Festa dell'Unità e polemica sullo stand israeliano: altro materiale



Visto che mi sembra una polemica importante, porto altro materiale per
giudicare i fatti. M.

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Fonte: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Agosto-2001/art48.htm

"Io non c'ero"
Fassino: "Non ho inaugurato lo stand di Israele alla Festa de L'Unità" 

Egregio direttore, il manifesto ha pubblicato la notizia secondo cui avrei
inaugurato alla festa de L'Unità di Roma uno stand dedicato ad Israele,
provocando una astiosa lettera del primo segretario della delegazione
palestinese a Roma.
La notizia de il manifesto è falsa, così come del tutto infondata e
pretestuosa è la polemica che ha voluto provocare. Il 25 luglio alla Festa
de L'Unità di Roma, ho partecipato esclusivamente ad un dibattito sul voto
del 13 maggio e sul prossimo congresso dei Ds.
Né prima, né dopo ho inaugurato alcunché. Non è la prima volta che il
manifesto pubblica notizie false su di me, evidente manifestazione di una
ostilità preconcetta che scredita soltanto chi la pratica. Chiedo pertanto,
la pubblicazione di questa smentita.

Piero Fassino




Gentile Direttore, l'articolo di Ali Rashid, pubblicato ieri su il
manifesto, è pieno di inesattezze e falsità. Da giorni abbiamo chiesto a il
manifesto di ascoltare anche la nostra voce, ma si è preferito ignorare
l'esistenza di un'altra versione e, visto che va di moda sparare
politicamente sui Ds, ci si esercita in questo triste gioco. E' opportuno
allora chiarire alcuni punti:
a) il 25 luglio l'on. Piero Fassino era presente alla Festa per un dibattito
intervista programmato da tempo con il giornalista Stefano Di Michele. L'on.
Fassino non ha partecipato ad alcuna inaugurazione di stand. Ogni
riferimento a questo fatto è pura menzogna.
b) E' falso che la festa abbia dato all'associazione "Italia Israele" uno
stand in precedenza assegnato alla delegazione palestinese. Sarebbe stato
davvero triste e singolare. Sin dal primo giorno di apertura erano previsti
nell'area della festa due stand palestinesi: uno politico e uno commerciale
e di cultura araba segnalati entrambi da simboli e bandiere palestinesi. Per
sei giorni consecutivi lo stand politico è rimasto chiuso, malgrado le
ripetute sollecitazioni della direzione della festa. Non era previsto alcuno
stand legato ad associazioni che si rifanno alla cultura ebraica e allo
Stato di Israele.
c) La direzione della festa, vista anche la non cura dello stand, ha chiesto
alla delegazione palestinese di spostarlo in un'altra area per fare posto ad
una associazione di disabili. Questo spostamento si è reso necessario perché
l'area precedentemente assegnata ai disabili è risultata inaccessibile a
coloro che usano sedie a rotelle, essendo la pavimentazione dell'area
costituita da sampietrini. La delegazione palestinese, con grande disappunto
della direzione della festa, ha scelto di non accettare la nuova
collocazione che ospita moltissime altre associazioni, tra cui Italia Cuba,
ed ha quindi rinunciato allo stand politico, mantenendo solo lo stand
commerciale. E' falso dunque alludere al fatto che la festa abbia chiuso lo
stand palestinese. Si sottolinea che chiunque abbia partecipato agli
allestimenti delle Feste de l'Unità o abbia fatto il volontario in una festa
sa che aggiustamenti e spostamenti di strutture sono, in particolare nei
primi giorni, assolutamente di routine. Dare a questa richiesta un valore
politico è un fatto puramente strumentale.
d) Su sollecitazione di moltissimi visitatori della festa e su richiesta di
molte associazioni ebraiche, la direzione della festa ha deciso di concedere
all'associazione di amicizia Italia Israele uno stand, che ha aperto il 25
luglio, 10 giorni prima della chiusura della festa. Noi condanniamo con
forza la politica irresponsabile del governo Sharon che sta uccidendo ogni
speranza di soluzione di pace in medio oriente. Questo, come è noto, non ci
fa confondere le responsabilità politiche del governo di Israele con il
diritto all'esistenza dello Stato di Israele, che non è certo messo in
discussione.
e) E' utile chiarire ulteriormente che, malgrado un drammatico incendio
abbia distrutto molti stands provocando danni per decine di milioni, la
direzione della festa ha sempre ribadito alla delegazione palestinese la
disponibilità a tenere aperto uno stand nell'area della festa. Richiesta che
finalmente il giorno 30 luglio la Delegazione Palestinese in Italia ha
accettato, convenendo durante un incontro con Nemer Hammad che occorreva
superare gli equivoci di questi giorni.
Questi sono i fatti. L'esistenza di opinioni differenti è legittima e ovvia.
Costruire teoremi politici basandosi su ricostruzioni false un po' meno.
La direzione
della Festa de L'Unità di Roma


Se l'on. Fassino non ha inaugurato lo stand dedicato a Israele, ci scusiamo.
Tuttavia, un dirigente educato come lui avrebbe dovuto farlo. Sulla polemica
con i palestinesi, domani ospiteremo un altro articolo di Ali Rashid.
Infine, se Fassino fosse così gentile da inviarci l'elenco delle notizie
false che avremmo pubblicato sul suo conto, saremmo felici di leggercele con
attenzione. 



