha una propaganda imperniata non sull'ideologia, al
contrario della Dc che insiste sempre sulla crociata anti-comunista. Negli
anni novanta è invece Guazzaloca a chiedere un voto non di appartenenza
ideologica, mentre il Pds non riesce più a convincere gli elettori di essere
il partito di tutti i bolognesi, al di là degli schieramenti.
Si tratta di una raccolta di saggi che non hanno la pretesa di offrire una
panoramica ed una interpretazione complessiva di come si è modificata la
comunicazione politica contemporanea, ma si tratta di saggi che
approfondiscono  argomenti solitamente ignorati o analizzati
superficialmente.
Due delle caratteristiche di fondo, comuni a molta parte della propaganda
politica contemporanea, crediamo di averle individuate nell'utopia e nella
paura. nella paura. L'utopia, intesa come speranza di un mondo migliore, di
cui trattano per esempio il saggio sulla comunicazione antimafiosa (una
comunicazione caratterizzata dalla visione di una società migliore perchè
libera dalla Mafia) ed il saggio su Che Guevara, la cui figura è divenuta
un'icona contemporanea dell'utopia e della speranza di riscatto degli
oppressi. La paura è sempre stata molto presente nella propaganda politica
contemporanea. Ieri, la paura del comunismo, dell'invasione dei carri armati
sovietici, oggi la paura della criminalità, degli immigrati, dell'invasione
dei neri e degli slavi.


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