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Un appello che vi preghiamo di sottoscrivere ed inviare
- Subject: Un appello che vi preghiamo di sottoscrivere ed inviare
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 28 Sep 2001 02:12:08 +0200
UN APPELLO CHE CHIEDIAMO DI SOTTOSCRIVERE ED INVIARE ALLE RAPPRESENTANZE ISTITUZIONALI * Premessa Il seguente appello e' gia' stato inviato, sottoscritto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, alle massime autorita' dello Stato, a molti mezzi d'informazione e, tra alcune migliaia di altri destinatari, a tutte le questure d'Italia. Sottoponendolo nuovamente all'attenzione di tutti i nostri interlocutori, e particolarmente a tutte le persone interessate che condividano la scelta della nonviolenza come passo fondamentale per opporsi limpidamente alla guerra e al terrorismo e per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana ancora una volta minacciata, proponiamo che lo sottoscrivano e lo inviino: - al Presidente della Repubblica (presidenza.repubblica at quirinale.it); - alle istituzioni ed ai rappresentanti istituzionali cui riterranno opportuno rivolgersi (dal Parlamento ai Comuni); - ai mezzi d'informazione; - alle altre strutture, associazioni e persone che riterranno interessate. La caratteristica di questo appello rispetto a molti altri che circolano in questi giorni e': - che qui non si propone una mera dissociazione individuale dalla guerra, ma un'assunzione di responsabilita' personale e collettiva nel cercare di impedirla; - che qui non si supplicano potenti sordi, ma si fa presente a chi volesse sciaguratamente violare la legalita' costituzionale la nostra volonta' di lottare nonviolentemente per difendere la legge fondamentale del nostro ordinamento; - e' un atto di responsabilita', un impegno e un invito all'azione per salvare vite umane e difendere la legalita', lo stato di diritto, la democrazia sia formale che sostanziale. Fin d'ora ringraziamo, davvero dal profondo del cuore, tutti coloro che vorranno aderire a questo appello e diffonderlo ulteriormente. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 27 settembre 2001 * * * * Appello Al Presidente della Repubblica e ad altri interlocutori Egregi signori, con la presente vorremmo sottoporre alla vostra attenzione quanto segue: 1. il diritto internazionale non contempla il diritto di uno stato di scatenare una guerra contro un altro stato o piu' stati adducendo a pretesto il fatto che sul suo o loro territorio si trovino gruppi criminali. Secondo tale ragionamento essendoci in Italia organizzazioni mafiose qualunque stato potrebbe aggredire il nostro paese. 2. La Costituzione della Repubblica Italiana non consente al nostro paese di partecipare a una guerra di aggressione. La partecipazione o il sostegno italiano a una guerra di aggressione e' quindi impossibile, ed un governo che tale partecipazione o sostegno disponesse si collocherebbe fuori della legalita', ed un Presidente della Repubblica che tale partecipazione o sostegno avallasse commetterebbe il delitto di alto tradimento. 3. Scatenando una guerra condotta attraverso uccisioni di massa (ed ogni guerra contemporanea costitutivamente e' cosi') si riprodurrebbe l'azione dei terroristi e si favoreggerebbe e proseguirebbe il loro disegno criminale e disumano. Chi promuovesse o prendesse parte a una tale guerra si farebbe complice e seguace dei terroristi, si farebbe terrorista a sua volta. 4. Pertanto siamo a richiedervi di rispettare la legge fondamentale del nostro ordinamento, cui avete giurato fedelta', e di esprimere l'opposizione assoluta del nostro paese ad ogni eventuale azione di guerra. Nella sciagurata ipotesi che una guerra venisse scatenata, che il governo italiano decidesse la partecipazione ad essa del nostro paese, che il Parlamento italiano non la respingesse, e che il Presidente della Repubblica Italiana non la impedisse, a fronte di questa condotta illegale e criminale, ed effettualmente golpista, il cui esito sarebbe di contribuire a provocare stragi e la violazione della legalita' nel suo fondamento costituzionale, ebbene, fin d'ora vi dichiariamo che: a) ci opporremo alla guerra e ci impegneremo sia per salvare delle vite umane innocenti in pericolo, sia in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana, dello stato di diritto, della legalita' e della democrazia; b) chiameremo l'intero popolo italiano ad opporsi alla guerra illegale e criminale; c) agiremo contro la guerra, contro il terrorismo, ed in favore della legalita' e dei diritti umani, unicamente secondo modalita' rigorosamente nonviolente, del tutto opposte ad ogni forma di violenza fisica, psicologica ed anche solo verbale; col massimo impegno intellettuale e morale per ricondurre tutti alla ragione e al rispetto del diritto e della legalita', col massimo impegno concreto per contrastare operativamente la guerra e per ottenere il ripristino della legalita' costituzionale. Ed in particolare agiremo: I. Con l'azione diretta nonviolenta: per opporci alla guerra ed ai suoi apparati, cercando di mettere le strutture militari e tutte le attivita' connesse alle armi (produzione, commercio, uso) in condizioni di non poter agire, e quindi in condizioni di non nuocere all'incolumita' e alla vita di esseri umani; II. Con la disobbedienza civile di massa: chiamando tutti i cittadini, ed in primo luogo tutti i pubblici dipendenti e gli operatori di servizi di pubblica utilita', a noncollaborare con la guerra, ad opporsi alla violazione della legalita', a negare il consenso a una decisione golpista e stragista; III. Con lo sciopero generale: per bloccare l'economia, la macchina amministrativa e il paese, e costringere quel governo, quel Parlamento e quel Presidente della Repubblica che avessero violato la legalita' costituzionale a prendere atto dell'opposizione popolare ad una decisione illegale e criminale, a recedere dalla loro decisione. Tanto vi annunciamo fin d'ora, come e' proprio della tradizione delle lotte nonviolente, affinche' voi fin d'ora sappiate quale sia la nostra opinione, la nostra determinazione, la nostra azione nel caso che la guerra venisse scatenata e che l'Italia vi prendesse parte. Sperando che la guerra non scoppi, sperando che siate cosi' ragionevoli da non volervi precipitare l'Italia, sperando che sappiate condividere la nostra volonta' di rispettare e difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, lo stato di diritto, la legalita', la democrazia, il diritto di ogni essere umano alla vita, distintamente vi salutiamo, augurandovi una cosciente riflessione e un buon lavoro nell'interesse del paese e dell'umanita', per la pace e per la legalita', contro ogni forma di terrorismo e di criminalita', contro ogni violazione dei diritti umani. Nome, cognome, eventuale qualifica, indirizzo completo * * *
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