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Festa dell'Unità e polemica sullo stand israeliano: altro materiale
- Subject: Festa dell'Unità e polemica sullo stand israeliano: altro materiale
- From: Marco Trotta <mrta at libero.it>
- Date: Sun, 5 Aug 2001 13:01:39 +0200 (added by postmaster at iol.it)
Visto che mi sembra una polemica importante, porto altro materiale per giudicare i fatti. M. _____________________________________________________________________________ Fonte: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Agosto-2001/art48.htm "Io non c'ero" Fassino: "Non ho inaugurato lo stand di Israele alla Festa de L'Unità" Egregio direttore, il manifesto ha pubblicato la notizia secondo cui avrei inaugurato alla festa de L'Unità di Roma uno stand dedicato ad Israele, provocando una astiosa lettera del primo segretario della delegazione palestinese a Roma. La notizia de il manifesto è falsa, così come del tutto infondata e pretestuosa è la polemica che ha voluto provocare. Il 25 luglio alla Festa de L'Unità di Roma, ho partecipato esclusivamente ad un dibattito sul voto del 13 maggio e sul prossimo congresso dei Ds. Né prima, né dopo ho inaugurato alcunché. Non è la prima volta che il manifesto pubblica notizie false su di me, evidente manifestazione di una ostilità preconcetta che scredita soltanto chi la pratica. Chiedo pertanto, la pubblicazione di questa smentita. Piero Fassino Gentile Direttore, l'articolo di Ali Rashid, pubblicato ieri su il manifesto, è pieno di inesattezze e falsità. Da giorni abbiamo chiesto a il manifesto di ascoltare anche la nostra voce, ma si è preferito ignorare l'esistenza di un'altra versione e, visto che va di moda sparare politicamente sui Ds, ci si esercita in questo triste gioco. E' opportuno allora chiarire alcuni punti: a) il 25 luglio l'on. Piero Fassino era presente alla Festa per un dibattito intervista programmato da tempo con il giornalista Stefano Di Michele. L'on. Fassino non ha partecipato ad alcuna inaugurazione di stand. Ogni riferimento a questo fatto è pura menzogna. b) E' falso che la festa abbia dato all'associazione "Italia Israele" uno stand in precedenza assegnato alla delegazione palestinese. Sarebbe stato davvero triste e singolare. Sin dal primo giorno di apertura erano previsti nell'area della festa due stand palestinesi: uno politico e uno commerciale e di cultura araba segnalati entrambi da simboli e bandiere palestinesi. Per sei giorni consecutivi lo stand politico è rimasto chiuso, malgrado le ripetute sollecitazioni della direzione della festa. Non era previsto alcuno stand legato ad associazioni che si rifanno alla cultura ebraica e allo Stato di Israele. c) La direzione della festa, vista anche la non cura dello stand, ha chiesto alla delegazione palestinese di spostarlo in un'altra area per fare posto ad una associazione di disabili. Questo spostamento si è reso necessario perché l'area precedentemente assegnata ai disabili è risultata inaccessibile a coloro che usano sedie a rotelle, essendo la pavimentazione dell'area costituita da sampietrini. La delegazione palestinese, con grande disappunto della direzione della festa, ha scelto di non accettare la nuova collocazione che ospita moltissime altre associazioni, tra cui Italia Cuba, ed ha quindi rinunciato allo stand politico, mantenendo solo lo stand commerciale. E' falso dunque alludere al fatto che la festa abbia chiuso lo stand palestinese. Si sottolinea che chiunque abbia partecipato agli allestimenti delle Feste de l'Unità o abbia fatto il volontario in una festa sa che aggiustamenti e spostamenti di strutture sono, in particolare nei primi giorni, assolutamente di routine. Dare a questa richiesta un valore politico è un fatto puramente strumentale. d) Su sollecitazione di moltissimi visitatori della festa e su richiesta di molte associazioni ebraiche, la direzione della festa ha deciso di concedere all'associazione di amicizia Italia Israele uno stand, che ha aperto il 25 luglio, 10 giorni prima della chiusura della festa. Noi condanniamo con forza la politica irresponsabile del governo Sharon che sta uccidendo ogni speranza di soluzione di pace in medio oriente. Questo, come è noto, non ci fa confondere le responsabilità politiche del governo di Israele con il diritto all'esistenza dello Stato di Israele, che non è certo messo in discussione. e) E' utile chiarire ulteriormente che, malgrado un drammatico incendio abbia distrutto molti stands provocando danni per decine di milioni, la direzione della festa ha sempre ribadito alla delegazione palestinese la disponibilità a tenere aperto uno stand nell'area della festa. Richiesta che finalmente il giorno 30 luglio la Delegazione Palestinese