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Campagna "L'Italia è in guerra. Io no"
- Subject: Campagna "L'Italia è in guerra. Io no"
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Mon, 5 Nov 2001 09:03:30 +0100
Ai politici di Ulivo e Margherita. L'Italia è in guerra. Date un senso alla vostra esistenza politica, negando il consenso in Parlamento. Grazie a Dio, l'Italia non è compatta in questa decisione. Tutt'altro. Nonostante la retorica conformista e servile che già risuona dalle grosse trombe. La guerra è sempre vergogna e fallimento della politica. O la guerra, o la politica. Siamo contro la guerra per la stessa identica ragione per cui siamo contro il terrorismo. Infatti la guerra imita e incrementa il terrorismo, riaffermandone la logica sprezzante della vita. L'intelligenza politica consiste tutta nel vedere e creare alternative all'uso della morte. Ci sono alternative, se volete vederle! L'Occidente, con questa guerra insensata - mirante solo al petrolio, per prolungare nel tempo un modello non universalizzabile, perciò iniquo ed esplosivo - nega il meglio dei propri valori e ribadisce la somma dei propri errori e colpe. Così si prepara il peggio del peggio. Pensateci. Siate liberi. Vi comunico in calce la lettera a Ciampi scritta ieri pomeriggio e proposta attraverso le mailing-list. Già ieri sera diversi altri l'hanno inviata a Ciampi. Salvate il vostro onore politico. Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it ------------------------------ Torino, 4 novembre 2001 Propongo di scrivere in tanti, in forma personale, al Presidente della Repubblica on. Carlo Azeglio Ciampi (Palazzo del Quirinale, 00186 Roma; con francobollo da 800 lire, perché non c'è più la franchigia: oppure presidenza.repubblica at quirinale.it, con firma completa di indirizzo stradale, altrimenti il messaggio viene respinto) questa lettera, che io ho già spedita: Signor Presidente della Repubblica, come Le anticipai già il 13 settembre, oggi che l'Italia si dichiara in guerra, io non sono con questa Italia. Non è lecito a me cittadino obbedire a questa decisione che non produce giustizia e sicurezza, ma vendetta indiscriminata e maggiore pericolo. La guerra non realizza la giusta solidarietà alle vittime dell'11 settembre, ma causa tante nuove vittime innocenti, nuovi immensi dolori e prolunga la dannata catena di odio e vendetta. Il governo non sa vedere le alternative giuste e sagge alla guerra, e cade nella trappola della violenza. La guerra, lungi dallo stroncarlo, imita e favorisce il terrorismo. E' mio primario dovere umano e civile dissociarmi ed oppormi, in tutti i modi nonviolenti possibili, a questa decisione immorale, illegittima e folle. Questa protesta è un nuovo appello fiducioso a Lei in quanto primo garante della nostra Costituzione giusta e pacifica che obbliga l'Italia, cioè noi tutti, a "ripudiare la guerra (...) come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it
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