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Tornati morti dentro
- Subject: Tornati morti dentro
- From: "Aldo Canestrari" <viand5 at hotmail.com>
- Date: Mon, 28 May 2001 16:14:05 +0200
Tornati morti dentro Segue : 1) Presentazione del libro : Nadire Mater, "Il buon soldato Mehmet", EMI, 2001 2) Calendario degli incontri italiani con l'autrice, Nadire Mater, cioè : Giovedì 31 Maggio, ore 18.00, c/o sala Tikkun, Milano Incontro pubblico con Nadire Mater, presentaz. Del suo libro "Il buon soldato Mehmet" e del Progetto Go-El dell'Ass. Papa Giovanni XXIII Venerdì 1 Giugno ore 11.00, Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo, Roma Incontro pubblico con Nadire Mater Venerdì 1 giugno ore 21:00 "QUANDO SI SPEGNE LA GUERRA" (Interverrà anche NADIRE MATER) Sabato 2 giugno ore 12.00 Confer. stampa pubblica per la presentazione di Nadire Mater e Carmen Gurrucha ga Sabato 2 giugno ore 21 Reportersenzaparola, "SERATA DEDICATA ALLA LIBERTA' DI STAMPA" == 1) Presentazione del libro : Nadire Mater, "Il buon soldato Mehmet", EMI, 2001 "Il buon soldato Mehmet" don Oreste Benzi : LA VITA E' TROPPO IMPORTANTE PER GIOCARE ALLA GUERRA Partire per il servizio militare nel Sudest del proprio paese. Fare uno pseudo addestramento e via, ritrovarsi in guerra, una guerra in piena regola. Dimenticata, come tante altre, dal resto del mondo, tenuta in vita prevalentemente per interessi economici. I tanti Mehmet (giovani reclute) del libro di Nadire Mater hanno un denominatore comune: partiti con un bagaglio d'illusioni e speranze, tornati morti dentro. Il biglietto d'andata per il Sudest diventa, per molti di loro, un'epifania nel senso vero della parola: una rivelazione. Tra Van, Dyarbakir, Siirt, i soldati vivono sulla propria pelle la violenza e l'ipocrisia del sistema militare di cui sono semplici pedine, dove sgarrare vuol dire finire pestati a sangue dai propri superiori. Vivono l'assurdità della guerra, la gratuita bestialità della violenza. E vivono la morte: sono tanti i Mehmet che assistono all'agonia di un compagno, dell'amico più caro, cui mancava magari "una settimana all'alba", al congedo. Tornare poi a casa, nella chiassosa e vivace Istanbul, o ad Ankara. E ritrovarsi; con stupefatta amarezza, di fronte a un muro; qui, nessuno - o quasi - vuol farsi raccontare cos'è successo, cos'è questo tanto decantato servizio nel Sudest. Subodorato il dramma che si nasconde dentro la naia, il resto del mondo preferisce ignorare, anche gli amici di tutt i i giorni. Così i Mehmet si ritrovano soli; con le loro angosce notturne e diurne, gli incubi; i rimorsi; l'incapacità di ricominciare una vita normale. Ma il bisogno di parlare è enorme, e il libro di Nadire Mater diventa il posto giusto per farlo. Una quarantina di voci; e tutte, chi più, chi meno, dicono che anche in questa guerra, come in tutte le guerre civili, a fare le spese, negli scontri tra esercito turco e PKK, sono ancora una volta i civili. Vecchi, donne, bambini; costretti a fuggire dai loro villaggi; bruciati e distrutti. Quasi tutti i Mehmet, alla fine, hanno una folgorazione; l'importanza della vita. Il termine giusto sarebbe forse "sacralità", ma è riduttivo, perché rimanda ai soli credenti. Ma è sacralità intesa come unicità e irripetibilità della vita, che va salvata, protetta, coccolata, difesa a ogni costo. Allora, se "Il buon soldato Mehmet" è tutto questo, si capisce perché abbia fatto tanto rumore in Turchia, dove la casta militare è così potente e fare il servizio militare, soprattutto fra le fasce più povere, è ritenuto un grande onore. Appena uscito è andato a ruba, poi immediatamente (e tutt'ora) censurato: autrice ed editore incriminati per "accusa e vilipendio alle forze militari", e coinvolti in un processo ancora in corso. Questa si chiama libertà di stampa negata. Così come ai Mehmet è negata la propria giovinezza, e ai civili curdi un'esistenza pacifica. Nella Bibbia troviamo la figura di GO-EL, che significa liberatore, vendicatore. Non è uno che fa vendetta per i torti subiti dai propri fratelli, ma ristabilisce l'equilibrio spezzato, rivendicando la dignità del fratello oppresso. Ogni fratello ha l'obbligo di mettersi a fianco del fratello caduto in schiavitù. Da qui nasce, all'interno dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, il progetto GO-EL, che guarda ai Mehmet, a Nadire Mater, al suo editore; a tutti quei ragazzi che sfidano la legge turc a, proclamandosi obiettore di coscienza, e rischiando il carcere come "disertori"; ai curdi; alla loro drammatica storia. Forse è un sogno, un'utopia. Se uno sogna da solo, il sogno resta tale; ma se sono molti a sognare insieme, qualcosa di nuovo può nascere nell'umanità. E se tanti piccoli si uniscono in questo sogno, nessun potere li potrà fermare. LO SPECCHIO DELLA VERITA Carlo Romeo Segretariato sociale - Rai Faranno di te un'ombra, ma un'ombra che rivuole la vita e non muore mai più. CESARE PAVESE, "La nube" In tempi in cui sappiamo moltissimo e malissimo, le voci che dal mondo raccontano storie che fanno conoscere, che fanno pensare, trovano mille ostacoli perché soffocandole