in Italia ha accettato, convenendo durante un incontro con Nemer Hammad che occorreva superare gli equivoci di questi giorni. Questi sono i fatti. L'esistenza di opinioni differenti è legittima e ovvia. Costruire teoremi politici basandosi su ricostruzioni false un po' meno. La direzione della Festa de L'Unità di Roma Se l'on. Fassino non ha inaugurato lo stand dedicato a Israele, ci scusiamo. Tuttavia, un dirigente educato come lui avrebbe dovuto farlo. Sulla polemica con i palestinesi, domani ospiteremo un altro articolo di Ali Rashid. Infine, se Fassino fosse così gentile da inviarci l'elenco delle notizie false che avremmo pubblicato sul suo conto, saremmo felici di leggercele con attenzione. _____________________________________________________________________________ Fonte: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/02-Agosto-2001/art39.htm "Fassino c'era" Ali Rashid, della Delegazione palestinese in Italia: "O era lui o un suo sosia" Gentile direttore, ho letto la replica della direzione della Festa dell'Unità di Roma che si svolge a Ponte Milvio e la smentita dell'on. Piero Fassino e credo che sia opportuno chiarire alcuni punti. 1. Se l'on. Fassino intende per inaugurazione una cerimonia con il dettaglio del nastro da tagliare e la banda musicale, sicuramente quello non è avvenuto. Ma la sera del 25 luglio scorso l'on. Fassino ha fatto una visita specifica ed esclusiva allo "Stand dell'amicizia italo-israeliana", gestito dai funzionari dell'ambasciata di Israele che non è un organismo qualsiasi, ma quello rappresentativo in Italia del governo israeliano guidato dal primo ministro Ariel Sharon, e si è intrattenuto per diverso tempo con loro all'interno dello stesso stand aperto da poche ore. Questo gesto assume un significato politico che non può essere sfuggito all'on. Fassino esponente di punta dei Ds e dell'Ulivo. Tanto più che l'area di quello stesso stand era oggetto da giorni di un contenzioso politico apertosi tra la direzione della Festa dell'Unità e i palestinesi che, richiesti di lasciare lo stand, alla fine avevano deciso di abbandonare per protesta la manifestazione stessa. Sostenere, come lui fa, di non essere mai stato a nessuno stand significa smentire decine di testimonianze dirette. Forse - azzardiamo una spiegazione - ci troviamo di fronte ad un sosia dell'on. Piero Fassino che gira per la Festa dell'Unità. Se fosse così, saremmo davvero contenti di esserci sbagliati. 2. Invece, per quanto riguarda la direzione della Festa dell'Unità, mi astengo dal cadere in ua ricostruzione, pure possibile, tecnico-organizzativa dei fatti in questione che comunque metterebbero in secondo piano il significato politico dell'intera vicenda, e non mi permetto di scivolare su un terreno di scontro verbale ad un livello che non mi appartiene. L'intento di tutti i compagni palestinesi è di giungere ad un chiarimento politico, anche perché siamo molto interessati alla qualità di questo scontro - se di scontro si tratta - e del suo linguaggio. 3. La soluzione tentata, alla fine, in questi ultimi giorni dalla direzione della Festa dell'Unità di trasformare lo stand commerciale in uno di solidarietà non cambia nulla, il problema politico rimane: quello commerciale è esistito per una rappresentanza individuale di un singolo compagno palestinese. Resta il problema aperto con la Delegazione palestinese. 4. Politicamente e a nome dei compagni palestinesi apprezziamo, finalmente, la forte condanna espressa contro la politica irresponsabile del governo Sharon. Per quanto riguarda il rapporto con Israele, noi abbiamo partecipato a numerose iniziative con rappresentanti ufficiali d'Israele o delle forze politiche israeliane progressiste. Continueremo a farlo. Nessuno mette in discussione il diritto d'Israele ad esistere, se non Israele stesso con la sua politica aggressiva e il non rispetto della legalità internazionale di cui fa parte e che gli dà legittimità. Ricordiamo che anche il Cile comandato dal dittatore Pinochet e il Sudafrica governato dal regime razzista dell'apartheid avevano "diritto ad esistere", ma nessuno al mondo avrebbe mai immaginato che forze democratiche e di sinistra potessero organizzare uno stand per loro in una Festa dell'Unità. 5. Colgo l'occasione per rinnovare il nostro ringraziamento a il manifesto che negli ultimi anni ha rappresentato in Italia la voce dei meno forti che non hanno la forza di far sentire la propria voce e ci rendiamo responsabili, in prima persona, della ricostruzione dei fatti così come è stata correttamente rappresentata da il manifesto e che confermiamo. Ali Rashid Primo segretario della Delegazione palestinese in Italia
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