Felice anno nuovo e'... 1984 (fwd)



Da: tactical at tmcrew.org  
Il:  19 Ott 2001 - 14:48  
Oggetto:  [tacticalmedialist]Felice anno nuovo e'... 1984
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tratto e tradotto da: http://www.commondreams.org/views01/0922-07.htm


Pubblicato Sabato 22 di settembre 2001
La direzione Orwelliana di Bush
Felice Anno Nuovo: é 1984
di Jacob Levich


Diciasette anni dopo di quanto si aspettava, 1984 é arrivato. Nel suo discorso al Congresso martedi, George Bush ha efficacemente dichiarato guerra permanente - guerra senza limiti temporali e geografici; guerra senza scopi chiari; guerra contro un nemico vagamente definito e costantemente mobile. Oggi é Al-Qaida; domani potrà essere l'Afganistan; il 
prossimo anno, potrà essere l'Iraq o Cuba o la Cecenia.

Chiunque abbia letto 1984 alle scuole superiori non potrebbe non sentire un debole campanello di allarme. Nel classico desolato di George Orwell, lo stato totalitario di Oceania é perennemente in guerra con l'Eurasia e l'Estasia. Nonostante il nemico cambi periodicamente, la guerra é permanente; il suo vero scopo é di controllare i dissensi e di sostenere la 
dittatura nutrendo la paura e l'odio del popolo.

La guerra permanente destituisce ogni aspetto dell'autoritario programma del "Big Brother" (Grande Fratello), autorizzando la censura, la propaganda, la polizia segreta, e le privazioni. In altre parole, é terribilmente conveniente.

E opportunamente terribile, il discorso allarmante di Bush puntato verso un nemico indistinto che si nasconde in più di 60 paesi, inclusi gli USA. Ha annunciato una politica che usa il massimo della forza contro qualsiasi individuo o nazione da lui designata nostra nemica, senza un pretesto di legge internazionale, di un processo scaduto, o di un debattito democratico.

Ha esplicitamente avvertito che la maggior parte della guerra sarà condotta in segreto. Ha rifiutato le negoziazioni come strumento di diplomazia. Ha anunciato crudamente che ogni paese che non si sottomette alle richieste degli USA sarà considerato un nemico. Ha proclamato la creazione di un 
potente nuovo livello di polizia di stato chiamato "Office of Homeland Security" (Ufficio di Sicurezza della Patria). Orwell non avrebbe trovato un nome migliore.

Diventando affabile ("Ya know what?") e freddamente bellicoso ("O state con noi, o state con il terrorismo"), Bush entra comodamente nel ruolo del Grande Fratello, che ha bisogno di essere amato e contemporaneamente 
temuto. Nel frattempo, la sua amministrazione ha agito velocemente per realizzare i principi di gestione di Oceania:

GUERRA É PACE. Una guerra incurante che porterà probabilmente un ciclo mortale di rappresaglie, e che ci é stata venduta come mezzo per garantire la nostra sicurezza. Intanto, siamo stati istruiti per accettare la guerra permanente come un fatto quotidiano. Mentre l'inevitabile strage degli innocenti si spiega oltremare, noi pensiamo a "vivere le nostre vite e ad abbracciare i nostri bambini."

LIBERTÁ É SCHIAVITÚ. "La libertà stessa é sotto attacco," dice Bush, e ha ragione. Gli americani sono sul punto di perdere molte delle loro care libertà nella pazzia di una legislazione paranoide. Il governo propone di controllare i nostri telefoni, di leggere le nostri email e di impadronirsi 
dei registri delle nostre carte di credito senza ordine del tribunale. 
Cerca di ottenere l'autorità per detenere e deportare immigrati senza causa o processo. Propone di usare agenti per spiare i cittadini americani. Per salvare la libertà, i guerrafondai vogliono distruggerla.

L'IGNORANZA É FORZA. La "nuova guerra" americana contro il terrorismo sarà combattuta con una segretezza senza precedenti incluso, afferma il Pentagono, dure e pesanti restrizioni come non si vedevano da anni. 
Intanto, la storia pietosa dell'imperialismo americano - collaborazioni con terroristi, guerre sanguinarie per procura contro civili, sostituzioni illegali di governi democratici con dittature corrotte - il cui accesso é rigorosamente vietato ai media principali. In modo da indebolire la nostra determinazione, non ci é permesso di comprendere le ragioni che stanno sotto ai crimini raccapriccianti del 11 di settembre.

Il discorso definitivo della presidenza di Bush punta verso un futuro Orwelliano di guerra infinita, menzogne di convenienza, e un controllo sociale onnipresente. Ma diverso dal destino del protagonista di 1984, noi abbiamo ancora spazio in abbondanza per manovrare e molte strade per resistere.

É il momento di parlare e di agire. Tocca a noi adesso portarlo sulle strade, portando un messaggio chiaro a nostri guerrafondai: Noi non amiamo il Grande Fratello.

Jacob Levich (jlevich at earthlink.net) é uno scrittore, editore, e attivista 
che vive nel Queens, New York. 

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