Re: Ma cosa vuol dire sceicco islami



Scusate, ma per il bene che penso vogliamo tutti alla pace e 
alla tolleranza, dobbiamo intenderci altrimenti rischiamo di 
partire bene e finire male.
Sul titolo dell'articolo, è chiaro che e' un titolo ad effetto 
ma in ogni caso non e' scritto da nessuna parte che giornalista 
in kefiah sia un titolo negativo o dispregiativo, si vuole solo 
indicare in modo immaginifico una immedesimazione totale ed 
acritica, come un travestimento culturale.
Pertanto, perchè prendersela tanto?
Anche il tono della tua risposta non mi sembra molto (pacifista) 
a tono con il tema di questa lista, lo dico solo perche' 
dobbiamo imparare tutti a rispettarci.
Poi, ed e' la cosa per me piu' importante, a proposito della 
causa palestinese, occorre condannare tutti i tipi di violenza 
che insaguinano la Palestina, quella israeliana e quella 
palestinese. Bisogna lavorare sui punti di contatto, su quelli 
d'incontro e non guardare solo quelli che dividono, bisogna 
guardare a quegli uomini, palestinesi ed israeliani, che gia' 
lavorano per questo ed aiutarli.
La pace comincia dal nostro piccolo, dalla nostra vita di tutti 
giorni e dai nostri rapporti tra uomini.

Salve a tutti
Iolanda Della Monica


> Mi meraviglio di trovare messaggi del genere su una mailing 
list pacifista.
> Cari amici, la lingua non è neutrale. L'uso dei termini denota 
molte volte
> non solo una violenza verbale.
> Per caso, è un assassino feroce un giornalista in kefiah? La 
kefiah è un
> simbolo negativo? da quando?
> Io sono arabo, sono giornalista e per di più mi metto la 
kefiah. Questo, per
> caso, offende qualcuno o sminuisce il mio operato. Il 
buonsenso dice di no.
> Poi il termine sceicco ha diverse accezioni. Una anche di 
valenza negativa,
> a causa anche della ricchezza petrolifera e la vita da ricchi 
senza merito
> che alcuni regnanti hanno. Una traduzione più corretta sarebbe 
stata uomo di
> religione, teologo, religioso ecc...
> 
> Entrando in merito all'episodio, penso che non si possa dare 
un giudizio
> così tranciante da un singolo avvenimento. Chi vuole criticare 
la linea
> editoriale del programma di Santoro, che lo faccia 
direttamente, senza giri
> di parole e sotterfugi. Anche io potrei raccontare decine e 
decine di
> episodi in cui sono stato contattato da redazioni 
giornalistiche   TV, Radio
> e carta stampata, ma quando ho chiarito come la penso, hanno 
declinato
> l'invito. Questo, però, non deve scandalizzare nessuno.
> 
> Quello che capisco, da questo attacco contro la trasmissione 
di Santoro, è
> che certi settori della società italiana non vedono di buon 
occhio il fatto
> che si dia la parola anche direttamente e liberamente ai 
palestinesi; che si
> possa spiegare pacatamente che i palestinesi chiedono il 
diritto alla
> libertà, non vogliono vivere sotto l'occupazione militare 
israeliana.
> 
> Anche partendo dalle nostre convinzioni nonviolente, anzi 
proprio per quelle
> convinzioni, dovremmo fare qualche cosa per alleviare le 
sofferenze del
> popolo palestinese, il cui territorio autonomo è stato di 
nuovo occupato dai
> carri armati israeliani.
> 
> Un abbraccio a tutti
> Farid Adly
>