Ad un cooperante italiano vietato l'ingresso in Israele



ciao
 vi allego un comunicato di protesta sul divieto di ingresso in Israele di
un cooperante italiano, ho presentato interpellanza parlamentare.
ciao ciao

luisa Morgantini






C O M M U N I Q U É  D E  P R E S S E

INGRESSO NEGATO IN ISRAELE  A MARCO GALLUCCI, COOPERANTE PER UN PROGETTO UE
L'Unione Europea deve intervenire.

La deputata Luisa Morgantini ha presentato una interrogazione scritta
urgente al Consiglio dell'Unione Europea per sollecitare un intervento da
parte delle istituzioni comunitarie 	affinche' sia revocato il decreto
di espulsione da parte delle Autorita' Israeliane nei confronti di Marco
Gallucci.  Con tale interrogazione si vuole inoltre sollecitare una
reazione di ferma condanna  di fronte al gravissimo episodio accaduto l'8
giugno al cooperante italiano, sig. Marco Gallucci, al suo arrivo
all'aereoporto di Tel Aviv. Il sig. Gallucci, che e' incaricato per un
progetto di cooperazione per conto dell'ONG CRIC, da effettuare nella
Striscia di Gaza, con finaziamenti della Unione Europea, (progetti ECHO),
e' stato arbitrariamente bloccato dalle Autorità Israeliane  e sottoposto
per una intera giornata a continui interrogatori, perquisizioni, sequestro
dei floppy disk. Al Signor Gallucci è stato impedito qualsiasi contatto con
l'esterno, non ha quindi potuto avvertire direttamente ne' il Consolato
Italiano, ne' la Rappresentanza della Commissione Europea a Gerusalemme,
contattati da un cooperante italiano che si era recato all'aereporto Ben
Gurion ad attenderlo.
Marco Gallucci e' stato in seguito trasferito in una  cella all'interno
dell'aereporto , dove altri cittadini non israeliani erano stati portati in
attesa di rimpatrio.
Il giorno dopo all'alba, il Signor Gallucci è stato fatto risalire su
un'aereo diretto in Italia, con il timbro " Ingresso negato" sul passaporto.
Quel che accaduto al sig. Gallucci e' un episodio di estrema gravita' che
dimostra una volta di piu' l'arbitrarietà dei comportamenti delle Autorità
Israeliane e rivela inoltre la mancanza di rispetto per l'Unione Europea ,
in quanto il cooperante era incaricato per un progetto dell'Unione stessa.
In questo senso l'Unione Europea ha l'obbligo di intervenire per la revoca
del provvedimento.




Bruxelles, 25 giugno 2001





GUE/NGL press office