I: DON TONINO BELLO: NOI, COSTRUTTORI DI FAME



INVIO DI NUOVO QUESTO SCRITTO DI DON TONINO BELLO(1992)

IL 12 AGOSTO 2001 AVEVO SCRITTO:

"Invio per conoscenza questo editoriale poiché - nel clima di questi
giorni, dopo il G8 di Genova, dopo le polemiche sulla FAO - mi sembra uno
scritto estremamente attuale e che può indurre tutti noi a riflettere, oggi
a nove anni di distanza da quando fu pubblicato.

Shalom a tutti, ma proprio a tutti...specie a chi non crede al valore della
"non violenza" ...a chi crede invece ed enuncia il concetto della "guerra
giusta" ...e cosette simili... Domenico Manaresi"

OGGI , IN QUESTO CLIMA DI "GUERRA GIUSTA" MI SEMBRA PIU' CHE MAI UNO
SCRITTO PROFETICO.

E SCRIVO DI NUOVO:

Shalom a tutti, ma proprio a tutti...specie a chi non crede al valore della
"non violenza" ...a chi crede invece ed enuncia il concetto della "guerra
giusta" ...e cosette simili... Domenico Manaresi


---------------------
Mittente:
Domenico Manaresi
Via Pietro Gubellini, 6
I-40141 Bologna
Tel&Fax: (39) 051-6233923
cellulare: 333-9082141 oppure 360-588695
e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it

----- Original Message ----- From:DOMENICO MANARESI
To:RECIPIENT LIST SUPPRESSED
Sent:Sunday, August 12, 2001 1:04 PM
Subject:DON TONINO BELLO: NOI, COSTRUTTORI DI FAME



Bologna, domenica 12 Agosto 2001

Tra vecchie carte ritrovo, per caso, un ritaglio di giornale di nove anni
fa: è la prima pagina de "il Manifesto" con data 20 Agosto 1992.

Conservai questo foglio certamente poiché l'editoriale (che "scannerizzo" e
riporto qui di seguito-VEDI ANCHE IN ALLEGATO)) ha la firma di un
personaggio che da tempo seguivo nei suoi scritti, don Tonino Bello, allora
vescovo di Molfetta e presidente di "Pax Christi". Ebbi poi il privilegio
di conoscerlo personalmente nel dicembre 1992durante quella abbastanza nota
"marcia dei 500" in quel di Sarajevo, organizzata da don Albino Bizzotto,
fondatore dell'Associazione "Beati i Costruttori di Pace", marcia di cui
don Tonino - assieme a mons. Bettazzi - fu grande sostenitore e animatore.

Già allora, durante quella settimana trascorsa in Jugoslavia martoriata
dalla guerra, ebbi modo di constatare lo spirito di "profezia"dei cui don
Tonino era portatore: mi sembra, che anche in questo editoriale (scritto
nove mesi prima del suo "ritorno alla casa del Padre" il 20 Aprile 1993)
traspaia questo spirito di "profezia". Come d'altronde in tutte le pagine
dell'indimenticabile don Tonino, anche questo editoriale è scritto con la
sua solita "mestria", direi forse con "poesia" sebbene tratti argomenti non
facili e alquanto tristi.

Invio per conoscenza questo editoriale poiché - nel clima di questi giorni,
dopo il G8 di Genova, dopo le polemiche sulla FAO - mi sembra uno scritto
estremamente attuale e che può indurre tutti noi a riflettere, oggi a nove
anni di distanza da quando fu pubblicato.

Shalom a tutti, ma proprio a tutti...specie a chi non crede al valore della
"non violenza" ...a chi crede invece ed enuncia il concetto della "guerra
giusta" ...e cosette simili... Domenico Manaresi

********************************************************************************
NOI,COSTRUTTORI Dl FAME



DON TONINO BELLO



TRA LE INVOCAZIONI delle litanie dei santi che si cantano ancora oggi in
chiesa, ce n'è una che dice così: "A peste, fame et bello, libera nos
Domine". Liberaci, o Signore, dalla peste, dalla fame e dalla guerra.

Vien da pensare che, più che da un uomo di Dio, sia stata compilata da una
commissione di sociologi. Perché, rapida come un telegramma, riassume
interminabili trattati sulla fenomenologia delle interconnessioni tra armi,
miseria, droga e tutti gli altri accidenti che ci tolgono la pace.Forse
dovremmo sorridere meno delle giaculatorie. Di queste frecce veloci, cioè,
che vanno verso il cielo. Se non ce la sentiamo di usarle come preghiera
potrebbero servirci almeno come modello di analisi.

