R: La risposta di Prodi a Scognamiglio



Qui le date vanno a spasso come vogliono. Sia Scognamiglio che Prodi pongono
la crisi al 7 ottobre mentre fu il 9. Questa lettera di Prodi è uscita sul
Corriere di ieri 8 e non di oggi 9 giugno. Oggi 9 giugno c'è, a p. 11, una
replica di Scognamiglio. I due fanno a gara nel rivendicare la decisione
della partecipazione alla guerra.
     Enrico Peyretti
     peyretti at tiscalinet.it
-----------------------------------------------------------------

----- Original Message -----
From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
To: <pck-pcknews at peacelink.it>
Sent: Saturday, June 09, 2001 2:23 AM
Subject: La risposta di Prodi a Scognamiglio


Fonte: Il corriere della sera - 9-6-2001

LA LETTERA

«Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire sì»

di ROMANO PRODI*

Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi, interviene
oggi l'ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D'Alema.
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D'Alema era nato per
rispettare gli impegni Nato, consentendo così all'Italia di conquistare il
rispetto e la considerazione degli alleati.
Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri
l'articolo che l'ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato al
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall'on. Massimo
D'Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu formato
per «ragioni di politica internazionale che derivarono dalla più grave
crisi che il Paese si trovò ad affrontare negli oltre cinquanta anni della
Repubblica».
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la
necessità di dare vita ad un governo «che garantisse alle Forze Armate
italiane la possibilità di assolvere con dignità i propri compiti
nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessità
avrebbe visto l'Italia nel ruolo di protagonista».
«Il governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto di fiducia alla Camera
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni più tardi il Nac (North Atlantic Council,
cioè la Nato) deliberò l'Activation Order contro il dittatore serbo
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco
militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica, passo che affida al
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile senza
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20
ottobre, cioè allo spegnersi dell'allarme rosso, la procedura per la
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato all'on.
D'Alema l'incarico di formare il nuovo governo».
Questi sono «i fatti» ricordati da Carlo Scognamiglio. «Fatti» a proposito
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare.
Questo: ancorché dimissionario, fu il mio governo ad assumersi la
responsabilità di decidere a favore dell'Activation Order.
E fui io stesso, come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo
provvedimento.
*Presidente della Commissione europea