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Fonte: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/02-Agosto-2001/art39.htm

"Fassino c'era"
Ali Rashid, della Delegazione palestinese in Italia: "O era lui o un suo sosia" 

Gentile direttore, ho letto la replica della direzione della Festa
dell'Unità di Roma che si svolge a Ponte Milvio e la smentita dell'on. Piero
Fassino e credo che sia opportuno chiarire alcuni punti.

1. Se l'on. Fassino intende per inaugurazione una cerimonia con il dettaglio
del nastro da tagliare e la banda musicale, sicuramente quello non è
avvenuto. Ma la sera del 25 luglio scorso l'on. Fassino ha fatto una visita
specifica ed esclusiva allo "Stand dell'amicizia italo-israeliana", gestito
dai funzionari dell'ambasciata di Israele che non è un organismo qualsiasi,
ma quello rappresentativo in Italia del governo israeliano guidato dal primo
ministro Ariel Sharon, e si è intrattenuto per diverso tempo con loro
all'interno dello stesso stand aperto da poche ore.
Questo gesto assume un significato politico che non può essere sfuggito
all'on. Fassino esponente di punta dei Ds e dell'Ulivo. Tanto più che l'area
di quello stesso stand era oggetto da giorni di un contenzioso politico
apertosi tra la direzione della Festa dell'Unità e i palestinesi che,
richiesti di lasciare lo stand, alla fine avevano deciso di abbandonare per
protesta la manifestazione stessa. Sostenere, come lui fa, di non essere mai
stato a nessuno stand significa smentire decine di testimonianze dirette.
Forse - azzardiamo una spiegazione - ci troviamo di fronte ad un sosia
dell'on. Piero Fassino che gira per la Festa dell'Unità. Se fosse così,
saremmo davvero contenti di esserci sbagliati.

2. Invece, per quanto riguarda la direzione della Festa dell'Unità, mi
astengo dal cadere in ua ricostruzione, pure possibile,
tecnico-organizzativa dei fatti in questione che comunque metterebbero in
secondo piano il significato politico dell'intera vicenda, e non mi permetto
di scivolare su un terreno di scontro verbale ad un livello che non mi
appartiene. L'intento di tutti i compagni palestinesi è di giungere ad un
chiarimento politico, anche perché siamo molto interessati alla qualità di
questo scontro - se di scontro si tratta - e del suo linguaggio.

3. La soluzione tentata, alla fine, in questi ultimi giorni dalla direzione
della Festa dell'Unità di trasformare lo stand commerciale in uno di
solidarietà non cambia nulla, il problema politico rimane: quello
commerciale è esistito per una rappresentanza individuale di un singolo
compagno palestinese. Resta il problema aperto con la Delegazione palestinese.

4. Politicamente e a nome dei compagni palestinesi apprezziamo, finalmente,
la forte condanna espressa contro la politica irresponsabile del governo
Sharon. Per quanto riguarda il rapporto con Israele, noi abbiamo partecipato
a numerose iniziative con rappresentanti ufficiali d'Israele o delle forze
politiche israeliane progressiste. Continueremo a farlo. Nessuno mette in
discussione il diritto d'Israele ad esistere, se non Israele stesso con la
sua politica aggressiva e il non rispetto della legalità internazionale di
cui fa parte e che gli dà legittimità.
Ricordiamo che anche il Cile comandato dal dittatore Pinochet e il Sudafrica
governato dal regime razzista dell'apartheid avevano "diritto ad esistere",
ma nessuno al mondo avrebbe mai immaginato che forze democratiche e di
sinistra potessero organizzare uno stand per loro in una Festa dell'Unità.

5. Colgo l'occasione per rinnovare il nostro ringraziamento a il manifesto
che negli ultimi anni ha rappresentato in Italia la voce dei meno forti che
non hanno la forza di far sentire la propria voce e ci rendiamo
responsabili, in prima persona, della ricostruzione dei fatti così come è
stata correttamente rappresentata da il manifesto e che confermiamo.

Ali Rashid
Primo segretario della
Delegazione palestinese in Italia