ci s'illude di negare la verità che raccontano. E quando parlano di guerre è ancora più vero. Le guerre di oggi non hanno poesia o retorica, non creano leggende ma soltanto repulsione in chi le può vedere nel televisore di casa. Il Vietnam americano fu sconfitto in primo luogo dalla tv, è noto, una tv che mostrava facce normali mandate al macello spesso stupidamente. Ma gli Usa per primi avevano sottovalutato l'impatto che la tv, a differenza della radio, avrebbe avuto in quel conflitto, e ne rimasero segnati a vita. Oggi che conflitti maggiori e minori si alternano e si accompagnano sulla faccia del pianeta, oggi che le guerre si tornano a combattere con tecnologie primordiali, le piaghe di una civiltà incapace di credere in se stessa e di prevedere il suo percorso tornano a sanguinare e ignorarle vorrebbe dire cancrena. Nadire Mater vede il suo "Il buon soldato Mehmet"; uscito la prima volta due anni fa e subito ristampato per il successo che ha avuto in Turchia, condannato al silenzio e lei stessa e il suo editore Semih Sokmen obbligati a discolparsi davanti a un tribunale di regime. E tutti i regimi; di destra o di sinistra poco importa, hanno, da sempre e per loro natura, paura delle idee e delle parole. Quarantadue soldati che hanno svolto il servizio militare nel Kurdistan turco, raccontando le loro esperienze, cercano di dare non un senso o una ragione, ma una testimonianza di ciò che hanno vissuto. E questa è una colpa grave in una società che non si dà strumenti per riconoscere verità e menzogne e sceglie di sacrificare il bene più prezioso dei suoi membri: la libertà. La Turchia, e non solo essa, ha paura del riflesso delle coscienze sofferenti e la reazione istintiva del potere ottuso e feroce è di rompere questi orrendi specchi, che restituiscono l'immagine di ciò che si è divenuti. Il percorso di Nadire Mater, di Semih Sokmen, del loro libro "Il buon soldato Mehmet", non è affidato né a loro né ai soldati che raccontano un lacerante capitolo della loro vita, né men che meno ai giudici; ma soltanto alle coscienze di chi queste storie le v iene a conoscere e le rifiuta, contribuendo così alla civiltà della parola scambiata, della parola conosciuta e ragionata. == 2) Calendario degli incontri italiani con l'autrice, Nadire Mater Programma di Nadire Mater in Italia dal 31 Maggio al 3 Giugno Progetto Go-El Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Giovedì 31 Maggio ore 18.00 c/o sala Tikkun via Montevideo n. 9 Milano Incontro pubblico con Nadire Mater (giornalista e scrittrice turca) Presentazione del libro di Nadire "Il buon soldato Mehmet" edito dalla EMI Presentazione del Progetto Go-El dell'Associazione Papa Giovanni XXIII Partecipa e collabora: il giornale di strada "Terre di Mezzo" Venerdì 1 Giugno ore 11.00 c/o Sala delle Bandiere - Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo via IV Novembre, 149 I Piano 00187 Roma Incontro pubblico con Nadire Mater (giornalista e scrittrice turc a) Presentazione del libro di Nadire "Il buon soldato Mehmet" edito dalla EMI Presentazione del Progetto Go-El dell'Associazione Papa Giovanni XXIII Intervengono: Luisa Morgantini Parlamentare Europeo e rappresentante delle donne in Nero, Muyesser Gunes delle Madri per la pace (Turchia). Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi (Teatro Turismo di Riccione RN) Venerdì 1 giugno ore 21:00 "QUANDO SI SPEGNE LA GUERRA" Modera: ANDREA PURGATORI Interverranno: ETTORE MO (inviato speciale del CORRIERE DELLA SERA), MIMMO CANDITO (inviato di guerra de La Stampa), TERESA SARTI STRADA (Emergency), G enerale FRANCO ANGIONI, TONI CAPUOZZO (inviato di guerra TG5), JEAN LEONARD TOUADI (Un mondo a colori - Raidue), ANGELO FERRARI (giornalista), LAURA BOLDRINI (portavoce UNHCR), RAFFAELLO ZORDAN (Nigrizia), NADIRE MATER, giornalista turca corrispondente di RSF. In collegamento da Belgrado il corrispondente Rai, ENNIO REMONDINO. In collegamento da Gerusalemme il giornalista ZVI SHULDINER. Sabato 2 giugno ore 12.00 Conferenza stampa pubblica per la presentazione di: - Nadire Mater giornalista Turca di RSF - Carmen Gurruchaga giornalista spagnola di RS F - Rapporto mondiale sulla povertà di "Nigrizia" - "Redattore Sociale" prima agenzia italiana d'informazione sociale Sabato 2 giugno ore 21 Reportersenzaparola "SERATA DEDICATA ALLA LIBERTA' DI STAMPA" con la speciale partecipazione di Robert Menard, direttore generale di Reporteres sans Frontieres, NADIRE MATER, giornalista turca e corrispondente per RSF, CARMEN GURRUCHAGA, giornalista di El Mundo. Durante la serata verrà premiato NIZAR NAYYOUF, giornalista siriano attualmente in carcere. Presenta: Andrea Vianello Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Progetto Go-El Via della Grotta Rossa 6 47900 Rimini tel. 0541.753619 fax 0541.751624 0348.2488126 Giovanni 0546.26630 Daniele goel.apg23 at libero.it http://www.peacelink.it/amici/apg23 (Diritti Umani) Premio Giornalistico Tele visivo Ilaria Alpi Via Cairoli, 69 47900 Rimini 0541.785785 fax 0541.786644 premioilariaalpi at comunitaaperta.org
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