La peste, la fame e la guerra, appunto. Le loro idre stanno funestando,
tutte tre assieme, gli ultimi scampoli di ferragosto. E, una volta
dribblate le vicende di W.Allen, i problemi di Funari e lo spettro
reviviscente di Maradona, atterriscono i lettori da tutte le righe del
giornale.

Anzitutto la peste. Non quella bubbonica. Ma quella che lascia i segni di
ben altri lividi: la droga. In questi giorni, sequestri a quintali in ogni
angolo di porto. Turbe di giovani travolti dalla bufera. Genitori
distrutti, senza approdi di speranza al loro tormento. Corteggio di
violenze, che germogliano su questa libidine dell'assurdo. Esplosione di
criminalità legata agli osceni mercati di morte. Rituali tenebrosi, che la
diaspora livida delle siringhe evoca all'alba...

E poi la guerra. Questa guerra disumana dei Balcaniche, alle consuete
scenografie delle madri che si disperano e dei roghi che crepitano sulle
macerie di antiche civiltà, aggiunge i fotogrammi dei lager dove la gente
viene sterminata con allucinante premeditazione. Questa guerra contro cui
le nostre ambiguità riduttive, le approssimazioni di comodo le reticenze
dettate dalla paura di apparire troppo ingenui ... non ci hanno fatto
gridare con più coraggio, con maggiore tempestività e senza sconti di
copertina.



E infine la fame. Quando fino a ieri dicevamo che ci sono cinquanta milioni
di persone che muoiono ogni anno per mancanza di cibo si poteva anche
rimanere indifferenti di fronte a questa aritmetica della miseria. Ma oggi
che perfino i rotocalchi rosa riproducono lo smarrimento delle madri della
Somalia che stringono figli smagriti a seni senza latte, non possiamo più
continuare a vivere come prima. I fantasmi di questi infelici dovrebbero
perseguitarci come l'ombra diBanquo perseguitava Macbeth. E le fugaci
zoomate dei teleschermi su queste larve di umanità dovrebbero bloccarci la
digestione.



SOMALIA: terra disperata, dove la bomba "M" (miseria) sta mietendo più
vittime della bomba "H". Somalia: pista obbligatoria per l'atterraggio
della nostra attenzione sul pianeta della fame. Somalia: provocazione per
tutti coloro che si sono comodamente sistemati al banchetto della vita.

Perché non sono i coperti che mancano sulla mensa. Sono i posti in più che
non si vogliono aggiungere a tavola!



E' ora di muoversi. E' già scattata la catena della solidarietà, e va dato
atto a tanti organismi umanitari, alla Caritas in primo luogo, del coraggio
con cui stanno sfidando le nostre pigrizie balneari.

Ma non vorremmo che le nostre fossero risposte date solo agli assalti
emotivi, pagando il pedaggio al sentimento con l'"una tantum" di una buona
offerta per i diseredati africani.

La tragedia della Somalia ci obbliga a prendere sul serio uno slogan di
qualche anno fa che diceva: contro la fame, cambia la vita! Convèrtiti,
cioè. Metti da parte l'egoismo. Rifiuta l'idolatria del danaro. Guàrdati
dal demone perverso dell'accaparramento. Battiti perché cambino certe leggi
che regolano il mercato. Favorisci col tuo impegno l'avvento di un nuovo
ordine economico internazionale.

Ma questa tragedia ci impegna anche a reagire con coraggio nei confronti di
tutte quelle forme di cooperazione internazionale in cui non si faccia leva
sulla crescita autonoma dei popoli. Se l'epilogo di una lunga storia
d'impegno finanziario dell'Italia col governo della Somalia è questo,
allora c'è da rivedere criticamente una formula tanto enfatizzata, ma che
alla fine non si è discostata gran che dai moduli del più ripetitivo e
interessato colonialismo.

A questi due cambi di mentalità dobbiamo volgere l'attenzione nel prossimo
futuro. Con atteggiamento pensieroso e gravido di progetti, oltre che
commosso.

Senza questo atteggiamento tutti gli altri discorsi sulla solidarietà
risulteranno ambigui. Se pure non si porteranno dentro i germi
dell'egoismo, destinati tristemente a produrre "fiori del male" in un
deserto di violenza.



DON TONINO BELLO*



*Vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi







Mitt. Domenico Manaresi- via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it


---------------------
Mittente:
Domenico Manaresi
Via Pietro Gubellini, 6
I-40141 Bologna
Tel&Fax: (39) 051-6233923
cellulare: 333-9082141 oppure 360-588695
e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it