28/05 Genova: iniziativa di Rete Contro G8 nel Centro Storico di Genova



Agli organi di informazione- Con preghiera di diffusione

 Lunedì 28/5/01 alle ore 17 - presidio della Rete Contro G8 nel
Centro Storico di Genova (piazza Campetto)

Le notizie di questi giorni circa la chiusura del Porto di Genova nelle
giornate del vertice, l'assurda e per certi versi ridicola campagna di
criminalizzazione in corso contro chi verrà a manifestare pacificamente
contro il sistema di dominio rappresentato dei G8, l'invito più o meno
esplicito fatto ai genovesi ad abbandonare la città durante il vertice e
le forti limitazioni agli spostamenti ed alle attività in conseguenza
della realizzazione della cosiddetta "zona rossa" ci spingono a
riaffermare la necessità di  una presenza della società civile in questo
importante momento.

Nel corso del presidio inviteremo i cittadini del Centro Storico a
sottoscrivere una petizione nella quale si richiedono precise garanzie
alle Istituzioni circa l'agibilità del quartiere da parte dei suoi
abitanti durante lo svolgimento del vertice G8.

Distribuiremo un volantino, che alleghiamo in coda a questo messaggio,
per invitare i genovesi a restare in città durante le giornate del G8.
Consegneremo ai cittadini un drappo nero da esporre alle finestre delle
case durante lo svolgimento del vertice per protestare simbolicamente
contro i lutti provocati dal sistema di potere violento rappresentato
dai G8.

Rete Contro G8 - www.controg8.org


Lettera aperta ai Genovesi: contro il G8,  a Luglio restiamo in città!



 Come sai, la tua città sarà visitata, il prossimo luglio, dai "G8", dal
loro immenso  apparato di sicurezza e da una folla di giornalisti e
operatori dei mass-media di  tutto il mondo.
 Sarà "invasa", contemporaneamente, da migliaia di persone delle più
diverse nazionalità, età ed estrazioni che avranno scelto di manifestare
con la loro  presenza e con le forme di espressione più diverse contro
le politiche che i G8 non  solo rappresentano, ma attivamente perseguono
e mettono in atto globalmente.

La contestazione a tali politiche non implica in sé alcun tipo di
violenza contro  persone, cose, rappresentanti delle istituzioni;
mentre, per inciso, alle azioni dei G8  la violenza è connaturata: come
sai la produzione e l'esportazione di armi, l'uso  della guerra, la
distruzione dell'ambiente, l'uso del debito e della finanza e il
sostegno a governi dittatoriali per saccheggiare le risorse altrui sono
state  purtroppo la sostanza dei rapporti delle nazioni industrializzate
con il resto del  mondo, con i deboli e con la natura.
Ciò è ammesso ormai anche dai G8 stessi, che però nelle sedi
istituzionali (anche a  Genova come a Seattle, Quebec ecc.), propongono
come rimedio le stesse cause  del disastro attuale: rimuovere qualsiasi
regola in campo economico, trasformare il  Terzo Mondo in una riserva di
lavoro a basso costo, imporvi il consumismo  facendo sparire le culture,
sfruttare distruttivamente le zone in cui l'ambiente è  ancora sano.

È per questo che così tante persone verranno a Genova il prossimo luglio
a dire no ai G8, a parlare di alternative a questo pensiero, a chiedere
e  a proporre altri  modelli di sviluppo.
La stragrande maggioranza di queste persone rifiuta la violenza in ogni
sua forma e  non metterà in atto alcuna azione distruttiva; cercherà  di
permettere a tutti di  essere presenti nelle strade della città senza
rischi per la propria sicurezza.

Ma da mesi, da gran parte delle forze politiche e istituzionali ci
vengono attribuite intenzioni esattamente opposte.
Questo sforzo di falsificazione e di condanna delle intenzioni si
concretizzerà  probabilmente nei giorni del vertice in provocazioni,
ulteriori limitazioni delle libertà  individuali, insomma in un clima di
terrore che se degenererà nei giorni del vertice  farà il gioco dei G8
perché screditerà la contestazione e le sue proposte. Nessuno  di noi
vuole che ciò succeda!

Ma succederà più facilmente se la città sarà disertata dai Genovesi. Ed
è quello che si vorrebbe!
 Da mesi infatti un clima di paura e diffidenza viene alimentato, e
nutrito con le  solite immagini di vetri infranti, di saccheggi e auto
incendiate.
 -  Si cerca di creare un vuoto di comunicazione, una frattura tra la
città  e la  contestazione, più o meno apertamente si invita o si cerca
di spingere i Genovesi a  restare a casa o addirittura a lasciare la
città.
 -  Si cerca di spingere i Genovesi ad essere assenti, a perdere
l'occasione di un evento che li riguarda quanti altri mai, come
cittadini di Genova e  contemporaneamente di un mondo globalizzato in
cui le conseguenze delle azioni  degli "8 grandi" economiche, sociali,
ambientali, non risparmiano nessuno.
 -  Si vorrebbe che tutti noi si firmasse una delega in bianco che
assegnerebbe al  G8, che non è un'istituzione democratica né
internazionalmente riconosciuta, le  decisioni sul nostro futuro, sulla
nostra salute, sui rapporti tra i popoli.

 Per questo ti invitiamo ad essere presente : agli incontri culturali di
preparazione al  G8, a tutte le iniziative di preparazione e soprattutto
nei giorni del vertice:  scendendo nelle strade e nelle piazze, per
vivere la tua città anche in quelle  giornate, anche solo per vedere,
comunicare, godere della musica, dei colori e  delle espressioni
creative che le mille culture dei gruppi che scenderanno a Genova  a
luglio porteranno.
 E se vorrai partecipare alle manifestazioni, ci sarà la possibilità di
esprimere in  sicurezza la propria individualità, le proprie opinioni e
proposte.

 Non lasciare la tua città, non cedere alla violenza e ad alcun ricatto.

 Rete Contro G8 - www.controg8.org  - ciclinprop. Piazza Palermo 10/b
Genova


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