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Fw: Lettera da un'amica palestinese
- Subject: Fw: Lettera da un'amica palestinese
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Mon, 29 Oct 2001 19:01:55 +0100
Per voi tutti notizie di prima mano dalla palestina da una ragazza che vive la tragedia di un popolo allo stremo! Cari amici, Sono spiacente di non scrivervi da tanto tempo su quello che sta accadendo in Palestina. Non avevo l'energia per farlo. Ma questa settimana e specialmente la scorsa notte sono avvenute cose così pazzesche che io dovevo scrivervi e dirvi qualcosa sulle cose disumane degli israeliani che hano ucciso tre giovani palestinesi che erano leader di Fateh, mettendo una bomba nella loro auto. I tre stavano visitando la casa di parenti che avevano già perso un figlio, che era stato ucciso da un colono israeliano mentre lavorava a Gerusalemme. Ahmed Ubaiyyat è stato ucciso a coltellate da un colono isreaeliano dopo aver lasciato il suo lavoro a Gerusalemme. I tre giovani sono bruciati nella loro auto. Dopo la notizia della loro morte è iniziato subito il bombardamento simultaneamente a Beit Jala, Bethlehem e Beit Sahour at the same time. Diversi carri armati hanno occupato il campo profughi Aida e hanno distrutto tutte le auto che erano parcheggiate lungo la strada. Nel campo profughi Azza (Beit Jibrin) un carro ar,mato e diversi cecchini israeliani sparano dall'Hotel Inter Continental Hotel, dal Paradise hotel e hanno anche arrestato il proprietario del Bethlehem Hotel che era solo nel suo albergo. Allo stesso tempo diversi carri armati israeliani hanno invaso Bei Jala. I colpi dei cannoni dei carri armati vengono sparati ininterrotamente giorno e notte. Poche ore fa sei enormi carri armati sono passati vicino alla mia casa, in direzione del centro di Beit Jala. Le mie nipotine Renata e Celinahann iniziato a piangere istericamente quando hanno visto e udito i carri armati Io ho chiamato Khaled dal Teatro Inad dicendo a lui e al mio amico George e alla sua famiglia dei carri armati affinchè potessero prendere i loro figli e correre via prima che i carri armati raggiungessero la loro area. Khaled che ha un neonato di sei mesi. La volta precedente in cui Beit Jala fu invasa sua moglie dovette saltare da un muro di due metri per fuggire con suo figlio. Il neonato continuò ad avere la febbre per lungo tempo dopo quel fatto. Ho anche telefonato alla famiglia di Sami per accertarmi che tutto fosse ok. La madre di Sami mi ha detto che si sono dovuti nascondere giorno e notte, e che suo figlio Tareq è stato nuovamente colpito. Lei era preda del panico e non riusciva a fare nulla in casa. Pochi minuti dopo tre persone sono state uccise dai proiettili israeliani, una giovane donna, Mariam Subeih, di 35 anni, dal villaggio Al-Khader village. Stava andando a casa, dopo essersi accertata delle condizioni dei suoi genitori, quando è stata colpita a morte. Un giovane del campo profughi Aida, di 25 anni, Abdel Qader Abu Srour è stato colpito al cuore mentre era a casa. .E un giovane di 20 anni, Musa George Eid della mia città di Beit Jala è stato colpito alla gola mentre era seduto a casa sua, al secondo piano. Il pesante cannoneggiamento continua da differenti lati di Beit Jala, Bethlehem e Beit Sahour. Più di 30 carri armati israeliani sono distribuiti tra Beit Jala e Bethlehem secondo le fonti d'informazione israeliana. Io sono terrorizzata da quello che potrà accadere questa notte, e da quanta gente potrà essere uccisa. Naturalmente io so che voi potreste essere seduti e guardare le notizie nel vostro paese da diversi mezzi d'informazione televisivi, come CNN e BBC e altri che riportano che i carri armati israeliani hanno sparato contro palestinesi armati. Credtemi, i tre che sono stati uccisi oggi e la ragazzina assassinata a Jenin mentre usciva da scuola non era armata. La gente sta seduta in casa terrorizzata per la sua vita e quella delle loro famiglie e dei loro figli. Natualmente la vita dei palestinesi non vale niente per il governo Statutnitense e per gli altri governi occidentali comparata alle vite israeliane. Ma per Dio la vita di ognuno ha la medesima importanza, sia esso pellerossa, palestinese, afghano o americano. Vi prego di pregare affinchè avvenga un miracolo capace di fermare quello che accade in Palestina, perchè l'azione umana non è in grado di farlo. Amore a tutti coloro che si prendono cura dei cuori. Dio vi benedica. Marina Barham ===== INAD Center for Theater and Arts P.O.Box 115, Beit Jala Palestine Telefax: +972 2 276 6263, Mobile: +972 52 609 569 Email: inad38 at yahoo.com Contact Person: Marina Barham
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